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3. Il Cardinale torna
a Messina
Al ritorno del Card. Guarino in sede, Messina gli tributò onoranze
veramente trionfali, preparate da un apposito comitato presieduto dal Cav.
Francesco Lella Siffredi e animato dall'instancabile mons. Giuseppe Basile.
Il nuovo porporato, per
ferrovia, il giorno precedente era giunto a Reggio rimanendo ospite
dell'arcivescovo. L'indomani - 132 -
26 febbraio venne prelevato da molte
personalità messinesi, dai rappresentanti
dei Cardinali Celesia e Dusmet e di altri vescovi siciliani giunti a bordo del
piroscafo Toscana.
All'una precisa, accolto da
una folla acclamante, uscì con il suo seguito dall'episcopio e tra gli applausi
e gli evviva si recò al porto dove si imbarcò.15
Mentre il piroscafo si
avvicinava alla città gli muovevano incontro numerose barche con gente festante
che salutava agitando i fazzoletti, mentre le campane di Messina e dei paesi
rivieraschi suonavano a distesa.
Alle due il Toscana arrivava in porto.
Tutta la cittadinanza -
narra La Gazzetta di Messina senza
distinzione di ceti era accorsa alla marina. La folla pigiantesi, accalcata,
entusiasta acclamò al Cardinale e le grida: Viva
il Cardinale Guarino, Viva il nostro Pastore, Viva il S. Carlo Borromeo echeggiarono
frenetiche ed incessanti per tutta una buona mezz’ora. Lo spettacolo immenso
che offriva quell'onda di popolo agitante i fazzoletti dalle barche, dalla via
Vittorio Emanuele era commovente e splendido.
Ricevuto al pontile l'omaggio
della Giunta e del Consiglio Comunale con a capo il conte Marullo, tra una
calca di popolo, si recò a piedi al municipio dove gli furono rivolte le
congratulazioni e gli auguri delle autorità e di una folla di invitati.
Poi, su di una carrozza di gala,
tirata da quattro cavalli, in un lunghissimo corteo di carrozze, per il corso
Garibaldi, la via Pozzo Leone, il Corso Cavour, la Scesa dei Librai, si recò
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in duomo tra una folla plaudente che lungo il passaggio dai balconi
parati con stoffe multicolori, arazzi e coltri variopinte, salutava e lanciava
fiori.
Accolto all'ingresso del
tempio dal capitolo metropolitano e dal clero, partecipò al solenne Te Deum di ringraziamento e poi impartì
la benedizione al popolo.
Accompagnato in palazzo, più
volte fu costretto dagli applausi e dalle grida del popolo ad affacciarsi a
salutare e benedire.
Per tre giorni di seguito le
strade principali della città vennero illuminate a festa e la sera nelle
vicinanze del Duomo vennero eseguiti dei concerti bandistici.
« L'avvenimento - commentò
il periodico Politica e Commercio -
ha superato l'aspettativa. L'accoglienza del nostro Cardinale è stata
addirittura un trionfo . . . Messina intera d'ogni colore e di ogni gradazione
rendeva omaggio all'illustre porporato reso ormai benemerito per tanta
eccellenza d'animo e di cuore ». 16
E Il Nuovo Imparziale così concluse la sua cronaca: « Messina grata e
ricordevole, Messina ammiratrice della vera virtù, ha voluto dimostrare a Mons.
Guarino che nel suo cuore le memorie del bene e gli esempi luminosi di carità
non si cancellano mai ». 17
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