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Francesco Michele Stabile Il Card. Giuseppe Guarino IntraText CT - Lettura del testo |
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Terremoto La sera del 16 novembre 1894 verso le 19 uno spaventoso terremoto scosse Messina. “Le vere scosse terribili furono tre nella notte del 16”. Poi seguirono varie oscillazioni. Ci furono guasti alle chiese specie nel villaggi.279 I danni soprattutto tra i poveri, ma anche nel ceto civile. Guarino ringraziava per gli aiuti economici ricevuti.280 La gente che era fuggita nei villaggi e nelle campagne ora tornava a casa: “I frutti spirituali riportati dal flagello sono stati moltissimi. Lodiamo il Signore”.281 Scriveva al card. Celesia:
In fretta e furia perché il mio terremoto comincia ora dopo cessato il flagello. Il Prefetto ed il Questore vengono continuamente da me, ieri, questa mattina e torneranno domani per continuare, volere i miei consigli in tutto ciò che occorre disporre. Aggiunga tanta gente che non mi lascia fino a notte protratta in processione con ceri accesi: chi vuole la benedizione, chi altro, chi pretende una cosa, chi un’altra. Viva Dio!282
Ancora una volta Guarino voleva servirsi del terremoto per richiamare alla conversione i messinesi:
Convengo che i tremuoti son prodotti dalla natura, cioè dalle cause seconde: ma l’autore della natura non è che Dio creatore, ed egli impresse nel creato le sue leggi recondite, leggi che muove a suo beneplacito secondo che richiedono la Sua Provvidenza per conservarlo, la Sua Bontà per ammonirci e la Sua Giustizia per punirci”.283
Certamente questa teologia, molto comune, era dettata dal bisogno di invito al ravvedimento e al ritorno a Dio in una società che era ritenuta lontana da Lui perché a Dio ribelle. I flagelli infatti abbattutisi su Messina in quegli anni, dalla carestia al vajolo al colera al terremoto erano stati preceduti, secondo l’arcivescovo, “da una crescente incredulità divenuta ormai vezzo di moda per mostrare grandezza d’animo e spirito forte non soggetto a pregiudizi di donnicciola e di uomini dappoco”.284 C’era stato un terremoto più di cento anni prima, il 5 febbraio 1783, e da allora si era deciso di ricordare l’avvenimento con una messa votiva nella cappella della Madonna della Lettera. Dopo il terremoto del 16 novembre si volle ricordare ormai questo nuovo episodio con la celebrazione della messa.
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279 Lett. a Celesia, 25.11.1894. 280 Lett. a Celesia, 31.12.1894. 281 Lett. a Celesia, 4.12.1894. 282 Lett. a Celesia, 21.11.1894 283 Notificazione 2.12.1894. 284 Notificazione, 2.212.1894. Sulla stessa motivazione la Notificazione della domenica di sessagesima del 1894, la Notificazione del 18.9.1894: vengono denunziati bestemmie, usure, delitti di sangue, furti, frode, profanazione delle feste, immoralità. |
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