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7. Il magistero
pastorale in Siracusa
Nella quaresima del 1873 mons Guarino inviò una pastorale ai suoi
diocesani per invogliarli a compiere il loro dovere di cristiani, specialmente
accostandosi ai sacramenti della confessione e dell'Eucaristia con cui si
combattono i vizi, si correggono le passioni e si nutre l'anima della stessa
grazia di Dio. La vita eucaristica rinnova le coscienze, nobilita, anzi divinizza
l'uomo.
« Datemi - egli scrive un uomo semplice, senza nascita, senza
nome, senza fortuna, curvato sotto gli utensili di una bottega, sotto l'aratro
o la zappa, datemi un fraticello squalcito, un Pasquale Baylon, un Felice da
Cantalice, un Bernardo da Corleone, un Andrea da Burgio; il mondo lo spregerà
certamente, ma pure, vilissimo insetto che striscia sulla terra, egli è
il candidato del
cielo, come qualcosa di divino: gli angeli lo trattano con riverenza, i santi
lo mirano con interesse. Maria lo guarda con amore, Gesù l'ama con tenerezza. E
perché ?
Discendete nel suo cuore: il lievito divino della Santissima Eucaristia
lo ha fatto fermentar tutto di un calor santo e soprannaturale: vi ha quindi
introdotto una fede vivissima che riempie l'intelletto della cognizione della
verità e dei divini misteri e lo sottrae alla sventura di divenire il trastullo
delle umane opinioni; una speranza sublime contro cui vanno a rompere tutti i
desideri e le sollecitazioni della terra e con soavi trasporti si slancia negli
abissi del cielo; un amore di Dio sincero, affettuoso, soave, che abbatte,
dirocca, incenerisce e consuma ogni amor profano; una fiducia ferma,
incrollabile, cui nulla può scuotere perché indipendente dalle umane vicende,
ma solo abbandonata nelle braccia della Provvidenza; un'umiltà profonda che
nella cognizione della propria miseria e della propria nullità gli fa meglio
scoprire la grandezza di Dio; un timor santo che è ad un tempo tormento e
desiderio del cuore; una rassegnazione dolce e pacata alle amare vicende della
vita; un'abbondanza di sentimenti di generosa carità verso il prossimo, che ama
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non invidia esaltato, solleva infermo, sopporta molesto,
istruisce ignorante, alimenta bisognoso: che incanto! ».30
Per la quaresima del 1874, mons. Guarino inviò ai suoi fedeli un'ampia
notificazione in cui li invitava alla conversione, alla pratica del digiuno e
della sua santificazione mediante le opere di carità verso i bisognosi ».
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Nella quaresima del 1875 consacrò la pastorale al giubileo indetto da
Pio IX e alla maniera di farlo diventare un mezzo di rinnovamento spirituale. È
un'esortazione diretta principalmente al clero, ai parroci, ai predicatori che
invitava a compiere i loro doveri, specialmente quelli riguardanti l'istruzione
religiosa dei fedeli, l'amministrazione dei sacramenti e in modo particolare
della confessione ». 32
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