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11. Un telegramma di
Crispi
Durante il colera del 1885 a Palermo - come scrive Eduardo Soderini,
autore dell'opera: Il Pontificato di
Leone XIII -« l'arcivescovo card. Celesia si diede con il suo clero ad
assistere a tutt'uomo i malati e a far coraggio alle popolazioni. Come però i
pregiudizi contro i inedici e i loro rimedi erano colà radicati più
profondamente che altrove, la prudenza consigliò di procedere più lentamente e
con maggiori riguardi che in altri luoghi.
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Disgraziatamente
il Crispi - continua il Soderini - che si era recato colà non comprese la
situazione e credette che, quale fulmine di guerra, il clero avrebbe dovuto in
un istante mutare le teste dei suoi concittadini.
Si
scagliò perciò contro di esso, fino a mandare un telegramma al Papa in cui,
firmandosi deputato ed ex ministro, accusava il clero palermitano di condotta
indegna nell'epidemia colerica. Accusa grave che fu respinta unanimamente dalla
stampa siciliana, la quale lodò invece altamente la condotta del clero. Anche
altrove i giornali di parte liberale criticarono quel famoso telegramma,
nell'inviare il quale affermavano avere il Crispi « mancato agli obblighi
più elementari di discretezza, di convenienza e di tatto».
74 Il Card. Celesia smentì il
vecchio uomo politico con l'evidenza dei fatti indirizzando una lettera al
card. G. lacobini e « la replica - commentava La Nazione di Firenze - sì nella
sostanza, sì nella forma, è una nuova lezione che temiamo rimarrà, come tante
altre per l'on. Crispi, vana ed inutile ». 75
Mons.
Guarino mandò un telegramma di solidarietà al Celesia e uno di protesta contro
le parole irresponsabili e menzognere del vecchio statista. Si aspettava la
solidarietà coraggiosa degli altri vescovi che però non fu unanime, come aveva
sperato.
Il
2 ottobre 1885 se ne lamentava con il Card. Celesia: « La calunnia audace del
noto Crispi m'indignò tanto che non contento del mio telegramma, lo stesso
giorno mi nermisi di pregare con lettera mia tutti i vescovi di Sicilia a fare
altrettanto. All'arcivescovo di Monreale soltanto non scrissi perché pensai che
in tanta vicinanza avrebbe fatto più presto la sua parte. Alcuni fraintesero la
mia lettera, sebbene abbastanza chiara e mi rispondono: aderisco al vostro
telegramma! Cataplasmi. » 76
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