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Francesco Michele Stabile
Il Card. Giuseppe Guarino

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  • Guarino a Palermo
    • La santa Eucaristia
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La santa Eucaristia

            Poichè il clima che si era creato alla fine degli anni 60 con la fine del potere temporale era diventato sempre più difficile per il clero zelante che si vedeva fatto oggetto di ritorsioni soprattutto da parte delle sette massoniche e non pochi preti siciliani avevano sperimentato il carcere e i processi, veniva spontaneo richiamare i tempi delle persecuzioni e dei martiri. Ritornavano perciò temi apocalittici nei loro interventi, si potenziava il bisogno di unità attorno all’Eucaristia e al papa, si richiamava la necessità del coraggio di fronte alle persecuzioni, si accentuava la propaganda a favore della verginità.

            Nel 1871 un gruppo di preti zelanti palermitani dava vita a un periodico “La Santa Eucaristia” che si proponeva la diffusione del culto della Eucaristia come culto centrale della vita religiosa e come momento di coesione dei fedeli. Il culto eucaristico si inseriva in quel movimento di riforma della religiosità popolare intrapreso dal clero zelante che voleva liberare dalla dispersione delle devozioni ai santi e dalle tendenze magiche. Per altro il bisogno di nuove forme di organizzazione del mondo cattolico richiedeva una compattezza attorno al papa, e l’Eucaristia si prestava a configurare il papa come prigioniero al pari di Gesù eucaristia. D’altronde in quei periodi difficili la presenza reale di Gesù nell’Eucaristia costituiva una valida forza interiore per una comunità che si sentiva minacciata e assediata.

            Si incrementavano così, oltre le tradizionali Quarant'ore, nuovi momenti di adorazione da parte di gruppi di preti e anche di fedeli. Per questi Guarino pubblicò in quel giornaletto il testo di un sermone Sulle delizie della reale presenza di Gesù nella S. Eucaristia. Come al solito l’intento apologetico è fortemente presente nella riaffermazione della reale presenza. Ma lo scopo del sermone era quello di presentare come dono del Cristo risorto sia i doni dello Spirito, sia la Eucaristia. Con le tre nascite del Figlio di Dio una nuova luce si era accesa all’orizzonte degli uomini. Guarino non portava argomentazioni teologiche, si limitava a interrogarsi per quale fascino o per quale forza tanti uomini si erano lasciati coinvolgere dalla fede in Gesù? La risposta era data in chiave mistica. L’incontro con Cristo è indicibile, ma cambia la vita: “Misteri son questi che dir non si possono. Datemi invece, vi dirò con S. Agostino, un cuore che ami, ed ei soltanto comprenderà le mie parole”125.

 

 




125 “La Santa Eucaristia”, vol. I, fasc. X e XI, Palermo 1871.






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