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Ludovico Ariosto
La Cassaria

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  • ATTO QUARTO
    • Scenza terza
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Scenza terza

Critone, Crisobolo mercanti, Volpino servo.

 

CRITONE Per tutto son ladri, ma più in questa terra che in altro loco del mondo. Come possemo noi mercatanti avere animo di andare a torno, se ne le nostre proprie case non siamo sicuri? O Crisobolo, Dio ti guardi: siamo qui per farti, ove possiamo, benefizio.

 

CRISOBOLO Ben m’incresce di sconciarvi a quest’ora: a voi toccherà un’altra volta el commandarmi.

 

CRITONE Non accadeno fra noi queste parole, che vorremmo far per te ogni gran cosa.

 

CRISOBOLO Voi serete contenti di venir meco in questa casa, et essermi testimoni di quel che fare vi voglio.

 

CRITONE In questo e in maggior servizio puoi commandarmi.

 

CRISOBOLO Non più parole: andiamo.

 

CRITONE Andiamo.

 

VOLPINO Stendetevi lungo el muro, e nascondasi el lume, e lassate bussare a me; e come aprano, intrate tutti. Io tenerò la porta, a ciò, mentre voi cercaste in un cantone, non levasse da un altro il ruffiano la cassa e la mandasse altrove.

 

CRISOBOLO Bussa, e fa come ti pare.

 




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