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Francesco Michele Stabile
Il Card. Giuseppe Guarino

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  • Guarino a Palermo
    • L’associazionismo cattolico.
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L’associazionismo cattolico.

            Il 28 aprile 1864 venivano divulgate oscure minacce di morte per pugnalazione nei confronti dei collaboratori del giornale “Il Presente”, accusati di riunioni borboniche segrete, mai accertate. Il prefetto De Cossilla e il questore di Palermo Serafini, sotto lo specioso pretesto che lo stato non era in grado di tutelare la vita delle persone minacciate, allontanarono da Palermo i collaboratori del giornale e altri ecclesiastici.

            Il can. Domenico Turano fu inviato a domicilio coatto a S. Martino delle Scale, il can. Pietro Sanfilippo a Termini Imerese, il sac. Melchiorre Galeotti a Firenze. Convocato fu anche il figlio del generale garibaldino Giacinto Carini, il giovane prete Isidoro Carini, il quale nei suoi ricordi attribuisce queste accuse e provocazioni al partito d'azione50. Il barone Mortillaro fu costretto a sospendere la pubblicazione del giornale. Il Guarino non pare subisse alcun intervento poliziesco, ma ora lo si dipingeva come nemico del nuovo ordine di cose. Di questo periodo rimase al Guarino l’amicizia con il marchese Mortillaro che durerà per tutta la vita51.

            Ma perché tanta avversione verso un giornale? La nascita de “Il Presenteera stato il segno non gradito, dopo un primo periodo di attesa fiduciosa da parte degli ambienti zelanti cattolici, che era in atto una loro mobilitazione critica verso il loro regime con una forte tendenza autonomistica. Era anche il segno della ricerca di una nuova pastoralità, di un modello nuovo di prete e di laico cattolico, difensore e propagatore della fede. Le vecchie forme associative del laicato cattolico riunito nelle confraternite e congregazioni non rispondeva a questo nuovo scopo. Nuove forme associative più dinamiche, più missionarie erano sorte nel mondo cattolico europeo e nuove devozioni si erano diffuse. Palermo si apriva ora non solo al movimento cattolico nazionale italiano, ma anche a quello europeo.

            Il 18 gennaio 1864 il sac. Melchiorre Galeotti fondò a Palermo la Società del catechismo che aveva come scopo l’evangelizzazione di tutte le classi sociali e non solo dei bambini. In questa associazione si ritrovarono i preti zelanti palermitani. Tornato dall’esilio a Firenze, dove era stato inviato nella primavera di quell’anno, fece approvare il 18 agosto dall’arcivescovo G. B. Naselli l’Associazione di S. Francesco di Sales, molto diffusa in Francia, che aveva come scopo di “conservare e difendere la fede cattolica dagli assalti degli increduli, col diffondere buoni libri, col procurare missioni al popolo, esercizi spirituali ed altre predicazioni, col fondare sostenere ed ampliare scuole cattoliche, orfanotrofi etc.”52. L’associazione infatti incrementò nei primi anni missioni nelle campagne del Palermitano, catechismi a dialogo, le aggregazioni del Cuore di Gesù e di Maria, le Pie unioni delle Figlie di Maria.

            Furono i giovani preti zelanti palermitani l’anima di questo associazionismo che dette la prima prova della sua efficienza nelle manifestazioni per il decennio della proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione l’8 dicembre 1864. Fu una prova di attaccamento alla fede tradizionale e di fedeltà al papa. Si verificarono interventi repressivi da parte di esponenti governativi timorosi di rigurgiti borbonici e preoccupati della facilità con cui il clero riusciva ancora a mobilitare folle enormi per dimostrare che il popolo era cattolico e che questa fede il governo doveva rispettare. Il Galeotti dovette riprendere nuovamente la strada dell’esilio e questa volta per molti anni. Tornerà a Palermo nel 1869 per morirvi.

            Si delineava sempre più nei preti zelanti la consapevolezza di vivere in tempi di persecuzione che richiedevano una testimonianza senza tentennamenti e compromissioni. Si radicalizzava la contrapposizione con il mondo, si guardava come modello alle comunità cristiane antiche perseguitate. Venivano perciò esaltate tendenze escatologiche con l’insistenza sul tema del martirio, della verginità, della carità.

            Il Guarino lo troviamo pienamente inserito in queste iniziative. Il 18 agosto 1864, fondando l’Associazione di S. Francesco di Sales, l’arcivescovo Naselli lo nominava membro del Consiglio centrale per la direzione diocesana. Direttore venne nominato il p. Giacomo Meli dell’Oratorio. Dei consiglieri, oltre il Galeotti, ricordiamo i canonici D. Turano, P. Sanfilippo, i sacerdoti Gaetano D’Alessandro, poi vescovo di Cefalù, Petronio Grima, Filippo Bertone, Antonio Giannettino, Gaspare Pecoraro. E tra i laici, il marchese di Policastrello, il marchese di Villarena, il barone Farruggia, il barone d’Ondes Rau, il cav. Villanova. Era segretario il suddiacono Nunzio Russo, cassiere il sac. Gaetano Briuccia53. L’anno seguente il 25 giugno 1865 l’arcivescovo nominava il Guarino vicedirettore diocesano dell’Associazione. Il p. Meli ringraziava vivamente l’arcivescovo per la nomina “dell’ottimo can. sig. Guarino“ che ritenevautilissimo collaboratore54.

            Molti anni più tardi, dietro sollecitazione del p. Nunzio Russo, il Guarino, arcivescovo di Messina, chiederà a mons. Luigi Di Giovanni di fondare nella sua diocesi l’opera di S. Francesco di Sales per le missioni che il 19 marzo 1883 erigeva canonicamente55. In una cronaca di “Letture domenicali” dell’8 aprile 1883, Nunzio Russo metteva in evidenza il successo della predicazione quaresimale di mons. Luigi Di Giovanni e il fervore dell’Associazione di S. Francesco di Sales in Messina, “ove la grand’anima di quell’Arcivescovo Mons. Guarino, non solo accoglievala a piene braccia, ma trovava in essa compiuto un suo antico desiderio; egli che tanto avea lavorato per la grand’opera qui in Palermo sotto P. Meli d. O. quando avevamo il bene di ritemprarci spesso allo spirito sacerdotale nelle sue brillanti e sante conversazioni".56

 

 




50 Su questi fatti di polizia la testimonianza di Isidoro Carini, Ricordi 1864, ms. presso Archivio Servi dei Poveri, anche ASF, b. LXIII, f. Ricordi. Cfr. F.M. Stabile, Il clero, cit., p. 143.



51 D. De Gregorio, Il card. G. Guarino, cit., p. 15.



52 F.M. Stabile, Il clero, cit., pp. 147-151.



53 Lett. del p. G.M. Meli, direttore, al prof. sac. Melchiorre Galeotti, 18.8.1864, Archivio Nunzio Russo, Fondo Associazione S. Francesco di Sales, b. 9, fasc. anno 1864-1865.



54 Lett. dell’arciv. Naselli al p. G. Meli, 25.6.1865 con la nota in essa del 28.6.1865 del p. Meli per il segretario dell’Associazione N. Russo, ivi.



55 Per la fondazione a Messina dell’Associazione, cfr. lett. del Guarino a mons. Luigi Di Giovanni del 14.3.1883 e il decreto di erezione canonica del 19.3.1883 in Archivio storico Arcidiocesi di Messina.



56 Lett. del p. N. Russo, 9.3.1883, Archivio Nunzio Russo, Fondo Associazione S. Francesco di Sales, b. 9, fasc. anno 1883.






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