Testo, Parte
1 1,I | giorno domandò al maestro se 'l suo figliuolo facesse i
2 1,I | ad altro maestro, appo 'l quale si trattenne poco
3 1,I | valente filosofo e che 'l migliore che di sommole
4 1,I | cognizioni; ed avendo udito che 'l padre Suarez nella sua Metafisica
5 1,I | ben detto dell'Aquadies e 'l ben fatto di Nicolò Maria
6 1,II | per veder gli attacchi e 'l séguito delle cose, la terza,
7 1,III | non sentir passione. E 'l salto, che egli aveva dapprima
8 1,III | alla metafisica, fece che 'l Vico poco poi curasse la
9 1,III | genere di sostanza che 'l corpo, per difetto di buona
10 1,IV | materia non sia, qual egli è 'l "dio" di Platone - per avere
11 1,IV | sparsamente ne ha scritto, e 'l trattato delle Passioni
12 1,IV | simigliante subietto, e 'l Vico godé non averne prima
13 1,IV | coltivarla. Ed avendo saputo che 'l Cornelio non era valuto
14 1,IV | Giovio per la facondia e 'l Naugero per la delicatezza,
15 1,IV | occasione di promuoverlo: che 'l signor don Niccolò Caravita,
16 1,V | praticando spesso il Vico e 'l signor don Paolo Doria dal
17 1,V | il finito, la mente che 'l corpo, Iddio che l'uomo,
18 1,VI | apertamente si vede che 'l Vico agitava un qualche
19 1,VI | principi, fu ella cagione che 'l signor Domenico d'Aulisio,
20 1,VI | egualmente il "bolino" e 'l "gran corpo dell'aria",
21 1,VI | detta "mens animi", e che 'l pensiero o mente sia agli
22 1,VI | essere più volgare che 'l fomento in proporzionata
23 1,VI | lasco e dello stretto, che 'l dottissimo Prospero Alpino
24 1,VI | diffinisce il Cartesio: - che 'l freddo sia moto da fuori
25 1,VI | egualmente il freddo e 'l caldo conferiscono alla
26 1,VI | eccessivo freddo egualmente che 'l foco cagiona delle gangrene
27 1,VI | ingenera in geometria, è 'l triangolo, siccome la prima
28 1,VI | siccome la prima semplice è 'l cerchio, simbolo del perfettissimo
29 1,VI | lingue morte e viventi. E 'l poco compiacimento del libro
30 1,VII | Antonio Caraffa suo zio; e 'l Vico, che aveva formato
31 1,VII | e sincere notizie, che 'l duca ne conservava. E dal
32 1,VII | scrivesse alcune note, che 'l Vico cominciò a scrivere,
33 1,VII | uscivano da oltramonti. E 'l Vico frattanto, per appruovare
34 1,VIII| scudi seicento l'anno; e 'l Vico, destato in isperanza
35 1,VIII| pretensione i suoi meriti e 'l saggio della lezione, per
36 1,IX | intendere apertamente che 'l Vico è nato per la gloria
37 1,IX | di uno de' giudizi che 'l signor Giovanni Clerico
38 1,IX | pruova essere il popolare e 'l monarchico, della qual setta
39 App,I | relazione di que' funerali, e 'l padre prior Laudati, uomo
40 App,I | esercito (e privava appo 'l signor cardinale, la quale
41 App,I | per riattaccarlo; - e tra 'l ragionare, che durò molto
42 App,II | Diritto universale, che 'l Vico aveva mandato al Salvini;
43 App,II | e severa letteratura, e 'l Vico fu il primo che volle
44 App,II | delle nazioni, e più che 'l van leggendo, più entrano
45 App,II | varie materie che tratta e 'l sistema armonico che da
46 App,II | quello si vede espresso e 'l considerano come capo d'
47 App,III | ravvolge dintorno al vero ed è 'l padre de' detti acuti, e
48 App,III | letterati, per lo Gessari e 'l Mosca, l'uno libraio, l'
49 App,III | della Scienza nuova, che 'l signor don Giulio Torno,
50 App,III | cagione della brevità) che 'l libro di già stampato e '
51 App,III | libro di già stampato e 'l manoscritto non vi sono
52 App,IV | scrisse con l'occasione che 'l signor don Francesco Spinelli
53 App,IV | nell'idea dell'eroe quale 'l diffiniscono i dotti, perché
54 App,IV | ove mi avvertisce che 'l Manlio, il qual serbò la
55 App,IV | gli venne scritto, che 'l signor cardinale Neri Corsini
56 App,IV | inferiore della testa e 'l palato, rinnonziò affatto
57 App,IV | ingegno o di dottrina o 'l mal costume de' letterati
58 App,IV | lodi: altri dicevano che 'l Vico era buono ad insegnar
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