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3. La sua vita spirituale
Sulla sua vita spirituale durante il periodo della formazione in
seminario il Guarino ha lasciato una preziosa confessione che lumeggia anche
l'ambiente in cui viveva.
« Fin qui continua nei suoi
cenni autobiografici -avete notato di quante grazie mi abbondava il Signore,
tuttochè macilento sempre in salute a segno che talvolta bisognai anticipare il
tempo delle vacanze per rimpatriare in famiglia onde curare le mie indisposizioni
di salute
I continui catarri e il costante dolore di petto davano molto pensiero
a mio fratello il medico.
L'abito sacro e la disciplina rigorosa ed ecclesiastica valsero a
temperare il mio carattere bilioso e intollerante e innestarono nel mio cuore
fin da fanciullo l'amore al ritiramento e alla sobrietà. Non conobbi mai
alcuno, di tutto e di tutti arrossiva e non esisteva per me altra cosa al mondo
che il Seminario e nulla più. Seminario e famiglia ecco tutti i miei pensieri.
Non perciò non ero io ingratissimo al Signore. Poteva e doveva farmi
santo e non ebbi cura di divenirlo, e tanto più sono colpevole in ciò perché
nel seminario di nulla si difettava: l'orazione mentale era giornaliera e dovea
rendersene conto la sera; l'esame di coscienza era pure giornaliero, la
confessione frequente e poi, il mio padre spirituale facevami la carità di
sentirmi quante volte io voleva, oltre i giorni stabiliti dalla regola del
seminario.
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Avevamo molte ore di
silenzio stretto. Ma è sempre vero ciò che insegna S. Tommaso che lo studio
inaridisce e bisogna essere più frequente l'orazione.
Le vacanze poi passate in famiglia mi erano di grande divagazione di
spirito; ma non pertanto io non le bramava che anzi, appena visti i miei, dopo
otto giorni, desiderava il ritorno di ottobre per restituirmi al seminario.
Fatto sta intanto che le vacanze duravano i quattro mesi di està. Io stava
allora per lo più in casa e fatto grandetto, quando studiavo scienze sacre, non
uscivo di casa che per gli atti di religione e poi tornavo a star solo in una
stanza a studiare. Era mia delizia scherzare qualche poco con mia madre e con
mia sorella e quando mi univa con secolari mi usavano il riguardo di non
parlare di cose impertinenti.
Nonostante questi favori del cielo e queste mie inclinazioni ero
ingratissimo al Signore ».
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