abbai-attin | attir-cessi | cesso-darla | darmi-fiato | ficca-incar | incen-marco | maren-panch | pando-pudor | pugna-salde | saldo-sosso | sosta-traba | trabo-zufol
grassetto = Testo principale
Libro, Favola grigio = Testo di commento
504 I, 4 | nemico ei fu cagione~che attirasse sull'oro l'attenzione.~ ~
505 VII, 15| a un povero solaio,~pure attirava tanta gente sciocca,~che
506 V, 19| cavar vantaggio~da qualunque attività.~Nulla è inutile a chi sa.~ ~ ~
507 VIII, 4 | con nuove e calde~immagini attizzar l'alme più spente,~anche
508 XI, 7 | prostra~in terra e stanno attoniti i Romani,~pensando il cor
509 X, 14| testa.~ ~Pensate ora se attonito restasse, quando intese~
510 XI, 9 | si vedono~sulla scena gli attori, entro i miei versi.~Non
511 IX, 17| rosicchiarle... Il caso davver era attraente~di unire al lor vantaggio
512 XII, 15| fingendosi un poco zoppicante,~attrasse l'uomo a sé,~che per meglio
513 | attraverso
514 III, 7 | funebre,~e accanto i cento attrezzi della morte,~ond'io non
515 III, 14| suoi sudditi stessi, resi audaci~dal vederlo ridotto in quello
516 IV, 12| tutta intera dei canori augelli~la famiglia, prostrati a'
517 VIII, 4 | raccontar l'istoria~dell'Augellin bel verde, oh ch'io divento~
518 VII, 18| più degna e di tal re? d'Augusto~non fu l'impresa placida
519 V, 8 | primavera~quando i prati la mite aura rinnova~ed escon gli animali
520 XII, 12| colui,~che come già nell'aurea età, di mille~benefici beata
521 XI, 7 | raccontare~ciò che da Marco Aurelio si descrive~d'un rustico
522 X, 11| fiumicel, almo soggiorno~d'ogni auretta gentil, cantava un giorno.~ ~
523 IV, 12| tranquillo albergo di soavi aurette.~Quivi accusa il Leon non
524 II, 1 | critici, a cui piace~il fatto autenticato in alto stile. -~Son bagattelle
525 V, 18| barbagianni,~te stesso accusa autor de' tuoi malanni,~o il senso
526 IX, 8 | scempi~goder presso le corti autorità,~non sono buoni esempi.~ ~
527 X, 1 | ben uccidersi a vicenda.~ ~Avanguardie, spïoni, sentinelle,~imboscate
528 XII, 21| storia, fattasi un poco avante~- Il nostro buon Cugino, -
529 XII, 25| liberarlo i Topi ecco si avanzano.~Senza lasciar di stringerlo~
530 IV, 20| detto cose d'oro.~ ~Questo avaraccio sordido,~padrone no, ma
531 IX, 15| amplesso~colui che a fianco aveale posto il cielo.~E di ciò
532 | aveano
533 X, 16| già morti e chiusi negli avelli?~Per noi si tratta di mangiar,
534 II, 2 | gran macello,~e tanti nell'avello~n'avea sospinti e sbigottiti
535 | averne
536 | avessero
537 VIII, 14| la moglie ed un figliuolo~avevagli strozzato, e se nutriva~
538 XI, 7 | ciel, Roma fatale,~che coll'avida man tutto ci prende.~ ~Ma
539 XI, 7 | flagel! togliete~questi avidi ladroni,~che già troppo
540 VIII, 27| Lupo~ ~Sacra fame dell'oro, avido mostro,~che il ben di Dio
541 XII, 1 | il gran Luigi, io dico, avolo vostro)~che il trattenesse.
542 | avran
543 X, 4 | si assicura~che altri n'avrebber fatta una frittura:~e per
544 | avreste
545 VIII, 18| cosa e ognuno dicea~che avrìa dovuto il gran Bascià vendetta~
546 V, 18| di barbagianni,~che non avriano a' danni e alla rovina~de'
547 II, 8 | gran mantello, ahimè!~senz'avvedersi, l'ova in terra rovesciò.~ ~
548 VIII, 13| sorte, ahi! troppo tardi~s'avvedono di fare il giuoco altrui.~ ~ ~
549 II, 12| momento sul tallon la piccola~avveduta Formica il morsicò.~ ~Mentre
550 X, 7 | piglia posto~il forte, l'avveduto, e chi sa fare,~all'altra
551 IX, 1 | avria le penne.~ ~- Come avvenga non so: ma questo io dico~
552 X, 8 | dame forestiere.~ ~Anzi avvenia che spesso la meschina~uscisse
553 XII, 15| non già d'oscuri e cupi avvenimenti~ai popoli presenti.~Ma in
554 VIII, 6 | magnano,~tutti parlavan dell'avvenimento,~e l'ovo crebbe sì di mano
555 XI, 8 | vecchi patriarchi,~d'un avvenir t'incarchi~lontano e che
556 VI, 19| servire~ai falsi Ciceroni in avvenire.~ ~- Dieci anni? eh, eh!...
557 IV, 11| non conoscea quaresima ed avvento,~asolava gli spiriti beati~
558 I, 8 | rimaser presi~pur troppo s'avverò la profezia.~ ~Anche fra
559 VIII, 16| che il giovine alle sagge~avvertenze sentia balzar nel petto~
560 VIII, 1 | di far un codicillo,~senz'avvertirlo... - È giusto ch'un sen
561 III, 6 | Aquila sui figli~vostri, vi avverto, piomberà. Non dite~ch'io
562 IV, 5 | me, perché son bestia non avvezza~ai complimenti, sugo di
563 XII, 21| Onde la bestia degna,~per avviar la storia, fattasi un poco
564 I, 17| il nostro innamorato~si avvide, ahi troppo tardi!~di restar
565 XII, 23| quello che ben per una volta avviene -.~Un altro giorno ancor
566 VIII, 3 | una mattina~la Volpe già avvisata~presentasi, s'inchina,~e: -
567 VIII, 1 | che non t'abbia a tempo~avvisato e che compiere ti resta~
568 VIII, 1 | testamento?~Ma non furono forse avvisi a tempo~e il tremolare delle
569 XI, 7 | da costoro.~Che in mille avvolgimenti~delle leggi si perde anche
570 XII, 27| voi tra mille accidenti avvolti e stretti,~voi cui sferza
571 XI, 1 | colui è più da' suoi nemici avvolto~che tutti voglion essere
572 XII, 7 | gran banca~aprirono e un'azienda, in cui non manca~un registro,
573 VI, 4 | tale finalmente~un'offerta azzardò poco prudente,~di prendere,
574 IX, 9 | contrastan sulla riva,~ecco Azzeccagarbugli in tempo arriva,~che nominato
575 V, 1 | Mercurio~(Al signor C. D. B.)~ ~All'opra mia, Signor,
576 I, 7 | possa contentarli -.~ ~Il babbione per suo conto~si dichiara
577 XI, 5 | Di due Asini scempi e babbuassi~seguendo l'altro giorno
578 XII, 8 | Comunque avvenne, questa babilonia~mise sossopra, a chiasso
579 III, 7 | manca mai.~ ~Un discepol di Bacco, per il vizio~di bere, era
580 II, 18| ancor di prima.~Essa lo bacia ed ei muore distrutto~nel
581 VII, 1 | capitolo~dei santi a cui si può baciar le mani.~ ~S'avanza in fine
582 II, 15| buon umore:~to', scendi il bacio a prender dell'amore.~ ~-
583 X, 7 | suo mestiere intenta~non bada all'insettaccio e mosche
584 IX, 3 | per la misera~moneta di un baiocco, e a chi par caro~alla porta
585 Dedica | terra,~d'un Re che cento baldanzose teste~abbassando, fra poco
586 VII, 14| degli agenti,~lo sfarzo, le baldorie e l'altre spese ingenti~
587 I, 7 | pedante,~dice mal della balena~tutta schiena, tutta schiena.~
588 I, 11| risanarlo il caso~gli facea balenar davanti questo~tacito consigliere
589 XII, 4 | quella che a Giove fe' di balia,~non men nota, Amaltea.~ ~
590 IV, 5 | Martino accorre e subito~ballar con altra solfa me lo fa.~ ~
591 XII, 7 | soccorso,~eran ridotti a far ballare l'orso.~ ~Con sbirri, e
592 IX, 16| modo~il muro d'un cadente ballatoio,~dove porta la corda e con
593 I, 8 | Essi risero poi della balorda,~che mentre era sì ricca
594 III, 13| che i pastori parevan più balordi,~saltano addosso ai poveri
595 VIII, 16| chiesto ad Esculapio il balsamo~che le ferite tenero rinchiude,~
596 X, 1 | Vittoria~di cui forse non c'è~baluardo maggior contro il pagano~
597 II, 9 | sanguigno, furibondo rugge,~balza punto il Leon da quello
598 VI, 3 | strada un buon mantello.~Balzana nominarono gli antichi~una
599 IX, 8 | parla ed opera~nei cervelli balzani. E tuttavia~un di questi
600 VIII, 16| sagge~avvertenze sentia balzar nel petto~un desiderio di
601 III, 8 | come se fosse un letto di bambagia.~In quanto a cataplasmi
602 VIII, 4 | ma si diverte ancora e bamboleggia~alle belle storielle d'una
603 XII, 7 | agenti e commessi una gran banca~aprirono e un'azienda, in
604 VIII, 2 | sul solaio -.~ ~Rise il Banchier della bontà dell'uomo,~e
605 VII, 1 | giustizia quando siede al banco,~sempre il potente come
606 IV, 12| ne assalti alcuna~delle bande che infestan questi boschi -.~ ~
607 IV, 6 | le Donnole~spiegaron le bandiere,~e le schiere respingono
608 VII, 7 | tutti i suoi ministri~di bandire ai quattro angoli del regno~
609 X, 6 | signorotto di campagna~che non bandisca il lupo con disprezzo,~ne
610 V, 19| scendere in guerra,~dirama un bando a tutti gli animali,~che
611 VIII, 4 | qua, di là guardava, alla baracca~de' burattini, e l'Orator...
612 XII, 7 | un momento~precipitò nel baratro infernale,~che dal volgo
613 II, 14| Corrèggiti”, mi dice un barbassoro.~Ma si corregge il mal della
614 I, 22| foglie al ciel vicine,~e le barbe nel Regno imo dei morti.~ ~
615 VIII, 25| senza fallo.~ ~Ma pigliarlo, barbin, questo è il difficile!~
616 VIII, 9 | sul più bello l'Ostrica barbina~il guscio abbassa e pria
617 XII, 3 | tutto inghiotte,~e che di barche rotte fa tesoro.~Io nutro
618 VI, 16| non avea l'altro che la bardatura.~ ~- Aiutami, fratello, -~
619 VII, 11| c'è da comprare un mezzo bariletto~di quel di malvasia,~ma
620 VIII, 4 | delle Favole~(Al signor De Barillon, ambasciatore)~ ~E può dunque
621 V, 7 | me sembra una cosa assai barocca,~e tolga il Ciel ch'io voglia~
622 VI, 18| XVIII - Il Barocciaio~ ~Al Fetonte d'un gran carro
623 IV, 4 | diavol colla coda, -~dice il Baron, - lasciate fare a me,~che
624 IV, 2 | Melibeo,~poco dopo restò Bartolomeo;~pur seppe tanto bene operar
625 XII, 2 | care bestie~facean spesse baruffe~col becco l'una e l'altra
626 VI, 1 | ascoltan di buon cuor la barzelletta.~ ~Contare per contar è
627 II, 20| Esopo, il gran gobbetto,~in base alle suddette divisioni,~
628 VII, 10| più lesta,~e con scarpette basse cammina alla città.~Allegra,
629 VI, 4 | caldo, vento, umido o secco?~Bastasse aprir la bocca e in un momento~
630 I, 8 | stati mezzo milione,~non bastavano ancora a ripulire~una provincia
631 X, 1 | celebrar le squadre~non basterebbe se tornasse Omero~dall'Acheronte
632 V, 4 | ti si porta dritta alla Bastiglia -.~ ~ ~
633 VII, 14| imprudenza che un grosso bastimento,~mal noleggiato, al primo
634 VI, 8 | portar in groppa un doppio basto?~- Non dico questo. - E
635 XII, 22| accorrono,~lo piglian, lo bastonano.~ ~Mai non manca un buffone~
636 IV, 10| istanti~la nave diventò barca, battello,~poi guscio, poi Bastoni
637 IX, 2 | male lo raccoglie~tra le battute foglie.~ ~Quando torna il
638 VIII, 1 | lo facea partire a spron battuto~senza il tempo di far un
639 VI, 3 | dentro le pieghe e sotto il bavero,~ché l'uom prudente ancor
640 XI, 4 | Beata solitudine, sola beatitudine,~qui voglio alla mia Parca~
641 I, 9 | molta civiltà~a un pranzo di beccacce allo stufato~da un Topo
642 IV, 20| dell'avaro un dì,~un certo beccamorto sospettò~dov'era il morto
643 IV, 9 | incalzan, la berteggiano,~la beccan, la spennacchian... Mezza
644 VII, 7 | ah quale Reggia!~dite una beccaria~con tal puzzo di morti e
645 IV, 4 | pezzo che la dura questa bega,~e quasi entro in sospetto~
646 II, 15| Salùtalo! - soggiunse la beghina, -~ho troppa fretta e la
647 VI, 21| se tu affoghi il lume~de' begli occhi di pianto in un gran
648 XII, 9 | Così credette il popolo belante~veder cinquanta lupi in
649 X, 16| raminghi, ignudi, come Belisario~eran ridotti a stendere
650 VIII, 10| collera col fato.~ ~Novel Bellerofonte, l'umor nero~s'univa a una
651 VII, 5 | leggiadro~con cipria e con belletto,~fin ch'ella cede inesorabilmente~
652 XII, 1 | lo chiama il suono~della bellica tromba, e a lunghi passi~
653 X, 8 | ospitalità.~ ~Ma questa razza bellicosa e spesso~in furia, non avea
654 I, 11| merciai, specchi in petto ai bellimbusti~e fin sulle cinture delle
655 III, 13| fecero la pace,~e fu un atto bellissimo fraterno:~perché se ai Lupi
656 VII, 16| aver diritto. Il nonno suo Belmuso~lasciò la casa al padre
657 VII, 16| lasciò la casa al padre suo Belpiede,~dal quale venne al figlio,~
658 IX, 7 | scolpito in cielo,~e non val Belzebù, magìa non vale~che possa
659 XI, 6 | dell'illusione le cascò la benda.~ ~Perché come salir nel
660 VIII, 27| spettacolo di morte: - O benedetta~la Fortuna, - esclamò, -
661 X, 1 | riparar nel covo~quell'ovo benedetto?~Farne un pacchetto, prenderlo,
662 VII, 18| diuturne contese e coll'olivo~benedire la pace. O date incenso~
663 VII, 14| a tavola di tutta questa benedizione.~- D'onde la traggi? - D'
664 V, 15| a brucar la sua benevola~benefattrice come un'insalata?~ ~E mal
665 XII, 12| nell'aurea età, di mille~benefici beata empie la terra.~Pochi
666 X, 1 | tutti animali graziosi e benigni~che con tal nome son ospiti
667 XII, 11| Aquila,~in compagnia di monna Berta un giorno~(sì diverse fra
668 IV, 9 | insultano, l'incalzan, la berteggiano,~la beccan, la spennacchian...
669 I, 14| lode degli antichi suoi Bertoldi.~ ~Tornando a bomba, io
670 VII, 10| il castello, e resto il Bertoldin di prima.~ ~ ~
671 I, 14| altri ed anche più.~Ogni Bertoldo non guardava ai soldi~pur
672 VIII, 27| avarizia, a te levar le berze?~Sordo sempre sarà l'uomo
673 VI, 18| fango che l'impegola,~grida, bestemmia, batte senza regola,~or
674 V, 20| momento~di far affari colla bestïaccia,~ma di scappar... e scappan
675 XII, 19| moglie; ma il carattere~bestial del bestïone~fe' morir la
676 III, 5 | Uscì la Volpe ed al grullo bestione,~rimasto in fondo, volle
677 VI, 19| di Dio,~e si mangi e si beva di gran gusto,~su tre, in
678 VIII, 25| questi Stati! -~ ~Questo è bevere il mar. Ai sovrumani~concetti
679 VI, 12| tiranno i suoi sponsali,~beveva e allegro schiamazzava il
680 IV, 3 | siedo a tavola~con Giove e bevo il sangue dell'altare,~mentre
681 II, 20| tazze alla civetta;~alla bevona i campi e le cascine,~e
682 VIII, 25| provvigion) il corpo ghiotto -.~Bevono i Cani e bevi e bevi...
683 III, 5 | Ora, messere,~ch'abbiam bevuto, il punto più difficile~
684 I, 14| fece onore al cuoco,~si bevve e si mangiò,~lieto ciascun
685 X, 1 | cullate addormentarsi,~né le biasmo perciò. Ben le somiglio~
686 I, 9 | t'avvelena~il pane ed il bicchier.~Senza la pace anche una
687 II, 9 | affogan spesse volte in un bicchiere.~ ~ ~
688 VIII, 2 | uno per uno, un pane e un bicchierino~quando ce n'è, - rispose
689 VII | sicuro~vada pel mondo e dalla bieca invidia~si salvi. Un libro,
690 IV, 4 | si satolla di cavoli e di bieta,~ridendo delle trappole
691 VII, 2 | posson soffrire anche i bifolchi~quando un momento tornano
692 IX, 1 | astuti~e prepotenti e ingrati bighelloni,~sciocchi e striscioni e,
693 VII, 2 | nero che faceste voi,~o bigio, era la stessa cantilena~
694 XI, 4 | e allora questo monaco bigotto~ ~andava a fargli una gran
695 IX, 7 | striscia.~ ~Tutto pesato e bilanciato, io dico~che l'anima dei
696 VII, 7 | anzi lodò la zampa~e la bile magnanima del re.~In quanto
697 V, 1 | armato,~senno e stoltezza in bilico e contrasto,~ecco il gioco,
698 IV, 15| mente.~Poi, certo che la bimba non avria~conosciuto il
699 IV, 22| campo ai figli suoi dicea:~- Bionda è la spica, or che si aspetta
700 IV, 22| lesta lesta.~ ~Poi che già bionde eran le spiche, in ansia~
701 II, 3 | ragione,~che il luogo dei birbanti è la prigione.~ ~ ~
702 II, 7 | valenti.~ ~Se presti ai birbi, lascia la speranza~di ripigliar
703 II, 3 | accusò di ladreria~una Volpe birbona sua vicina,~o vera o falsa
704 XII, 25| Aduniamoci invece ed al birbone~un tiro potrem fare.~Ti
705 XII, 7 | consigli;~ ~tormentato dai birri iva anche lui~il Pipistrel
706 X, 2 | questa scema,~a una vecchia bisbetica che trema~nel cervello?
707 VII, 1 | che per il suo malfare~bisognava che almen fosse impiccato.~ ~
708 X, 4 | in gran difficoltà.~ ~Il bisognin dottore in strategia~insegna
709 IV, 6 | sostengano il conflitto.~ ~Alfin bisognò cedere~soldati e generali:~
710 V, 4 | saranno corna, corna da bisonte.~Che giova il protestare?
711 VIII, 1 | anni almeno~avea vissuto, a bisticciarsi prese~colla Morte e chiamavala
712 VII, 12| infin che arriva ove la dea bizzarra~facea suoi giochi, più che
713 X, 2 | riserbato ai buoi?~Botte a bizzeffe e assai poco rispetto,~finché
714 IX, 5 | insipida ed oziosa,~che blatera e non sa nemmen perché.~
715 VIII, 13| signorina De Sillery)~ ~Se il Boccaccio mi tolse un giorno al dolce~
716 VII, 1 | ma ne prese soltanto una boccata.~ ~Udito ciò, gridarono
717 II, 16| un magnifico montone,~un bocconcin da far gola agli Dèi~e ch'
718 IV, 4 | rispetto.~Il babbo tace e bolle dal dispetto.~ ~Già brulica
719 IX, 1 | altro conchiuse, -~per far bollire i cavoli famosi~di cui tu
720 I, 21| mentre noi spendiamo in bollo e in tassa,~in carta, in
721 I, 14| suoi Bertoldi.~ ~Tornando a bomba, io dico che l'incenso~ai
722 VIII, 14| loro~digeriran le vostre bombe d'oro.~ ~ ~
723 X, 3 | Accolse la Testuggine bonaria~il progetto, indi trovano
724 VII, 16| questi un gatton grasso e bonario,~un sant'uomo di gatto,~
725 IX, 7 | O Vento, o immenso Borea,~poiché potente sei,~mentre
726 I, 3 | scoppia come una vescica.~ ~Borghesi, ch'è più il fumo che l'
727 VII, 12| suo compagno di lasciar il borgo~natio, dove nessun nasce
728 VII, 8 | aprile,~e che nelle ombre dei boschetti ameni~coll'esempio e col
729 X, 15| braccio al giorno,~d'un bel boschetto sull'estremo lembo~e d'una
730 I, 11| Specchi dentro le case e in le botteghe~de' merciai, specchi in
731 I, 4 | attenzione.~ ~Tratta dal buon bottin ecco una banda~piomba sul
732 VIII, 25| che punf... scoppiarono di botto.~ ~Tal è l'uomo. Se in lui
733 VI, 3 | forza,~che strappo anche i bottoni; o vuoi ch'io provi~a togliergli
734 IX, 14| un tratto un abbaiar di bracchi~fe' le ragioni collocar
735 XII, 1 | sen stanno come porci in brago~i suoi compagni e dice: -
736 XI, 4 | delizie~per chi tesor non brama.~ ~Beata solitudine, sola
737 VIII, 18| chiacchiere altrui. Pace! e se brami~sul conto di codesti a te
738 IX, 7 | chiamano i dotti.~Il mio Bramin vi pare~ch'abbia provato
739 V, 17| giorni suoi beati,~quando un branco di cani scatenati~costrinser
740 VI, 19| iperboli.~L'uno sul palco bravar osa il diavolo,~e l'un ti
741 XI, 3 | che alla fine~trova la breccia aperta.~Entra e ti fa tal
742 VIII, 26| diletto~amico che venìa. Brevi i saluti~furono e i complimenti,
743 XII, 4 | sbandano~qua e là su per le bricche più deserte~in cerca di
744 VIII, 7 | alcun men disonesto e men briccone~vuol salvarsi e minaccia
745 XI, 9 | nutria~di gran, di pan, di briciole,~in casa con squisita cortesia.~ ~
746 VII, 1 | castiga,~per toglierci di briga, ecco, direi~che quei che
747 III, 1 | vedono di belle...~“Se visita Brighella la Colombina cara,~va sulla
748 IV, 13| sempre i cavalli portaron la briglia,~ma quando pascevasi l'umana
749 I, 14| battaglie e l'arti,~onde brillano i due santi gemelli~con
750 VII, 18| molto in guerra~di valore brillò, cerca comporre~diuturne
751 I, 17| Un Uom, già stagionato e brizzolato,~credette giunto il momento
752 IX, 5 | saccheggiare in cento luoghi il brolo.~ ~Non c'è nulla che più
753 X, 16| speranza~molto lontana e brontola frattanto~il ventre che
754 I, 19| al mondo altri pedanti~e brontoloni e critici ignoranti,~razza
755 IX, 2 | se il mio vecchio cuore~bruciasse ancora dell'antico ardore!~
756 IX, 13| posto il piede sulla riva,~bruciò quattr'ossa al naso del
757 VII, 1 | gola di quell'erba tenera,~brucò dell'erba (e fu cosa rubata~
758 IV, 4 | bolle dal dispetto.~ ~Già brulica di gente la cucina,~si mangia,
759 VII, 14| Stige gli altri nell'onda bruna~precipitar; lui solo condusse
760 X, 1 | e questa in ogni caso il bruto impiega~per norma e per
761 III, 8 | e dorate,~e ve ne son di brutte e rovinate.~Dica ciascun
762 IV, 21| quattro ragnatele ai muri?~Brutti figuri, e questa roba? e
763 VII, 15| affascinata~correva per qualunque buccicata~a consultare la sacerdotessa.~ ~
764 IX, 13| navigante in mezzo alla bufera~al Vincitor promise dei
765 VIII, 4 | piace~il perder tempo alle buffe contese~di cani e gatti
766 VIII, 8 | tutta la bella società;~al Buffon fu servito uno storione~
767 VIII, 8 | tenga in prezzo~per me i buffoni è razza che disprezzo;~difficil
768 II, 3 | perché fai figura~d'accusator bugiardo,~e tu, perché sei ladra
769 IX, 1 | bugiardone Esopo,~è Omero un bugiardon? Nel dolce inganno~de' sogni
770 IX, 1 | l'inghiotto. O forse è un bugiardone Esopo,~è Omero un bugiardon?
771 IX, 1 | dato il dono~di sì belle bugie, ma posson tutti~frodar
772 III, 7 | e lo serrò~in fondo a un bugigattolo,~dov'egli in braccio al
773 II, 20| voltala e rivoltala, è sì buia~la cosa, che i dottori imbarazzati~
774 VII, 9 | non vi rincresca a dar la buonamano -.~ ~Così fanno quei certi
775 VIII, 14| complimenti,~che sono sul dolor buonamisura~nei giorni di sciagura.~ ~
776 I, 7 | volta anche costui,~ch'è un buonissimo pedante,~dice mal della
777 XII, 1 | io dico la Ragione~ed il Buonsenso con sicuro impero.~Se voi
778 I, 19| mostrar d'un tale~la stupida burbanza magistrale.~ ~Un Ragazzo,
779 I, 19| che prega,~con una voce burbera e nasale,~gli somministra
780 XII, 5 | sarà della mia favola~che burla il Topolino.~ ~Il vecchio
781 XII, 18| dicea, - si vogliono burlare,~ma per gli dèi! scommetto
782 IX, 8 | E tuttavia~un di questi burlati, che nei simboli~crede,
783 VI, 1 | morte~il pastor perdé la bussola~e il suo voto allor cangiò:~ ~-
784 V, 1 | Boscaiolo e Mercurio~(Al signor C. D. B.)~ ~All'opra mia, Signor,
785 VII, 12| natura esperto,~statti a ca' tua”. Pel nostro vagabondo~
786 II, 13| gli oroscopi lontani,~o cabalisti, o furbi nuovi e di tutti
787 II, 13| Od ama Egli con questi cabalistici segni~esercitar gl'ingegni~
788 VIII, 16| che ritraevan cacciatori e cacce,~ed animali e alpestri paesaggi,~
789 II, 18| stoffa di togliere la piega.~Càcciala fuori a colpi di bastone,~
790 II, 7 | digrignando i denti:~- Cacciane via, se ardisci, questa
791 XII, 13| inutilmente crea,~se di cacciarle adesso non son buona.~ ~
792 IV, 4 | all'ombra d'un gran cavolo,~cacciata, tempestata, da un pertugio~
793 IV, 21| povero animale, -~non mi cacciate via:~io vi dirò, se non
794 XII, 7 | inutilmente, credi,~il Cespuglio cacciavasi fra i piedi~della gente
795 VII, 14| bisogna che chi tentenna cada.~Vedendolo ridotto in un
796 V, 20| l'orso con chi puzza di cadavere~di rado si è mostrato inferocito.~ ~-
797 V, 6 | amor di pace~dalla padella cadder nella brace.~ ~ ~
798 XII, 15| cacciatore)~un dì quasi cadea,~ma così ben fuggì che la
799 I, 6 | stabiliti i patti avvenne che cadesse~un cervo nella fossa un
800 IX, 4 | il caso~che una Ghianda cadessegli sul naso~che tosto lo svegliò.~
801 XII, 1 | credean dai ceppi liberi,~cadevan di se stessi in servitù.~ ~
802 V, 11| sempre vicina non sarò.~Se tu cadi la colpa mia non è,~ma la
803 VII, 5 | rimorso anche il dolore.~ ~Cadono i vezzi e spiace~quel volto
804 XII, 21| dal ciel era arrivata~col caduceo, di Giove ministra, in ambasciata.~ ~
805 VIII, 24| valorosi e belli.~ ~Ma caduti per caso nelle mani~di due
806 VIII, 26| grandi maestri~a cercar le cagioni alte del Bene,~sull'uom
807 IX, 10| Il guardïan era un cagnaccio strano~noto ai Lupi per
808 IV, 5 | disse un giorno fra sé:~“Il Cagnolin, perché piccino, è il frugolo~
809 IV, 5 | V - L'Asino e il Cagnolino~ ~Solo ai pochi che il Ciel
810 IX, 19| prato~mi seguìa come un cagnòlo,~Ricciolin, che colle buone~
811 XII, 7 | registro, una penna, un calamaio.~Ma sul più buon scoppiò
812 XI, 6 | fondo ad una,~ ~vi si lasciò calar; ma la faccenda~divenne
813 IX, 16| meno~avea ragioni di dar calci al vento.~ ~ ~
814 V, 18| gli dèi lassù,~non state a calcolare il meno e il più,~ma fate
815 IX, 1 | soggiunse l'altro, - una caldaia~più grande anche del duomo.~-
816 VIII, 4 | cercava l'Orator con nuove e calde~immagini attizzar l'alme
817 VI, 4 | elementi,~almanaccando nuovi calendari.~Ma un'altra volta fu maggiore
818 VIII, 2 | non son contar su questo calendario;~io cucio i giorni miei
819 VII, 7 | spiacque al Leon, in ciò pari a Caligola,~che non volea veder piangere
820 II, 1 | Se avesse al nascer mio Calliope istessa~presieduto, e parlasse
821 VIII, 3 | che viene da mancanza di calore,~effetto dell'età.~ ~Ma
822 VIII, 18| querimonie~una fiaba che a lor calza a pennello.~ ~C'era una
823 VII, 2 | intorno?~E come non ne avrà le calze rotte~quel povero marito~
824 XII, 23| scoperta e còlta~ci lasciò le calzette questa volta.~ ~Quel bravo
825 XII, 17| furbo la sua parte, -~il calzolaio l'ha voluto scrivere~sulla
826 VIII, 14| vuole o non vuole.~Gente camaleontica che fa~la scimmia ad una
827 I, 15| cosa accada,~brutta Morte, cambia strada -.~ ~ ~
828 IV, 7 | tutto ad occhi chiusi~e cambian le montagne in fiumicelli.~ ~
829 II, 18| XVIII - La Gatta cambiata in Donna~ ~C'era una volta
830 IX, 7 | VII - Il Topo cambiato in Ragazza~ ~Un Bramino,
831 III, 8 | intanto, scelta una cornice~di camera elegante,~la sua tela spiegò
832 VII, 11| carrozza,~vestito d'una rozza~camicia, che in antico dialetto~
833 II, 3 | la Bertuccia sudò quattro camicie.~ ~Dopo molte proteste e
834 V, 2 | restare desidero accanto al camino.~ ~Un picchio, uno spigolo,
835 IV, 12| seguito~il Destriero e il Cammello. E vanno. Appresso~vien
836 II, 7 | or che i figli non sanno camminare,~le chiede in grazia un'
837 II, 10| stentava il passo,~come se camminasse sulle noci.~ ~E va per valli,
838 I, 4 | dello Stato,~tutto superbo camminava a lato~d'un altro Mulo carico
839 VI, 5 | fan cerchio allo Stato,~e camminavo lesto, alacre, come~un giovin
840 X, 1 | Mentre ancor la trista~feroce camorrista era lontana,~per guadagnar
841 XII, 26| cingendo i freschi fior delle campagne.~- Oh! potessi morir, dolce
842 I, 9 | Topo di campagna~ ~Un Topo campagnol venne invitato~con molta
843 VIII, 19| che son meno noiose le campane -.~ ~Così dicea quel grosso
844 II, 2 | gatto un campanello,~un campanel che suona~e dia l'avviso
845 VII, 3 | sfuggita~non avean quasi da campar la vita.~Dasse qualcosa
846 XI, 8 | vecchierello onesto.~ ~- Campassi anche la vita~dei vecchi
847 V, 20| sentirli, degli orsi era il campione,~e la pelle soltanto una
848 VII, 11| Un morto lemme lemme al camposanto~andava in una comoda carrozza,~
849 III, 7 | dico s'ei si spaventò.~ ~Camuffata alla foggia d'una furia,~
850 IV, 6 | la minutaglia~e la minor canaglia~poté trovar ricovero~nei
851 VII, 1 | questi, Maestà,~per quattro canagliucce di montoni?~Non vedo che
852 I, 8 | che getta le sementi~della canape in terra il contadino.~Vedendo
853 VIII, 2 | a vederlo, a sentir. Un canarino~non canta meglio, e il core
854 III, 8 | ecco una bella~scopa che la cancella;~rifatta, ecco di nuovo
855 VIII, 18| quanto tu chiuda anche i cancelli~del tuo palagio, con sottil
856 IX, 10| ché il suo Can dietro al cancello~gli cominciò da lungi ad
857 VIII, 20| il giuramento~della Furia cancellò~e nel buio la ricaccia.~
858 VII, 15| in grande,~ma in mezzo ai candelabri, alle specchiere,~la maga
859 IX, 12| mangiar più nulla c'era,~fece candele colla bianca cera.~ ~Una
860 X, 1 | Fin che questa del ciel candida figlia~danza nel corpo tenerello,
861 IV, 3 | a me?~ ~Io do spicco al candore naturale~delle belle donnine
862 XII, 2 | un nella gabbia,~e in un canestro l'altro a lui vicino.~ ~
863 III, 8 | Cangiam, fratel? - Cangiamo! - E detto fatto,~ad abitar
864 I, 5 | Ti legano? - esclamò cangiando tono. -~Né correre tu puoi
865 XII, 1 | in sozze e cieche~bestie cangiaron l'immortal natura.~ ~Dopo
866 VII, 14| e pronti,~le droghe, la cannella e in poche settimane~il
867 I, 17| l'altra più verso l'età canonica,~che si teneva in prezzo
868 IV, 12| vermi,~e tutta intera dei canori augelli~la famiglia, prostrati
869 IX, 1 | Memoria o figlie,~delle bestie cantai l'umili imprese,~né potean
870 IX, 18| Tereo, - così l'Usignol cantarella, -~fu un re del qual ebbi
871 VIII, 2 | sera allegro un Ciabattino~cantarellava, ch'era un gusto matto~a
872 XI, 9 | più famosi eroi.~Se queste canterà Musa più forte,~il Tempo
873 II, 1 | in me la Musa,~ancora io canterei queste d'Esopo~belle menzogne,
874 XII, 9 | grandi eroi,~nel frattempo cantiam noi~lupi e volpi.~ ~Disse
875 VII, 10| cammina alla città.~Allegra, canticchiando, facendo i conti in mente,~
876 VIII, 2 | sul mattino,~quando già canticchiava il Ciabattino.~ ~Il nabab
877 V, 14| Non per te gl'incensi e i cantici,~bestia sciocca,~dal buon
878 VII, 2 | o bigio, era la stessa cantilena~mattina e sera. I servi
879 II, 20| quanti~avean presa una mezza cantonata.~Se il morto fosse vivo,
880 X, 5 | nasconderlo pensa in un cantone,~dicendone a un compare
881 IX, 13| e tuona,~vedrai che non canzona.~ ~Un navigante in mezzo
882 II, 13| tempi,~finitela una volta di canzonar gli scempi.~ ~Ed ora che
883 VIII, 25| per ira non si pigli pei capelli.~ ~Non così le virtù. Raro
884 I, 17| strappava ogni momento~qualche capello nero,~e l'altra gli strappava
885 IV, 14| lor s'inchinano,~perché capir non sanno~più in là di quel
886 I, 18| servita in un piattello. Or capirete~se, in grazia di quel becco
887 IV, 2 | il bel gregge, e tolti i capitali,~in breve se li vide andare
888 VII, 9 | riscalda colla boria~d'un capitan di vaglia,~allor che muove
889 X, 1 | non indegni~d'un grande capitano e di fortuna~più glorïosa?
890 I, 12| mente~strano, ma ver, ch'è capitato a me.~Mi trovavo per caso
891 VII, 14| ingenti~del fabbricar... Capite che messo su una strada~
892 II, 14| son quel che già fui.~Ho capito, non c'è poltrone in terra,~
893 VI, 4 | sì. Quindi firmato~il suo capitolato,~il nostro galantuom padron
894 VII, 1 | per poco non sembrarono al capitolo~dei santi a cui si può baciar
895 III, 3 | Bortolo, a pennello,~con quel cappel, con quel bastone in mano.~ ~
896 II, 20| i campi e le cascine,~e cappellini e cuffie~alla sorella della
897 V, 4 | e becchi e buoi, capre e capretti~a far fagotto furono costretti~
898 X, 2 | conviene~solo al tuo bene ed ai capricci tuoi.~L'uomo comanda e regge~“
899 VII, 12| ora a quello, e a me la capricciosa~non guarda in viso. Aver
900 IV, 12| avvezzi a servir che al capriccioso~e natural istinto. Or come
901 II, 19| di bei cinghiali e grassi caprioli,~e l'Asino invitò.~ ~Ha
902 III, 5 | mia barba! - disse il buon caprone, -~questo si chiama avere
903 VI, 11| il guaio,~appresso a un carbonaio~pensò di collocarlo;~ ~ma
904 VIII, 16| men tristo~di quel lucente carcere il soggiorno,~entro il palazzo
905 II, 10| moveva i piè veloci:~l'altro, carco di sal, stentava il passo,~
906 VIII, 17| e gustosa.~ ~Non c'eran cardi, ma ne fece senza,~non sempre
907 III, 1 | fosse il papa di Roma o un cardinale.~- Andate, altro che papa!
908 I, 17| quella, or questa,~per vezzo carezzandogli la testa,~la vecchia gli
909 IV, 5 | al padroncin la guancia carezzò.~ ~- Oh! oh! quale carezza!
910 III, 2 | Senato il poter, gli onor, le cariche,~denari ed ogni illustre
911 IV, 4 | dov'è la bella padroncina?~Carina, t'avvicina,~quando le nozze?
912 IX, 8 | gli regalava il resto del carlino.~Altri più saggi invece
913 VII, 18| desiderio,~non riposo giammai. Carlo, il sovrano~signor inglese,
914 I, 14| vivean sì sconosciuti alla carlona,~da fare disperar anche
915 VII, 7 | quanto fini e rari,~di quel carnaio più dolci alle nari.~ ~Il
916 XI, 7 | delitto all'onta.~Richiamate i carnefici, o Romani,~che sol dei vizi
917 XI, 4 | la Sorte~ch'io scenda di Caronte nella sdruscita barca,~me
918 V, 3 | più grosso e bello.~ ~Un Carpioncel meschino~nella rete incappò
919 V, 3 | Lasciami andar, quando sarò carpione,~nella tua rete, il giuro,
920 VI, 11| spendere niente~una foglia carpire d'insalata~col volgere soltanto
921 VI, 18| terra e fin se stesso~quel carrettier bizzarro.~ ~Finalmente egli
922 VII, 9 | punta siede~del naso al carrozzier e, quando vede~che la macchina
923 IX, 3 | Cesarea,~in barca arriva, in carrozzino, a piè,~per far piacere~
924 VI, 19| l'un ti stampa sopra un cartellone~ch'egli ti dà dei punti
925 IX, 3 | In due tende con grandi cartelloni~alla fiera faceano affari
926 XI, 9 | con tanta carità, che a un cartesiano,~per cui tutto non è che
927 VIII, 1 | toglie dal convito~e col cartoccio in man l'ospite inchina.~ ~
928 VI, 6 | trassero dall'astuccio di cartone~la regale corona, che in
929 VIII, 26| decifrar dei libri~manco i cartoni. Udrai com'egli sogna~di
930 II, 19| che tocca~dentro le zampe cascano~e del Leone in bocca.~Allor
931 IV, 21| fresco? presto, alto, in cascina:~chi mi rovina le bestie?
932 VI, 16| disse l'Asino, - o qui casco disteso~prima ancora di
933 II, 7 | volesse prestarle il suo casello.~ ~In capo al tempo, torna
934 IV, 16| il Lupo alla vedetta~d'un casolar assai fuori di mano,~se
935 I, 8 | usavano di fare~se la bocca Cassandra appena apria.~Così per questi
936 XI, 3 | III - Il Castaldo, il Cane e la Volpe~ ~Si
937 III, 12| Dentro i fossati del castel vedevansi~andar come sul
938 IX, 1 | traendolo pel cielo,~d'un castellaccio fra le vecchie mura~se lo
939 VIII, 25| cosa impossibile e fallace.~Castelli in aria crea,~e per amor
940 VII, 1 | colpe, ed è perciò che ne castiga,~per toglierci di briga,
941 IX, 11| commette agli uomini~di castigarne alcuno.~ ~E l'uom del suo
942 X, 1 | resistere ed al vento.~Ogni castor col natural ingegno~ivi
943 X, 1 | manchi dello spirito al castoro.~Ma c'è di più, Signora,
944 XI, 1 | pagati~e si pagan di pecore e castrati.~Fate la pace col Leon,
945 IV, 17| era bassa, una tana, una casupola~indegna di persona sì famosa.~ ~-
946 IV, 6 | Donnole~potesser nelle strette~casupole dei Topi,~vedreste quelle
947 VII, 11| traballar le panche,~si piegò il catafalco e cadde sotto~con tanta
948 III, 8 | di bambagia.~In quanto a cataplasmi di speziali,~si sa che son
949 IV, 4 | erba cedrina,~per fare a Caterina~il giorno della festa un
950 IV, 4 | il Signore e mangia una caterva~di cani e cacciatori e servitori,~
951 VI, 19| che in dieci anni su una cattedra~ei mettesse la bestia atta
952 VIII, 14| che serve al re Leon di cattedrale,~ogni animale, ognun a modo
953 VII, 8 | Prometeo sperò dall'alto Caucaso~che fosse per finir la lunga
954 IX, 7 | fece parlar la gente~per causa d'un bel volto.~ ~A tal
955 VIII, 14| invece di essere squartato~di cavalier si meritò la croce.~ ~Se
956 VIII, 12| Zitto là, - poi soggiunse il cavallante, -~tu ne stordisci, stattene
957 IX, 7 | flicche e flocche,~ecco tosto cavarmi una donzella~di quindici
958 IV, 12| tributo un vicin re, che molte~cave d'or possedea, diede i denari~
959 X, 15| al nostro concorrente~non caveremmo gli occhi volentieri?~Lo
960 IV, 4 | il pertugio divenne una caverna,~perché il Signor, che si
961 X, 16| tanto al mese~darò lezioni e caverò le spese.~- Ed io nella
962 IX, 10| lontano.~ ~Il nostro Lupo si cavò d'impiccio,~dicendo: - Io
963 III, 12| per metterlo tagliato in cazzeruola.~ ~L'uccel, presso a morir,
964 II, 1 | mille battaglie affaticati~cedeano il campo i coturnati Achei,~
965 XII, 4 | vengono alle prese,~per non ceder nessuna, in mezzo al ponte,~
966 VI, 3 | Trascorso il tempo suo, cedette il Vento~il gioco al Sol,
967 IX, 14| appena~un ne conosco e non la cedo a te -.~ ~Gran lite indi
968 IV, 4 | gelsomini e fresca erba cedrina,~per fare a Caterina~il
969 XII, 12| dico il vero~che non avria ceduta la mia parte~nemmen per
970 XII, 26| amici e quei che in petto~celan la fiamma d'un segreto amore),~
971 X, 1 | demonio.~Di queste bestie a celebrar le squadre~non basterebbe
972 II, 19| e l'Asino a caccia~ ~Per celebrare il dì della sua festa,~il
973 XII, 26| Alcimaduri fra le sue compagne~celebrava il bel dì della sua festa,~
974 IX, 12| uomo imparò dalle costrutte celle~a spremere l'ambrosia, onde
975 VII, 3 | ebbe la sua cucina e una celletta,~ove grasso divenne. Iddio
976 X, 1 | alterna il legno~a strati di cemento,~ponno all'acqua resistere
977 II, 1 | basta, basta! - grida il mio censore. -~Non ci si sente quel
978 VIII, 7 | leste a giocar d'agilità:~censori, appaltatori e fornitori,~
979 IX, 1 | l'Europa era percorsa~da centomila spaventosi mostri,~come
980 XII, 1 | E mentre si credean dai ceppi liberi,~cadevan di se stessi
981 III, 18| Sorceria.~Mangialardo, anzi Cerbero secondo,~volea di Topi ripulire
982 X, 1 | anelanti cani~un giovine cerbiatto, onde sviata~sia la caccia
983 VII, 6 | nulla -.~ ~I suoi padroni cercan l'Abbondanza,~e l'Abbondanza
984 VIII, 9 | rape, ed un più bello~luogo cercando e più libero spazio,~non
985 XII, 10| Luigi vincitore.~ ~Invan cercano i popoli entro al suo cor
986 VII, 8 | sicura~arte di guerra, onde cercâr le schiere~di farsi danno
987 IX, 4 | questa verità,~senza andare a cercarle per il mondo,~potrai trovarle
988 VII, 6 | costringono~e non vado a cercarne le ragioni;~però nel breve
989 III, 16| annegata~ ~Se una donna cercasse d'affogare,~io disapprovo
990 XII, 9 | soldato.~ ~Che una Volpe cerchi e voglia~far da lupo è naturale,~
991 VII, 12| Quest'aria~non è per me. Cerchiam altro paese.~Ben veggo la
992 VII, 18| Temono i nemici,~e noi cerchiamo il bel rumor dell'armi,~
993 VI, 19| pubblico~spacciatamente e senza cerimonie~con appesa alla schiena
994 IX, 11| io vedo.~Provvidenza un cert'ordine procura~in ogni cosa,
995 | certa
996 I, 15| all'uscio e si presenta~certissima di fargli un gran favor.~
997 III, 9 | Con colpo veramente da cerusico~il Lupo liberò.~Quindi la
998 IX, 8 | ragiona e parla ed opera~nei cervelli balzani. E tuttavia~un di
999 IX, 3 | di Scaramuccia,~Scimmia Cesarea,~in barca arriva, in carrozzino,
1000 XII, 7 | Pipistrelli, non Anitre e Cespugli,~ma nobiloni, i quali han
1001 VIII, 17| quella bestia sciocca,~senza cessare di menar la bocca.~ ~Torna
1002 VI, 11| credete voi che questa~cesserebbe con pianti e con parole~
1003 VIII, 14| paradiso.~Dunque i sospiri cessino ed i pianti.~Mi conforta
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