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Domenico De Gregorio
Il Card. Giuseppe Guarino

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  • CAPITOLO  II   IL SACERDOTE
    • 8.    Vacanze  a   Montedoro
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8.    Vacanze  a   Montedoro

 

 

Scrivendo nel 1884 a Concettina, moglie del nipote Beniamino, figlio di suo fratello Paolino, così mons. Guarino rievocava alcuni ricordi delle sue vacanze a Montedoro durante questi anni:

« Ho ricevuto con tanto gusto la tanto desiderata lettera tua e del caro Beniamino a cui da piccino, quando ad un tempo


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faceva il brigante e cantava Tantum ergo con voce sonorissima, ho voluto un bene immenso con tenerezza stragrande.

È bene sapere che io in ottobre, ciascun anno, o a solo, o in compagnia di uno zio p. Maestro Guarino, domenicano, da Palermo andava a Montedoro a visitare la mia santa madre e  il mio veramente patriarcale papà. In quel tempo Beniamino non era che a 7 o al più a 8 anni di età (parlo quando avvenne il fatto che narro). Fattomi al balcone lo vidi sulla via a tener passo (espressione di brigantaggio). Menava petrate a dritta e a sinistra a chi passava, arrestava i suoi pari fermandoli con mano al loro petto e intimandoli. Io, zitto. D'un tratto la campana della parrocchia dava l'avviso della benedizione del Santissimo. Quel suono fu un elettrico; d'un tratto gettò le pietre per terra e a tutta corsa recossi in chiesa. Andai in chiesa anch'io e lo trovai con le manine afferrate al laccio della campana interna della chiesa, perché credeva aver diritto esclusivo a suonarla all'uscire del sacerdote dalla sacrestia e alla benedizione del Santissimo. Appena il curato intonò il Tantum ergo gli fu sopra con la sua voce argentina e forte; ma cantava un latino sui generis un'accozzaglia di s, m, t  a beneplacito!

La sera, poi, chiamatolo a me, lo baciai, lo ribaciai; ma egli che è stato sempre un mariuolo, previde già una correzioncella e cominciava a far rosso il viso. Indi lisciandogli bellamente la testa gli dissi soltanto: « Bravo il caro Beniamino! Brigante in piazza e devoto in chiesa! Bel miscuglio! » Voleva piangere, ma rammentando che era già grande si frenò

Beniamino nacque quando io era suddiacono, prossimo ad essere promosso diacono. Credeva che al suo natale mi sarei trovato diacono e poiché doveva a forza passare da Montedoro, perché da Girgenti, dove il vescovo era assente, dovea recarmi in Caltanissetta dal mio vescovo per ricevere quel sacro ordine, essendo il diacono ministro straordinario del battesimo, svolsi cento libri a cominciare da San Tommaso, per trovare un caso da poterla fare da ministro ordinario e così battezzare io al sacro fonte il nipotino. Ma allora io era più asino di ora e cercava cosa impossibile a trovarsi. Conobbi dunque Beniamino nelle fasce e lo tenni sulle braccia tutte le volte che io andava a rimpatrio per le vacanze del Collegio di Girgenti dove fui educato dopo il seminario. Poi lo vedevo ciascun anno in ottobre quando andava da Palermo. Considera adunque quanto l'amo ». 12

 

 




12 Archivio Famiglia Guarino – Di Grazia di PalermoLett.del 27.10.84.






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