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Ludovico Ariosto
I cinque canti

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  • CANTO PRIMO
    • XCV
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XCV

- S'aver, donna, volete ognun nimico, -

disse - che de la corte sia di Carlo,

me in odio avrete ancora, ché 'l mio antico

seggio è tra' Franchi, e non potrei negarlo;

ma se più tosto odiate chi gli è amico

e di sua volontà vuol seguitarlo,

me non avrete in odio, ch'io non l'amo,

ma il danno e biasmo suo più di voi bramo.

 




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