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2. Beneficiale
Il 7 ottobre 1847, Giuseppe Guarino, zio del nostro perché fratello del
padre, con atto presso il nr. Antonio Li Calzi di Serradifalco, fondava un
beneficio ecclesiastico all'altare di S. Giuseppe nella Chiesa Madre di
Montedoro.
Il beneficio, costituito da una salma, quattro tumuli e due mondelli di
terra in contrada Fontana Grande, era di patronato del fondatore e dei suoi
eredi che dovevano presentare al Vescovo un chierico di loro scelta.
Il beneficiale aveva l'obbligo di celebrare, o far celebrare, alcune
messe per il fondatore e di « servire la chiesa per il miglior andamento del
culto, confessare ed istruire nella dottrina cristiana i fanciulli in ciascuna
domenica dell'anno ».2
« Quando in casa discutevasi dell'assegno del patrimonio sacro - narra
il Guarino tra mio padre e mio zio, il
quale mi voleva beneficiato di un suo beneficio di recente fondazione
coll'obbligo della residenza in Montedoro, io parlava franco annunziando
recisamente che se mi avessero protratto alle lunghe (ritardando così
l'ordinazione a suddiacono) sarei fuggito di casa e mi sarei ricoverato
perpetuamente in un chiostro.
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A questo si accomodarono le
faccende e fu tolto dal beneficio, dal fondatore stesso, per me soltanto,
l'obbligo della residenza in Montedoro. Andai io stesso a Caltanissetta perché
il tribunale avesse omologato quel sacro patrimonio sui fondi beneficiari.
Trovai molti intoppi e Dio mi diede la grazia di superarli tutti. Il regio
procuratore Crispo mi fu cortesissimo, spicciandomi poi presto quando le
difficoltà eran tolte e restammo amici, come lo siamo ancora ».
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