Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Jacopone da Todi
Laude

IntraText CT - Lettura del testo

  • LXXIX
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

LXXIX

         “O Amor, che mme ami,

prìndime a tui ami,

ch’eo ami com’ soamato!

         O Amore, che ami,

che non trovi chi t’ami,

         chi sal per li tui rami

sempre se clama engrato.

         O engrato nobele,

somerso enn Ammirabele,

         non pòi salirnequabele,

d’Amore adoguagliato.

         O Amore attivo,

che non trovi passivo,

         che venga a l’amativo

d’amor purificato.

         Amor, c’ài nomeAmo’,

prular non te trovamo!

         De Te, fonte, gustamo

amor de te spirato.

         Amor, mustramel como,

êl quanto no n’è omo,

         che ’l no somerga el somo

del quanto esmesurato”.

         “Lo como te mustrai

quanno me encarnai;

         per te pelegrinai,

en croce consumato.

         El quanto armase en sete,

ché non fòr mai oprite

         l’altisseme secrete

en suietto finato.

         Non arman dal daiente,

ma da lo recipiente;

         non n’è sufficiente

a dDeo nullo creato.

         Lo enfinito amare

finito en demustrare!

         La mustra termenare

nn Amor esstermenato!

         En quillamorusi abbissi

li santi sosomersi,

         drento e de fore oppressi

d’amor espellagato.

         L’altezza è enfinita,

longezza non complita,

         latezza stermenita,

profondo sperfondato.

         [Eo soenfinito Deo,

ciascheun gusta del meo,

         lo gusto è ’n nichilèo

de l’Amor non toccato.]

         Non pòtte plu l’Amore

mustrar fatto maiure

         ca farse l’om menore

ndellomendeiettato.

         Qual pazzol vorria fare

(per formicarcampare)

         en formica tornare,

per formicaro engrato?

         Maiur fo me’ stoltia,

l’alta grannezza mia

         de prender questa via

de farme omo penato.

         Eo non te amai per mene,

nanti te amai per téne;

         non me nnencrebbe bene

de lo meo afategato!

         Per te non fui maiure,

né senza te menore;

         tràssemece l’amore

che fussi reformato.

         Se mme ami pro aver gloria,

mercennara memoria;

         entento stai a mmea solia

pur del remunerato.

         Non me ami per amore,

l prezzo te sta en core;

         s’el prezzo ne tra’ fore

l’amor tuo è annichilato!

         Se tua utilitate

te trâ a amorosetate,

         poco d’aversetate

te fa l’amor cagnato.

         [No n’avesse que dare

<’n> que remunerare

         non so’ da meno amare,

ché cusì t’aio amato.

         Senza prezzo amare,

per l’amato penare

         pòse aresemegliare

a l’amor c’ho portato.]

         Se l’amore è libero

(che non sia avaro albitrio),

         gentil fa desiderio,

non condizionato.

         Non c’è condizione

messa per rasone;

         è fatta l’unione,

che non veste vergato.

         [L’amor <’m>prende la norma

de quello en que trasforma,

         vistito è ne la forma

del vero trasformato.

         Mea forma, chi l’à <’m>presa,

non farà enn altro scesa,

         che lasse questa ’mpresa

de me chi à gustato.

         La mea forma chi ama,

onne forma desama;

         chi ten ritta mea rama,

facciol viver beato.]

         ’NdellAmativo amabele

esce l’amor mirabele;

         l’amor è poi durabele

sempren eodem stato”.

 




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License