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3. La visita pastorale
Uno
dei primi impegni, assunti pubblicamente da mons. Guarino appena entrato in
Messina, fu quello di compiere la visita pastorale della diocesi, non solo per
adempiere ad un suo dovere, ma anche per rispondere al bisogno di conoscere
meglio le condizioni locali per apportarvi i rimedi più opportuni.
Il 20 aprile 1877 indirizzò
all'archidiocesi una lettera con cui spiegava gli scopi della S. Visita, dava
norme precise per la sua preparazione, lo svolgimento, la cresima, l'incontro
personale con i singoli sacerdoti, e il controllo di tutte le amministrazioni
ecclesiastiche e delle varie associazioni.
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« Proibiamo qualsiasi spesa
inutile - ordinava - per lusso, donativi o cibi non frugali. Qualsiasi spesa
eccessiva sarebbe un denaro detratto ai poverelli con discapito dei nostri
doveri, poiché siam tenuti in ogni tempo alla frugalità, alla moderazione, alla
modestia e non tolleriamo affatto che qualcuno ci alieni dalle regole di vita
dateci dai sacri canoni e dalla natura stessa del nostro ministero e che ci
siamo sempre proposti di eseguire con l'aiuto del Signore ». 13
La visita, che iniziò nella cattedrale di
Messina il 29 aprile 1877, si svolse tra grandi e diuturni sacrifici per la
difficoltà delle strade e l'asperità di certe zone montane, ma conseguì grandi
frutti spirituali e si concluse nell'ottobre del 1881.
« La Sacra Visita - narra il nipote Pietro
Guarino - praticata subito, anche nei paesetti appollaiati sui monti, ai quali
non si accedeva che a cavallo, aveva rilevato ciò che mancava; ma se era facile
costatare il male, era quasi impossibile avere sottomano il rimedio. Perché si
abbia una idea della gravità della situazione basti ricordare che una
parrocchia era stata per tanti anni tenuta da uno che non era prete e pure
aveva fatto il parroco e amministrato i sacramenti, come se lo fosse. Fu
necessario denunziarlo e si ebbero un processo e una condanna. Lo zio depose in
giudizio, affermò la colpa, ma chiese mite la pena per il disgraziato che aveva
truffato la Chiesa e la credulità dei fedeli ». 14
Restano di questa Sacra Visita molti
interessanti documenti e soprattutto i Decreti che quell'anno stesso, 1881,
vennero pubblicati 15 e
completano e armonizzano le varie disposizioni stabilite per le singole
parrocchie.
Le principali riguardano la celebrazione
della messa, la residenza dei parroci, la cura delle anime nelle sue varie
specificazioni, l'istruzione religiosa degli adulti, la dottrina cristiana per
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i piccoli, l'assistenza agli ammalati e ai moribondi, la formazione e
la cura degli archivi parrocchiali, la celebrazione dei funerali e del
sacramento del matrimonio, il ritiro spirituale dei sacerdoti con la soluzione
dei casi morali, per cui si stabilivano norme precise, perché da tempo nella
diocesi erano caduti in disuso. Le riunioni mensili del clero dovevano
cominciare con la preghiera; poi, letto e commentato un capitolo del Sinodo
Diocesano o del Concilio Tridentino, si doveva passare alla soluzione del caso
proposto, esponendo, naturalmente, la dottrina dommatica, morale o liturgica
connessa con l'argomento trattato.
La riunione doveva concludersi con una
meditazione su di un capitolo del De
imitatione Christi o di qualche libro devoto e le preghiere di rito. Di ogni
singola riunione e del suo svolgimento il segretario, da ogni parrocchia,
doveva inviare relazione precisa e completa all'Arcivescovo.
La seconda visita pastorale di Mons.
Guarino cominciò nella primavera del 1883, ma non si svolse rapidamente come la
prima a causa delle molteplici difficoltà in cui versava la diocesi.
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