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Ludovico Ariosto
I cinque canti

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  • CANTO TERZO
    • LXXX
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LXXX

Di sdegno Orlando, ancor che giusto e pio,

fu per scoppiar, perché volea celarlo,

come di Gano il nuovo oltraggio udio;

e benché fa pensier di seguitarlo,

pur se ne scusa e mostrasi restio,

ché far non vuol sì grave ingiuria a Carlo,

per commission del qual sa ch'avea Gano

posto in Marsiglia e ne la donna mano.

 




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