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Lorenzo Da Ponte
Le nozze di Figaro

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  • ATTO IV
    • SCENA VIII
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SCENA VIII

 

Figaro solo.

 

FIGARO

Tutto è disposto: l’ora

Dovrebbe esser vicina; io sento gente.

È dessa... non è alcun... buia è la notte...

Ed io comincio ormai,

A fare il scimunito

Mestiero di marito.

Ingrata! nel momento

Della mia cerimonia...

Ei godeva leggendo: e nel vederlo

Io rideva di me senza saperlo.

Oh Susanna, Susanna,

Quanta pena mi costi,

Con quell’ingenua faccia...!

Con quegli occhi innocenti...

Chi creduto l’avria?

Ah che il fidarsi a donna è ognor follia!

 

Aprite un po’ quegli occhi,

Uomini incauti e sciocchi,

Guardate queste femmine,

Guardate cosa son!

 

Queste chiamate Dee

Dagli ingannati sensi,

A cui tributa incensi

La debole ragion,

 

Son streghe che incantano

Per farci penar,

Sirene che cantano

Per farci affogar,

 

Civette che allettano

Per trarci le piume,

Comete che brillano

Per toglierci il lume;

 

Son rose spinose,

Son volpi vezzose,

Son orse benigne,

Colombe maligne,

Maestre d’inganni

Amiche d’affanni

Che fingono, mentono,

Amore non senton,

Non senton pietà.

 

Il resto nol dico,

già ognuno lo sa.

 

 




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