Terremoto
La sera del 16 novembre 1894 verso le
19 uno spaventoso terremoto scosse Messina. “Le vere scosse terribili furono
tre nella notte del 16”. Poi seguirono varie oscillazioni. Ci furono guasti
alle chiese specie nel villaggi.279 I danni soprattutto tra i poveri,
ma anche nel ceto civile. Guarino ringraziava per gli aiuti economici
ricevuti.280 La gente che era fuggita nei villaggi e nelle campagne ora
tornava a casa: “I frutti spirituali riportati dal flagello sono stati
moltissimi. Lodiamo il Signore”.281 Scriveva al card. Celesia:
In fretta e furia perché
il mio terremoto comincia ora dopo cessato il flagello. Il Prefetto ed il
Questore vengono continuamente da me, ieri, questa mattina e torneranno domani
per continuare, volere i miei consigli in tutto ciò che occorre disporre.
Aggiunga tanta gente che non mi lascia fino a notte protratta in processione
con ceri accesi: chi vuole la benedizione, chi altro, chi pretende una cosa,
chi un’altra. Viva Dio!282
Ancora una volta Guarino voleva servirsi del terremoto per richiamare
alla conversione i messinesi:
Convengo che i tremuoti
son prodotti dalla natura, cioè dalle cause seconde: ma l’autore della natura
non è che Dio creatore, ed egli impresse nel creato le sue leggi recondite,
leggi che muove a suo beneplacito secondo che richiedono la Sua Provvidenza per
conservarlo, la Sua Bontà per ammonirci e la Sua Giustizia per
punirci”.283
Certamente questa teologia, molto comune, era dettata dal bisogno di
invito al ravvedimento e al ritorno a Dio in una società che era ritenuta
lontana da Lui perché a Dio ribelle. I flagelli infatti abbattutisi su Messina
in quegli anni, dalla carestia al vajolo al colera al terremoto erano stati
preceduti, secondo l’arcivescovo, “da una crescente incredulità divenuta ormai
vezzo di moda per mostrare grandezza d’animo e spirito forte non soggetto a pregiudizi di donnicciola e di uomini
dappoco”.284
C’era stato un terremoto più di cento anni prima, il 5 febbraio 1783, e
da allora si era deciso di ricordare l’avvenimento con una messa votiva nella
cappella della Madonna della Lettera. Dopo il terremoto del 16 novembre si
volle ricordare ormai questo nuovo episodio con la celebrazione della messa.
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