- 159 -
8. Una
protesta
Mons. Guarino aveva un carattere mite e personalmente era assai
remissivo; ma quando si trattava di fatti, persone o situazioni che toccassero
la religione e il bene delle anime, allora sapeva assumere le sue
responsabilità e reagire con decisione e coraggio, anche se mai disgiunti dalla
prudenza e dalla carità.
Il carnevale del 1892 in Messina fu prolungato sino a quaresima
inoltrata. Il 5 marzo l'arcivescovo pubblicava questa protesta ed esortazione:
« Non avrei potuto immaginare giammai che nella cattolica Messina,
nella città benedetta di Maria Santissima, sarebbesi giunto al grado di
irreligione da profanare pubblicamente, con tanto scandalo dei moltissimi
buoni, i giorni santi della quaresima.
Sotto gli occhi vostri avete veduto prolungarsi giochi carnevaleschi
con indignazione e ribrezzo universali. Ed io nel protestare altamente contro
tali scandali che sento con profondo rammarico volersi ripetere, come è nei
doveri del mio pastorale ministero, li deploro, li riprovo, li stigmatizzo e
metto sull'avviso i cattolici perché si astengano dall'incoraggiare tali
pratiche, nei giorni dedicati alla penitenza, con l'intervento e con la loro
assistenza.
No, miei cari, non vi è lecito prendere parte a scandali cosiffatti e
fomentare la miscredenza e la profanazione: voi vi dimostrereste figli degeneri
della Chiesa e della Vergine Maria e cumulereste su di voi e sulle vostre
famiglie e sulla città lo sdegno del cielo e i suoi flagelli.
Non disprezzate la parola del vostro pastore, ma fatene tesoro ed
astenetevi dal mal fare perché giorno verrà in cui sarete chiamati dall'Eterno
Giudice a rendere conto.
Interesso intanto ad esorto tutti i buoni a fare atto di riparazione a
Sua Divina Maestà con una comunione generale per l'insulto che si fa a Dio e
alla Chiesa e, permettetemi di dirlo, è un insulto anche all'intera città tanto
religiosa ». 70
|