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Domenico De Gregorio Il Card. Giuseppe Guarino IntraText CT - Lettura del testo |
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2. La famiglia Guarino
Un ramo della famiglia Guarino - che gli storici fan discendere dalla Francia - attraverso quello di Lecce, sin dagli inizi del secolo XVI, si era stabilito a Sutera (CL) dove i suoi membri avevano coperto le più importanti cariche pubbliche. A Sutera, negli ultimi decenni del settecento, nacque il notaro Michele Guarino che il 29 aprile 1811 sposò in Aragona Angela Papia.2 Nel 1812 la famiglia di Michele Guarino, che in precedenza aveva dimorato in Bompensiere, si trasferì a Montedoro dove nacquero i figli Paolino, Giuseppe, Achille, Pietro e Vincenza. In un prezioso scritto autobiografico 3 il futuro Cardinale così scrive: « Nacqui la mattina del 6 marzo 1827, alle ore 11 di Italia ed ebbi il battesimo lo stesso giorno dal sac. D. Pietro Guarino, fratello di mio padre, parroco della patria mia, Montedoro, uomo di santa vita e di intemerati illibatissimi costumi ».4 Mi furono imposti i nomi di Giuseppe e Giovanni. I miei genitori furono don Michele Guarino e donn'Angela Papia. Mio padre era un uomo di fede patriarcale e di esemplari costumi, di grande ingenuità e di non troppo comune onoratezza. Tenero per la famiglia fino all'incredibile, ma sempre sommesso alla volontà di Dio in ogni cosa. Mia madre era dotata di uno spirito angelico e proprio della dolcezza salesiana; fu sempre di semplici, innocentissimi costumi, ma di una fermezza estrema nel rigore dell'educazione verso i figli ai quali, sin da fanciulli, contraddisse sempre la volontà. Non solea carezzarli che quando dormivano ed innanzi a loro mostrossi sempre amabilmente seria. Soffrì grandi dolori e divenne donna di alte virtù ».5
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2 Il matrimonio fu celebrato per procura del 27 aprile 1811, in nr. Antonino Morreale di Montedoro, rilasciata dallo sposo Michele Guarino al fratello sac. Pietro. La sposa, Angela Papia, era nata in Aragona il 2 ottobre 1796. Le nozze furono benedette dall'Arciprete di Aragona Gerlando Giacco, essendo testimoni Calogero Caramazza, Giuseppe Terrasi e Giuseppe Caltagirone. La sposa fu condotta a Bompensiere nella casa dello sposo l'indomani. (Archivio della Matrice di Aragona, Libro dei Matrimoni, 1803-1819, foglio 138). 3 Cardinale G. Guarino - Ricordi storici - Numero unico stampato per l'occasione della traslazione della salma alla cattedrale - 5 Maggio 1907 - Messina 1907, p. 7. Citeremo da questa pubblicazione con le parole «Card. Guarino» e l'indicazione della pagina. 4 Questo è l'atto di battesimo: « Anno Domini millesimo octingentesimo vigesimo septimo, die sexta martii, ego sacerdos Petrus Guarino v.c. baptizavi infantem hac mane, hora undecima, natum ex notario D. Michaele Guarino et Domina Angela Papia jugalibus ci imposita fuere nomina Joseph Johannes. Patrini fuere D. Joseph Guarino et Domina Maria Morreale filia notarii D. Antonini et Carmelae Guarino jugalium huius». (L'anno del Signore 1827, il giorno 6 marzo, io sacerdote Pietro Guarino, Vicario curato, ho battezzato un bambino nato questa mattina, alle undici, dal notaio D. Michele Guarino e da Donna Angela Papia coniugi, al quale sono stati imposti i nomi Giuseppe Giovanni. Furono padrini D. Giuseppe Guarino e donna Maria Morreale, figlia del notaio D.Antonino e di Carmela Guarino, coniugi, di questa parrocchia). 5 Fratello di sua madre era il sacerdote Modesto Papia, nato nel 1801. Fu mansionario e deputato delle chiese filiali di Aragona. Nel 1873 quando si doveva eleggere il successore dell'Arciprete di Aragona, Carmelo Chiarelli, nominato canonico e poi vicario generale di Agrigento, a Mons. Celesia, arcivescovo di Palermo, che chiedeva il suo parere sulla situazione agrigentina, e particolarmente di Aragona, mons. Guarino così rispondeva: «Aragona ha sempre avuto parrochi veramente dotti dall'eccellente arciprete Morreale all'attuale Chiarelli . Il clero di Aragona a quei tempi era discretamente buono, sebbene, salva qualche eccezione, non gran fatto istruito. Però, replico, meno La Rosa, tutti i parrochi sono stati dotti e il popolo e il clero sono abituati ad avere un arciprete assai innanzi nelle scienze ecclesiastiche. Più di questo non so. Vi è un mio zio, fratello di mia madre, prete assai istruito nella teologia dommatica e morale, nella storia ecclesiastica e nella Sacra Scrittura; è anche ricco; ma è molto avanzato negli anni, assai infermo e non adatto a fare il parroco anche per l'indole sua che lo fa stare sempre ritirato in casa » (Archivio storico diocesano di Palermo. Corrispondenza del Card. Celesia - Lettera del 13-10-1873). Citeremo i documenti di questo archivio con la sigla ASDP e la data del documento. Il Sacerdote Modesto Papia morì, l'anno seguente, il 24 aprile 1874. La madre di Mons. Guarino morì a Palermo durante l'epidemia del 1867; il suo corpo venne bruciato per misure sanitarie. I figli le eressero un ricordo funebre nella chiesa di S. Maria di Gesù. |
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