Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Jacopone da Todi
Laude

IntraText CT - Lettura del testo

  • XXXIX
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

XXXIX

         O Amor, devino Amore,

Amor, che non èi amato!

         Amor, la tua amicizia

è plena de letizia;

         non cade mai en trestizia

lo cor che ttà assaiato.

         O Amor amativo,

Amor consumativo,

         Amor conservativo

del cor che ttà abergato!

         O ferita ioiosa,

ferita delettosa,

         ferita gaudiosa,

chi de te è vulnerato!

         Amor, et undentrasti,

che ssì occulto passasti?

         Nullo signo mustrasti

dónne tu fussentrato.

         O Amore amabele,

Amore delettabele,

         Amore encogetabele

sopronne cogitato!

         Amor, devino foco,

Amor de riso e ioco,

         Amor, non dài a ppoco,

è’ ricco esmesurato.

         Amor, con cui te puni?

Con deiette persone;

         e largi gran barune,

ché non ch<é>i lor mercato.

         Tal om non par che vaglia,

en vista, una medaglia,

         che quasi como paglia

te dài en so trattato.

         Chi te crede tenere

per so scienzia avere,

         nel cor no ’l sentire

que sia lo tuo gustato.

         Scienzia aquisita

mortal firita,

         s’ella non n’è vistita

de core umiliato.

         Amor, tuo maiesterio

enforma el disiderio,

         ensegna lo vagnelio

con breve tuo ensignato.

         Amor, chi sempre arde

e to coragi ennardi,

         fa’ le lor lengue dardi,

che passonne corato.

         Amor, la tua largezza,

Amor, la gentelezza,

         Amor, la tua recchezza

sopronnemagenato.

         Amore grazioso,

Amore delettoso,

         Amore suavetoso,

ch’el core ài saziato!

         Amor ch’ensigne l’arte,

che guadagnìn la parte;

         de cel ne fai le carte,

en pegno te nnèi dato.

         Amor, fedel compagno,

Amor, che mal n’è’ a ccagno,

         de planto me fai bagno,

che purgal me’ peccato.

         Amor dolce e suave,

de celo, Amor, è’ clave;

         a pporto mini nave

e campal tempestato.

         Amore, che dài luce

ad omnia c’à luce,

         la luce non n’è luce,

lum’è ’ncorporeato.

         Luce lumenativa,

luce demustrativa,

         non vene all’amativa

chi no n’è en te lumenato.

         Amor, lo tuo effetto

lume a lo ’ntelletto;

         demustrili l’obietto

de l’amativo amato.

         Amor, lo tuo ardore

ad inflammar lo core,

         uniscel per amore

en l’obietto encarnato.

         Amor, vita scecura,

ricchezza senza cura,

         plu ca ’n eterno dura

êllultra esmesurato.

         Amore, che dài forma

ad omnia c’à forma,

         la forma tua reforma

l’omo ch’è desformato.

         Amore puro e mundo,

Amor saio e iocundo,

         Amor alto e profundo

al cor che tte ss’è dato.

         Amor largo e cortese,

Amor, con large spese,

         Amor, con mense stese

fai star lo to affidato.

         Lussuria fetente

fugata de la mente,

         de castetà lucente

Mundizia l’à adornato.

         Amor, tu èi quell’ama,

dónne lo core t’ama;

         scitito è con gran fama

lo tuo ennamorato.

         ’Namoranza divina,

a li malmedecina!

         Tu sani onne malina,

non è tanto agravato.

         ‘O lengua scottiante,

como si stata usante

         de farte tanto ennante,

parlar de tal estato?

         Or pensa que n’ài detto

de l’Amor benedetto;

         onne lengua è ’n defetto,

che de lui à parlato.

         S’è lengua angeloro,

che sta en quel gran coro,

         parlanno de tal sciòro,

parlara escialenguato.

         Ergo, co’ non vergogni

nel tuo laudar lo ’mpogni?

         Nel suo laudar non iogni,

nanti l’ài blastimato’.

         Non te ’n pòzzo obedire

c’Amor deia tacere;

         l’Amor voglio bannire

fin che mo <’n> m’esce el fiato.

         Non n’è condicione

che vada per rasone,

         che passi la stasone

c’amor non sia clamato.

         Clama lengua e core:

Amore, Amore, Amore!

         Chi tace el to dolzore

lo cor li sia crepato.

         E credo che crepasse

lo cor che te assaiasse;

         s’Amore non clamasse,

crepàrase affocato.

 




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License