Libro, Favola
1 I, 6 | signor del luogo che detto era Leone,~a questa condizione:~
2 I, 8 | che ai naviganti indizio~era di tempo bello o di procella.~ ~
3 I, 8 | della balorda,~che mentre era sì ricca la stagione~e pieno
4 I, 10| si può dire,~perché non era nato,~ancora io succhio
5 I, 17| la corte.~Ma quell'uom ch'era ricco e ancora forte,~prima
6 I, 18| ricco,~anzi quasi non c'era da mangiare.~Tutto il servizio
7 I, 21| I Calabroni e le Api~ ~Era sorta fra l'Api e i Calabroni~
8 II, 2 | parlamento.~ ~Il presidente, ch'era una persona~di gran senno,
9 II, 2 | fossi corbello...~Vedendo ch'era chiacchiera perduta,~il
10 II, 3 | imbroglio simile~giammai non s'era visto, anzi si dice~che
11 II, 7 | Già presso a partorir era una cagna:~non sapendo ove
12 II, 8 | la ragione,~ma visto ch'era fiato~divin quasi sprecato~
13 II, 10| quello delle spugne,~com'era naturale,~caccia davanti
14 II, 10| schiena.~Tutto il suo sale s'era sciolto in brodo.~ ~Supponendo
15 II, 16| da far gola agli Dèi~e ch'era riservato al sacrificio,~
16 II, 18| Gatta cambiata in Donna~ ~C'era una volta un Uomo ed una
17 III, 1 | quell'intorno:~ma il padre era già vecchio. Andavan essi
18 III, 6 | l'Aquila aveva. Ai piedi era una Scrofa~coi cari figli,
19 III, 7 | Bacco, per il vizio~di bere, era condotto in precipizio.~
20 III, 10| il Pittore~ ~In un quadro era dipinto~un Leon enorme e
21 III, 10| tanto ardire,~ma un Leon ch'era presente~prese a dire:~ ~-
22 III, 11| salto,~visto che troppo era la vite in alto,~pensò di
23 III, 13| al pascolo, alla caccia, era un tormento,~mentre la pace
24 III, 16| in senso inverso -.~ ~Non era forse il tempo di scherzare,~
25 III, 18| quattro miglia intorno~non v'era un Topo in tutta Sorceria.~
26 IV, 1 | la fanciulla, a cui non era,~come avvien, punto antipatico~
27 IV, 2 | maiali.~ ~Se prima egli era un Tirsi, un Melibeo,~poco
28 IV, 7 | La Scimia e il Delfino~ ~Era fra i Greci usanza~e Cani
29 IV, 13| maglie~da battaglie.~E non c'era l'abbondanza~delle splendide
30 IV, 13| povero animale~quanto pazzo era stato il suo consiglio.~ ~
31 IV, 13| santa libertà? Già pronta~era la stalla e preparato il
32 IV, 17| dire qualche cosa:~o ch'era troppo larga o troppo stretta,~
33 IV, 17| larga o troppo stretta,~ch'era bassa, una tana, una casupola~
34 IV, 18| chiasso ch'essi fanno, com'era naturale,~si svegliano i
35 IV, 20| beccamorto sospettò~dov'era il morto e lo diseppellì.~
36 IV, 20| chiedé.~- Il mio tesor ch'era sepolto qui~sotto una pietra. -
37 V, 17| oscura.~I Cani (ed alla testa era Grifone)~restaron colla
38 V, 18| diventò,~e un dì ch'egli era fuori per la spesa~l'Aquila
39 V, 20| A sentirli, degli orsi era il campione,~e la pelle
40 V, 21| Leone,~il terror divenuto era del mondo.~ ~Ma gli sbucò
41 VI, 3 | pellegrino.~ ~Un di questi era uscito un giorno appunto~
42 VI, 5 | orecchie come noi.~Se non era quell'altra bestiaccia~a
43 VI, 6 | corona, che in un antro~era ben custodita da un dragone.~ ~
44 VI, 6 | tutta l'assemblea~non c'era testa eguale~all'orbita
45 VI, 6 | d'esser truffata;~ivi c'era una trappola e la sciocca~
46 VI, 7 | citava con boria,~che stata era qui, che stata era là,~che
47 VI, 7 | stata era qui, che stata era là,~che degna ei diceva
48 VI, 10| che nonna la Testuggine~era lì lì per vincere,~ratta
49 VI, 11| la bestia sciagurata, -~m'era ben dato prima facilmente~
50 VI, 12| dimostrò con una favola~ch'era sciocca la gente a far gazzarra.~ ~
51 VI, 16| scorta ad un Cavallo,~ch'era alquanto egoista di natura,~
52 VI, 21| giovin sposa e bella~rapito era il marito dalla morte.~Accanto
53 VII, 1 | azione più nefanda?~La morte era una pena troppo blanda~per
54 VII, 2 | contentar costei,~nulla era bello e mai degno di lei.~
55 VII, 2 | che faceste voi,~o bigio, era la stessa cantilena~mattina
56 VII, 2 | piena.~ ~A sentirla, davver era un tormento.~- Lui non pensa,
57 VII, 3 | mondano carnevale.~ ~Ivi era solitudine perfetta~per
58 VII, 3 | oltre i confini:~che stretta era Rattopoli d'assedio~dal
59 VII, 4 | aver più fame. Assai~egli era in ciò metodico e non usava
60 VII, 4 | tinche son già sazio.~Egli era come il topo, di cui racconta
61 VII, 7 | piangere e ridere.~Ivi c'era la Volpe, e a lei volgendosi,~
62 VII, 7 | schiettamente -.~ ~La Volpe ch'era pronta ad ogni caso,~mostrandosi
63 VII, 8 | Bello e triste a veder era la lotta~delle due parti
64 VII, 9 | Carrozza. La pietosa~gente era scesa, vecchi, donne e frati:~
65 VII, 12| Calcutta, ascolta che Fortuna~era andata al Giappone ed ei
66 VII, 15| e conti e servi e serve,~era un continuo andare e ritornare.~
67 VII, 15| salvata l'apparenza:~la fede era rimasta sul solaio.~È l'
68 VII, 16| sicuro in queste cose -.~ ~Era questi un gatton grasso
69 VII, 18| lenti rinchiuso un topolino~era sola cagion di tanta guerra.~ ~
70 VIII, 2 | Ciabattino~cantarellava, ch'era un gusto matto~a vederlo,
71 VIII, 2 | e il core soddisfatto,~era il re de' sapienti il Ciabattino.~ ~
72 VIII, 6 | gliene dié.~ ~Il segreto era quello del magnano,~tutti
73 VIII, 7 | resistere al boccone,~non era un santo padre, poveretto,~
74 VIII, 7 | cento pezzi,~e che il manzo era fritto in fin dei conti,~
75 VIII, 8 | pranzava d'un banchiere~e c'era anche un Buffone di mestiere,~
76 VIII, 9 | e più libero spazio,~non era ancor dal buco ito due miglia,~
77 VIII, 9 | rosicchiando in libreria,~se non era un grandissimo sapiente,~
78 VIII, 9 | nozione di geografia~gli si era pure appiccicata al dente:~
79 VIII, 9 | le quali, o lettor, ve n'era alcuna~che al dolce soffio
80 VIII, 14| petto il Cervo derelitto,~era nel suo diritto.~ ~Ma non
81 VIII, 14| principe~a dir che il Cervo s'era fatto gioco~perfin del funerale.~
82 VIII, 16| soggiorno,~entro il palazzo era un giardin e molti~vi accorrevan
83 VIII, 16| davanti~colle fiere parole.~Era il palagio~di belle statue
84 VIII, 16| mesto~giovincello. Dipinto era un leone~fra l'altre belve,
85 VIII, 16| tela...~Ahimè! nel muro era un acuto chiodo~dal dipinto
86 VIII, 18| mostrò che nulla~diffidenza era in lui. Quindi gli disse:~ ~-
87 VIII, 18| lor calza a pennello.~ ~C'era una volta un Cane ed un
88 VIII, 18| Cane ed un Pastore,~e c'era anche un armento.~Dicea
89 VIII, 18| mangiava almen per tre,~era tre volte a mordere più
90 VIII, 22| bestie di cui l'una non era~per nulla all'altra eguale,~
91 VIII, 23| bel fiume arrivò.~ ~Questo era proprio un fiume maestoso,~
92 VIII, 26| il tacere è bello,~sì com'era il parlar colà dov'era.~ ~
93 VIII, 26| com'era il parlar colà dov'era.~ ~Giudice cieco qui ti
94 VIII, 27| animal sul suol piombò.~C'era d'andar contenti almen tre
95 IX, 1 | superbo e tutto~il mio cor era in lui; mi fu rapito,~più
96 IX, 1 | moscerino.~A sentirlo, l'Europa era percorsa~da centomila spaventosi
97 IX, 2 | esser con lui, discende,~v'era un laccio nascosto e vi
98 IX, 4 | Il Creator, io credo, era distratto~e prese un qui
99 IX, 10| bel bello -.~ ~Il guardïan era un cagnaccio strano~noto
100 IX, 12| che da mangiar più nulla c'era,~fece candele colla bianca
101 IX, 15| Moglie e il Ladro~ ~Un marito era pazzo innamorato,~innamorato,
102 IX, 15| ed io lo compatisco... era marito!~ ~Non la prendeva
103 IX, 15| sia di fuore.~ ~La donna era sì fatta e di tal gelo,~
104 IX, 16| finir la vita infame.~Se non era la corda, era la fame,~e
105 IX, 16| infame.~Se non era la corda, era la fame,~e questa è una
106 IX, 16| vorrei farmene un laccio -.~ ~Era pronta la corda a cui non
107 IX, 17| a un piatto.~La Scimmia era pel Gatto e questo per lei
108 IX, 17| vicinato~vedevasi rubato,~era Bernarda od era quel Topolon
109 IX, 17| rubato,~era Bernarda od era quel Topolon maliardo,~che
110 IX, 17| rosicchiarle... Il caso davver era attraente~di unire al lor
111 IX, 19| armento scappò.~E l'ombra era d'un lupo.~ ~ ~
112 X, 1 | trista~feroce camorrista era lontana,~per guadagnar la
113 X, 2 | offre ne' campi suoi.~Qual era il premio riserbato ai buoi?~
114 X, 2 | ancora più severo.~Egli era contro il caldo e contro
115 X, 2 | uragano un buon ombrello.~Egli era de' giardini l'ornamento~
116 X, 4 | Pesci e lo Smergo~ ~Non v'era stagno in tutto il vicinato~
117 X, 4 | mangia la gente.~ ~Se non era lo Smergo, si assicura~che
118 X, 7 | tempi tristi e dal destino~era ridotto a quel brutto mestiere.~ ~
119 X, 7 | un dì, che alla sua tela era attaccato,~la Rondinella
120 X, 8 | dicendo che il peccato~non era più di lor che di natura:~
121 X, 8 | infelice~più che d'odio era degno di perdon:~v'è natura
122 X, 10| ma il buon senso in lui~era maestro, e col buon senso,
123 X, 12| andavano,~e per l'uccel non era un poco onor~avere per compagno
124 X, 12| nel suo libro stabilì.~ ~Era scritto che l'un la vita
125 X, 14| due Avventurieri colui ch'era più saggio~di scendere nell'
126 X, 14| collo un elefante.~ ~L'acqua era fonda e rapida. - E quando
127 X, 14| là dove l'elefante, com'era scritto, sta.~ ~Sel piglia
128 X, 14| quando intese~che scelto era dal popolo monarca del paese.~
129 XI, 1 | Un dì sente che nato era un Leone~nella vicina selva.~
130 XI, 2 | trattò, che avresti detto~ch'era in lui questïon d'esperienza,~
131 XI, 3 | poco errore -~che aperta era la porta per di fuore.~ ~
132 XI, 3 | professore.~Ma siccome non era infin che un cane,~in mezzo
133 XI, 5 | istrutto~capì tosto che questo~era a toccar un tasto delicato.~
134 XI, 5 | tasto delicato.~Il prence era un leone~ed ei non era sciocco
135 XI, 5 | prence era un leone~ed ei non era sciocco dopo tutto.~ ~ ~
136 XI, 9 | un poco strano.~ ~Se non era ragion che consigliavalo~
137 XII, 3 | giusto.~ ~Stavolta la ragion era una Scimmia~più saggia,
138 XII, 3 | padrone,~che, mentre egli era fuori, divertivasi~a gettare
139 XII, 12| avresti quasi detto~che s'era persuaso~il Nibbio maledetto~
140 XII, 18| d'una Volpe ai Tacchini era una pianta~fortezza inespugnabile.~
141 XII, 21| che una Scimmia dal ciel era arrivata~col caduceo, di
142 XII, 21| ambasciata.~ ~Smorfietta era il suo nome, e l'Elefante,
143 XII, 21| della gran lite nel ciel era ancor giunto.~ ~Si tratti
144 XII, 24| ei faceva a quei rumori,~era un correre~di gracchianti
145 XII, 27| uom della legge.~Nessun n'era contento e la sentenza~irritavali
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