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Francesco Michele Stabile
Il Card. Giuseppe Guarino

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  • Arcivescovo di Messina e cardinale
    • L’associazionismo cattolico
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L’associazionismo cattolico

 

Per dare forza alla proposta cattolica tra il popolo e resistere alla insidia dell’associazionismo massonico, Guarino volle incrementare nella sua diocesi varie forme di associazionismo cattolico. Una gran parte delle nuove associazioni erano fondate sul vecchi modello confraternale. Durante tutto il suo governo pastorale ne fondò 38 nelle parrocchie extra urbane e 23 in quelle urbane e dei villaggi circostanti.136 Ai soci di queste congregazioni raccomandava le frequenza ai sacramenti nelle feste principali dell’anno come “obbligo indeclinabile” che comportava l’impegno contro la bestemmia, il furto e le scostumatezze. Per lucrare le indulgenze e i privilegi spirituali dovevano accostarsi ai sacramenti. In modo particolare l’Arcivescovo chiedeva di istituire la congregazione del SS. Sacramento per il culto e l’accompagnamento del Viatico.137

 

 

Una attenzione particolare dovevano avere le nuove forme di associazionismo cattolico. Le connotazioni dovevano essere quelle del movimento cattolico moderno che era fornito di una grande carica di missionarietà e di combattività per recuperare gli spazi perduti nella società, per salvaguardare la religiosità popolare, per costruire una organizzazione centralizzata attorno al clero, ai vescovi, al papa. All’inizio di episcopato, nella Quaresima del 1876, raccomandò l’Opera della propagazione della fede e della S. Infanzia.138 Con la lettera pastorale del 16 ottobre 1882, seguendo l’invito del papa, raccomandò il Terz’Ordine di S. Francesco “come rimedio ai mali che affliggono e che in maggior evidenza si temono”. Il socialismo e il naturalismo, la violenza e la rivolta contro la chiesa e nella società civile, l’abolizione della proprietà privata venivano presentati come mali simili all’eresia albigese del tempo di S. Francesco.139

 

Terziario anch’io – scriveva – da tanto tempo ho spesso impiegato parecchi religioso Francescani a propagare il Terz’Ordine utilissimo nei di’ che corrono nei quali hanno avuto attuazione i principi di Arnaldo da Brescia, dei Valdesi, dei Pietrobussiani, degli Albigesi propagati nel secolo di S. Francesco con tanto danno della civile repubblica, delle famiglie e della Religione.140

 

Dopo la sua lettera pastorale dell’ottobre 1882 c’erano diversi gruppi di terziari in diocesi. Nella chiesa di Porto Salvo di Messina erano 44 gli iscritti, a S. Francesco in Ronella 121 erano le donne e 123 gli uomini, a S. Francesco di Fiumedinisi gli iscritti erano 283.141

Bisognava inoltre risvegliare la fede attraverso un rinnovato fervore delle confraternite, dell’Apostolato della preghiera, delle congregazioni dei Luigini, delle Pie Unioni delle Figlie di Maria, delle Conferenze di S. Vincenzo dirette dal can. G. Trischitta.142 Questa volta centri di aggregazione diventavano ancora una volta le parrocchie.

Fedele alle indicazioni romane, Guarino non trascurava mai di proporle al suo clero. Papa Leone aveva appoggiato e favorito l’impegno del card. Carlo Marziale Lavigerie per l’abolizione della schiavitù. Il  Lavigerie era venuto anche in Sicilia per propagandare la sua crociata, raccogliere denaro e fondare l’Associazione antischiavista. Il 20 novembre 1890 il papa inviò ai vescovi una lettera sulla condizione degli schiavi e sulla necessità di un intervento contro la schiavitù: difesa della libertà e propagazione della fede. Guarino, nonostante le ristrettezze economiche della città di Messina invitò alla raccolta di fondi e partecipò con un suo rappresentante alla nascita a Palermo dell’associazione antischiavista sotto il patrocinio dei vescovi, ma soldi ne potè raccogliere pochi:

 

In Sicilia nelle distrette somme attuali e nella crisi di tutte le fonti economiche con sommo dolore danaro non possiamo dargli, ma parole e preghiere ne daremo moltissime. In Messina p. e. non mi riesce mai strappare una lira dalla tasca altrui! Neppure nel tempo del colera! Non ebbi allora che scarsissime offerte. Tre o quattro famiglie soltanto risposero all’appello! E il resto? Il resto “se la veda l’Arciv. o senza prebenda!” se non avessi ricevuto degl’aiuti dall’Episcopato di Sicilia e d’Italia, mi sarei trovato in stupende condizioni! E se verso la fine non mi fosse arrivato l’aiuto del papa, mi sarei trovato anche peggio del centro del male. Questa è Messina! e credo  che sian così tutte le città mercantili. Tutti mormorano che non porto a termine i restauri dell’incendiato tempio di S. Francesco: tutti dan consigli e parole per lasciar me solo nel baratro: ma chi un centesimo?143

 

Nel 1887 fece quasi un bilancio delle associazioni che si erano costituite a Messina in quegli anni. Vengono ricordate da Guarino nella lettera pastorale del 7 gennaio il Circolo della Gioventù cattolica, la Conferenza di S. Vincenzo, le Guardie di onore del Cuore di Gesù, il Comitato diocesano dell’Opera dei Congressi cattolici, le congregazioni di Maria SS. di Lourdes, della Salette, della S. lettera, l’Apostolato della Preghiera, l’Opera dei Tabernacoli, le Dame di carità, le Dame del SS. Cuore di Gesù, le Figlie di Maria.144 Nel 1891 scriveva al card. Celesia che il giornale “L’Avvenirepubblicato o da un prete irrequieto o da un laico, aveva lo scopo di “mettere ostacoli ai Comitati diocesano e parrocchiale, che qui per ora fioriscono e denigrare la reputazione di ottimi ecclesiastici”.145

Nel 1892 troviamo in diocesi 2 società operaie a Messina, Saponara, Villafranca, una Società di Gioventù cattolica Circolo di Maria SS. della Lettera, Unione cattolica messinese, Luigini a S. Pier Niceto 1877, Oratorio festivo a Nizza di Sicilia 1892, Pia Opera Adorazione Riparatrice e del sovvenimento delle chiese povere 1882, Conferenza di S. Vincenzo, Associazione di S. Francesco di Sales 1883, Cuore Eucaristico di Gesù 1876, Associazione del S. Cuore di Maria Vergine 1892146, Apostolato della Preghiera 1877, Società S. Placido della buona stampa.147

Non trovando spesso sacerdoti del luogo nei centri interni della diocesi disponibili a creare le nuove forme di associazionismo cattolico, l’arcivescovo si servì molto dell’opera del p. Francesco Di Francia che inviava in giro per la dicesi soprattutto nelle campagne come confessore straordinario e come fondatore dell’Associazione del Cuore di Gesù e delle Figlie di Maria. Ma qualche volta questa azione si scontrava con preti locali gelosi dei loro diritti sulle chiese. Al cappellano di Letojanni che si lamentava di questa intrusione del Di Francia l’arcivescovo scriveva di scusare quella che poteva sembrare indelicatezza del sacerdote il quale forse non sapeva del cambiamento del cappellano:

 

Però sulla sostanza delle cose devo dirle esser lui un sacerdote illibato, zelante e disinteressatissimo, e son queste le qualità che formano il più bello ornamento, e che lo rendono assai caro alla città ed al proprio Prelato. Quanto le dicono in contrario non ha alcun fondamento nella verità. Egli con mia missione va spesso in giro nei luoghi da me indicatigli dove si manca di Sacerdoti o non ve n’ha che uno solo, poiché è utilissimo che di tempo in tempo si abbia un confessore straordinario, non dovendo costringere le coscienze a confessarsi a forza ad un solo: e questa pratica dev’essere di consolazione ad un curato veramente penetrato della salute delle anime e della gloria di Dio.

A lui ho dato altresì il mandato di erigere le congregazioni del sacro Cuore e delle Figlie di Maria onde tener viva la pietà e le ragazze in disciplina, e lui stesso ho lasciato Direttore delle pie opere, com’è avvenuto in Letojanni da tanto tempo anteriore alla di lei cura. Disporre ora il contrario genererebbe malumori e partiti, ed ella non se ne troverebbe bene.148

 

Dopo aver chiarito il ruolo del Di Francia che rivelava sfiducia dell’Arcivescovo verso il clero locale, Guarino affronta il nodo principale che rendeva poco attivo il clero, più propenso alla litigiosità per diritti e privilegi che all’azione pastorale:

 

Devo poi dirle che io apprezzo assai più i sacerdoti che apprezzano i loro doveri con semplicità di cuore, anzi che gli altri che danno sfogo ad una certa albagia e si attengono a certi creduti diritti, perché è sempre libero all’Ordinario spedire Sacerdoti e per missioni di esercizi spirituali, come fa avendone l’opportunità a tempo conveniente, e per confessori straordinari, e per l’impianto di qualche pia congregazione e per altro spirituale servizio che il Prelato medesimo crede utile, le quali cose per nulla offendono i diritti del curato.149

 

 




136 Cf. elenco in ASF, XXXVIII.



137 Ivi.



138 Notificazione per la Quaresima del 1876 tra gli Scritti editi.



139 Lettera pastorale 16.10.1882 che si rifà all’enciclica di Leone XIII Auspicato concessum est del 17.9.1882. esiste anche una circolare del card. Jacobini del 3.10.1882 sul Terz’Ordine e sull’enciclica del papa che invitava alla diffusione in tutto il mondo, ASF, LV, f. 3a



140 Lett. al card. Jacobini, 5.10.1882, ASF, LV, f. 3a. L’iniziativa del Guarino aveva avuto poco successo perché si portava come scusa l’attesa di un nuovo manuale per i privilegi.



141 Elenco, ASF, LV, f. 3i.



142 Lettera pastorale, 10.8.1884.



143 Lett. Guarino-Celesia, 7.12.1888; Lettera pastorale 14.1.1891. dopo la visita del card. Lavigerie fu costituito il Comitato antischiavista, lett. a Celesia, 1.2.1889. Dai documenti in XXIX il totale delle offerte ammonta a L. 44.23.



144 Lettera pastorale, 7.1.1887.



145 Lett. a Celesia, 27.8.1891, ASF, Carteggio Guarino-Celesia.



146 Già nel 1880 abbiamo la costituzione della Pia Unione del Cuore di Maria nella chiesa di S. Giovanni Decollato, 24.1.1880, ASF, LXI, f. 1f.



147 ASF, XXXVII o LXII.



148 Lett. al cappellano G. Costanzo di Letojanni, 18.7.1888, ASF, LVIII, b. 2b.



149 Ivi.






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