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Lorenzo Da Ponte Le nozze di Figaro IntraText CT - Lettura del testo |
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SCENA X
I suddetti, Figaro in disparte.
Madama, voi tremate: avreste freddo?
Parmi umida la notte; io mi ritiro.
(da sé) (Eccoci della crisi al grande istante.)
Io sotto queste piante, Resto a prendere il fresco una mezz’ora.
(si nasconde)
Il birbo è in sentinella: Divertiamci anche noi: Diamogli la mercé de’ dubbi suoi. In braccio all’idol mio. Timide cure, A turbar non venite il mio diletto! Oh, come par che all’amoroso foco Come la notte i furti miei seconda!
Deh vieni non tardar, oh gioia bella, Vieni ove amore per goder t’appella,
Finché non splende in ciel notturna face, Finché l’aria è ancor bruna e il mondo tace.
Qui mormora il ruscel, qui scherza l’aura, Che col dolce sussurro il cor ristaura,
Qui ridono i fioretti, e l’erba è fresca, Ai piaceri d’amor qui tutto adesca.
Vieni ben mio, tra queste piante ascose Ti vo’ la fronte incoronar di rose.
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