Libro, Favola
1 I, 16| un fastel di legna, non men che sotto il peso~degli
2 II, 4 | rane un gran sconquasso.~In men d'un'ora ne schiacciava
3 II, 16| agnelletto,~più debol, ma non men di lei vorace,~vuol tentare
4 II, 20| possedessero un quattrino?~Non men d'adesso, non pareva allora~
5 III, 2 | soddisfatto.~ ~Ma le Membra, non men che se morissero,~un gran
6 III, 6 | ancor nel mio dolore, ove men resti~di tanti un solo a
7 III, 12| fianco a fianco,~l'uno non men dell'altro agile e bianco.~ ~
8 IV, 3 | Tranquilla in casa mia~allora io men vivrò,~con pena e con fatica~
9 IV, 6 | vedreste quelle bestie in men d'un'ora~fare di lor polpette,~
10 VI, 3 | potente il Sole,~facendo men di ciò ch'ei puote; indizio~
11 VII, 17| testa:~mentre a lei, non men di questa~dignitosa,~alla
12 VIII, 1 | soldati, e ad una morte~ ~non men fatal per quanto inclita
13 VIII, 4 | che di questo,~leggiate o men, a voi, Signore, importa~
14 VIII, 7 | dentro e di fuori.~Se alcun men disonesto e men briccone~
15 VIII, 7 | Se alcun men disonesto e men briccone~vuol salvarsi e
16 VIII, 12| vedere l'uom prudente~che chi men sa, ben spesso è il più
17 VIII, 15| qual su per giù~non vale men di un'altra e non di più.~ ~
18 VIII, 15| son, un grano~non valgo men di questo pastricciano -.~ ~
19 VIII, 15| istante~mostrò che un Topo è men che un Elefante.~ ~ ~
20 VIII, 16| mettesse di fuori. A far men tristo~di quel lucente carcere
21 VIII, 18| a mescer veleni, ond'io men rido~delle chiacchiere altrui.
22 VIII, 18| quell'altre bestie assai men care~erano tre a scappare.~ ~-
23 VIII, 20| D'altra gente riempire~men noiosa il mondo io vo' -.~ ~
24 VIII, 26| dei libri, che saria certo men danno~s'ei non sapesse decifrar
25 IX, 6 | per opra di scalpello~non men provò sgomento~il poeta
26 IX, 6 | nonnulla~è dei poeti e non è men dei semplici~fanciulli,
27 IX, 8 | in cerca di un filosofo men pazzo,~perché, se può, lo
28 IX, 12| Empédocle di cera e non men stolta,~fu dalla brace subito
29 X, 10| di questo, in cui viviam, men bello,~che fu già un Re,
30 X, 11| dimando inutilmente! -~ ~Non men che muti sono sordi i Pesci,~
31 X, 14| ebbe mai fra gli uomini e men fra gli animali,~mostrò
32 X, 14| partì. Con animo più forte e men prudente~l'altro nell'acqua
33 X, 16| cielo si conceda~di ragionar men male? no, un villano~infin
34 X, 16| una pecora,~ovvero è molto men che non si creda.~ ~Il suo
35 XI, 4 | poco insoliti~e strani, a men che il giudice Minosse~non
36 XI, 6 | Per conto mio non vale~men ogni altro animale~(compreso
37 XI, 7 | sia di me, che sia di voi men degno.~Se non parlano i
38 XI, 7 | e nelle dense selve~tra men feroci belve,~stanchi di
39 XII, 1 | qualità sì belle,~non arde men, quando lo chiama il suono~
40 XII, 4 | Giove fe' di balia,~non men nota, Amaltea.~ ~Con questi
41 XII, 5 | fatto a un pari mio?~Saresti men balordo~se la contassi a
42 XII, 6 | pianto e lasciate ch'io men vada,~come van tutti, anch'
43 XII, 20| Scizia~ ~Per far la vita sua men lunga e trista~un rigido
44 XII, 26| pastorella,~crudel, non men che bella,~Amor disprezza
|