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Jean de La Fontaine
Favole

IntraText - Concordanze

(Hapax - parole che occorrono una sola volta)


abbai-attin | attir-cessi | cesso-darla | darmi-fiato | ficca-incar | incen-marco | maren-panch | pando-pudor | pugna-salde | saldo-sosso | sosta-traba | trabo-zufol

                                                            grassetto = Testo principale
     Libro, Favola                                          grigio = Testo di commento
2004 I, 15| racconta ch'abbia detto:~- Voi ficcatemi in un letto,~pesto, monco, 2005 V, 20| la pelle trattassero d'un fico.~E senza fare i conti~coll' 2006 IV, 14| prudenza vanno,~dapprima non si fidano~se in ogni parte chiaro 2007 IV, 2 | barca a tradimento.~ ~Non ti fidar! per uno che si fida~alzano 2008 X, 10| ministro? ahi poveretto!~Non fidarti dei re. Varia fortuna~è 2009 VIII, 18| scappare.~ ~- Se tu sei saggio, fidati di me, -~soggiunse il buon 2010 IV, 16| sopra un cartello:~O luv, fidève nen d'maman ch'a cria~a 2011 XI, 2 | solo padrone,~ma per questo figliol, ch'è sangue mio,~io voglio 2012 II, 20| certo uomo di Grecia~a tre figliole fu padre infelice,~d'indole 2013 X, 1 | cacciatori,~sviandoli, finché dei figlioletti~sia salva la famiglia. Indi 2014 III, 1 | già un mugnaio, padre d'un figlioletto~di mezz'età, sui quindici 2015 XI, 2 | piacer, nella dolcezza,~un figliolin di Giove.~ ~In lui l'amor 2016 VI, 12| splende nemmeno ogni mattina,~figuratevi voi mezza dozzina!~L'unico 2017 IV, 21| ragnatele ai muri?~Brutti figuri, e questa roba? e questa? -~ ~ 2018 XI, 3 | piastre.~Mentr'ei ne tiene una fila impiccata,~io vecchia giubilata~ 2019 VII, 17| gente,~e in quel regno, dove filano~le tre Parche il nostro 2020 V, 6 | giornata intera~le faceva filar, sempre filare,~sempre col 2021 XII, 5 | tua bella ciarla~alle tre filatrici del diavolo.~I figli miei 2022 XI, 4 | alzi i soavi accenti!~ ~Di fili d'or le Parche non tesseran 2023 VII, 2 | grilli:~- Ebben, mia dolce Filli,~v'è piaciuta dei campi 2024 V, 17| forte e baldo~cane levrier, filosofando a naso,~gli parve della 2025 VIII, 14| come se l'uom (lo dicono i filosofi)~non fosse che una vera 2026 I, 20| ritrovò,~una perla vera e fina~che all'orefice portò,~giudicando 2027 XII, 3 | certi nostri ministri di finanza.~ ~ ~ 2028 VI, 6 | bertuccia vola,~ministra di finanze, ove la gola~la tira di 2029 IV, 15| ma l'altra che spiò dal finestrino~risponde (degna figlia della 2030 VII, 5 | non so che di garbo e di finezza... -.~E sprezza l'uno e 2031 II, 18| posso in rima~i baci e le finezze e le carezze,~che fa questa 2032 VIII, 10| piace ad Arlecchino,~ ~e fingendo un coraggio di leone:~- 2033 XII, 15| che uscì per un istante,~e fingendosi un poco zoppicante,~attrasse 2034 XII, 2 | più che in lotte estreme~finian le lotte in giochi ed in 2035 V, 10| che prometton cantare il finimondo~e Giove e il tuono e i fulmini 2036 IX, 14| velocissimi cani,~strozzandola, finîr il lungo gioco.~ ~Chi dispone 2037 VI, 13| sempre si vedrà~che tutti finiran nella miseria.~ ~ ~ 2038 IV, 22| mani~il raccolto faremo e finiremo -.~Udito questo: - Andiam, - 2039 XII, 25| lo fa parlare.~È tempo di finirla e castigare~messer Moina, 2040 VI, 21| margine. Le cose~troppo lunghe finiscono in serpenti.~Più che la 2041 IV, 3 | che al cader delle foglie~finite poi di gel, di fame e in 2042 II, 13| nuovi e di tutti i tempi,~finitela una volta di canzonar gli 2043 XI, 3 | in mezzo lo pigliarono~e finiva il meschin di mangiar pane.~ ~ 2044 X, 10| cure del suo Pastor molto fiorente:~- Amico, - disse a lui, - 2045 IX, 2 | giovine e bella~de' suoi passi fiorìa,~de' suoi guardi schiarìa 2046 XII, 20| togliendo, fo che i sani arbusti~fioriscano più fertili e robusti -.~ ~ 2047 XI, 4 | sincera e schietta~e beni che fioriscono a' piedi lor davanti.~ ~ 2048 XI, 4 | specchio dei torrenti,~e sui fioriti margini~alzi i soavi accenti!~ ~ 2049 IV, 4 | Colà dentro ogni sorta vi fioriva~d'insalate e bei fiori di 2050 II, 13| stelle e il sole e gira il firmamento,~l'ombra succede al senz' 2051 VII, 8 | adoprarono, che i patti~firmaron gli Avvoltoi dai becchi 2052 XI, 7 | ingorda, atroce~avarizia fiscale dei Romani,~che in ogni 2053 VI, 3 | e di vapori,~e soffia e fischia e zufola e tempesta,~innanzi 2054 IV, 9 | conosciuta a un tratto, ecco la fischiano,~l'insultano, l'incalzan, 2055 I, 8 | gli Uccelli risposero a fischiate.~ ~Essi risero poi della 2056 VIII, 25| Tal è l'uomo. Se in lui fissa è l'idea,~non c'è cosa impossibile 2057 VII | altro~e lungo tema, in voi fissar la Musa~sempre lo sguardo; 2058 VIII, 14| nei giorni di sciagura.~ ~Fissato il luogo e il , volle 2059 IV, 15| stava ad ascoltare,~e si fissò quelle parole in mente.~ 2060 X, 12| collera con te.~ ~Per quanto fitta in cor senta l'ingiuria,~ 2061 XII, 15| iva in un bosco ov'è più fitto...~e il cacciator disfoga 2062 VII, 13| Amor, per te fûr visti i fiumi~d'Ilio d'umano sangue andar 2063 X, 11| unica Annetta~in riva a un fiumicel, almo soggiorno~d'ogni auretta 2064 IV, 7 | e cambian le montagne in fiumicelli.~ ~Quando il Delfin si accorse 2065 X, 11| Annetta intanto in riva al fiumicello~gettava l'amo ai pesci, 2066 IV, 16| can, che andava vagabondo,~fiuta il Lupo, il segno, escono 2067 VI, 10| fare un sonnellino e di fiutar il vento.~Intanto la Testuggine~ 2068 IV, 19| sciocco,~ché Apollo, il qual fiutò tosto il tranello,~- O vivo 2069 XI, 7 | lavoro.~Oh cessi alfin questo flagel! togliete~questi avidi ladroni,~ 2070 II, 9 | dimenando la coda, e si flagella~al furor che la testa gli 2071 VIII, 27| a quando dovrò co' miei flagelli,~trista avarizia, a te levar 2072 II, 17| un dolce incanto,~tanto è flebile e gentile -.~ ~A lui Giunon, 2073 XII, 26| gentile~queste ch'io canto flebili parole,~Amor, che acerbo 2074 VIII, 3 | medici,~empirici, specifici,~flebotomi, anatomici,~a consultarsi 2075 IX, 7 | un'altra volta.~E il mago, flicche e flocche,~ecco tosto cavarmi 2076 IX, 7 | volta.~E il mago, flicche e flocche,~ecco tosto cavarmi una 2077 X, 2 | nell'inverno allegra il focherello.~- De' miei difetti mi corregga 2078 XI, 7 | togliesse ai tranquilli focolari.~Se i popoli germani,~come 2079 V, 20| soltanto una fortuna~da foderar non una,~ma due zimarre 2080 V, 19| terra~ciascun nelle sue fogge naturali.~ ~L'elefante, 2081 III, 7 | spaventò.~ ~Camuffata alla foggia d'una furia,~ecco s'avanza 2082 VI, 11| senza spendere niente~una foglia carpire d'insalata~col volgere 2083 X, 2 | fosse di brucar quattro fogliette~nel prato! no, mi tiene~ 2084 XII, 23| desio di nuove e graziose fole;~adulazion la cetra mia 2085 IX, 6 | dio, che stringe in man la folgore~agli uomini fatale;~ecco 2086 IV, 19| L'Oracolo e l'Empio~ ~Folle chi spera d'ingannare i 2087 I, 11| beneficio,~ma di quanti son folli in questo mondo.~ ~L'anima 2088 II, 16| pelo d'una tal natura,~così folto, diremo,~che la barba parea 2089 X, 14| elefante.~ ~L'acqua era fonda e rapida. - E quando anche 2090 IV, 12| bel far nulla,~vive sui fondi della cassa pubblica.~ ~ 2091 XII, 5 | Borgogna che aveva chiesto a La Fontaine una favola)~ ~Per obbedir 2092 X, 16| tra lor consiglio~d'una fontana sull'erboso ciglio.~ ~Il 2093 V, 19| portar l'artiglieria~e i foraggi è valentissimo.~Gran maestra 2094 XII, 25| mette dentro al sacco per foraggio~un pezzo di formaggio.~Parea 2095 VIII, 27| di rompere la Parca~colle forbici il fil, quando trafitto~ 2096 X, 8 | che si usan colle dame forestiere.~ ~Anzi avvenia che spesso 2097 XII, 2 | intanto ch'ei rosicchia~il forestiero uccello,~- Perbacco! - dice 2098 II, 5 | e dove son le penne~che forman degli uccelli il distintivo?~ 2099 IV, 9 | vestono,~che de' plagiari formano la casta!~Potrei scaldarmi 2100 XII, 9 | di natura~l'ingegno ed il formarsi un'illusione?~La vita all' 2101 XII, 17| Un grazioso animale ben formato~vieni a veder che pascola 2102 X, 12| ed un gentil~passerino formava la delizia~del suo divertimento 2103 VII, 2 | sono l'anime belle in care forme,~che meglio è tralasciare.~ ~ 2104 I, 21| investigare,~interroga un intero formicaio,~ma le cose non restano 2105 XII, 21| fuscellino d'erba~fra due formiche. Intanto non sanno gli Immortali,~ 2106 IV, 12| trascritta in cartapecora la formola,~alla Scimmia assegnâr la 2107 IX, 12| pazzo Empédocle provò,~nella fornace anch'essa si gettò.~ ~Questa 2108 II, 1 | ch'io possa all'argomento~fornir pregio e splendor. Chi sa 2109 VIII, 7 | censori, appaltatori e fornitori,~comincia il più valente,~ 2110 VI, 18| cadde il baroccio in una forra.~Intorno non v'è gente che 2111 II, 8 | terra rovesciò.~ ~Strilla la forsennata madre e lasciar la corte~ 2112 XII, 18| Tacchini era una pianta~fortezza inespugnabile.~La perfida 2113 V, 19| l'orso ed è terribile~le fortezze ad assaltar.~ ~Volevano 2114 I, 15| e :~- O cara Morte, o fortunata sorte~morire e i mali terminar 2115 VII, 13| e insegna~a diffidar dei fortunati eventi.~ ~ ~ 2116 V, 17| chi t'assicura~che sempre fortunato nel mondo esser potrai?~ ~ 2117 IX, 2 | mentre ei fugge, simile a un forzato~che nella fuga si trascina 2118 X, 5 | quei che lo conserva nel forziero.~Ma il nostro Avar non cede, 2119 III, 12| allo stufato.~ ~Dentro i fossati del castel vedevansi~andar 2120 IV, 22| mietere,~prima che i figli fosser grandi al volo.~E ognor 2121 II, 14| al suo venir, saltan nel fosso,~e dentro al fango ciascuna 2122 II, 8 | caldo nido trova~e tutte le fracassa, mentr'ella è assente, l' 2123 XII, 25| piangono, la terra~risuona d'un fragor alto di guerra.~ ~Ciascun 2124 II, 18| di toglier si procura~la fragranza che il vaso abbia assorbita,~ 2125 V, 20| no, ma disse, se non ho frainteso,~che non bisogna vendere 2126 XII, 2 | pei gatti immortali! - e frammischiatosi,~fece del tristo uccello 2127 VIII, 15| vanità, ch'è tutto un mal francese,~fa ch'ogni sciocco e stupido 2128 VIII, 4 | Albïon vicina~mai non si franga. Un tal pensier mi cruccia~ 2129 XII, 13| Aristotele aggiunse un po' di frangia~a questa fiaba e disse per 2130 II, 1 | autore.~- Troppo lunga è la frase, or tira il fiato.~Un cavallo 2131 VIII, 20| giusto dei viventi,~con frastuono~passa il fulmine~sopra il 2132 VII, 9 | sia sola,~mentre legge il frataccio in pace santa~il breviario 2133 XII, 1 | mia fe', s'io miro~come in fraterne stragi l'uom deliro~insanguina 2134 III, 13| e fu un atto bellissimo fraterno:~perché se ai Lupi piace~ 2135 IV, 6 | ricovero~nei buchi, nelle fratte,~e ringraziar le stelle,~ 2136 XII, 9 | lasciando i grandi eroi,~nel frattempo cantiam noi~lupi e volpi.~ ~ 2137 V, 2 | fia che ti rechi dolore o frattura -.~ ~A queste parole il 2138 X, 5 | prender dopo il tutto e la frazione.~ ~Ma questa volta il gonzo 2139 IX, 15| spavento) entro le braccia~la fredda sposa ahimè! troppo pudica,~ 2140 XII, 23| Mancini,~che muta d'Albïon le fredde nebbie~di Cipro nei giardini.~ ~ ~ 2141 IX, 15| la moglie rispondea colla freddezza.~ ~Mai d'uno sguardo e mai 2142 III, 12| al piacer dell'occhio~e a fregio dei giardini destinato,~ 2143 XII, 11| Ma l'Aquila, che già freme di collera,~- Addio, - grida, - 2144 VIII, 16| combatter le fiere. E più fremea~quanto sentia più stringer 2145 VII, 12| all'ombra~i desideri suoi frena e corregge.~ ~ ~ 2146 XI, 5 | ascoltar del popol l'opinione,~frenando il gioco e il foco~di quell' 2147 X, 1 | ingegnosi, e sanno~con argini frenar l'acque correnti~e collegar 2148 X, 13| notturni incanti~potean frenare gli ululati e i pianti.~ ~ 2149 III, 18| vista~metteva indosso tanta frenesia,~che a quattro miglia intorno~ 2150 IV, 13| salta in groppa, e dato un freno~da rodere al protervo,~sì 2151 IV, 17| amico il nome è forse il più frequente,~ma la vera amicizia è rara 2152 XII, 18| e i Tacchini~ ~Contro i frequenti assalti~d'una Volpe ai Tacchini 2153 IV, 3 | aria osi eguagliarsi?~ ~Io frequento i palagi e siedo a tavola~ 2154 IV, 4 | padron! ah sentieroli,~ah fresche insalatine!~Addio porri, 2155 VIII, 15| bello~un gatto salta giù~e fric... in un istante~mostrò 2156 VIII, 7 | pezzi,~e che il manzo era fritto in fin dei conti,~da saggio 2157 X, 4 | altri n'avrebber fatta una frittura:~e per i Pesci il caso è 2158 X, 12| figli, che malgrado l'età frivola,~vivevan sempre insieme 2159 VIII, 26| spiace.~Messi in disparte i frivoli argomenti,~cominciaron i 2160 IX, 1 | belle bugie, ma posson tutti~frodar coll'arte di quel tal... 2161 I, 5 | venne visto spelacchiato e frollo~del buon mastino il collo.~ ~- 2162 IX, 2 | sente pietà,~con un colpo di fromba lo sorprese~e mezza fracassò 2163 V, 15| All'ombra d'una vite alta e frondosa,~come crescon sovente~nei 2164 V, 1 | spiace dell'arte ambiziosa~i fronzoli e gl'inutili ornamenti.~ 2165 XII, 15| dell'uomo esploratore;~ma fruga l'uomo in fondo~del ciel, 2166 V, 9 | Zappatelo,~scavatelo, frugatelo,~e troverete ciò che vi 2167 IV, 5 | Cagnolin, perché piccino, è il frugolo~de' padroni, che in grembo 2168 VII, 6 | Chiedete ciò che in l'animo vi frulla,~un bel desiderar non costa 2169 II, 14| Quando a un tratto s'udiva~un fruscìo, che la fe', le gambe in 2170 VIII, 13| t'insegue dovunque ove tu fugga;~per ogni cosa è cieca la 2171 XII, 13| boschi vecchia abitatrice,~fuggendo, si traea quel parassita,~ 2172 VIII, 16| quella stessa via~per cui lo fuggi a te corre d'incontro.~ ~ 2173 VI, 9 | nei boschi per un pezzo si fuggìa.~Se non che noia e danno~ 2174 VII, 1 | mani e i piedi in mano;~fuggian le tortorelle per dispetto,~ 2175 VIII, 23| campagna circostante.~ ~Fuggìan le genti dalla furibonda~ 2176 II, 12| la Colomba ebbe tempo di fuggirsene.~E la cena così fuor della 2177 VIII, 11| un'ombra è segno, o un fuggitivo sogno,~per chi vuol bene, 2178 XI, 3 | muso.~E mentre io corro e fuggo~e di fame mi struggo,~egli 2179 | fui 2180 XII, 10| Ancora non accenna,~e già fulmineo scende Luigi vincitore.~ ~ 2181 VIII, 3 | e poi la pelle ancor fumante, subito~mettersi indosso 2182 XI, 7 | voi stringete, per punir funeste~armi sui petti vostri,~e 2183 II, 15| voi buone sorelle.~Sian fuochi ed allegrezze e buon umore:~ 2184 VIII, 4 | tuonò,~nessun si scosse e fur parole al vento.~ ~Il popol, 2185 V, 8 | cavalieri -.~ ~E mentre il furbacchiotto si avvicina~per stringere 2186 X, 1 | strategia~le più maligne e furbe maccatelle,~arte infernale 2187 VIII, 23| Fuggìan le genti dalla furibonda~velocità dell'onda,~quand' 2188 IV, 11| ginocchi,~poi, quando entrambi fûro andati un pezzo,~quella 2189 XII, 21| venni oggi a dividere un fuscellino d'erba~fra due formiche. 2190 V, 6 | sempre filare,~sempre col fuso in man dall'alba a sera,~ 2191 I, 21| giallo-nere, ronzanti e fusolate,~ma in queste condizioni~ 2192 I, 18| fessura,~ma non così Madonna Gabbamondo,~per via del muso tondo 2193 II, 1 | fanfaluche,~non meno che veder gabbato il Corvo~da monna Volpe. 2194 VIII, 20| persuadono~l'ira sua pigliando a gabbo,~di star pago al suo mestiero~ 2195 V, 19| e sa la scimia~il nemico gabellar,~salta l'orso ed è terribile~ 2196 VIII, 10| un con lui~un vecchierel gagliardo,~ ~che amava un suo giardin, 2197 IX, 3 | il mondo:~e la mia pelle~gaietta, maculata sopra e sotto~ 2198 II, 20| superfluità,~cosucce rare di galanteria,~eunuchi, belle schiave 2199 XII, 4 | fece un don Polifemo a Galatea,~l'altra quella che a Giove 2200 XII, 9 | gallinetta o qualche antico~gallaccio miserabile~che a guardarlo 2201 IX, 12| di stare al mondo,~l'uno galleggia e l'altro cade in fondo.~ 2202 IV, 10| alcune guardie della costa~galleggiar da lontano un non so che:~- 2203 VIII, 25| videro~in mezzo al fiume galleggiare un Asino,~che, sospinto 2204 VII, 13| altero il vincitor a far galloria~cantava in cima al tetto 2205 V, 20| si affaccia~la belva che galoppa e mostra i denti.~Contratto 2206 XII, 10| i saggi che fanno come i gàmberi:~quando toccar desiderano 2207 IX, 11| prezioso don di Cerere,~i gambi steriliscono~succhiandone 2208 I, 22| ma chi fino a dimani~può garantirti il legno della schiena? -~ 2209 IV, 11| prega affinché l'amica sia garbata~d'agevolargli un po' la 2210 III, 18| le tane i miseri,~il che garbava forse poco a lui.~ ~Per 2211 XII, 7 | uscir per la scaletta dei garbugli.~ ~ ~ 2212 VIII, 16| che a mezzo il petto il garzoncel trafisse,~ch'ei cadde in 2213 VII, 3 | d'assedio~dal popolo di Gattico,~e che partiti in fretta 2214 XII, 2 | tremende, no, che il tenero gattino~non armava d'artigli lo 2215 VII, 16| cose -.~ ~Era questi un gatton grasso e bonario,~un sant' 2216 XI, 4 | beato in braccio dell'eterno gaudio.~ ~Poi si cangiò la scena 2217 VI, 12| era sciocca la gente a far gazzarra.~ ~Volendo il Sole, ei disse, 2218 IV, 9 | porta.~ ~Oh quante son le Gazze come questa~al mondo che 2219 IV, 3 | delle foglie~finite poi di gel, di fame e in doglie.~ ~ 2220 II, 14| che in l'aria vola,~ti fa gelare il sangue nelle vene.~ ~“ 2221 VI, 13| distende~e riaver lo fa.~Il gelato animale ancor non sente~ 2222 IV, 22| primi amori,~quando leoni e gelidi~mostri marini e allodolette 2223 X, 4 | nelle vene~per vecchiezza gelò nell'animale~il sangue, 2224 X, 12| divertimento giovanil.~ ~Per gelosia tra il Pappagallo e il passero~ 2225 IV, 4 | bei fiori di mughetto,~e gelsomini e fresca erba cedrina,~per 2226 XII, 16| ai rami teneri perdono.~Geme la selva del suo stesso 2227 I, 14| onde brillano i due santi gemelli~con tal copia di storie 2228 X, 10| egli tien un gran tesor di gemme~dentro uno scrigno.~Allora 2229 VI, 7 | Mulo orgoglioso della sua genealogia~ ~Sovente piccavasi il Mulo 2230 IV, 12| figlioli a me le doppie~han generato, e già, guardate, amici,~ 2231 VII, 12| vagabondo~non fu di grazie Jeddo generosa~più di Calcutta, ed ei ne 2232 XII, 1 | casa vostra sono i tutelari~geni e vi seguon sempre ombre 2233 IV, 18| ciel sen va.~ ~Sepolto il genitore, i tre figli raccolgono~ 2234 IV, 11| Ella prima gli mostra gentilmente~le delizie del suo limpido 2235 IV, 16| peggio,~del qual dirò la genuina istoria:~ ~Stava messer 2236 VIII, 9 | sapiente,~qualche nozione di geografia~gli si era pure appiccicata 2237 IX, 11| succhiandone l'umore,~e germogliando il verde~inutile, si perde~ 2238 II, 13| felici le stagioni, e i campi germogliare.~Necessità governa, e in 2239 IX, 1 | fortuna di più grandi eroi le gesta.~Colle stesse parole onde 2240 VII, 18| placida più bella~che le geste di Cesare famose?~O veramente 2241 IV, 20| in volta, dici? ah buon Gesù!~Io non avrei mai più~toccato 2242 II, 8 | guscio~de' suoi teneri figli,~gettando alto lamento,~invan cerca 2243 XII, 3 | argento fino e tutto l'oro,~gettandolo nel mar che tutto inghiotte,~ 2244 XII, 13| mangiarla!~ ~- A sciami ecco si gettano, - dicea, -~su me, che son 2245 X, 11| intanto in riva al fiumicello~gettava l'amo ai pesci, ma costoro~ 2246 VI, 15| perfido tranello~che si sentì ghermir dal tristo uccello.~La legge 2247 IX, 2 | scendere~un avvoltoio, che a ghermirlo l'unghie~ferocemente rota.~ 2248 IX, 1 | ieri un orrido gufo, che ghermito~il figlio tuo, traendolo 2249 X, 7 | gioia crudele ne alimenta~i ghiottoncelli, che con grido incerto~salutano 2250 VII, 1 | mia~confesso che provai ghiottoneria~di molti agnelli, poveri 2251 I, 9 | mangia seduti in pompa magna~ghiottonerie da re,~ ~ma si mangia e 2252 VIII, 27| corpo.~ ~Questa per voi ghiottoni. Udite or voi,~lerci avari, 2253 VII, 4 | guasto -.~Vedendo poi dei ghiozzi~- Nemmen per questi, - aggiunse, - 2254 VIII, 17| Cane e del padrone se ne gìa~per la sua nota strada passo 2255 IV, 13| sprofondato in un morbido giaciglio -.~Comprese allora il povero 2256 II, 14| Trista, crucciata e di paura gialla,~così dicea... Quando a 2257 I, 21| aver veduto bestie alate~giallo-nere, ronzanti e fusolate,~ma 2258 VIII, 21| ma facciam come l'Asin di Giampietro~che più lo spingi e più 2259 VII, 16| Gianni od anche mia? -~ ~Gian Coniglio rispose che anche 2260 VII, 16| quondam Iseppe,~o piuttosto di Gianni od anche mia? -~ ~Gian Coniglio 2261 VII, 12| che Fortuna~era andata al Giappone ed ei vi corre,~e corre 2262 VIII, 15| vide un grosso Elefante gigantesco,~e rise di quel grande baldacchino~ 2263 VII, 1 | sempre il potente come giglio è bianco,~ma se a seder 2264 VI, 21| essa prende a mutar qualche gingillo,~o un nastro od uno spillo~ 2265 II, 8 | preparare l'ova,~di Giove al pio ginocchio~vola il celeste Uccello 2266 VI, 4 | Allora il pover'uomo ginocchioni~si volse a Giove, un nume 2267 IV, 20| trova differenza~tra un Giobbe, che languisce sul letame,~ 2268 IV, 11| tira tira un bel pezzetto giocano.~ ~Mentre dura nell'acqua 2269 VIII, 7 | Dio lo sa,~quanto leste a giocar d'agilità:~censori, appaltatori 2270 XII, 3 | tanto correre i mortali,~giocava alle piastrelle.~ ~È tanto 2271 VIII, 12| Sor Porcello parlò come un giornale,~ma nulla gli giovò, ché 2272 VII, 16| venne al figlio,~ch'è lui, Giovan Coniglio.~ ~- Se del primo 2273 X, 12| delizia~del suo divertimento giovanil.~ ~Per gelosia tra il Pappagallo 2274 VI, 2 | Oh Ciel! - scappa, Giovanni,~- O Giove, - ei grida, - 2275 I, 16| o buon fratello,~posso giovarti? - O grazie, soltanto ti 2276 X, 2 | rettile: - Accettato -.~ ~Una giovenca vien chiamata in mezzo,~ 2277 XI, 2 | fanciulla,~e tutto apprese il giovincel divino,~a cui diede il destino~ 2278 VIII, 16| accendea l'anima al mesto~giovincello. Dipinto era un leone~fra 2279 XI, 8 | VIII - Il Vecchio e i tre Giovinetti~ ~- Piantar, ad ottant'anni~ 2280 X, 1 | maestri~attenti all'opra e i giovini più destri~all'opra, alla 2281 II, 13| col rovesciar le sorti.~Giran le stelle e il sole e gira 2282 X, 15| orecchi e l'occhio vivo girano~per tutta la pianura,~poi 2283 X, 3 | c'è storpio~che non ami girare per il mondo.~ ~Il suo pensier 2284 X, 1 | pacchetto, prenderlo, portarlo,~girarlo, trascinarlo?~Sta bene, 2285 I, 11| benevola che, ovunque egli girasse~coll'occhio, non vedesse 2286 I, 14| parole intorno all'argomento,~girò la vela al vento,~e sparse 2287 V, 17| che non ama dir bugia,~che gita sia lontana,~il tempo non 2288 X, 10| buon uomo,~un cappello, una giubba, un cesto, un curvo~bastone 2289 V, 6 | sgambettava fuor del letto~in un giubbone lacero e tignoso.~ ~Accendeva 2290 XI, 3 | fila impiccata,~io vecchia giubilata~salto di gioia e ballo~se 2291 VII, 1 | colla sua vita paghi il giubileo.~ ~- Sire, - disse la Volpe, - 2292 IV, 12| esclama~il Leon, che di giubilo saltella, -~ve', ve', quanti 2293 VII, 18| in alto,~nella sua sede giudicarlo, immenso,~sterminato diresti 2294 IV, 18| assurde, inviluppate~o male giudicate.~ ~I tre fratelli in lite 2295 XII, 14| insieme accorrono con lei~i giudici d'inferno.~La madre piange 2296 V, 12| Medici in contrasto~ne' giudizi e nella cura,~il malato, 2297 II, 10| nel fiume infino che gli giugne~l'acqua alle orecchie e 2298 II, 15| in modo più solenne e più giulivo~mettendo a parte anche quel 2299 VI, 19| Benissimo, - risposegli il giullare, -~Vostra Altezza non ha 2300 IV, 11| traversata.~ ~Trovato un piccol giunco, ecco che a mezzo~la Rana 2301 XII, 15| poverina, innanzi ch'ella giunga.~ ~E vanno il Corvo e il 2302 XII, 23| piedi di un patibolo~un giungea per caso,~ove altre volpi 2303 VII, 14| compagni ebbe il conforto~di giunger colla nave felicemente in 2304 VIII, 22| guai se in quel momento~non giungeva opportun l'uom della rete~ 2305 II, 17| flebile e gentile -.~ ~A lui Giunon, dei gangheri un po' fuori,~ 2306 X, 14| compagnia~d'un camerata giunse a capo d'una via.~ ~Sopra 2307 VIII, 4 | Rondine e un'Anguilla,~quando giunsero a un fiume. Entra l'Anguilla~ 2308 XI, 6 | faccenda~divenne brutta, quando giunta in fondo,~dell'illusione 2309 XII, 11| bel prato verde intorno.~ ~Giunte in un luogo alquanto solitario,~ 2310 XII, 23| mano.~I Cani della muta giunti al campo,~dove la Volpe 2311 XII, 14| rimetto il giudicare.~ ~Amor giuocava un giorno in compagnia~della 2312 III, 2 | Membra un dal malumore,~giuraron di far sciopero,~e sull' 2313 IV, 12| prostrati a' suoi ginocchi,~giurasser tutti obbedienza e omaggio.~ ~ 2314 VIII, 25| sospinto dal vento, se ne giva~discostandosi sempre dalla 2315 | glielo 2316 IV, 12| quattro ed a due piè sul globo,~elefanti, serpenti, uomini 2317 III, 10| uomo e messo a morte.~ ~Glorïavasi la gente~nel vedere un tanto 2318 X, 1 | capitano e di fortuna~più glorïosa? ahimè, viene la morte~ed 2319 III, 18| fossi anche una pentola di gnocchi,~pazzo chi s'avvicina.~No, 2320 II, 20| tribunale.~ ~Esopo, il gran gobbetto,~in base alle suddette divisioni,~ 2321 XII, 15| con quel guscio che sul gobbo porta.~ ~Va Rodicordicelle ( 2322 XII, 1 | dispiace, va',~lascia ch'io goda in pace~il mio far nulla 2323 IX, 16| far certe scoperte~e più gode se più si mostra vana?~ ~ 2324 VI, 3 | potremo un poco~al bel volo godercela fra noi -.~ ~Senza tante 2325 VIII, 27| quell'osso in gola.~ ~- Godetevi la vita e non vi tocchi~ 2326 IV, 13| È la vendetta un tristo godimento,~se tu la compri d'un piacere 2327 IX, 16| guai,~la terra, i ladri godon la fortuna,~e gli eredi, 2328 V, 18| uccellacci di sembianza offesa,~goffi, rognosi e cupi e rauchi 2329 X, 4 | man vi fece la Natura~un golfo ove non passa un'ombra umana.~ 2330 III, 12| Cuoco, avendo alzato il gomito~un poco più del solito,~ 2331 V, 18| amor de' tuoi,~non avessi gonfiate le parole.~ ~ ~ 2332 VIII, 6 | difficile a chi porta le gonne~il custodire un gran segreto 2333 VII, 10| latte se ne va.~Succinta la gonnella per essere più lesta,~e 2334 X, 5 | frazione.~ ~Ma questa volta il gonzo fu più fino,~ché si tenne 2335 VII, 4 | videro nell'acqua della gora.~La fame non si placa~col 2336 XII, 7 | guaio.~ ~Tirato in stretti gorghi il capitale~e in un mar 2337 II, 10| giri e rigiri entra in un gorgo~così fondo, che quasi mi 2338 X, 15| lode fa di pudor tinger la gota.~Voi non volete che il bel 2339 VIII, 3 | decrepito ed asmatico,~gottoso ed arrembato,~un Leone cercava 2340 II, 13| campi germogliare.~Necessità governa, e in ciel son sempre quelle,~ 2341 XII, 1 | litanie.~Altri Dèi favorevoli governano~le cose vostre, io dico 2342 II, 17| si ,~se l'uno o l'altra gracchia,~il Corvo serve pel cattivo 2343 XII, 24| rumori,~era un correre~di gracchianti ambasciatori,~spaventati~ 2344 XII, 24| ogni buona creatura~col gracchiar, col rauco stridere~contro 2345 III, 4 | di stare in repubblica,~gracchiarono tanto, che Giove pensò~di 2346 II, 4 | Perché? - le chiese allor dei gracidanti~qualcuno. - A te che importa,~ 2347 II, 8 | tonante Olimpico del trono sui gradini.~ ~Da ciò vinto pur anco 2348 III, 1 | della vita disceso ogni gradino,~solvetemi un gran nodo 2349 V, 7 | La cortesia tornò molto gradita~all'uom, che freddo ed umido,~ 2350 XII, 26| posseggo, il qual ne rende~gradito il fumo. Io vi dirò... che 2351 II, 9 | vedendo che la bestia pazza~graffia, morde se stessa e l'aria 2352 XII, 12| lo graffiò.~ ~- Che! che! graffiar sua Maestà? Che caso!~Non 2353 IV, 12| guardate, amici,~molti son grandicelli e poco meno~delle madri. 2354 VIII, 9 | libreria,~se non era un grandissimo sapiente,~qualche nozione 2355 I, 14| alle belle,~che si mostrano grate o tardi o presto,~in quanto 2356 XII, 12| nostra~umile etade, ed è sol grato il mondo~del mal che i grandi 2357 X, 11| ma in lieto acquaio assai graziosamente~vi nutrirà costei.~Che se 2358 XII, 23| chiama~desio di nuove e graziose fole;~adulazion la cetra 2359 V, 18| Sono uccellini belli e graziosini,~che non hanno gli eguali 2360 VII, 11| vigne.~ ~C'è da fare un grembiale anche a Perpetua,~e a quelle 2361 V, 16| scritta per voi, spiriti gretti,~che, buoni a nulla, a mordere 2362 II, 1 | Oh basta! -~sento gridarmi da un moderno autore.~- 2363 VII, 1 | una boccata.~ ~Udito ciò, gridarono anatèma~quei santi padri 2364 IX, 7 | suo sposo lo pigliò.~Voi gridate: - Un topo? oibò! -~Fa l' 2365 VIII, 21| Qui, qui, qui, qui... - gridavagli la gente,~spingendolo bel 2366 VIII, 12| fiato in gola,~e con lui griderebbe in do di petto~anche l'altra 2367 V, 18| mangiarmeli -. Sì disse, e la grifagna,~che non è ne' suoi pasti 2368 III, 6 | visitar, - non vedi~come col grifo eternamente scavi~le radici 2369 V, 17| Cani (ed alla testa era Grifone)~restaron colla voglia del 2370 XI, 7 | consiglio ch'ha la barba grigia~è di non giudicar sull'apparenza.~ 2371 VII, 2 | sperando che le sian passati i grilli:~- Ebben, mia dolce Filli,~ 2372 VIII, 9 | Ostrica~ ~Un Topo contadin grillincervello,~della sua vita malcontento 2373 III, 18| volta in giù la testa,~alla gronda tenendosi d'un tetto,~si 2374 VII, 1 | ogni cibo facea fastidio e groppo,~e lupi e volpi ciaschedun 2375 VI, 11| Sorte disse: - Questa bestia grulla~mi da fare più di cento 2376 III, 5 | Uscì la Volpe ed al grullo bestione,~rimasto in fondo, 2377 VII, 10| bello.~Raccolto un altro gruzzolo,~con questo - visto il prezzo 2378 XII, 7 | far sempre sembiante~che guadagna e salvare l'apparenza.~ ~ 2379 XII, 27| i processi e quel che vi guadagnano~i legulei, pensò di farsi 2380 VIII, 2 | sapreste dire~quanto voi guadagnate in capo all'anno?~- In capo 2381 VI, 3 | pensò ch'io so gonfiar le guance~e con tanto soffiar impeto 2382 IV, 5 | modulò,~al padroncin la guancia carezzò.~ ~- Oh! oh! quale 2383 I, 3 | del Bove più piccina.~ ~- Guardami adesso, - esclama in aria 2384 VIII, 22| detto partì. Presso la tana,~guardando alla lontana,~vede in agguato 2385 III, 18| carnevale.~ ~Sporgono il muso, guardano all'insù,~poi scappan dentro, 2386 IX, 3 | volgo un certo effetto,~ma guardata una volta,~ognuno si ritira.~ ~ 2387 III, 6 | un orecchio~le susurra, - guardatevi, vi supplico,~d'uscir di 2388 VIII, 6 | vedilo qui tiepido ancora,~guardati ben dal dirlo. Ogni vicino~ 2389 IX, 10| veniam bel bello -.~ ~Il guardïan era un cagnaccio strano~ 2390 IV, 10| mente.~ ~Vedendo alcune guardie della costa~galleggiar da 2391 VIII, 16| ai vent'anni andar molto guardingo~dall'incontrar leoni, oltre 2392 VII, 1 | espedïente)~forse otterrà la guarigione nostra.~Facciamo orsù l' 2393 V, 8 | discepolo d'Ippocrate,~che sa guarire i mali più invecchiati~col 2394 V, 8 | io lo visiti,~prometto di guarirlo~gratis, s'intende, e senza 2395 XII, 16| Foresta all'uomo indegno~guarnì di nuovo legno~il luccicante 2396 II, 20| cuccagna,~con chioschi ben guarniti e con cantine~piene di malvasia,~ 2397 X, 9 | porta anche un collare.~Così guarnito e non avendo orecchie~noiose 2398 III, 11| Una Volpe, chi dice di Guascogna,~e chi di Normandia,~morta 2399 VII, 9 | imprese sembran necessari,~e guastano gli affari - in ogni cosa,~ 2400 IX, 5 | privilegio~ch'hanno i pedanti di guastar le teste,~rubava con discreta 2401 XII, 1 | velen dolce e sottile~a lor guastò le vene~e tolse il lume 2402 VIII, 24| pertanto~(e il nome fu da un guattero trovato),~che sul nome degli 2403 XII, 23| caso,~ove altre volpi e gufi e tassi e cento~animali 2404 VII, 18| onda chiara, e da ragion guidati,~non sgarrano gli sguardi, 2405 XI, 2 | che il mondo intero~ho guidato fin qui solo padrone,~ma 2406 II, 10| col suo scettro in mano,~guidava due corsier di Asineria;~ 2407 X, 1 | senza il bisogno~che le guidi il pensier. Questo è l'Istinto,~ 2408 VI, 13| coda, il capo e il resto.~Guizza e cerca il Serpente~di ricucir 2409 VII, 4 | dolci carpioni vedevansi a guizzare~coi lucci in comitiva.~ ~ 2410 I, 21| noci,~e non restan che i gusci ai litiganti.~ ~ ~ 2411 I, 9 | anche una pancia piena~non gusta il suo piacer -.~ ~ ~ 2412 X, 6 | della mia crudelità,~sanno gustare il ghiotto bocconcino!~Ben 2413 II, 1 | voler far la pappa a tutti i gusti.~Ah disgraziati i troppo 2414 X, 12| accanto agli dèi l'aspro sapor~gustò della vendetta, ove del 2415 VIII, 17| quell'erba ei mangiò fresca e gustosa.~ ~Non c'eran cardi, ma 2416 XII, 23| Volpe Inglese~(Alla signora Harvey)~ ~Col buon senso s'accorda 2417 XII, 10| trabocca il fiume e cento iddii son deboli~incontro a Giove. 2418 IX, 6 | vanno.~ ~Di qui nacque degli idoli~il culto, a cui si strinsero~ 2419 IV, 8 | VIII - L'Uomo e l'Idolo di legno~ ~Possedeva un 2420 III, 14| questo è troppo! - disse, - o ignobil bestia;~non è il morir così 2421 VIII, 4 | non vi punge, o scempi, l'ignominia~che Filippo il Macedone 2422 XI, 7 | altro mirano~che stragi ed ignominie~e feroci rapine e sprezzo 2423 XII, 15| piacere che pur se stessa ignora.~ ~A questo altar verrebbero, 2424 X, 12| lontan~ ~in qualche selva ignota e solitaria~ove non vegga 2425 IX, 2 | vi piglia desìo di cose ignote,~non andate a cercar spiagge 2426 X, 16| furor dell'Oceàno,~raminghi, ignudi, come Belisario~eran ridotti 2427 VII, 18| ritrarne~contro la stessa illusïon de' Sensi~il ver che v'è 2428 VI, 7 | sempre la mula sua madre illustrissima~citava con boria,~che stata 2429 IV, 12| un crocicchio~incontran l'illustrissimo Leone,~(almen commendator) 2430 VIII, 3 | mangiò~e nella pelle poi s'imbacuccò.~ ~Signori cortigiani, io 2431 II, 20| buia~la cosa, che i dottori imbarazzati~gettan la toga per disperazione,~ 2432 VII, 12| laggiù -. Ciò detto, ecco s'imbarca~e solca il mar.~Oh! ben 2433 IV, 3 | dell'altare,~mentre questa imbecille tisicuzza~in tre giorni 2434 X, 1 | Avanguardie, spïoni, sentinelle,~imboscate conoscono ed insidie~e tutte 2435 VIII, 2 | epulone~grande Banchiere ed imbottito d'oro,~di cantar non avea 2436 III, 3 | e l'imbroglione,~dentro imbrogliato in fondo al casaccone,~né 2437 II, 3 | A memoria di scimmia imbroglio simile~giammai non s'era 2438 III, 3 | sveglian tutto a un tratto: e l'imbroglione,~dentro imbrogliato in fondo 2439 IX, 15| turba anche la pace agli Imenei,~amor che non invecchia, 2440 VI, 20| momento respirare.~ ~In casa d'Imeneo,~vale a dire di gente maritata~( 2441 IX, 12| ricetto~sui gioghi dell'Imetto,~ove stillâr quanti nel 2442 X, 9 | difendi, e il mio Muflàr imita~che porta anche un collare.~ 2443 XII, 12| cortigiani~quella bontà che imitan così poco.~Quanti sono anche 2444 II, 16| XVI - Il Corvo che vuole imitare l'Aquila~ ~Vedendo un Corvo 2445 VII, 18| mondo.~Il mio pensier lo immagina, se il giro~colla man ne 2446 X, 5 | trova che la tana vuota,~e, immaginando subito l'artiglio,~cerca 2447 X, 1 | Ond'io sarei condotto~a immaginar nei bruti (ove non possa~ 2448 XII, 4 | Così Luigi il Grande immaginatevi~che con Filippo quarto re 2449 XII, 15| presenti.~Ma in fondo al Tempio immagino nei dolci tratti il viso,~ 2450 V, 9 | Lavorate, faticate,~un tesoro~immancabile è il lavoro.~ ~Un ricco 2451 X, 3 | dicevano, - attraverso~all'aria immensa fin... fin in America,~regni 2452 X, 1 | angelico si sposa~a queste immense moli ed è lo spirto~stesso 2453 I, 22| vicine,~e le barbe nel Regno imo dei morti.~ ~ 2454 III, 1 | la più sicura,~amici, è d'impagliare la bestia addirittura,~se 2455 I, 8 | Viaggiando c'è sempre da imparare~e tanto ben la nostra rondinella~ 2456 XII, 12| finisca la faccenda, ed impararono~uccello e pastricciano~ch' 2457 I, 5 | me, mio buon compare,~che imparerete l'arte di star bene.~Vi 2458 XII, 24| vedere~che le rane un giorno imparino~l'arte bella di tacere.~ 2459 IX, 12| zefiri tesori.~ ~L'uomo imparò dalle costrutte celle~a 2460 XII, 27| Dio! - borbottano i malati~impazienti, crucciosi, noiosi.~Come 2461 VIII, 4 | voi, Signore, importa~d'impedir che d'armati si riversi~ 2462 VI, 18| caduto in quel fango che l'impegola,~grida, bestemmia, batte 2463 X, 1 | uomo ha pure Volontà che impera.~Io parlo, io rido, io muovo 2464 V, 1 | dove anch'io la favoletta impernio.~Vizio e virtù, l'un contro 2465 XII, 26| sospira un guardo, invan impetra~una parola da quel cor di 2466 IX, 16| pavolo,~fu preso dall'idea~d'impiccarsi e finir la vita infame.~ 2467 XII, 23| dove stan questi~buoni impiccati onesti.~ ~- L'avrà qualche 2468 IX, 10| Il nostro Lupo si cavò d'impiccio,~dicendo: - Io qui farò 2469 X, 1 | questa in ogni caso il bruto impiega~per norma e per misura.”~ ~ 2470 I, 4 | è questo il guaio,~degl'impieghi illustri ed alti, -~gli 2471 IX, 2 | un laccio nascosto e vi s'impiglia.~Fortuna o il ciel l'aiuta. 2472 X, 6 | ghiotto bocconcino!~Ben s'impinzan la pancia essi ed i cani,~ 2473 XII, 5 | zampe a un vecchio Gatto,~ne implora la clemenza~e crede di commuover 2474 VIII, 3 | un pio pellegrinaggio~per implorar da Quei che sol la ~ogni 2475 X, 2 | andavan del lor sangue ad implorare,~a titol quasi d'onorificenza,~ 2476 VII, 9 | affari - in ogni cosa,~gente importuna, inutile e noiosa.~ ~ ~ 2477 XII, 13| maledica il ciel questo importuno~animal, che ti succhia il 2478 III, 2 | già nudi e miseri~tributi, imposte, guerre e povertà? -~E già 2479 VII, 17| dignitosa,~alla proterva~fosse imposto come serva~d'obbedire silenziosa.~ ~- 2480 VIII, 22| un terzo e il resto,~all'impostore procurava il modo~di scappar 2481 X, 1 | pernice e coll'ali tenerelle~impotenti a fuggir, finge pietosa~ 2482 IX, 2 | fracassò l'ala al meschino.~Imprecando alla sua curiosità~e al 2483 II, 6 | mortalmente in mezzo al core~imprecava un Uccello all'aspra sorte.~ 2484 VI, 14| dicesse:~- Se guardate l'orme impresse~nella polvere, vedrete~che 2485 X, 1 | diritto~ove lo spinge l'impression del senso,~non per libero 2486 VII, 6 | quindi i signori chiedono gl'imprestiti,~piovon le tasse... O voto 2487 VIII, 1 | La Morte e il Moribondo~ ~Impreveduta mai piomba la Morte~in capo 2488 XII, 23| per trarsi da un pericolo imprevisto,~ricorse a un stratagemma 2489 X, 4 | buon padre i suoi figli imprigionò.~Ad un ad un li pesca allegramente~ 2490 XI, 7 | spinge noi la vostra mano impronta~a far seguire anche il delitto 2491 XII, 4 | entrambe fiere, insofferenti, impronte.~ ~Ciascuna avea la gloria~ 2492 III, 6 | rovina~appresti, o quella un improvviso assalto.~Ahi sciocche entrambe! 2493 VIII, 1 | casta~virtù, di fronte all'impudica mano~della Morte che sradica 2494 VIII, 17| buon cuore, una volta s'impuntò~e contro ad ogni legge naturale~ 2495 VI, 4 | Pescator di Chiaravalle.~Inaffia, soffia, tuona, accende 2496 VI, 13| ingrato, senza cuore,~s'inarca e già sta per spiccare il 2497 XII, 2 | sempre buono ed utile~non inasprir le cose.~Eran cresciuti 2498 III, 15| degli uomini~non farebbe che inasprire~il dolore e la memoria~delle 2499 IV, 9 | fischiano,~l'insultano, l'incalzan, la berteggiano,~la beccan, 2500 X, 6 | per qualche agnello mezzo incancrenito,~per qualche can rabbioso,~ 2501 XII, 18| sulla pianta~con cento lazzi incanta.~ ~Ma il tener l'occhio 2502 V, 3 | Carpioncel meschino~nella rete incappò del Pescatore.~- Ogni poco 2503 XI, 8 | patriarchi,~d'un avvenir t'incarchi~lontano e che giammai~pur 2504 XII, 11| ch'è buona spia, tosto s'incarica~di riferir le grandi novità,~


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