Libro, Favola
1 I, 21| Il miele va in malora e a danno nostro;~ché mentre noi spendiamo
2 IV, 4 | fecero i cani ed i cavalli un danno,~che certo ugual non fanno~
3 IV, 18| scoppiaron tra di loro~a lor danno e disdoro.~ ~Al chiasso
4 V, 13| l'ovo bianco,~così il suo danno ei stesso procacciò.~ ~Convien
5 V, 16| eletti.~Mordete, poco è il danno~che i vostri denti fanno.~
6 VI, 4 | altra volta fu maggiore il danno,~mentre i vicini ancora,~
7 VI, 9 | fuggìa.~Se non che noia e danno~le belle corna a un bel
8 VI, 12| Chi può sottrarci al danno, -~dicean le Rane, - alla
9 VII, 8 | cercâr le schiere~di farsi danno e che infinite all'Orco~
10 VII, 8 | Ahimè! la pace ritornò di danno~ai Colombi pacifici, che
11 VIII, 3 | cortigiani, io dico a voi~che in danno altrui di migliorar la sorte~
12 VIII, 16| facesse al suo diletto~eterno danno, in un palagio il figlio~
13 VIII, 26| libri, che saria certo men danno~s'ei non sapesse decifrar
14 IX, 1 | saria minore~e sopportabil danno; ma che tutti~grandi e piccini
15 IX, 2 | crudel? oh almen potesse il danno~e d'un lungo viaggio il
16 IX, 2 | strappate non sostenne,~onde col danno di non molte penne~ei poté
17 IX, 9 | non riman che l'osso,~il danno e l'uscio addosso.~ ~ ~
18 IX, 11| pecore talora~fanno soverchio danno,~ma Dio rimedia al male,~
19 IX, 17| ingegno nel macchinar del danno.~Se alcun del vicinato~vedevasi
20 IX, 17| unire al lor vantaggio il danno della gente.~A Topolon Bernarda
21 X, 9 | un cane prepotente~è un danno troppo lunghe aver le orecchie,~
22 XI, 9 | poteva alla salute esser di danno.~ ~Dié segno dunque d'una
23 XII, 8 | violazioni tutte a loro danno.~ ~Ribeccan gli avvocati
24 XII, 14| ingiuria, visto il caso, il danno, il male,~e visto l'interesse
25 XII, 16| fanno,~che volgon spesso in danno~di quelli che lo fanno il
26 XII, 20| natura colla falce. Basta il danno~che il Tempo fa colla gran
27 XII, 23| salva spesso da un estremo danno.~ ~Or torno a voi, Signora,
|