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Jean de La Fontaine
Favole

IntraText - Concordanze

gente

    Libro, Favola
1 I, 3 | ambiziosi e senza testa,~o gente a cui ripugna stare a posto,~ 2 I, 8 | sarà divertimento~di tanta gente in ozio agli uccellini~il 3 I, 14| aveva~gran meriti ed i suoi, gente alla buona,~viveansconosciuti 4 I, 14| Simonide accettò.~La brava gente fece onore al cuoco,~si 5 I, 14| coppieri.~Inutil dir che quella gente ghiotta~uscì pesta e storpiata.~ 6 II, 6 | in fondo~il veder questa gente altera e scaltra,~che, da 7 II, 20| campi, vigne, cascine,~gente e bestie da tiro e da fatica.~ 8 III, 1 | bisogna la corte, i suoi, la gente... -.~ ~- La gente? - qui 9 III, 1 | suoi, la gente... -.~ ~- La gente? - qui interruppe Malerba, 10 III, 1 | vecchio onesto, -~sopra la gente voglio or raccontarvi questo:~ 11 III, 1 | porta un palanchino.~La gente che incontravano, la cosa 12 III, 1 | la carità del prossimo, o gente senza cuore?~Se dura un 13 III, 1 | cervello e fiato~a contentar la gente, la serva ed il curato.~ 14 III, 1 | son ben io~ad ascoltar la gente. Ma giuro innanzi a Dio~ 15 III, 1 | d'ora innanzi, voglia la gente oppur non voglia,~farò sempre 16 III, 1 | fatti vostri vorrà parlar la gente.~ ~ ~ 17 III, 6 | Della suina~ed aquilina gente altro che l'ossa~più non 18 III, 10| a morte.~ ~Glorïavasi la gente~nel vedere un tanto ardire,~ 19 III, 13| chi ci crede.~Invece colla gente senza fede~meglio è la guerra 20 III, 15| selvaggi~animali e rozza gente;~il deserto, i sassi, i 21 III, 16| disapprovo sempre quella gente~che dice: “Lascia fare,~ 22 IV, 4 | come disse, vien colla sua gente,~armi, cavalli e cani,~e, 23 IV, 4 | dispetto.~ ~Già brulica di gente la cucina,~si mangia, si 24 IV, 4 | servitori,~tutti animali e gente~a cui non manca per fortuna 25 IV, 8 | Va', rassomigli a quella gente trista,~che del cuor non 26 IV, 11| cento rarità, le vie, la gente,~non che le leggi del governo 27 IV, 18| novo spirito e i vizi della gente.~ ~Un uom, che i piedi avea 28 IV, 18| alla morte:~- Da solo, o gente debole, saprò vincer la 29 IV, 21| d'un Cervo, quella buona gente~non si accorse dell'ombra 30 V, 1 | d'oro.~ ~Per non parere gente mammalucca,~dicon tutti: - 31 V, 10| strida l'aria riempiva~che la gente, che udiva da lontano,~diceva: - 32 V, 11| la colpa mia non è,~ma la gente la piglia poi con me -.~ ~ 33 V, 13| Convien questa lezione~a molta gente senza discrezione.~Non son 34 V, 14| per le vie,~salutavalo la gente.~ ~Ma trovò chi finalmente~ 35 V, 21| naturalmente~per via tutta la gente.~ ~C'è in Francia e c'è 36 VI, 4 | contratti.~Concorse molta gente~inutilmente,~ché dopo un 37 VI, 5 | lucente~da innamorar la gente.~Io credo che fra i topi 38 VI, 5 | apparenza il giudicar la gente.~ ~ ~ 39 VI, 7 | inutilmente~il malanno, se la gente~persuade, ed agli sciocchi~ 40 VI, 11| Se anche volesse Iddio la gente sciocca~accontentar, credete 41 VI, 12| favola~ch'era sciocca la gente a far gazzarra.~ ~Volendo 42 VI, 18| una forra.~Intorno non v'è gente che il soccorra~e il luogo 43 VI, 20| così rozzo ancora,~che la gente vi nasce e si marita~senza 44 VI, 20| d'Imeneo,~vale a dire di gente maritata~(non v'eran chiostri 45 VI, 21| se prima facea fuggir la gente~col volto sconsolato,~dopo 46 VII, 2 | indegna, vergognosa,~veder la gente oziosa, inetta e senza~premura 47 VII, 5 | val d'incomodarsi...~Tutta gente pezzente, inconcludente,~ 48 VII, 6 | sciagurato!~ ~Quella povera gente disperata,~anzi quasi malata 49 VII, 7 | far crollare il naso della gente.~L'Orso arricciò con tale 50 VII, 9 | una Carrozza. La pietosa~gente era scesa, vecchi, donne 51 VII, 9 | gli affari - in ogni cosa,~gente importuna, inutile e noiosa.~ ~ ~ 52 VII, 12| agile e sfuma.~ ~Povera gente! io la compiango. I matti~ 53 VII, 15| pitonessa~a Parigi e la gente affascinata~correva per 54 VII, 15| miracolo~di passar fra la gente per oracolo.~ ~Sebbene quest' 55 VII, 15| solaio,~pure attirava tanta gente sciocca,~che misurò i denari 56 VII, 15| soffitta, vede accorrere la gente~a farsi dir la solita ventura.~ ~ 57 VII, 17| serpente~son terribili alla gente,~e in quel regno, dove filano~ 58 VII, 18| meraviglie e il grido della gente.~Parve presagio di sicura 59 VIII, 1 | tôrre il fiato alla povera gente?~ ~- Non ti sorprendo io 60 VIII, 4 | sul comune pericolo. La gente,~distratta il lasciò dir 61 VIII, 4 | aprirono gli orecchi~della gente, e poté con piccol gioco~ 62 VIII, 6 | cammina a sparpagliarlo fra la gente.~ ~Ma in vece d'uno, nel 63 VIII, 7 | e nel suo pelo, dite, o gente onesta,~se non vi tenterebbe 64 VIII, 7 | mettete il denaro della gente~in mani, Dio lo sa,~quanto 65 VIII, 8 | continuo la facezia scoccagente sciocca e agli sciocchi 66 VIII, 8 | novelle.~A questa novità~la gente allor restò,~e dimandò:~- 67 VIII, 14| casa così fatta~dove la gente è trista, è buona, è matta,~ 68 VIII, 14| il re vuole o non vuole.~Gente camaleontica che fa~la scimmia 69 VIII, 15| Rideva il Topolin perché la gente~stesse a guardar quel coso 70 VIII, 15| fosse in un colosso...~O gente sciocca, ov'è la meraviglia~ 71 VIII, 18| anche un armento.~Dicea la gente: “A che ti serve un cane~ 72 VIII, 19| ciascuno per valletto.~Povera gente e poveri gli stati,~che 73 VIII, 20| razza soffrirò?~D'altra gente riempire~men noiosa il mondo 74 VIII, 20| Furie e fa' che tutta~questa gente sia distrutta~in eterno -.~ 75 VIII, 21| qui... - gridavagli la gente,~spingendolo bel bello,~ 76 VIII, 21| fiato~a chiamarti? E v'è gente più citrulla~di questa razza 77 VIII, 26| speranza -.~ ~Ippocrate alla gente~non crede troppo, ma a trovar 78 IX, 3 | stupendo manicotto -.~ ~La gente accorre, ammira,~fa la bestia 79 IX, 3 | spirito~l'arte che ridere~la gente fa.~Bertuccina nipote di 80 IX, 7 | che molto~fece parlar la gente~per causa d'un bel volto.~ ~ 81 IX, 9 | i piati,~e quanto ben la gente se ne giovi,~vedrai che 82 IX, 15| dei piaceri -.~Il ladro (gente spiccia e di man schietta)~ 83 IX, 17| vantaggio il danno della gente.~A Topolon Bernarda disse: - 84 X, 3 | fin in America,~regni e gente vedrai, mondo diverso.~ ~ 85 X, 3 | mezzo agli angeli,~resta la gente senza la parola.~ ~Poi - 86 X, 4 | credere~a chi mangia la gente.~ ~Se non era lo Smergo, 87 X, 6 | agnello~e quanti son di questa gente sciocca:~sian essi crudi 88 X, 8 | Giove non ha creato~tutta la gente sopra una misura.~ ~Questo 89 X, 11| muovere la mente~diversa della gente~colle parole belle,~voi 90 X, 15| cortigiani~e deputati e gente pronta a tutto~cose tali 91 X, 16| esclamò~il Principe, - la gente instruirò.~- Ed io, - concluse 92 XI, 1 | corrono a voi. Qual più gente possiede~colui è più da' 93 XI, 5 | Ridicola si mostra~quella gente che tutti gli altri sprezza~ 94 XI, 7 | citare Esopo e Socrate,~gente conosciutissima, mi pare,~ 95 XI, 7 | vedrete scotere la soma~questa gente mal doma e dar spettacolo~ 96 XI, 9 | contar cose sublimi~alla gente.~Come vuoi che ognuno estimi~ 97 XII, 1 | facilmente~di tutta la sua gente.~- Vorran essi tornar, - 98 XII, 3 | bello e più di spirito.~La gente anzi dimostra simpatia~( 99 XII, 4 | tranquilli ed isolati dalla gente,~quando il caso le fece 100 XII, 7 | cacciavasi fra i piedi~della gente per chiedere consigli;~ ~ 101 XII, 8 | tutti gli ordini veduto~la gente a questa dea pagar tributo.~ ~ 102 XII, 9 | ch'io sia la prima di mia gente~ad assaggiar la carne d' 103 XII, 12| cristïano.~Corre, grida la gente~e si agita la corte,~ma 104 XII, 12| Ridendosi di lui, dell'altra gente,~avresti quasi detto~che 105 XII, 13| morale~che il mondo è pien di gente che ci mangia,~cortigiani, 106 XII, 13| cortigiani, avvocati e gente tale,~che nel paese nostro 107 XII, 17| infilar la via,~ché di tal gente non avea diletto.~Ma vien 108 XII, 19| salvi dalla greggia~della gente che scimmieggia.~ ~ 109 XII, 23| dolcemente~commovere la gente.~Nella fortuna lieta e nella 110 XII, 23| sta,~dico Albïon, ove la gente è grave~ne' pensamenti e 111 XII, 24| che il sonno ne perdé la gente.~ ~Sollevar esse credevano~


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