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Jacopone da Todi
Laude

IntraText CT - Lettura del testo

  • LXXV
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LXXV

         Assai m’esforzo a guadagnare,

s’eo ’l sappesse conservare!

         Reliososostato,

longo tempo ho procacciato,

         e àioloconservato

che nulla cosa ’n mustrare.

         Stato soenn lezione,

esforzato enn orazione,

         mal soferto a la stasone

et al pover satisfare.

         Stato soenn obedenza,

povertat’e sofferenza;

         castetate abi en placenza,

secundo el pover meo affare.

         E molta fame sostenìa,

fredo e caldo sofferia;

         pelegrino en longa via

assai m’è paruto d’annare.

         Assai me levo ad matotino,

all’officio devino;

         terza e nona e vespertino

e, po’ completa, sto a veiare.

         E vil cosa me sia ditta,

al cor passa la saietta;

         e la lengua mea sta ritta

a voler foco iettare.

         Or vedete el guadagnato,

como ssoricco e adasciato,

         che un parlar m’àturbato

c’a pena i pòzzo perdonare.

 




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