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Lorenzo Da Ponte Le nozze di Figaro IntraText CT - Lettura del testo |
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SCENA X
I suddetti, Figaro in disparte.
SUSANNA Madama, voi tremate: avreste freddo?
CONTESSA Parmi umida la notte; io mi ritiro.
FIGARO (da sé) (Eccoci della crisi al grande istante.)
SUSANNA Io sotto queste piante, Se Madama il permette, Resto a prendere il fresco una mezz’ora.
FIGARO (Il fresco, il fresco!)
CONTESSA Restaci in buon’ora. (si nasconde)
SUSANNA (sottovoce) Il birbo è in sentinella: Divertiamci anche noi: Diamogli la mercé de’ dubbi suoi. (ad alta voce) Giunse alfin il momento Che godrò senza affanno In braccio all’idol mio. Timide cure, Uscite dal mio petto, A turbar non venite il mio diletto! Oh, come par che all’amoroso foco L’amenità del loco, La terra, e il ciel risponda, Come la notte i furti miei seconda!
Deh vieni non tardar, oh gioia bella, Vieni ove amore per goder t’appella,
Finché non splende in ciel notturna face, Finché l’aria è ancor bruna e il mondo tace.
Qui mormora il ruscel, qui scherza l’aura, Che col dolce sussurro il cor ristaura,
Qui ridono i fioretti, e l’erba è fresca, Ai piaceri d’amor qui tutto adesca.
Vieni ben mio, tra queste piante ascose Ti vo’ la fronte incoronar di rose.
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