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Ludovico Ariosto
La Cassaria

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  • ATTO PRIMO
    • Scena terza
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Scena terza

Eulalia, Corisca fanciulle.

 

EULALIA Corisca, non te slungare da questa porta, che se Lucrano ne cogliesse, s’adirrebbe con noi.

 

CORISCA Non temere, Eulalia, che miglior vista avemo che lui, e seremo prime a vederlo. Deh prendiamo, ora che non è in casa, questo poco di spasso.

 

EULALIA Che spasso, misere noi, che ricompense la millesima parte de la disgrazia nostra? Noi siamo schiave, la qual condizione pur tolerare si potrebbe, quando fussimo de alcuno che avesse umanitade e ragione in sé. Ma fra tutti li ruffiani del mondo, non si potrebbe scegliere el più avaro, el più crudele, el più furioso, el più bestiale di questo, a cui la pessima sorte ce ha dato in subiezione.

 

CORISCA Speriamo, Eulalia. Avemo, tu Erofilo et io Caridoro, che tante volte ci hanno promesso e con mille giuramenti affermato di farci presto libere.

 

EULALIA Quante più volte ci hanno promesso e non atteso mai, è tanto più evidente segno che non hanno voglia di farlo. Se mille volte ci avessino negato e una sola promesso poi, io mi starei con molta speranza; ma così ne ho pochissima. Se l’hanno a fare, che tardano più? Vogliono la baia, e ci tengono in ciancie, e ci fanno gran danno, che forse altri sarebbon comparsi per liberarci, e manco parole averiano usate e più fatti, e per rispetto di costoro si sono restati. Hanno poi fatto sdegnare Lucrano, che se ha veduto menare a lungo con vane promesse; e ieri mi disse, e forse ben vi ti trovasti, che non poteva più stare in su la spesa, e che fra dieci dì, non comparendo chi ci liberasse, voleva che ognuna di noi, o bona o ria, si guadagnassi il pane; e non potendo venderne in grosso, ne venderia a minuto per quattro o sei quattrini, e per quel che si potrà avere. O misere noi!

 

CORISCA E faccialo: che domin serà? Pur vuo’ credere e tener certo, che li nostri amanti non ci abbino a lassare giugnere a tanta miseria.

 

EULALIA Meglio è che andiamo dentro, che per nostra sciagura Lucrano non ci sopragiugnesse.

 

CORISCA Ah! vedi i nostri cori, che ne vengono a noi. Non ci partiamo così presto: vediamo ciò che oggi ci apportano.

 




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