Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Jean de La Fontaine
Favole

IntraText - Concordanze

(Hapax - parole che occorrono una sola volta)


abbai-attin | attir-cessi | cesso-darla | darmi-fiato | ficca-incar | incen-marco | maren-panch | pando-pudor | pugna-salde | saldo-sosso | sosta-traba | trabo-zufol

                                                            grassetto = Testo principale
     Libro, Favola                                          grigio = Testo di commento
2505 VI, 20| Discordia lesta,~destando incendio dove son scintille,~va per 2506 VIII, 14| croce.~ ~Se voi lodate ed incensate i grandi,~se prima vi parevan 2507 XI, 5 | dietro i passi,~udii che s'incensavano fra loro.~Diceva l'un: “ 2508 XII, 1 | alla gloria difficile ed incerta~delle belle virtù.~E mentre 2509 VI, 4 | della spesa,~o per cento incertezze intorno ai patti,~quasi 2510 XII, 1 | ivan perduti e di lor sorte incerti;~quando approdâr ove sua 2511 XI, 8 | Salito in cima a un albero,~incespicando il terzo,~il capo fracassò.~ ~ 2512 IV, 14| ignoranti.~I ciuchi a lor s'inchinano,~perché capir non sanno~ 2513 XII, 15| ciò che il mondo adora~s'inchinerebbe a voi.~ ~Il Topo, la Testuggine, 2514 V, 14| cretini,~non a voi sono gli inchini.~ ~ ~ 2515 I, 21| carta, in procedura ed in inchiostro,~del nostro miel è il giudice 2516 XII, 8 | parzialità~verso una cagna incinta... e chi lo sa?)~ ~Comunque 2517 X, 8 | tribù di turbolenti~Galli incivili, rozzi, e violenti,~sempre 2518 VIII, 1 | non men fatal per quanto inclita e bella.~Ma inutilmente 2519 XII, 9 | Omero.~Il tuo core non c'incolpi,~se, lasciando i grandi 2520 XII, 9 | profeta,~il dover però m'incombe~in tua gloria un poeta~ 2521 IV, 4 | uscir a dar la caccia.~ ~Ora incomincian le dolenti note!~Di corni 2522 VII, 4 | questi, - aggiunse, - s'incommoda un par mio~a spalancare 2523 VII, 5 | straccioni!~Il fastidio non val d'incomodarsi...~Tutta gente pezzente, 2524 II, 1 | I - Contro gl'incontentabili~ ~Se avesse al nascer mio 2525 IV, 12| allor che ad un crocicchio~incontran l'illustrissimo Leone,~( 2526 VIII, 16| andar molto guardingo~dall'incontrar leoni, oltre il qual tempo~ 2527 VIII, 13| sospiri, ma per lui sospiri,~incontrarlo vorresti e in un lo temi.~ ~- 2528 XII, 4 | caso le fece viso a viso~incontrarsi sul ponte d'un torrente~ 2529 I, 5 | un per una via deserta~incontrava un magnifico mastino,~tanto 2530 III, 1 | palanchino.~La gente che incontravano, la cosa è naturale,~ridean 2531 VI, 6 | per burletta~la Scimmia a incoronarsi, e fece smorfie~da far morir 2532 VI, 3 | ben riparato contro ogni incostanza~della stagione, in un doppio 2533 II, 1 | torniti versi,~che dimandan l'incudine e la lima -.~ ~E non potrò 2534 IV, 6 | questa~che sui nemici per incuter tema,~o per segno di grado 2535 XII, 15| nulla sfugge all'occhio indagatore.~ ~Gazzella in bocca a un 2536 X, 10| sano e bello e grazie alle indefesse~cure del suo Pastor molto 2537 X, 1 | strattagemmi di guerra e non indegni~d'un grande capitano e di 2538 VII, 15| ch'egli vuole,~ ~con segni indiavolati e petulanza,~travestendo 2539 XI, 4 | lontano dalle corti,~ad indicarmi in cielo i nomi delle belle~ 2540 IX, 9 | sabbia del mar, e ognun coll'indice~segnandola e coll'occhio 2541 I, 21| ed i favi più ben fatti~indicheranno la ragione e il torto -.~ 2542 I, 8 | costringerli a mangiar roba indigesta~e cruda come questa.~Fossero 2543 V, 6 | augurio manda a quel gallo indiscreto~che canta sempre e che non 2544 III, 17| tanto mangiò,~con tanta indiscrezione,~di lardo e d'ogni tenero 2545 XII, 8 | Con decreti solenni e indiscutibili~tra i molti Cani d'una casa 2546 V, 1 | la schietta~semplicità l'indocile poeta.~Anch'io discrete 2547 XII, 7 | citazioni intorno,~con creditori indocili, indiscreti,~un momento 2548 II, 18| ancor la Gatta,~questa, dall'indol tratta,~ad inseguirlo prese 2549 VII, 2 | Questi servi non sono più indolenti.~E perché volli un po' farmi 2550 IV, 1 | quanto Amore sia terribile~indomabile padrone!~Ma l'amor messo 2551 X, 1 | maggior contro il pagano~indomito ottomano:~Sobieschi io dico, 2552 III, 3 | in altro personaggio.~ ~Indossa d'un pastore il casaccone,~ 2553 VII, 6 | forza del congedo~il nostro Indou divenne Samoiedo.~ ~Ma prima 2554 XII, 2 | A voi lascio, Signor, l'indovinare.~Son giochi adatti al vostro 2555 VIII, 16| che sulla sorte sua quanti indovini~e sonnambuli vanno per la 2556 VIII, 21| li fa.~Il nostro brianzol indovinò~che doveva al diman esser 2557 VI, 10| per lei quella vittoria,~indugia apposta, e chiacchiera,~ 2558 X, 14| non far troppe parole,~non indugiar, ma in faccia~guardare ed 2559 V, 6 | Accendeva una lampa e senza indugio~si dirizzava verso lo stambugio,~ 2560 XII, 12| sciocchi, che dei re~pietosi ed indulgenti.~ ~ 2561 II, 9 | il tuo titolo di re~possa indurre paura in un par mio,~che 2562 XII, 2 | riflession naturalmente~indusse il Gatto scaltro~a rosicchiar 2563 X, 1 | palustri~questi animali industri~elevano l'inverno, e ponti 2564 X, 1 | piedi.~ ~Ma a rimirar l'industria ed il lavoro~di queste bestie 2565 X, 1 | vostro,~in ciò simile all'ape industriosa,~che si riposa sui diversi 2566 X, 1 | empie di Giove~e del quale s'inebriano i potenti~dèi della terra, 2567 XII, 3 | ladri, ivi il vecchietto~s'inebriava d'un piacer, che a me~può 2568 X, 12| ahimè! forse è il destin inesorabile~che il fatto nel suo libro 2569 VII, 5 | belletto,~fin ch'ella cede inesorabilmente~al Tempo, delle belle il 2570 IX, 2 | trafitto~di vedere paesi inesplorati,~volle partir.~- Fratello, - 2571 XII, 18| era una pianta~fortezza inespugnabile.~La perfida sprecava i suoi 2572 VII, 2 | veder la gente oziosa, inetta e senza~premura per la casa 2573 II, 13| pazza astrologia?~O ciò ch'è inevitabile non vuole più che sia?~Si 2574 VIII, 4 | dedicar queste sottili~e care inezie a un Uom affaccendato~in 2575 III, 18| Moina~un'altra volta l'abito infarina,~e così bianco quatto s' 2576 III, 18| guerra,~vedendo quell'arnese infarinato,~disse fra sé: - Sarai forse 2577 XII, 27| all'ospital il santo degli infermi,~e coll'alma trafitta e 2578 V, 20| cadavere~di rado si è mostrato inferocito.~ ~- Puzza da morto, andiamo, -~ 2579 IV, 12| assalti alcuna~delle bande che infestan questi boschi -.~ ~Ad un 2580 XI, 3 | le saette~di fatal morbo infette,~onde uccise le schiere 2581 VI, 21| divino~a novi canti l'animo s'infiammi.~Felice ancor mi chiamerò, 2582 XII, 26| e stupefatto alle parole infide~stette il Regno infernale~ 2583 XII, 17| Caval li vide,~se rimaner od infilar la via,~ché di tal gente 2584 III, 4 | becca, che stuzzica, che infilza, che storpia:~resistere 2585 II, 4 | che importa,~se fra loro s'infilzano gli amanti?~ ~- Vedrai che 2586 XII, 13| personaggio, il Riccio, il quale~d'infilzare si offriva a cento a cento~ 2587 VIII, 1 | buona~al pagar la scadenza. Infimi e grandi,~soggiaccion tutti 2588 VII, 18| misuro e lo distendo~per l'infinita via che lo divide~dall'umil 2589 IX, 1 | bello~stile dell'arte onde s'infiora il vero?~E l'uno e l'altro 2590 II, 13| di versar sul mondo soavi influssi, e fare~felici le stagioni, 2591 X, 12| destin crudel.~ ~Ma tanto infonde nel paterno spirito~odio 2592 X, 15| il re.~ ~Forse ha voluto infondere Natura~in ogni creatura~ 2593 | infra 2594 IX, 6 | ansia ed in affanno~che s'infranga il gioiel che li trastulla.~ ~ 2595 VI, 17| l'Ombra~ ~Ognun quaggiù s'inganna,~e in ogni tempo è il numero 2596 XII, 10| mirando a un altro, e intanto ingannan gli avversari.~ ~Potrei 2597 IV, 19| beneficio d'inventario,~per ingannar l'Oracolo~andò un giorno 2598 IV, 19| Empio~ ~Folle chi spera d'ingannare i Cieli!~I raggiri dell' 2599 IV, 7 | che in groppa gli saltò.~ ~Ingannato il Delfin dalla sembianza,~ 2600 IV, 11| la fa terribile,~e sull'ingannator torna la pena.~ ~ ~ 2601 IX, 1 | coro,~fior di bricconi, ingannatori astuti~e prepotenti e ingrati 2602 XII, 23| lieto umore,~non che l'arte ingegnosa~d'intendere ogni cosa e 2603 X, 1 | animali, che dimoran ivi,~son ingegnosi, e sanno~con argini frenar 2604 VII, 14| baldorie e l'altre spese ingenti~del fabbricar... Capite 2605 VI, 5 | il Topolino~ ~Un Topolino ingenuo,~che nulla ancora conoscea 2606 II, 6 | all'aspra sorte.~E diceva, inghiottendo il suo dolore:~- A noi noi 2607 IX, 16| a chi non è ghiottone~d'inghiottire la morte ad oncia ad oncia.~ ~ 2608 IX, 1 | sian bugiardi, a stento~l'inghiotto. O forse è un bugiardone 2609 XI, 3 | vendicar sugli animali~l'ingiurie dei rivali~che negate gli 2610 XI, 5 | In quanto a quel che degl'ingiusti tocca~si andrebbe per le 2611 III, 13| grossi, di sangue e carne ingordi.~Un colto il momento~ 2612 VII, 4 | Iddio~ch'io questa roba ingozzi -.~ ~Ma ben dovette aprirlo 2613 VII, 10| avrà cattivo giuoco:~ben ingrassate infine~si vendon le galline.~ 2614 X, 2 | latte e coi vitelli~egli ingrassò, si riempì la mano,~io lo 2615 VIII, 23| estate,~non rupi a picco, ingrate,~ma un passo limpidissimo, 2616 VI, 13| soffia, alza la coda,~e ingrato, senza cuore,~s'inarca e 2617 IX, 1 | ciarle sodi argomenti. Invece ingrossa,~gonfia anche tu la vuota 2618 XI, 7 | nostri è la potenza~degl'inimici fabbricata e scende,~istrumento 2619 XII, 20| Gridiam, gridiam contro un'iniqua schiera~che ci porta la 2620 X, 6 | contro un povero animale~e innalzan orazioni~a Giove che lo 2621 VII | o gentil, un alto tempio~innalzerò devoto alla Bugia...~Ma 2622 VIII, 27| degna che un Lupo~le innalzi un tempio. Quattro morti 2623 I, 22| un monte eguale,~non solo innalzo contro il sol la cresta,~ 2624 VI, 5 | così mite e sì lucente~da innamorar la gente.~Io credo che fra 2625 IX, 2 | erba~che di lei mi faceano innamorare.~Ed ella pastorella~d'amor 2626 IV, 3 | naturale~delle belle donnine innamorate,~che non credono d'essere 2627 VIII, 27| intonerò, ma indarno,~quest'inno mio che val tutto un poema.~ ~- 2628 VII, 2 | v'è piaciuta dei campi l'innocenza~e il soggiorno seren della 2629 IV, 15| Non è mai la prudenza inopportuna,~due chiavi chiudon l'uscio 2630 X, 4 | repubblica~in quella spiaggia inospite e lontana~potrà viver sicura -.~ ~ 2631 IX, 2 | Come resister può~l'alma inquieta a tanti~e così dolci incanti?~ 2632 VIII, 10| gli si posa,~e l'Orso s'inquïeta.~ ~Poi perde la pazienza, 2633 XI, 9 | tempo, insiem a molti altri inquilini,~grassi, rotondi uscirono,~ 2634 V, 4 | il muro,~temé che qualche inquisitor, per poco~pigliandole per 2635 IV, 4 | ah sentieroli,~ah fresche insalatine!~Addio porri, cicorie, addio 2636 VI, 9 | prova~di non poche genti insane,~che disprezzan ciò che 2637 XII, 1 | fraterne stragi l'uom deliro~insanguina la mano,~e Lupo di se stesso 2638 XII, 9 | vai pei boschi a zonzo.~Insegnami il mestier, Lupo mio bello,~ 2639 II, 9 | che possa questa favola insegnare:~prima che il più terribile 2640 XI, 2 | subito grida Marte, -~d'insegnargli dell'armi il gioco e l'arte,~ 2641 VIII, 12| questi a te davante~che insegnarti dovrebber la maniera~di 2642 VIII, 7 | Strano davvero che s'insegni ai cani,~ciò che non sanno 2643 XI, 2 | cor agita e molce~tutto insegnò l'amabile fanciulla,~e tutto 2644 VIII, 13| a te non rassomiglia~e t'insegue dovunque ove tu fugga;~per 2645 VII, 12| saluto, addio.~A voi lascio inseguir questo fantasma~che fa di 2646 XII, 15| uomo a sé,~che per meglio inseguirla, in terra getta~il sacco 2647 II, 18| questa, dall'indol tratta,~ad inseguirlo prese per la stanza.~ ~Tale 2648 VII, 12| del caso~di terra in terra inseguono e sul punto~d'afferrarne 2649 X, 7 | mestiere intenta~non bada all'insettaccio e mosche piglia~per sé, 2650 IV, 11| pesce cucinò per cena.~ ~L'insidia è spesso a chi la fa terribile,~ 2651 III, 6 | la maligna~Gatta con arte insidiosa: - Amica, -~disse un giorno 2652 VI, 3 | vento non entri. Invan s'insinua~questo dentro le pieghe 2653 I, 7 | subito protesta~contro questa insinuazione.~Quel che a lui sembra mal 2654 IX, 5 | faccia nausea~d'una sapienza insipida ed oziosa,~che blatera e 2655 X, 2 | rispose:~- Sono ragioni insipide e noiose~che potrei tagliar 2656 V, 3 | rispose il furbo Pescatore:~- Insipido sì o no, nella padella,~ 2657 XII, 4 | al ponte,~entrambe fiere, insofferenti, impronte.~ ~Ciascuna avea 2658 VII, 13| La Fortuna fa spesso agl'insolenti~di questi tiri e insegna~ 2659 VI, 14| promettendo salvaguardia~per l'insolita occasione~dalle zanne e 2660 XI, 4 | parvero due casi un poco insoliti~e strani, a men che il giudice 2661 XI, 2 | cor. Vedrà~che per sentier insolito,~per infinite asprezze~e 2662 XII, 5 | O pingerò della fortuna instabile~gl'inganni, da cui tratto 2663 X, 16| il Principe, - la gente instruirò.~- Ed io, - concluse il 2664 XI, 2 | in tutto~d'essere bene instrutto -.~ ~Appena Giove ebbe finito, 2665 III, 18| Sporgono il muso, guardano all'insù,~poi scappan dentro, poi 2666 IV, 9 | tratto, ecco la fischiano,~l'insultano, l'incalzan, la berteggiano,~ 2667 XII, 2 | disse: - In fede mia,~ad insultar costui vien l'amicizia.~ 2668 IX, 14| polli e formaggio~con una insuperabil maestrìa.~ ~I nostri santi 2669 XII, 16| terre più lontane,~lasciando intatte l'alte querce e cheti~i 2670 XI, 5 | ma fra le più distinte intelligenze,~che non contenti d'essere 2671 VII, 18| una cosa e l'altra, ove s'intenda~con discrezion. Se gli uomini 2672 II, 8 | ingegna il padre Giove~d'intender di ciascuno il torto e la 2673 II, 13| succede al senz'altro intendimento~che di versar sul mondo 2674 V, 1 | tal che Mercurio, l'alma intenerita,~- La scure - dice - che 2675 VIII, 16| Un padre di sì caldo e intenso affetto~amava un suo figliuol 2676 XII, 1 | accorda~molte fiate all'intenzion dell'arte.~Ben venga Ulisse 2677 II, 20| male~interpretate l'ultime intenzioni~d'un padre da un solenne 2678 I, 1 | in coscienza d'animale,~interessi e capitale.~ ~La Formica 2679 VIII, 2 | se non ci fosse qualche intermittenza.~ ~Ma il male è delle feste 2680 II, 14| animale, -~che da paura internamente rosi,~non c'è piacer che 2681 XI, 9 | cose~più ch'io non sappia interpretar col canto,~almen dato mi 2682 II, 20| si eran viste tanto male~interpretate l'ultime intenzioni~d'un 2683 II, 20| XX - Il testamento interpretato da Esopo~ ~Esopo, se di 2684 XI, 9 | rozza favella di natura.~Interprete di popoli diversi~io li 2685 VII, 16| giusta la legge, vieni~e interroghiam Mammone,~ch'è giudice sicuro 2686 IX, 15| una notte, quand'ecco fu interrotto~da un ladro che tentava 2687 VIII, 20| lasciate in mezzo almeno~l'intervallo d'una notte.~ ~Va quel dio 2688 II, 1 | un cavallo di gran legno intesto,~nuovo e fatale inganno. 2689 III, 8 | fastidi e senza~dottori che le intimin la licenza.~ ~Il Ragno intanto, 2690 VII, 1 | povero Asinello.~Un Lupo, intinto di teologia,~sorto a parlar 2691 XII, 5 | oggi il Destino,~io devo intitolar questa mia favola~il Gatto 2692 VIII, 27| vola,~godi, o più tardi intonerò, ma indarno,~quest'inno 2693 VI, 18| Guarda dunque ove prima sia l'intoppo,~togli i ciottoli e il fango 2694 I, 10| grida: - E chi ti ha detto~d'intorbidar la fonte mia così?~ ~Aspetta, 2695 I, 10| chiare~della regal sua fonte intorbidare.~ ~- Io dico che l'intorbidi, - 2696 I, 10| intorbidare.~ ~- Io dico che l'intorbidi, - arrabbiato~risponde il 2697 VI, 9 | ogni anno,~e che de' piedi intralciano il servizio.~ ~Questo Cervo, 2698 X, 14| gioco,~o qualche tristo intrigo e me ne fido poco.~Se curïoso 2699 VIII, 16| in terra del suo sangue intriso.~Invan fu chiesto ad Esculapio 2700 V, 6 | se fosse da un folletto invasa,~la Vecchia molto prima 2701 IX, 15| agli Imenei,~amor che non invecchia, anzi è peggiore~nel matrimonio 2702 V, 8 | che sa guarire i mali più invecchiati~col semplice decotto~dell' 2703 VIII, 4 | animal dal capo aereo,~invecchiato oramai da quarant'anni~in 2704 XII, 1 | Principe, un felice~argomento inventar, nel qual commisto~fosse 2705 VIII, 3 | dirne tutto il male~che può inventare un Lupo di talento.~ ~Avria 2706 IV, 19| dèi~forse con beneficio d'inventario,~per ingannar l'Oracolo~ 2707 III, 8 | sa che son dagli uomini inventati~per trarre in peggio i mali.~ 2708 X, 2 | argomenti~che tu per gli altri inventi.~I giorni miei distruggere 2709 XI, 3 | dell'arti che ogni notte invento ed uso,~e delle mie fatiche~ 2710 VII, 1 | fatale,~che il Ciel forse inventò~per castigar le colpe della 2711 III, 2 | sotto un certo aspetto.~E invero se lo Stomaco~patisce, sen 2712 XI, 9 | istoria,~che sembrar può inverosimile~ed è vera.~ ~Abbattevano 2713 III, 16| fiume risalito in senso inverso -.~ ~Non era forse il tempo 2714 I, 21| Torna la Vespa allora a investigare,~interroga un intero formicaio,~ 2715 III, 8 | cura,~come se avesse fatta investitura~di starvi vita natural durante.~ 2716 V, 1 | spiegasi siccome~possa la rana invidiar del bove~la grandezza, e 2717 XII, 9 | Dal soldato spesso sento~invidiato~chi vorrebbe esser soldato.~ ~ 2718 X, 10| segreti eccitato odi e da invidie,~del cuore a dubitar non 2719 XI, 3 | famiglia~(onor che non t'invidio),~guarda cogli occhi tuoi~ 2720 X, 15| tempo ed il veleno~degl'invidiosi critici:~ma il nome vostro 2721 IV, 18| bella eredità,~bella, ma inviluppata da questioni e cause~con 2722 IV, 18| le cose oscure, assurde, inviluppate~o male giudicate.~ ~I tre 2723 VIII, 27| superbo,~contro il quale inviò sì ben lo strale~il Cacciator, 2724 II, 9 | Leone al naso,~e ride l'invisibile nemico.~ ~Ride, vedendo 2725 VIII, 8 | prego qualcun dei signori invitati~a favorirmi un pesce un 2726 XI, 4 | quesiti,~oh almeno qui m'inviti~lo specchio dei torrenti,~ 2727 XI, 2 | per cui tanti mortali e invitti eroi~seggono ancor fra noi.~- 2728 XI, 7 | oro~e con preziose porpore~invocammo più volte da costoro.~Che 2729 VII, 15| dalla celebre Indovina~ad invocar le magiche parole,~ed essa 2730 X, 15| leggenda io scriva o che l'invochi almeno~contro i danni del 2731 X, 1 | materia penetra,~che sempre involgerà l'altra più rude~anima sensual 2732 VIII, 26| grand'uomo dalla nebbia involta~dei libri, che saria certo 2733 II, 13| del cielo~ciò che l'abisso involve nel tenebroso velo?~Od ama 2734 VIII, 10| nero~s'univa a una tremenda ipocondria,~perché solo la buona compagnia~ 2735 VII, 2 | dico il furore e l'odio e l'ire.~ ~- O cara mia, - riprese 2736 VII, 8 | popol gentil dal collo iridescente~e dai teneri affetti. A 2737 VI, 5 | turbolento,~fiero, agitato, iroso,~aveva in testa un elmo 2738 VII, 15| torrente~scorron le cose irreparabilmente.~ ~Una donna facea la pitonessa~ 2739 VI, 20| stanca~di cercar questa pazza irrequïeta,~che va di qua e di senza 2740 VII, 12| la turba passa~di questi irrequïeti cortigiani,~che la Diva 2741 VIII, 16| battaglia, e sempre~voglioso, irrequieto, e in preda a un caldo~sogno, 2742 XII, 27| era contento e la sentenza~irritavali tutti, anzi accusavanlo~ 2743 I, 16| a un pover'uomo la vita irta di spine.~O Morte, a questi 2744 VIII, 27| se ti coglie in via~coll'irte unghie la morte? Or dunque 2745 IV, 22| trovò il suo caro nido in iscompiglio:~- O mamma, un gran periglio~ 2746 IV, 16| ancor si vede~una vecchia iscrizion sopra un cartello:~O luv, 2747 VII, 16| Pietro, di Martin quondam Iseppe,~o piuttosto di Gianni od 2748 XII, 4 | Spagna~s'incontrò un nell'isola,~che della Conferenza il 2749 XII, 4 | luoghi andavano~tranquilli ed isolati dalla gente,~quando il caso 2750 IX, 15| paura.~ ~Si narra che in Ispagna fu un patrizio,~che per 2751 VIII, 12| non andavano, sembra, per ispasso,~né sembra che il padrone 2752 I, 11| altrui difetti in cui come in ispeglio~ogni nostro difetto si dipinge.~ 2753 XI, 7 | Danubio~viveva sulle rive.~ ~Ispida e folta la gran barba scende,~ 2754 X, 15| vien da Voi~il tema a cui s'ispira oggi il mio verso.~ ~ ~ 2755 X, 1 | figlio insiem col sangue ispirano.~Sono bestie volpine~che 2756 VI, 5 | topi egli sarìa~capace d'ispirare simpatia...~Di più, che 2757 IV, 1 | bella che al pastore~per isposa dimandò.~ ~Dico il ver che 2758 IV, 10| Stanno a vedere e dopo alcuni istanti~la nave diventò barca, battello,~ 2759 XI, 7 | cittadelle del paese~che l'Istro bagna, per alzar la voce~ 2760 XI, 2 | II - Gli Dèi vogliono istruire un figlio di Giove~(Al signor 2761 X, 6 | han stoviglie e spiedi ed istrumenti?~Ma il lupo non ha torto 2762 XI, 5 | nostro Bertuccione molto istrutto~capì tosto che questo~era 2763 II, 10| aver visto a nostra vera~istruzïon morale,~che se tutti fan 2764 XII, 1 | torno ancora cittadino d'Itaca,~il re ritorna un umile 2765 V, 21| C'è in Francia e c'è in Italia dei messeri,~che tornan 2766 XII, 1 | Ulisse in preda al vento~ivan perduti e di lor sorte incerti;~ 2767 VII, 12| vagabondo~non fu di grazie Jeddo generosa~più di Calcutta, 2768 IV, 20| XX - L 'Avaro e il Tesoro~ ~Mal 2769 XII, 23| piace~breve la lode o il labbro che si tace.~ ~Taccio, ma 2770 VIII, 26| a ricercar per entro ai laberinti~d'un cervello ove sede abbia 2771 V, 6 | del letto~in un giubbone lacero e tignoso.~ ~Accendeva una 2772 VI, 1 | Che dirò di quel Babrialaconico,~che strinse in quattro 2773 IV, 21| cervi.~Invan, trafitto, ei lacrima,~ucciso, trasportato e ben 2774 II, 3 | bugiardo,~e tu, perché sei ladra di natura -.~ ~Pensò la 2775 X, 7 | piene,~ma sul più bel la ladroncella viene.~ ~Ella mi ruba le 2776 III, 6 | scavi~le radici dell'albero laggiuso~la sozza bestiaccia? Ahi! 2777 IX, 7 | il Vento e presto se ne lagna,~ché incontra sulla strada 2778 VIII, 1 | torto, Vecchio, tu di me ti lagni.~Non conti forse i tuoi 2779 XII, 26| arresta~a sparger d'una lagrima la terra~che tanto amor 2780 II, 4 | guazzando in mezzo della lama,~a conto di madama,~saremo 2781 I, 12| la storia che fu già in Lamagna~del gran Sultano un certo 2782 XII, 8 | Si radunano i Cani e si lamentano~i Gatti, perché dicon che 2783 II, 17| Cornacchia.~Tu fa' che a lamentarti più non t'oda,~o ti strappo 2784 VII, 17| loro~una lite velenosa.~ ~Lamentavasi la Coda~che la Testa in 2785 V, 6 | tignoso.~ ~Accendeva una lampa e senza indugio~si dirizzava 2786 IX, 13| mese -.~Sarà, ma se talor lampeggia e tuona,~vedrai che non 2787 VI, 4 | soffia, tuona, accende i lampi,~e muove la stagione~dell' 2788 VI, 10| vincere,~ratta partì qual lampo,~ma furon sforzi inutili,~ 2789 VIII, 12| l'uno e l'altra crede~che lana e latte a vendere al mercato~ 2790 X, 15| delle foglie in grembo,~lancio a qualche Coniglio una saetta.~ ~ 2791 VI, 18| scampi Iddio da quella brutta landa!~ ~Tornando ancora al mio 2792 XII, 1 | onde il mio spirto giace~languido e stanco, mentre in voi 2793 IV, 20| differenza~tra un Giobbe, che languisce sul letame,~e gli avari 2794 III, 2 | che se morissero,~un gran languor provaron tutto a un tratto.~ 2795 VIII, 3 | parlato di voi, del gran languore~che mai non cessa, e m'hanno 2796 V, 17| voglia del boccone.~Ma il Lappa, un della scorta, un forte 2797 IV, 14| in blocco, son di solito~larve di commedianti,~che fanno 2798 VIII, 18| Amico, io so che tu mi lasci e alcuni~voglion ch'io tragga 2799 XI, 7 | buoni~popoli i campi, o noi lasciam le mura~delle città, lasciamo~ 2800 IV, 6 | stelle,~i pezzi grossi vi lasciâr la pelle.~ ~E la ragion 2801 IX, 10| quanto sia sciocca impresa~lasciare il poco che tu stringi in 2802 IV, 19| pronto, secondo il caso,~a lasciarlo scappar, o piano piano~a 2803 XII, 16| umilmente~la prega di voler lasciarsi un unico~ramo strappare 2804 VI, 4 | condizioni,~che Giove gli lasciasse facoltà~di fare a suo capriccio 2805 III, 15| quel ,~ti sovvieni?~che lasciasti i lidi eolici~per venir 2806 XI, 6 | boccone prelibato.~ ~Ho lasciata una secchia: orvia, discendi -.~ 2807 XII, 12| risolse e prese il volo,~- Lasciatelo partir, - disse il Sovrano, -~ 2808 VIII, 1 | Morte?~Presto adunque e si lascino le ciarle,~andiam, che poco 2809 III, 1 | ne dolga l'asino in suo latino,~che preferia la parte fare 2810 II, 19| pro'.~ ~Copre il Messer di lauro e d'altre erbette,~e di 2811 IX, 4 | E recitando quindi un laus deo~a Quei che il sol creò,~ 2812 VII, 14| zucchero, il tabacco, a lauti prezzi e pronti,~le droghe, 2813 VII, 6 | e il nostro giardiniere,~lavorando con mano attenta ed agile,~ 2814 V, 9 | Contadino e i suoi Figli~ ~Lavorate, faticate,~un tesoro~immancabile 2815 IV, 8 | tanto temporali~sui campi lavorati,~che la borsa al tapino~ 2816 V, 9 | padre loro;~ché, il campo lavorato e dissodato,~trasser sì 2817 XII, 22| È bello il gioco,~ma tu lavori troppo e pigli poco.~Prendi 2818 X, 16| toglie l'appetito.~Andiamo, lavoriamo. Chi lavora~sta sano e va 2819 XII, 18| guardia sulla pianta~con cento lazzi incanta.~ ~Ma il tener l' 2820 VIII, 10| ragionatore,~e che peggiore d'un leal nemico~è un ignorante amico.~ ~ 2821 XI, 7 | rassomiglia a un orso mal leccato.~Sotto un ciglio più nero 2822 I, 2 | la Volpe tratta al dolce lecco~di quel boccon a dirgli 2823 I, 9 | mangiavan quella grassa leccornia~felici come re.~ ~Se il 2824 IV, 11| pigliando entrambi a mezzo del legacciolo.~ ~Nell'aria ritornò l'uccel 2825 X, 2 | nel prato! no, mi tiene~legata alle catene.~L'avrei creduto 2826 III, 1 | le quattro gambe in mazzo legate all'agnellino,~me lo portavan 2827 VII | d'Olimpia, è degno che lo legga il mondo.~ ~Non per me questo 2828 II, 13| questo mondo incerto~di legger nel destino come in un libro 2829 VIII, 14| Salomone;~ma quel Cervo leggeva così poco...~ ~- Brutta 2830 VII, 5 | cerca inutilmente~di rendere leggiadro~con cipria e con belletto,~ 2831 VIII, 4 | no, più che di questo,~leggiate o men, a voi, Signore, importa~ 2832 II, 17| avesse qualche qualità:~è leggier il falcon, l'aquila fiera,~ 2833 XII, 24| mali aduna~dentro i cuori leggieri la fortuna,~fecer tanto 2834 IV, 11| crede d'uccellar altrui,~leggo in un libro vecchio, uccella 2835 VI, 9 | piedi sono asciutti come legni,~per quel ch'io veggo, e 2836 XII, 27| quel che vi guadagnano~i legulei, pensò di farsi giudice~ 2837 XII, 15| disfoga la sua rabbia~sulla lenta Testuggine che arriva.~ ~- 2838 III, 7 | e sopra il letto un gran lenzuolo funebre,~e accanto i cento 2839 X, 13| non tacerò,~perduto il leoncello, un'assai mesta~vecchiezza 2840 VII, 7 | conoscere~Sua grande leonina Maestà~a qual razza di sudditi~ 2841 V, 19| asini sciocchi e i timidi lepratti,~ma non volle il Leone a 2842 VIII, 27| ghiottoni. Udite or voi,~lerci avari, la vostra.~ ~Un certo 2843 X, 6 | animali, i poveretti~abbiano a lesinare sul boccone.~ ~Vogliam serbare 2844 XII, 15| trattato~che i due che son più lesti~si rechino sul luogo che 2845 IV, 20| Giobbe, che languisce sul letame,~e gli avari che muoiono 2846 VIII, 19| e stracciato vuol dire letterato)~che il ricco sol di vivere 2847 XII, 2 | può da questo fatto~tirar, lettori miei? Senza morale~la favola 2848 XI, 1 | metta l'unghie e i denti,~levarsela dai piedi.~ ~E dico ancor 2849 V, 17| scorta, un forte e baldo~cane levrier, filosofando a naso,~gli 2850 VI, 10| quando vuole~lasciar i levrieri con tre spanne di naso.~ 2851 IX, 1 | vicino~un cento confidò libbre di ferro.~Partì, tornò, 2852 VIII, 19| spende e spande~del suo liberamente, in lusso, in feste,~che 2853 XII, 25| preparavasi la festa.~Per liberarlo i Topi ecco si avanzano.~ 2854 III, 9 | veramente da cerusico~il Lupo liberò.~Quindi la buona grazia~ 2855 IX, 1 | spaventosi mostri,~come vanno di Libia e Senegallo~per i deserti.~ ~- 2856 X, 2 | L'uomo comanda e regge~“e libito fa licito in sua legge”.~ 2857 VI, 15| uccellini, allor che un Falco librasi,~sull'ali, ed ecco rapido 2858 VIII, 9 | Il Topo, rosicchiando in libreria,~se non era un grandissimo 2859 X, 2 | comanda e regge~“e libito fa licito in sua legge”.~Ma lascia 2860 III, 15| sovvieni?~che lasciasti i lidi eolici~per venir sdegnosa 2861 VII, 18| bel rumor dell'armi,~onde liete saranno anche le Muse~e 2862 VIII, 1 | a un nipotin far qualche lieve~assegno; o aspetta almen, 2863 IV, 1 | Fatti prima rader l'unghia~e limare un poco i denti -.~ ~Per 2864 X, 4 | luogo è disteso e l'acqua limpida,~da buon padre i suoi figli 2865 II, 12| Colomba bevea nell'acque limpide~d'un ruscello, quand'ecco 2866 VIII, 23| picco, ingrate,~ma un passo limpidissimo, sabbioso.~ ~Col suo cavallo 2867 I, 7 | anche noi facciam lo stesso?~Linci a scorgere del prossimo~ 2868 IV, 18| muscoli,~ma invano. D'una linea i dardi non si piegano.~ 2869 IV, 3 | Or che avete adoprato la linguetta, -~proruppe la pacifica 2870 XI, 1 | Tu temi, amico, il lioncel qui accanto,~ma morto il 2871 X, 11| cittadini,~uscite dalla liquida e profonda~grotta ove stan 2872 X, 5 | luogo laggiù. Ci ho molte lire~ancora ch'io vorrei porre 2873 VI, 5 | nostro pelo, variegato e liscio,~ha morbida, magnifica la 2874 X, 9 | Essendo egli una bestia litichina~e stuzzichina,~avria presto 2875 VIII, 14| meritò la croce.~ ~Se voi lodate ed incensate i grandi,~se 2876 XII, 26| modesta lira.~ ~Io dunque loderò solo del vostro~core la 2877 XII, 27| smania.~L'altro invece (e il lodo)~preferì gli ospitali. Il 2878 VIII, 25| bello,~a compier ciò che logico non è~non bastan quattro 2879 IX, 19| vendicar,~e l'ingorda~faccia lorda castigar -.~ ~Lieto Taddeo 2880 XI, 7 | ciglio più nero del carbone~losco lo sguardo; il naso sgangherato,~ 2881 II, 20| stabilito,~si fecero tre lotti come segue:~primo lotto: 2882 VII, 4 | vedevansi a guizzare~coi lucci in comitiva.~ ~Venian tanto 2883 VIII, 13| ai boschi. Il ruscelletto~luccica sempre in una vaga imagine~ 2884 III, 7 | spettacolo!~intorno al letto luccicar le fiaccole,~e sopra il 2885 II, 17| arcobaleno?~Tanto ricca di luci e di colori,~che sol pavoneggiandosi, 2886 XII, 18| suo dir. Splendea la luna~lucida a favorir l'accampamento~ 2887 VII, 13| vincitor più d'una~dalle lucide penne Elena bella.~ ~Il 2888 X, 7 | per un nuovo miracol di Lucina~la dea Minerva, mia rivale 2889 VII, 4 | un boccone~squisito una lumaca.~ ~ ~ 2890 VII, 7 | corte plenaria~con feste e luminaria~e danze della celebre, divina,~ 2891 VII, 12| questo fantasma~che fa di luminello, e poi che sento~che Fortuna 2892 XII, 15| fatto nel mezzo tra raggi luminosi,~e tra gli dèi d'Olimpo, 2893 V, 6 | galletto~salutava il gran Febo luminoso,~la Vecchia sgambettava 2894 VII, 18| qual mostro~nel bel disco lunar. Io non vi dico~le meraviglie 2895 VI, 4 | padrone.~ ~Di questo suo lunario~straordinario~non ebbero 2896 II, 1 | di Troia.~Così l'inganno lungamente ordito~pagò dei Greci la 2897 III, 13| Dànno i Lupi in ostaggio i lupicini,~dàn le Pecore i cani. L' 2898 XII, 17| e questo pregherò -.~ ~Lusingato il buon Lupo a udir cotali~ 2899 V, 14| certe reliquie~un muletto lusingavasi~che per lui gl'incensi fossero~ 2900 VII, 12| Santa Chiesa, amico, e ti lusinghi~che valga la tïara il bel 2901 XII, 5 | dipingerò di femmina~crudele il lusinghier dolce ritratto,~che con 2902 VIII, 20| ali ai piedi~e la lingua lusinghiera,~e discende ove Tisìfone~ 2903 XI, 6 | di quell'astro d'argento lusinghiero.~ ~Pensate or voi se l'animal 2904 V, 3 | andrai stasera, e quasi mi lusingo~che sarà la tua predica 2905 II, 13| conforti~mutar in pianto e in lutto col rovesciar le sorti.~ 2906 IV, 16| iscrizion sopra un cartello:~O luv, fidève nen d'maman ch'a 2907 X, 1 | strategia~le più maligne e furbe maccatelle,~arte infernale e ria~che 2908 XII, 15| il Topo scompariva in una macchia,~il Corvo sopra un albero 2909 VII, 18| favola assurda!) male macchie e i nèi~che Cinzia ne' sereni 2910 IX, 17| consistere l'ingegno nel macchinar del danno.~Se alcun del 2911 VIII, 14| non fosse che una vera macchinetta.~ ~Tornando a noi, dirò 2912 VIII, 4 | ignominia~che Filippo il Macedone coll'armi~porta alla patria 2913 V, 8 | Un Lupo nato ad esser macellaio~sarà sempre un gran povero 2914 VI, 7 | poi vecchio fu tratto alla macina,~gli vennero in mente~le 2915 IX, 3 | e la mia pelle~gaietta, maculata sopra e sotto~a nodi ed 2916 III, 17| La Donnola nel granaio~ ~Madamigella Donnola, fresca di malattia,~ 2917 III, 18| dar la caccia~dentro una madia aperta di cucina.~ ~Escon 2918 VIII, 23| Questo era proprio un fiume maestoso,~sereno come un bel sogno 2919 IX, 14| formaggio~con una insuperabil maestrìa.~ ~I nostri santi pellegrini 2920 | maggiore 2921 | maggiori 2922 VII, 15| intanto, che innocente~è di magia, venuta in quell'oscura~ 2923 II, 1 | anch'essi,~come tocchi da magica verghetta.~ ~- Son bagattelle 2924 VII, 15| celebre Indovina~ad invocar le magiche parole,~ed essa con un'arte 2925 I, 19| tale~la stupida burbanza magistrale.~ ~Un Ragazzo, giocando 2926 III, 2 | paga il soldato, onora il magistrato,~e dello stato scende a 2927 IV, 13| selle,~e predelle e ferri e maglie~da battaglie.~E non c'era 2928 I, 9 | si mangia seduti in pompa magna~ghiottonerie da re,~ ~ma 2929 VII, 7 | lodò la zampa~e la bile magnanima del re.~In quanto all'antro 2930 XI, 7 | Romani,~pensando il cor magnanimo ed il fiero~parlar dell' 2931 VIII, 6 | Il segreto era quello del magnano,~tutti parlavan dell'avvenimento,~ 2932 VII, 7 | conoscenza~di sua potenza e sua magnificenza.~ ~Quindi apriva la Reggia... 2933 III, 8 | casa. Ve ne son di belle,~magnifiche e dorate,~e ve ne son di 2934 VII, 10| capitale,~si compera un maiale,~che tenero in principio~ 2935 IV, 2 | servo a guardar capre e maiali.~ ~Se prima egli era un 2936 XI, 2 | Giove~(Al signor duca del Maine)~ ~Di nulla sente amor la 2937 III, 3 | anche la piva.~ ~Il Lupo malandrin, ecco, bel bello~s'accosta, 2938 VII, 6 | gente disperata,~anzi quasi malata di fortuna,~- Basta! basta! - 2939 VI, 11| certo conciatore.~Ma fu malaugurato il benefizio,~perché l'odor 2940 I, 7 | quanti al mondo sono~animali malcontenti~e ciascun di lor mi parli~ 2941 XII, 22| che sappia bastonare il maldicente.~ ~ ~ 2942 II, 1 | cantar dunque a mio senno,~o maledetti critici? - È da matto~il 2943 XII, 13| questa coda inutil peso?~Oh! maledica il ciel questo importuno~ 2944 XII, 24| il Sol levar le ciglia~e maledire al lor benefattore.~ ~Imprudenza, 2945 VII, 1 | spelacchiato,~che per il suo malfare~bisognava che almen fosse 2946 VIII, 3 | rimedio~di migliorare il suo malfermo stato.~ ~È fare un torto 2947 | malgrado 2948 IV, 15| porta~col saliscendi al malguardato ovile~chiuse la Capra accorta,~ 2949 IX, 17| Bernarda od era quel Topolon maliardo,~che più che ai topi l'occhio 2950 X, 1 | quante della strategia~le più maligne e furbe maccatelle,~arte 2951 VI, 5 | è un nemico terribile e maligno;~mentre l'altro, di cui 2952 VII, 5 | notte mai non cessa~per la malinconia~di dormir sola in letto? -.~ ~ 2953 III, 2 | prese le Membra un dal malumore,~giuraron di far sciopero,~ 2954 XII, 1 | accorgimento,~sfuggì della malvagia al tradimento.~E poi che 2955 VIII, 21| a credere alla voce del malvagio,~ma facciam come l'Asin 2956 I, 19| parenti~a cui tocca di questi malviventi!~Ah i tempi tristi, oh i 2957 IV, 16| cartello:~O luv, fidève nen d'maman ch'a cria~a sua masnà, ma 2958 VIII, 4 | gridò tutta la piazza. - Ah mammalucchi! -~rispose l'Orator, - e 2959 I, 10| nato,~ancora io succhio la mammella, o Sire.~ ~- Ebbene sarà 2960 VII, 16| legge, vieni~e interroghiam Mammone,~ch'è giudice sicuro in 2961 VIII, 3 | detto i pratici~che viene da mancanza di calore,~effetto dell' 2962 VI, 21| fedel consorte,~sentendosi mancare ogni coraggio,~gridava: - 2963 IX, 13| sepolto.~ ~Accorre il ghiotto mancator di fede~come corre alla 2964 X, 1 | conveniam con esso,~sebben non manchin numerosi esempi~a provare 2965 XII, 23| diva d'amor, l'amabile Mancini,~che muta d'Albïon le fredde 2966 VIII, 18| sottil veleno~a protegger ti mandano in turbante~i falsi mercatanti 2967 IV, 16| egli aspetta,~non avesse a mandargli sottomano~o un vitello di 2968 VII, 5 | pretese~la Sorte fu cortese~di mandarle partiti onesti e buoni.~ 2969 XI, 7 | Questo superbo arnese~mandaron deputato~alcune cittadelle 2970 VI, 14| scritto e proclamato:~che mandasse ognuno in visita~all'infermo 2971 II, 19| rispose il Re della foresta, -~mandasti ragghi proprio della festa,~ 2972 IV, 4 | vostri. - Grazie, amico,~mandateli, vi prego, a casa mia -.~ ~ 2973 IV, 12| ruscelli scorrenti, ove le mandre~lieta fanno sul pascolo 2974 VIII, 2 | Ciabattino e il Banchiere~ ~Da mane a sera allegro un Ciabattino~ 2975 V, 3 | piatto, che anch'io non mangerei -.~ ~A lui rispose il furbo 2976 I, 14| a casa mia~che un boccon mangeremo allegramente~in lieta compagnia -.~ ~ 2977 IV, 16| Che cosa è questa? - allor Mangiamontoni~disse, - O che siamo Lupi 2978 IX, 11| divora.~ ~Se tutte non le mangiano,~non è che i lupi osservino~ 2979 XII, 5 | clemenza~e crede di commuover Mangiaratto.~ ~- Pietà, lasciami vivere,~ 2980 V, 18| esclama, - e bene io posso~mangiarmeli -. Sì disse, e la grifagna,~ 2981 VII, 4 | se li pigliasse a volo,~mangiarseli in buon'ora.~Ma volle invece 2982 IX, 17| per smania d'onori~vanno a mangiarsi il fegato nelle province, 2983 XI, 6 | fosse un po' soffrente,~ ~se mangiasse un pochin di questa cosa,~ 2984 XII, 8 | ma i topi se l'avevano mangiata.~ ~Onde nuovo fracasso e 2985 XII, 2 | presto una discordia:~e Mangiatopi disse: - In fede mia,~ad 2986 V, 5 | lunge un miglio,~famosa mangiatrice~di galline e terror d'ogni 2987 I, 9 | coi piatti avanti a sé,~mangiavan quella grassa leccornia~ 2988 XII, 13| in carità...~ ~lascia che mangin queste che son piene;~se 2989 IV, 22| Pazzo colui che fuori delle maniche~non sa tirar le braccia~ 2990 IX, 3 | vuol farne uno stupendo manicotto -.~ ~La gente accorre, ammira,~ 2991 X, 8 | gentil sesso~il culto e le maniere,~che si usan colle dame 2992 VII, 18| mondo e un giorno io spero~manifestarne l'intime ragioni.~ ~Quel 2993 IV, 16| bello;~se venire oserà Lupo mannaro,~lo piglieremo e poi l'ammazzeremo -.~ ~- 2994 X, 12| furor.~ ~Per attirarlo, con mansuetudine.~- Amico, vieni, - gli favella 2995 VI, 3 | Presto sul corpo~il suo mantel si strinse il viandante,~ 2996 V, 6 | un cane~al suo servizio mantenea due schiave,~tanto leste 2997 VIII, 24| un Cesare dannato.~ ~Per mantener nei figli pregi eguali,~ 2998 V, 6 | che non crepa mai.~ ~Per mantenere forse la parola,~un bel 2999 IV, 8 | un occhio della testa~a mantenerlo in festa.~Nessun Idol bocconi~ 3000 XII, 18| ben farla pagare -.~ ~E mantenne il suo dir. Splendea la 3001 X, 2 | si riempì la mano,~io lo mantenni sano~contro i danni del 3002 VIII, 19| in lusso, in feste,~che mantien l'artigian e che lo veste~ 3003 VIII, 18| a portare un messaggio a Maometto.~ ~- Se tu nol fai, - dicea 3004 XI, 7 | insieme raccontare~ciò che da Marco Aurelio si descrive~d'un


abbai-attin | attir-cessi | cesso-darla | darmi-fiato | ficca-incar | incen-marco | maren-panch | pando-pudor | pugna-salde | saldo-sosso | sosta-traba | trabo-zufol

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License