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Ludovico Ariosto
I cinque canti

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  • CANTO TERZO
    • LXXXVIII
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LXXXVIII

La quale, eccetto l'elmo, il scudo e il brando,

tutto il resto de l'armi ritenea:

ché Gano, per alzar sua gloria, quando

non più ch'una donzella presa avea,

pensò, avendola armata, ir dimostrando

che 'l medesimo onor se gli dovea

ch'ad Ercole e Teseo gli antiqui dènno

di quel ch'a Termodonte in Scizia fenno.

 




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