SCENA XIII

Figaro e Susanna.

FIGARO

Tutto è tranquillo e placido;

Entrò la bella Venere;

Col vago Marte prendere

Nuovo Vulcano del secolo

In rete la potrò.

SUSANNA

(cangiando la voce)

Ehi Figaro: tacete

FIGARO

Oh questa è la Contessa...

(a Susanna)

A tempo qui giungete...

Vedrete là voi stessa...

Il Conte, e la mia sposa...

Di propria man la cosa

Toccar io vi farò.

SUSANNA

(si dimentica di alterar la voce)

Parlate un po’ più basso.

Di qua non muovo passo,

Ma vendicar mi vo’.

FIGARO

(da sé)

(Susanna!)

(a Susanna) Vendicarsi?

SUSANNA

Sì.

FIGARO

Come potria farsi?

(da sé)

La volpe vuol sorprendermi,

E secondar la vo’.

SUSANNA

(da sé)

L’iniquo io vo’ sorprendere;

Poi so quel che farò.

FIGARO

(con comica affettazione)

Ah se Madama il vuole!

SUSANNA

Su via, manco parole.

FIGARO

(come sopra)

Eccomi ai vostri piedi...

Ho pieno il cor di fuoco.

Esaminate il loco...

Pensate al traditor.

SUSANNA

(da sé)

Come la man mi pizzica,

Che smania, che furor!

FIGARO

(da sé)

Come il polmon mi si altera,

Che smania, che furor!

SUSANNA

(alterando la voce un poco)

E senza alcun affetto?

FIGARO

Suppliscavi il dispetto.

Non perdiam tempo invano,

(si frega le mani)

Datemi un po’ la mano...

SUSANNA

(in voce naturale gli dà uno schiaffo)

Servitevi, signor!

FIGARO

Che schiaffo!

SUSANNA

(lo schiaffeggia a tempo)

 E ancora questo,

E questo, e poi quest’altro.

FIGARO

Non batter così presto.

SUSANNA

(sempre schiaffeggiandolo)

E questo, signor scaltro,

E qui quest’altro ancor!

FIGARO

Oh schiaffi graziosissimi,

Oh mio felice amor.

SUSANNA

Impara, impara, o perfido,

A fare il seduttor.