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Giovanni Della Casa Le terze rime IntraText CT - Lettura del testo |
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CAPITOLO DEL BACIO Io stetti giá per creder, che 'l popone Fussi dinanzi un gran pezzo di via A tutte quante l'altre cose buone, Massime col salame in compagnia: Perché quel dar cosí perfetto bere 5 M'andava molto per la fantasia. E 'l cacio con le fave e con le pere Anch'ebbe un tempo assai della mia grazia; Ma de' poponi e' non se ne può avere: Perché n'è buon di mille un per disgrazia; 10 E perché costan sempre tanto cari, Sol qualche buona borsa se ne sazia. Il cacio è cosa piú da nostri pari, Se non fosse viscoso e poco sano, Perché non costa mai molti denari.15 Ma sia del nostro, o sia del parmigiano. Come tu t'avviluppi seco punto, Ti fa doler la testa a mano a mano. E poi quei dí, che non si mangia d'unto, Come son le vigilie comandate, 20 Quando egli è necessario appunto appunto, Il parrocchian non vuol che l'assaggiate: Ch'è segno pur, ch'egli ha in sé qualche pecca, Come hanno tutte le cose vietate. Ha questo male ancor la carne secca, 25 La Quaresima tutta intera intera, Sabati e venerdí non se ne becca. Sí che 'l popone e 'l cacio con la pera, A mio giudicio, ed il prosciutto ancora Non hanno in sè la somma bontá vera. 30 Io cercai ben di lei drento e di fuora, Otri, volte, spezial, cucine e letti, E dove la trovai, lo vo' dir ora. La volta, la cucina, i suoi diletti, E tutti infin gli spassi della gola 35 Han per una virtú cento difetti. Cosí quel che si fa tra le lenzuola, Ti riempie, ti sazia e ti rincresce, Come tu 'l fai pur una volta sola. Alla fin una cosa mi riesce, 40 E questa è sola la virtú de' baci, Che non iscema mai, ma sempre cresce. Questi come i popon, non son fallaci: Puossene aver a desinare e a cena: Or vadinsi a impiccar presciutti e caci. 45 Forse che ti debilitan la schiena? O che ti guastan la complessione? Non ci va qui tanto mena e rimena. Se tu baciassi il dí cento persone, Vi ti puoi mantener con poca spesa, 50 E lo puoi fare in dí di passione, Perché nol proibisce mai la chiesa, Anzi fin su l'altar ci aspetta il prete, Che l'andiam a baciar, con la man tesa. In tutti i quei paesi, ove voi siete, 55 In ogni etade, in tutte le stagioni Voi potete baciar, se voi volete. E non avete a dislacciar calzoni, Nuova manifattura stravagante, Che chi gli ritrovò, Dio gliel perdoni. 60 Baciansi le parenti tutte quante, Perché il bacio in effetto par capace Fin de gli altar, fin delle cose sante. Esso fa 'l parentado, esso la pace, Esso de l'oprar suo mai non si pente: 65 Bene ha perduto il gusto a chi non piace. E se tu trovi chi dica altrimente, E vuol preporgli il zucchero e le torte, Digli da parte mia, che se ne mente. Trovansi baci al mondo di due sorte, 70 Parte ne sono asciutti e parte molli: I primi s'usan volentier in corte. Se noi vogliam ch'un prete ci satolli, Noi gli diciam: Signore, io ve la bacio, Piegate le ginocchia e torti i colli. 75 Venere segue poi quell'altro bacio, La quale in ver senza di lui sarebbe, Come son le lasagne senza cacio. Credo ogni valentuom si straccherebbe, Che volessi contar le sue maniere, 80 E poi forse anco non le conterebbe. Basti accennarvi sol le cose vere; Però dico, che un savio in varie vie Vi bacerá le notti intere intere. Né bisogna mangiar sei porcherie, 85 E riscaldarsi il fegato e le rene, Per dirizzare a ciò le fantasie. E sempre è netto il vaso, e sempre tiene, E puossi il bacio usar disteso e 'n piede, Faccia la Luna quando ben le viene. 90 Non ha dinanzi il bacio la sua sede Piú che di drieto: è lecito e concesso Di poterci baciar dal capo al piede. Non è piú proprio all'un, ch'all'altro sesso: E quel, che fa, patisce in questo caso; 95 E colui, ch'è baciato, bacia anch'esso. E perché paia ch'io non parli a caso. Dico che'1 bacio si può male usare Dalle persone ch'hanno lungo il naso. Ma né per questo gli vo' biasimare, 100 Perché nel vero non ci han colpa avuto, Se la natura gli volse stroppiare. Ristorinsi costor dunque col fiuto, E con lo intonar bene i contrabbassi, E 'l bacio resti a chi non è nasuto. 105 Ora io v'ho tocco de' galanti passi, Senza far troppo lunga diceria: Perché cosí cogl'intendenti fassi. Bacio la man di vostra Signoria.
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