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Lorenzo Da Ponte Le nozze di Figaro IntraText CT - Lettura del testo |
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SCENA V
La Contessa, il Conte con martello e tenaglia in mano; al suo arrivo esamina tutte le porte.
CONTE Tutto è come il lasciai: volete dunque Aprir voi stessa, o deggio... (in atto di aprir a forza la porta)
CONTESSA Aimè fermate; E ascoltatemi un poco.
Il Conte getta il martello e la tenaglia sopra una sedia.
Mi credete capace Di mancar al dover? —
CONTE Come vi piace. Entro quel gabinetto Chi v’è chiuso vedrò.
CONTESSA (timida e tremante)Si lo vedrete... Ma uditemi tranquillo.
CONTE (alterato) Non è dunque Susanna!
CONTESSA (come sopra) No ma invece è un oggetto Che ragion di sospetto Non vi deve lasciar: per questa sera... Una burla innocente... Di far si disponeva... ed io vi giuro... Che l’onor... l’onestà...
CONTE Chi è dunque! Dite... (più alterato) L’ucciderò.
CONTESSA (come sopra) Sentite. Ah, non ho cor.
CONTE Parlate.
CONTESSA È un fanciullo...
CONTE Un fanciul!...
CONTESSA Sì... Cherubino...
CONTE (da sé) (E mi farà il destino Ritrovar questo paggio in ogni loco!) (forte) Come? non è partito? Scellerati! Ecco i dubbi spiegati: ecco l’imbroglio, Ecco il raggiro, onde m’avverte il foglio.
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