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8. La predicazione
Mons. Guarino durante il suo episcopato siracusano soprattutto volle
nutrire i fedeli con la dottrina di Cristo e della Chiesa e sfruttò ogni
occasione per parlare al clero e al popolo, nella cattedrale e nelle altre
chiese della città, durante le feste, i tridui, le novene e, con la visita
pastorale, in tutta la diocesi.
La sua parola
« bella, armoniosa, sonora, vibrata, scolpiva la fede nei cuori e li guadagnava
a Dio » come scrisse esattamente il can. Annibale M. Di Francia. 33
Mons.
Guarino era un vero oratore: non secondo la moda del tempo, per la parola
enfatica e il gesto studiato, per gli accorgimenti retorici, ma per la rara
capacità di farsi ascoltare, seguire e comprendere: doti che non sempre
accompagnano gli oratori di grido.
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« Le sue - nota l'avv. Guarino - non erano le conferenze
allora in voga, secondo la scuola del Card. Alimonda, irte di citazioni erudite
e a smalti e a mosaici, e neppure le alate antitesi che Lacordaire lanciava
sulla folla dotta ed elegante del secondo impero dal pergamo di Nòtre Dame.
Egli predicava il Vangelo di Gesù in forma piana, chiara, convincente,
arricchito dal commento estratto dalla preziosa miniera delle opere dei Padri
della Chiesa, che con l'occhio limpido videro tutte le verità della fede, con
il cuore commosso penetrarono nei più riposti meandri del pensiero ».
34
« Una volta,
nei primi tempi del suo episcopato a Siracusa, si recò in visita ad un
monastero e, notata nelle suore una certa tristezza, domandò:
- Perché tanta tristezza oggi? Che bisogni avete?
- Abbiamo bisogno, Eccellenza, di ascoltare più spesso la parola di
Dio. Quando il nostro monastero non era stato ancora impoverito, si aveva il
predicatore annuale per la predica mensile della buona morte, ma oggi che i
mezzi ci sono venuti meno, ne siamo, con dolore, rimaste senza.
- Ebbene ! - soggiunse il pio arcivescovo - mettiamo le cose ad pristinum. Ve lo do io il
predicatore; conosco un sacerdote che ha sempre predicato per amor di Dio,
senza interesse e senza aver mai accettato complimenti.
-
E come si chiama, Eccellenza ?
-
Lo volete sapere? Si chiama padre Don Giuseppe.
A
tale risposta quelle buone e semplici religiose, guardandosi l'una l'altra,
ammutolirono pensando chi mai poteva essere quel padre D. Giuseppe.
L'Arcivescovo compreso l'equivoco in cui le suore erano incorse, riprese a
dire:
-
Il predicatore accennatovi si chiama padre Don Giuseppe Guarino, siete contente
ora?
- Contentissime, Eccellenza,
risposero d'una sola voce, ed immensamente fortunate ». 35
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L'arcivescovo
mantenne la parola e tanto le monache quanto il popolo, che gremiva la chiesa,
furono poi molto contenti di ascoltarlo, ogni mese per il ritiro spirituale.
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