abbai-attin | attir-cessi | cesso-darla | darmi-fiato | ficca-incar | incen-marco | maren-panch | pando-pudor | pugna-salde | saldo-sosso | sosta-traba | trabo-zufol
grassetto = Testo principale
Libro, Favola grigio = Testo di commento
3005 VII, 6 | versa il cornucopia.~Piovon marenghi, gli scrigni ne crepano,~
3006 XI, 4 | torrenti,~e sui fioriti margini~alzi i soavi accenti!~ ~
3007 IV, 22| quando leoni e gelidi~mostri marini e allodolette sentono~a
3008 XI, 6 | vecchio Esopo, sola~la Volpe è mariola~e d'ogni furberia grande
3009 VI, 20| che la gente vi nasce e si marita~senza imbrogli di preti
3010 VI, 20| Imeneo,~vale a dire di gente maritata~(non v'eran chiostri femminili
3011 VII, 2 | II - Il mal maritato~ ~Se la bellezza andasse
3012 IX, 6 | da questo bello~blocco di marmo candido.~ ~Lapide o vaso...?
3013 IV, 16| zimbello?~Se mi casca il marmocchio negli unghioni,~mentre che
3014 II, 8 | come fanno i ghiri e le marmotte.~Così, mentre il nemico
3015 VII, 7 | celebre, divina,~famosa Marmottina,~perché così il paese~prendesse
3016 VII, 16| questa tana sia~di Pietro, di Martin quondam Iseppe,~o piuttosto
3017 II, 5 | Tre giorni dopo cade il martorello,~per suo destin fatale,~
3018 IX, 19| Dio, non passa dì che la mascella~del lupo fra le mille~non
3019 V, 8 | in broda~e i denti e le mascelle gli dischioda.~ ~Il Lupo
3020 IV, 16| d'maman ch'a cria~a sua masnà, ma scapè subit via.~ ~ ~
3021 X, 15| nuova si perde, vedi la masnada~degli altri cani tutti del
3022 VI, 4 | Affittaiolo~ ~Volendo Giove d'una masseria~fare l'affitto, in terra~
3023 VII, 16| mezzo al timo in fiore,~le masserizie sue vi collocò.~ ~Quando
3024 VI, 19| difficile~di render dotti i più massicci zotici.~- O contadino o
3025 I, 11| dipinge.~E il libro delle Massime, o mio Duca,~è quel fiume
3026 V, 7 | musco anche sedevano~e lieti masticavano.~Semplicità l'appetito non
3027 III, 3 | dormia l'armento, il bel mastin dormiva,~e dormiva sull'
3028 X, 15| lo spirito~rinchiuso in material e dura scorza,~attinge la
3029 I, 7 | gli sembra un così stupido~materiale bestïone,~così rozzo e disadatto,~
3030 VIII, 9 | apparenza;~poi si rivolge a quei matricolati~che credon di suonare, e
3031 II, 15| così tosto rispose~l'altro matricolato, -~davver che mi commuovon
3032 VII, 2 | tralasciare.~ ~Di quanti veggo matrimoni, alcuno~non è che mi concilii
3033 IX, 12| un giorno~che diventa il matton cotto nel forno~così duro
3034 VIII, 10| perde la pazienza, ed un mattone~afferrato, s'appressa, il
3035 VII, 12| più propizie, pronto~al mattutin omaggio, pronto all'ora~
3036 III, 11| tralcio d'uva s'incontrò,~così matura e bella in apparenza,~che
3037 VIII, 5 | lassù? -~ ~Dagli Dèi la mazza e il fulmine~supplicava
3038 IV, 4 | giorno della festa un bel mazzetto.~ ~Questa felicità~da una
3039 III, 1 | bello,~le quattro gambe in mazzo legate all'agnellino,~me
3040 XI, 9 | per cui tutto non è che un meccanismo,~dovea parer quel Gufo un
3041 I, 15| fai morire di paura -.~ ~Mecenate, uom di talento,~si racconta
3042 II, 4 | verrà dal suo bel prato~a medicar le piaghe nello stagno.~ ~
3043 II, 12| ucciderlo~con una sua balestra meditò.~ ~E già la mira, e nel
3044 VIII, 20| discende ove Tisìfone~con Megera,~con Aletto~fanno il ghetto.~ ~
3045 V, 2 | caro, la fragile natura mel vieta,~restare desidero
3046 VII, 5 | ditelo voi,~a trovar queste mele sopra un ramo?~ ~Eppur a
3047 IV, 2 | prima egli era un Tirsi, un Melibeo,~poco dopo restò Bartolomeo;~
3048 II, 1 | volete un altro tono~più mellifluo sentir, statemi attenti:~ ~“
3049 II, 11| impaccio;~ch'ei fe' tanto, menando intorno il dente,~che ruppe
3050 XII, 27| stessa~(poi che tutte le vie menano a Roma),~in tre diversi
3051 V, 21| che Martino,~il mugnaio, menava al suo molino~i leoni, stupì
3052 III, 2 | altra terra sconsigliato e menno~avrebbe abbandonate:~ma
3053 IV, 20| rubato, ahimè! -~gridava il mentecatto.~- Il tuo tesor? - un passeggier
3054 II, 1 | canterei queste d'Esopo~belle menzogne, ché fu sempre il verso~
3055 V, 7 | ancor sopra ci soffia.~Meravigliato il Satiro~gli dimandò: -
3056 VII, 18| lunar. Io non vi dico~le meraviglie e il grido della gente.~
3057 XII, 7 | Anitra tuffavasi nel mare~la mercanzia perduta a ricercare.~ ~Conosco
3058 VIII, 18| mandano in turbante~i falsi mercatanti in paradiso -.~ ~Ma il Turco
3059 IX, 1 | Depositario infedele~Vostra mercè, della Memoria o figlie,~
3060 I, 11| case e in le botteghe~de' merciai, specchi in petto ai bellimbusti~
3061 IV, 6 | quanto Psicarpace~e il gran Meridarpace e il forte, invitto~Artapace
3062 XI, 2 | dotto e scozzonato.~ ~Per meritar la stima de' suoi pari~bisogna
3063 X, 9 | oh ciel, che ho fatto~per meritarmi quest'orrendo oltraggio?~
3064 XII, 12| corona ed alla sposa,~qual meritate, e qual possono i tempi~
3065 VII, 1 | In quanto a quel pastore,~meritava di peggio in verità,~visto
3066 VIII, 14| squartato~di cavalier si meritò la croce.~ ~Se voi lodate
3067 II, 19| caccia andò.~Non a caccia di merli e d'usignoli,~ma di cervi,
3068 V, 1 | Padre eterno non è poi sì merlo.~ ~ ~
3069 XII, 26| Alcimaduri~(Alla signora de la Mésangère)~ ~O figliuola gentil d'
3070 VIII, 18| che il suo tempo~passi a mescer veleni, ond'io men rido~
3071 X, 1 | dietro l'esempio,~vado meschiando alle innocenti fiabe~un
3072 X, 12| scoppiò,~e picchia e becca, il meschinel più debole~ad ingrassar
3073 I, 10| alla foresta~portato il meschinello,~senza processo fecegli
3074 XI, 9 | quell'uccel che d'Atropo~è messaggier sinistro.~ ~E dal suo vecchio
3075 VI, 20| Discordia i segretari.~ ~La Fama messaggiera a lei si presta~per mandarla
3076 VII, 8 | pace~uscirono i Colombi messaggieri,~e sì ben adoprarono, che
3077 VIII, 18| vassalli in cielo~a portare un messaggio a Maometto.~ ~- Se tu nol
3078 VI, 4 | tuttavia concesse~a lor feconda messe il Gran Tonante,~e vendemmia
3079 V, 21| Francia e c'è in Italia dei messeri,~che tornan questo apologo
3080 VIII, 26| a chi più sa più spiace.~Messi in disparte i frivoli argomenti,~
3081 VIII, 14| o Sire, -~il Cervo prese mestamente a dire, -~passato è il tempo
3082 VI, 21| la dolcissima di Psiche~e mestissima storia e vi consento,~sperando
3083 VI, 19| coll'arte bella delle tue metafore,~classico testo che potrà
3084 VIII, 16| trasformato dell'indole il metallo?~Onde avvenne che il giovine
3085 IX, 7 | questa~strana dottrina che Metempsicòsi~chiamano i dotti.~Il mio
3086 VII, 4 | fame. Assai~egli era in ciò metodico e non usava mai~mangiare
3087 XI, 7 | che in ogni parte ormai mettean le mani.~Viene e comincia
3088 VI, 11| a dargli altro signore,~mettendolo al servizio~d'un certo conciatore.~
3089 XII, 25| naturale~che senza pepe metterci, né sale,~mangia dei Topi. -
3090 VIII, 3 | pelle ancor fumante, subito~mettersi indosso a guisa di tabarro -.~ ~
3091 IX, 8 | Sapienza~ ~A discrezion non metterti dei matti,~un consiglio
3092 IX, 2 | come può l'umide penne~e mettesi in viaggio.~E va, finché
3093 VIII, 7 | grandi, o piccole città,~che mettete il denaro della gente~in
3094 III, 18| che sol colla sua vista~metteva indosso tanta frenesia,~
3095 II, 13| e se non vedi~dove tu metti i piedi~come vedrai le cose
3096 IV, 20| tesoro non lo tocchi mai,~mettici un sasso, e servirà lo stesso -.~ ~ ~
3097 XII, 4 | aeree,~che a vederle ti metton raccapriccio,~vanno queste
3098 X, 6 | fatto in Inghilterra.~ ~Mettono il pelo e la mia vita a
3099 VIII, 18| buon Pastor credé,~e tre mezzani~mastini prese e risparmiò
3100 VIII, 4 | quarant'anni~in cotesti mezzucci di ringhiera,~di qua, di
3101 II, 18| matta~a sentirla soltanto miagolare.~ ~E pregò tanto il cielo,
3102 III, 6 | morire a far più grasso~dei mici il desinar. Della suina~
3103 IV, 4 | o cinquecento.~ ~O stati microscopici,~non cercate arbitrati ai
3104 IX, 1 | iperboli, ogni cosa~vedea per microscopio, il qual giganti~fa comparir
3105 IV, 22| amici suoi per dargli mano~a mieter questo grano.~ ~- Lasciate
3106 IV, 22| veder colle falci il campo a mietere,~prima che i figli fosser
3107 IV, 22| quali discorsi tiene~il mietitor, quando nel campo viene.~ ~
3108 IV, 22| al campo non arrivano~i mietitori. A' figli suoi rivolto,~
3109 III, 1 | campi, che quelli hanno mietuti.~Di fantasia nel regno c'
3110 V, 5 | sentiva di volpe lunge un miglio,~famosa mangiatrice~di galline
3111 VIII, 3 | voi~che in danno altrui di migliorar la sorte~cercate, seminando
3112 VIII, 3 | cercava il gran rimedio~di migliorare il suo malfermo stato.~ ~
3113 VIII, 20| mano~di diversa qualità.~I migliori, intendo quei~che non dànno
3114 V, 10| fantolino~una città sarà come Milano -.~E nacque in quella vece
3115 I, 8 | questa.~Fossero stati mezzo milione,~non bastavano ancora a
3116 IX, 2 | contento e sotto la bandiera~militai del figliuolo di Citera.~
3117 V, 17| Gesummaria.~ ~- Che val, bestia minchiona,~d'aver la gamba buona? -~
3118 VII, 1 | mangiar questa razza di minchioni.~ ~No, no, signor, anzi
3119 III, 17| ancor di corpo più lungo e mingherlino,~in un vicin granaio un
3120 VII, 1 | cercò~il pel nell'ovo e i minimi trascorsi,~dal più ringhioso
3121 XI, 4 | strani, a men che il giudice Minosse~non avesse stavolta preso
3122 II, 12| altro caso è di bestie più minuscole.~La Colomba bevea nell'acque
3123 IV, 3 | che un animal sì vile e sì minuscolo~alla figlia dell'aria osi
3124 IV, 6 | soldati e generali:~ma se la minutaglia~e la minor canaglia~poté
3125 IX, 2 | dintorni.~Di mie venture poi minutamente~ti conterò, fratello, le
3126 IV, 4 | lasciate fare a me,~che in due minuti o tre~ve la metto al dover. -
3127 VIII, 9 | grassa e d'una~così ghiotta e mirabile attrattiva,~che il Topo
3128 X, 7 | cervel traesti~per un nuovo miracol di Lucina~la dea Minerva,
3129 XII, 1 | umano,~per la mia fe', s'io miro~come in fraterne stragi
3130 XI, 8 | patria~pugnando, entro la mischia~d'un colpo al suol restò.~
3131 II, 12| oceano,~quando, tocca da gran misericordia,~la Colomba un fil d'erba
3132 II, 5 | dice, - ed osa dopo tanti~misfatti uno di voi venirmi avanti?~
3133 X, 1 | muove~il mortale quaggiù, misteriosa~forza mal nota anche a Cartesio (
3134 VIII, 13| sopra la terra~ne' suoi misteriosi incanti. Or vieni,~se di
3135 VII, 13| andar vermigli~al sangue misto dei celesti Numi!~ ~Fra
3136 VIII, 26| uscio, egli pretende~i cieli misurar, descriver fondo~a tutto
3137 V, 8 | vuol malizia -. E a passi misurati~vien innanzi e si spaccia
3138 XII, 27| di tenere due pesi e due misure~e una falsa bilancia...~
3139 VII, 18| se il giro~colla man ne misuro e lo distendo~per l'infinita
3140 VII, 15| tanta gente sciocca,~che misurò i denari collo staio.~ ~
3141 III, 1 | parte,~prendiate donna o mitria, di fuori od in città,~od
3142 X, 15| son le più belle, e coi modelli miei~gran maestri dell'arte
3143 XI, 5 | e in ore;~ma ben è forza moderar se stessi~e non offrire
3144 XII, 5 | D'un chicco io vivo al moderato prezzo~e d'una noce m'arrotondo
3145 II, 1 | sento gridarmi da un moderno autore.~- Troppo lunga è
3146 VII, 5 | si presentaron sposi più modesti;~ma quella ancor: - Oh sì,
3147 IV, 5 | musica~più soave che ciuco modulò,~al padroncin la guancia
3148 IX, 8 | del filo e del meschino,~e mogi e cresimati se ne andavano,~
3149 XI, 2 | soavità che il cor agita e molce~tutto insegnò l'amabile
3150 VIII, 4 | arte potrà colla parola~molcere i cuori e distornare il
3151 X, 1 | si sposa~a queste immense moli ed è lo spirto~stesso onde
3152 XI, 7 | Romani,~che sol dei vizi e di mollezza il culto~diffondono tra
3153 V, 17| me la caccia dalla tana.~Molosso, andando a caso,~la trova,
3154 IV, 18| ch'ancor sì ben li lega.~E molt'altre parole aggiunte, ei
3155 II, 5 | ruggine~coi topi, e che a momenti me lo sbrana.~ ~- Eccome! -
3156 II, 15| allor che, con un far da monachella,~una Volpe gli disse: -
3157 X, 1 | mente umana,~un'essenza di mònadi, un estratto~di luce pura,
3158 III, 4 | dare allo stato la forma monarchica,~e un re tranquillissimo
3159 VII, 3 | ritrasse in fondo,~lontano dal mondano carnevale.~ ~Ivi era solitudine
3160 IX, 3 | cento,~ma per la misera~moneta di un baiocco, e a chi par
3161 XII, 22| sassaiola,~ma questa volta altre monete suonano.~Servi e staffieri
3162 VII, 1 | nel fresco praticel d'un monistero,~o fosse tentazione del
3163 VII | SETTIMO~Alla Signora di Montespan~ ~È la Favola un dono degli
3164 VIII, 21| Un grasso cittadin di Monticello,~che faceva il mestiere
3165 VIII, 12| Montone~ ~Una Capra, un Monton e un Porco grasso,~sopra
3166 VIII, 14| schizzinosi,~diventan tosto morbidi e graziosi:~per quanto grosse
3167 IV, 13| non male~sprofondato in un morbido giaciglio -.~Comprese allora
3168 XI, 3 | volare le saette~di fatal morbo infette,~onde uccise le
3169 II, 9 | maledetta~battaglia cade, mordendo la sabbia.~L'insetto, disfogata
3170 X, 15| dintorno~urlar, gridar e morderlo~e accompagnarlo fuori del
3171 V, 16| e gli uomini più eletti.~Mordete, poco è il danno~che i vostri
3172 XI, 3 | va di papaveri spargendo~Morfeo l'umida notte,~mentre il
3173 VIII, 9 | occhi, e non per giuoco di morgana,~che fa veder le cose entro
3174 II, 2 | Quatti nei buchi sen morian di fame,~tanta paura avean
3175 VIII, 1 | degli amici tuoi stessi, e moribondi,~e malati e infiniti accatarrati,~
3176 VI, 12| unico bel guadagno~sarà che moriranno~le canne e i giunchi e seccherà
3177 III, 2 | le Membra, non men che se morissero,~un gran languor provaron
3178 VIII, 13| Tirsi!~ché di vergogna non moristi e d'ira?~Molti son come
3179 VII, 1 | animali tanta guerra,~che morivan colpiti a cento a cento.~ ~
3180 X, 10| muovon accuse e già di lui si mormora~che di ricchezze confiscate
3181 IX, 14| tabacco che tien desti.~Mormoravan del prossimo,~e in fin la
3182 VII, 8 | perirono~dei capi e tanti eroi morser la polvere~che Prometeo
3183 VIII, 17| addenta~dell'Asin e coi morsi me l'ammazza.~ ~È saggio
3184 IX, 7 | vinto un gigante~perché morso da lei?~Su questo passo~
3185 II, 6 | L'Uccello ferito~ ~Ferito mortalmente in mezzo al core~imprecava
3186 II, 9 | così dicea,~rivolto a un Moscherin, che rispondea~per vendicarsi
3187 IV, 3 | parlar sì forte.~Mosche e Mosconi, razza maledetta,~non stanno
3188 VIII, 7 | minaccia di parlare,~gli mostran ch'è un minchione.~Al consiglio
3189 VII, 7 | era pronta ad ogni caso,~mostrandosi d'avere il raffreddore,~
3190 I, 14| solletica alle belle,~che si mostrano grate o tardi o presto,~
3191 I, 19| Scuola~ ~Racconto questa per mostrar d'un tale~la stupida burbanza
3192 I, 14| compagnia -.~ ~Non volendo mostrarsi scompiacente,~e per non
3193 VIII, 25| ci sia,~il cane io dico, mostrasi talvolta~anch'esso bestia
3194 V, 20| di cadavere~di rado si è mostrato inferocito.~ ~- Puzza da
3195 IV, 1 | d'una favola,~nella quale mostrerò~come amor vinse il Leone.~ ~
3196 XII, 14| pretendo adesso~in pochi versi movergli il processo~e spiegar questa
3197 XII, 14| suo bambin non possa, ahi! moversi~senza bastone.~ ~Non c'è
3198 II, 2 | benissimo! - Ciascuno~approva la mozione.~Ma quando si trattò di
3199 V, 5 | V - La Volpe dalla coda mozza~ ~Una Volpe più furba del
3200 V, 17| accorrono~e la celia le mozzano nel becco.~Sull'ali confidava
3201 VI, 2 | mala bestia? io vo' la coda~mozzarle. - Abita là sulla montagna, -~
3202 X, 9 | ascoltar i gridi di protesta,~mozzavagli le orecchie sulla testa.~ ~
3203 X, 9 | Il Cane dalle orecchie mozze~ ~- Che ho fatto, oh ciel,
3204 XI, 9 | rotondi uscirono,~ma coi piè mozzi, alcuni topolini.~ ~Il maledetto
3205 X, 13| e la povera bestia iva mugghiando,~empiendo l'aria e il bosco~
3206 IV, 4 | d'insalate e bei fiori di mughetto,~e gelsomini e fresca erba
3207 II, 10| e vi bevvero in tre,~il mulattiero, l'asino e le spugne.~Ma
3208 V, 14| portar certe reliquie~un muletto lusingavasi~che per lui
3209 III, 1 | capisco che anch'io di rabbia muoio, -~ripicchia il vecchio. -
3210 IV, 20| letame,~e gli avari che muoiono di fame?~Parlando d'un Avar,
3211 VIII, 27| morde e lacera,~e vendicato muor su morto corpo.~ ~Questa
3212 X, 2 | stesso~colle parole tue muovi il processo,~ond'io ritorco
3213 X, 1 | impera.~Io parlo, io rido, io muovo ambo le gambe,~io sento
3214 X, 10| raggiri, cabale si ordiscono,~muovon accuse e già di lui si mormora~
3215 V, 7 | e la diletta moglie~sul musco anche sedevano~e lieti masticavano.~
3216 IV, 18| forte~con gran sforzo di muscoli,~ma invano. D'una linea
3217 IV, 7 | Pazienza, ma conosco ancor dei musi,~forse di lui più belli,~
3218 XII, 1 | amico poveretto,~quanto mutato d'animo e d'aspetto!~- Qual
3219 X, 11| inutilmente! -~ ~Non men che muti sono sordi i Pesci,~che
3220 XI, 9 | maledetto Gufo avea col becco~mutilate le bestie e le nutria~di
3221 VIII, 2 | canticchiava il Ciabattino.~ ~Il nabab non facea che deplorare~
3222 X, 11| profonda~grotta ove stan le Naiadi,~a contemplar sull'onda~
3223 I, 11| consigliere delle belle.~Al mio Narciso allor altro non resta~che
3224 III, 2 | ornate il buon Menenio,~narrando questo suo famoso apologo,~
3225 XII, 12| sfasciò dalle risa, a quel che narrano,~papà Giove divino.~ ~Lasciamo
3226 IV, 11| Quante cose ei potrà narrare il giorno~che tra i nipoti
3227 VII, 3 | dimandârgli un poco d'elemosina.~Narraron come fossero in viaggio~
3228 XII, 9 | Fanciulletto questa cosa~hai narrato in bella prosa,~o gentil
3229 IX, 1 | deserti.~ ~- Udite, - un dì narrava, -~ho fin veduto ne' viaggi
3230 VIII, 3 | un Lupo vivo - il vero io narro, -~e poi la pelle ancor
3231 X, 16| erboso ciglio.~ ~Il Principe narrò la lunga istoria~dei grandi
3232 I, 19| con una voce burbera e nasale,~gli somministra questa
3233 IX, 4 | sull'alta quercia~invece nasca una piccola Ghianda~non
3234 VI, 12| se de' figlioli al Sole nasceranno?~Se brucia tanto un Sole,~
3235 I, 22| concedesse il Cielo~che voi nasceste all'ombra mia sicura:~ma
3236 XII, 1 | Nessuna dea, si dice, può nascondere~la fiamma ch'ha nel core.~ ~
3237 X, 5 | sul vivere sparagna,~di nasconderlo pensa in un cantone,~dicendone
3238 VI, 6 | soggiunse, - o Maestà,~un nascondiglio con un gran tesoro,~che
3239 IX, 8 | dice il filosofo, -~che nascondono un saggio avvertimento,~
3240 XII, 12| beata empie la terra.~Pochi nascono grandi in questa nostra~
3241 VI, 21| mutar qualche gingillo,~o un nastro od uno spillo~al capo, al
3242 III, 2 | lavorar noi siamo bestie nate.~A lui, soltanto a lui,
3243 VIII, 8 | i Pesciolini dicono che nati~non erano in quel tempo,
3244 VIII, 13| gentile,~che alla fonte natia mi riconduce.~Come dire
3245 VII, 12| compagno di lasciar il borgo~natio, dove nessun nasce profeta,~
3246 VII, 12| tornò la dolce~memoria del natìo suo paesello,~quando fra
3247 V, 19| ciascun nelle sue fogge naturali.~ ~L'elefante, oltre al
3248 X, 16| veramente~a tutti gli altri naufraghi eccellente.~Il Mercante
3249 IV, 7 | lungi dalla riva~di Atene naufragò.~ ~Tutti morti sarian, se
3250 IX, 5 | nulla che più mi faccia nausea~d'una sapienza insipida
3251 I, 8 | cielo e i venti,~che ai naviganti indizio~era di tempo bello
3252 XI, 1 | occasione~un suo visir chiamò~navigato nell'arti diplomatiche,~
3253 X, 12| fondo a Stige il giovine~già navigava al suo destin crudel.~ ~
3254 IV, 7 | marinari.~Accadde che un navilio~un dì con questa bella comitiva~
3255 XI, 1 | Offese il sentimento nazionale~un tal consiglio e intanto~
3256 XII, 24| turbavan degli stagni la nazione.~Queste Rane (chiamandole
3257 XII, 21| Rinoceresco intenta,~che sono due nazioni di prim'ordine in terra?~-
3258 VII, 9 | che nelle imprese sembran necessari,~e guastano gli affari -
3259 VII, 1 | ma si può dare~azione più nefanda?~La morte era una pena troppo
3260 XII, 14| che corrisponda ad opre sì nefande;~ma poi che riparata esser
3261 III, 15| in mente~il selvaggio,~il nefando orrendo oltraggio,~che Tereo
3262 XI, 3 | l'ingiurie dei rivali~che negate gli avean l'armi di Achille.~
3263 Dedica | Che se all'impresa fia negato il dono~di piacer al tuo
3264 VII, 18| Terra.~Tutti i miei Sensi io nego e so ritrarne~contro la
3265 VII, 18| assurda!) male macchie e i nèi~che Cinzia ne' sereni pleniluni~
3266 XII, 14| gli Dèi.~Giove dal cielo e Nemesi~e tutti insieme accorrono
3267 X, 9 | offrono al dente~e alle nemiche offese.~Can che morde ha
3268 IV, 16| cartello:~O luv, fidève nen d'maman ch'a cria~a sua
3269 III, 7 | fantasime,~a servirgli una broda nera e sordida.~Ah! proprio egli
3270 VI, 21| di triste che i vestiti neri,~e se prima facea fuggir
3271 VIII, 27| rosicchierò la corda. Ell'è di nervo~schietto, s'io posso giudicar
3272 X, 11| sordi i Pesci,~che fanno il nesci a questo eccitamento.~Ebbe
3273 IX, 15| fece la casa del più bello netta.~ ~Traggo da questa istoria
3274 X, 1 | della terra e ai Numi.~Quel nettare, che ognor fu dai poeti~
3275 IV, 3 | dell'altare~non è poi quel nèttare che pare;~che con egual
3276 VIII, 8 | eran scesi nel regno di Nettuno.~ ~ ~
3277 IX, 18| forse un cibreo~che piace ai Nibbi? - il Nibbio dimandò.~ ~-
3278 VIII, 9 | grosso conto,~e quando il nicchio un poco si avvicina,~il
3279 XI, 5 | questi orecchi fini~vincete Niccolini”.~ ~A questi elogi l'asino
3280 IV, 21| portar erba e fieno,~e venne nientemeno~il sor soprintendente,~non
3281 VII, 2 | campagna presso i suoi~a far la ninfa in mezzo all'oche e ai buoi.~ ~
3282 III, 18| trappole~eran pei Topi un ninnolo,~una carezza a petto di
3283 IV, 11| narrare il giorno~che tra i nipoti suoi farà ritorno!~Il Topo,
3284 VIII, 1 | compagnia,~e deggio a un nipotin far qualche lieve~assegno;
3285 VII, 11| anche a Perpetua,~e a quelle nipotine~pettegoline, ed anche... -.~
3286 XII, 7 | non Anitre e Cespugli,~ma nobiloni, i quali han questo dono~
3287 VII, 12| non gli cadde in bocca una nocciòla.~ ~- Che significa ciò? -
3288 IV, 16| mentre che al bosco va per le nocciole,~vedrà se Lupi siam da donnicciuole! -~
3289 XII, 5 | moderato prezzo~e d'una noce m'arrotondo tanto~che quasi
3290 VIII, 25| non bastan quattro vite di Noè.~ ~ ~
3291 XII, 27| malati~impazienti, crucciosi, noiosi.~Come se all'uno sì, all'
3292 X, 2 | uomo l'indulgenza.~ ~- O noioso, va' via, declamatore! -~
3293 VII, 14| un grosso bastimento,~mal noleggiato, al primo colpo perì del
3294 XI, 4 | ad indicarmi in cielo i nomi delle belle~e vagolanti
3295 VII, 15| XV - L'Indovina~ ~La nominanza è spesso sulle dita~del
3296 VIII, 14| gran parte.~La morta, a nominarla come viva,~la moglie ed
3297 VI, 3 | un buon mantello.~Balzana nominarono gli antichi~una stagion
3298 VI, 10| quando ella si accorse che nonna la Testuggine~era lì lì
3299 VII, 16| crede~d'aver diritto. Il nonno suo Belmuso~lasciò la casa
3300 IX | LIBRO NONO~
3301 X, 1 | narrar da un re,~da un re del Nord, figliuol della Vittoria~
3302 III, 11| dice di Guascogna,~e chi di Normandia,~morta affamata, andando
3303 II, 20| eque parti il suo,~colle norme vigenti del paese.~ ~Ma
3304 VII, 6 | fatto sta che in fondo alla Norvegia~fu traslocato perentoriamente.~ ~
3305 VI, 20| senza imbrogli di preti e di notari,~che son della Discordia
3306 VII, 5 | non freddo, non geloso~(notate bene questa circostanza),~
3307 X, 4 | ove ha pescato~la terribil notizia.~Chi l'ha portata? quali
3308 X, 13| compassione.~Non la pace notturna e l'aer fosco,~non i notturni
3309 X, 13| notturna e l'aer fosco,~non i notturni incanti~potean frenare gli
3310 II, 8 | l'occhio.~E quando nella nova~stagion ritorna il tempo
3311 VIII, 10| in collera col fato.~ ~Novel Bellerofonte, l'umor nero~
3312 VI, 21| che nel suo fuoco divino~a novi canti l'animo s'infiammi.~
3313 XII, 17| Cavallo, esclamò verso un novizio~Lupo: - Vedessi, oh grande
3314 VIII, 9 | grandissimo sapiente,~qualche nozione di geografia~gli si era
3315 XII, 27| e la poltiglia è densa~nube che appanna del cristallo
3316 IX, 7 | amante! -~grida il Bramino al nugolo vagante.~ ~- No, - disse
3317 IX, 7 | vagante.~ ~- No, - disse il Nugolon, - su me comanda~il Vento
3318 | null'
3319 IV, 6 | razzapaglia,~per quanto numerosa,~per le piume non fu la
3320 X, 1 | esso,~sebben non manchin numerosi esempi~a provare il contrario.
3321 XI, 1 | imbrogli dell'impero,~non che nuocere agli altri avrà di grazia~
3322 XII, 9 | popolo troiano, e vecchie e nuore~e madri tutte corsero a
3323 VII, 18| lontananza e l'aria~in cui nuotan le cose, e i cento screzi~
3324 X, 1 | Samoiedi~che traversare a nuoto~dove per l'acqua non si
3325 V, 1 | offese.~Scende Mercurio nuovamente a loro~e mostra a ciaschedun
3326 III, 2 | una maniera istessa.~Essa nutre l'artefice e il mercante,~
3327 XI, 9 | mutilate le bestie e le nutria~di gran, di pan, di briciole,~
3328 II, 17| fuori,~così rispose: - E può nutrir nel seno~gelosa invidia
3329 X, 11| acquaio assai graziosamente~vi nutrirà costei.~Che se a qualcun
3330 X, 12| sempre insieme con piacer.~ ~Nutriti insieme, a scuola insieme
3331 VIII, 14| avevagli strozzato, e se nutriva~ruggine in petto il Cervo
3332 XII, 3 | barche rotte fa tesoro.~Io nutro la speranza~e prego il ciel
3333 IV, 12| ginocchi,~giurasser tutti obbedienza e omaggio.~ ~Va colle cento
3334 XII, 5 | Fontaine una favola)~ ~Per obbedir al giovinetto principe,~
3335 IX, 17| rosicchia senz'essergli obbligata.~Ma sul più bello, zitto!
3336 V, 8 | gratis, s'intende, e senza obbligazione.~ ~- Se vuoi saper, - risposegli
3337 VI, 19| discutere.~Che se mancasse all'obbligo annunciato,~sarebbe in luogo
3338 III, 6 | sempre l'abbia in grande obbrobrio il mondo.~ ~ ~
3339 XII, 27| queste cure, ahimè, l'uomo si oblìa!~ ~O voi, nelle faccende
3340 III, 12| destinato,~e l'altro - dico l'oca, - allo stufato.~ ~Dentro
3341 IX, 14| esperimenti.~In tutte le occasioni~ne basta un solo, pur che
3342 XII, 17| famiglia scende e legge senz'occhiali,~e questo pregherò -.~ ~
3343 IV, 22| E ognor li prega (ove le occorra i piccoli~lasciar e il nido
3344 IV, 12| lasciatemi soltanto~per le occorrenze il mio denar -. Si tolgono,~
3345 V, 3 | un buon contratto:~mentre occorron dugento pari miei~a riempire
3346 XII, 27| di malanni e vi si muore,~occorrono i dottori e gli avvocati,~
3347 XII, 21| dèi lassù nel cielo non si occupan neppure -.~ ~Sorpreso e
3348 VII, 16| Coniglio.~ ~- Se del primo occupante tu ritieni -~la Donnola
3349 VI, 21| cicisbei~divenne una galante occupazione.~ ~A piccionaia tornano
3350 XII, 8 | dei pasti e delle varie occupazioni~provasse della frusta le
3351 I, 14| che il loro panegirico~occupò del discorso almen tre quarti.~ ~
3352 II, 12| trarsi fuori da quel vasto oceano,~quando, tocca da gran misericordia,~
3353 VII, 2 | far la ninfa in mezzo all'oche e ai buoi.~ ~Dopo un bel
3354 X, 10| principe,~da segreti eccitato odi e da invidie,~del cuore
3355 VIII, 3 | sorte~cercate, seminando ed odii e guai:~dai pari vostri
3356 VI, 11| malaugurato il benefizio,~perché l'odor e il peso delle pelli~fece
3357 V, 8 | stringere il malato,~questi che odora il fiato~all'animal sapiente,~
3358 I, 18| salsa spessa,~che mandava un odore delicato.~Ma il pranzo fu
3359 X, 15| fuggono dal fresco~timo odoroso che profuma il desco.~ ~
3360 II, 13| il cuore lo previene,~e offende Iddio chi crede ch'Ei voglia
3361 IX, 7 | questa bella io sposo,~d'offender temo il topolin geloso,~
3362 IV, 7 | nel mar e il suo soccorso~offerse a un galantuomo.~ ~ ~
3363 XII, 15| angolo oscuro asilo a lor offria~lontano dagli sguardi dell'
3364 VII | i mortali~a tanto saggio offrir culto divino.~ ~La Favola
3365 XI, 5 | moderar se stessi~e non offrire in sé~nulla d'ingiusto,
3366 VIII, 10| ho latte, cacio, noci, ed offriria~di più con tutto il cuore...~ ~
3367 VIII, 18| più, quando tre turchi~s'offriron di concedergli favore~a
3368 X, 16| rompere il digiuno?~ ~Voi mi offrite una splendida speranza~molto
3369 X, 9 | che troppa larga presa offrono al dente~e alle nemiche
3370 X, 1 | non per libero arbitrio, ohibò, ma tratto~dalla necessità
3371 X, 2 | risposegli il serpente:~- Ohimè! se tu condanni quanti sono~
3372 IX, 7 | Voi gridate: - Un topo? oibò! -~Fa l'amore, sissignori,~
3373 VII, 3 | mondo,~d'un formaggio d'Olanda a far la vita~di buon romita
3374 VIII, 20| saetta~per minaccia~dell'olimpica vendetta.~ ~Dalla man di
3375 II, 8 | piccini~presso il tonante Olimpico del trono sui gradini.~ ~
3376 IX, 10| non valea la spesa~dell'olio... predicò nel padellino.~ ~
3377 VII, 18| diuturne contese e coll'olivo~benedire la pace. O date
3378 XI, 9 | giorno, ed anzi il caso,~oltr'essere impossibile,~poteva
3379 XII, 20| saggio~questo tagliar, quest'oltraggiar la vergine~natura colla
3380 VIII, 19| libri lo tormenta~e con omaggi e dediche sì strane,~che
3381 X, 2 | contro l'uragano un buon ombrello.~Egli era de' giardini l'
3382 V, 1 | a me non diede il Cielo~omeri e braccia d'Ercole robuste.~ ~
3383 IV, 1 | Dico il ver che il pover'omo~si aspettava forse un genero~
3384 IV, 6 | respingono le schiere.~ ~Ondeggia la vittoria,~di sangue i
3385 XII, 27| che a noi comanda il Padre onnipotente.~Qui nella pace e non fra
3386 III, 2 | mercante,~paga il soldato, onora il magistrato,~e dello stato
3387 XII, 23| sarò se de' favori suoi~l'onorerà con voi,~diva d'amor, l'
3388 X, 2 | implorare,~a titol quasi d'onorificenza,~pei peccati dell'uomo l'
3389 XI, 7 | seguire anche il delitto all'onta.~Richiamate i carnefici,
3390 IX, 7 | codesta umana vita.~Sol che, operando in varie membra, in alto~
3391 V, 8 | e che richiedon qualche operazione~un po' pericolosa.~Ma non
3392 VIII, 24| l'orme dei padri, ma si oppone~pigrizia, casi e tempi...
3393 XII, 1 | nobile figura,~a veleno opponendo altro veleno,~trasse la
3394 IX, 1 | è l'assurdo, è stoltezza opporre a sciocche~ciarle sodi argomenti.
3395 VIII, 22| quel momento~non giungeva opportun l'uom della rete~che li
3396 | oppure
3397 XII, 14| grande,~che corrisponda ad opre sì nefande;~ma poi che riparata
3398 XI, 4 | son del ciel spesso gli oracoli.~ ~In vita questo gran bascià
3399 VIII, 4 | capo aereo,~invecchiato oramai da quarant'anni~in cotesti
3400 VIII, 4 | quant'altri mai) valente un oratore,~che vedendo il paese in
3401 XI, 7 | magistrati, esempio~agli oratori nostri, dal senato~fu il
3402 VI, 19| appeso.~ ~Quando sarai nell'oratorio, un tenero~discorso in bello
3403 VI, 1 | tranello -.~ ~Non avea quest'orazione~terminata, che un leone~
3404 V, 18| me li mangi! ... - Amico, orbe', se vuoi~che non tocchi
3405 IX, 1 | Sapete~la bella istoria? - Orben, statemi attenti:~ ~Pria
3406 VI, 6 | non c'era testa eguale~all'orbita di quel cerchio regale.~
3407 VI, 5 | strana,~che non si fa d'un'orca o d'un sciacallo,~né di
3408 X, 1 | come sia, non lo so. Vedo l'ordigno~obbedire a una man, ma non
3409 IV, 12| scettro suo soggette.~Quindi ordinato avea che quanti sono~popoli
3410 VII, 18| natura il dì che queste~cose ordinò nel mondo e un giorno io
3411 II, 1 | Così l'inganno lungamente ordito~pagò dei Greci la costanza...”.~ ~-
3412 I, 13| terzo sopraviene,~che piglia Orecchialunga e se lo tiene.~Dei piccoli
3413 XI, 1 | compassione,~per simili orfanelli, che tu senti:~ma dico che
3414 XI, 1 | Anzi dirò che il povero orfanello~mi fa quasi pietà,~ché in
3415 VI, 7 | VII - Il Mulo orgoglioso della sua genealogia~ ~Sovente
3416 VII, 3 | Racconta una leggenda orïentale~che un certo Topo, sazio
3417 VIII, 6 | giuramento,~ché appena in Oriente il sol spuntò,~ ~scesa dal
3418 VIII, 18| favor d'un gran Bascià,~in orïente un greco Mercatante~faceva
3419 XII, 9 | non esista~qualche Lupo originale,~che in suo cor non trovi
3420 VII, 10| la batte;~da questo fatto origine ebbe l'antica istoria~del
3421 V, 16| e la Lima~ ~Vicino a un oriolaio~abitava, raccontano, un
3422 X, 1 | Ma voi, gentil, fra l'oriolo e il vostro~cuore assai
3423 IX, 3 | appiccicato al panno~e agli orli del tabarro.~ ~ ~
3424 V, 1 | i fronzoli e gl'inutili ornamenti.~La penso anch'io così.
3425 III, 2 | abbandonate:~ma con parole ornate il buon Menenio,~narrando
3426 II, 13| preparate ai principi gli oroscopi lontani,~o cabalisti, o
3427 X, 12| Chi mi sa dir le strida orrende e i gemiti~onde il povero
3428 X, 9 | animali,~oh se provassi questi orrendi mali! -~Così dicea Muflàr,
3429 VIII, 10| testardo,~passava giorni orribilmente bui.~Non lontan s'annoiava
3430 IX, 2 | mare,~falchi soltanto ed orridi~sparvieri io sognerò: te
3431 VI, 21| sposo...~- Oh ciel! Oh quale orrore! -~interruppe la bella. -
3432 VIII, 10| Orso e il Giardiniere~ ~Un Orsacchiotto assai mal pettinato,~selvatico
3433 VI, 11| e i suoi Padroni~ ~D'un ortolano l'Asino soleva~della sua
3434 XI, 6 | Ho lasciata una secchia: orvia, discendi -.~E il Lupo,
3435 IV, 12| restano sì scossi,~che non osan fiatar. Indi ripresa~lemme
3436 VIII, 8 | Pesci un po' lontani,~e non osando stendere le mani,~sapete
3437 XII, 24| disonore),~quest'umide regine~osaron contro il Sol levar le ciglia~
3438 XI, 4 | dannato in perdizione -.~ ~Se osassi un motto aggiungere a questa
3439 II, 2 | i pochi vivi ancora~non osavano il muso cacciar fuora.~ ~
3440 XI, 3 | città.~Allo spuntar del sol~oscene salme gli accorrenti videro~
3441 IV, 18| procure,~trovan le cose oscure, assurde, inviluppate~o
3442 XII, 15| i muri,~segni non già d'oscuri e cupi avvenimenti~ai popoli
3443 IV, 16| dormi, mio bello;~se venire oserà Lupo mannaro,~lo piglieremo
3444 XII, 10| scola.~Andar dritta non oso~dove tutti camminano a ritroso -.~ ~
3445 XII, 27| corre in cerca e trova~all'ospital il santo degli infermi,~
3446 XII, 27| e il lodo)~preferì gli ospitali. Il dar soccorso~ai mali
3447 XII, 27| XXVII - Il Giudice, l'Ospitaliero e il Solitario~ ~Tre santi,
3448 X, 1 | benigni~che con tal nome son ospiti in terra.~ ~Ed èvvi una
3449 V, 7 | Ciel la manda,~un Passegger ospizio~cercò nell'antro, e subito~
3450 XII, 20| così senza ragione,~senza osservar né luna, né stagione.~ ~
3451 I, 12| un Tedesco a lui fece osservare, -~noi contiam dei vassalli
3452 IX, 11| mangiano,~non è che i lupi osservino~i giorni di digiuno.~Ma
3453 III, 13| assicura.~Dànno i Lupi in ostaggio i lupicini,~dàn le Pecore
3454 VIII, 7 | Ma fece i conti senza l'oste. Il cesto~colloca in terra
3455 XII, 19| passione~dentro i fiaschi all'osteria.~ ~O sia scimmia o sia scrittore~(
3456 III, 6 | momento abbandonar, pronte, ostinate~alla difesa della cara prole;~
3457 XI, 8 | Giovinetti~ ~- Piantar, ad ottant'anni~piantar, non è da matto?~
3458 VIII | LIBRO OTTAVO~
3459 XII, 5 | Giovinezza si lusinga~e spera d'ottener sempre pietà,~ma la vecchiezza
3460 VII, 15| ignoranza,~seppe alfine ottenere il gran miracolo~di passar
3461 VII | amico. Ove a' miei versi ottenga~la protezion dei vostri
3462 VII, 1 | giovò l'espedïente)~forse otterrà la guarigione nostra.~Facciamo
3463 VII | infiniti~da noi. Se la Bugia m'ottien la grazia~di piacervi, o
3464 | otto
3465 X, 1 | contro il pagano~indomito ottomano:~Sobieschi io dico, onor
3466 IV, 15| saliscendi al malguardato ovile~chiuse la Capra accorta,~
3467 II, 16| caso strano!~Quella gentile ovina creatura~pesava come un
3468 I, 8 | divertimento~di tanta gente in ozio agli uccellini~il far con
3469 X, 1 | quell'ovo benedetto?~Farne un pacchetto, prenderlo, portarlo,~girarlo,
3470 X, 12| salta agli occhi e pich pach accieca il Principe~col
3471 VII, 8 | ritornò di danno~ai Colombi pacifici, che stretti~dal comune
3472 IX, 10| dell'olio... predicò nel padellino.~ ~Già dimostrai quanto
3473 II, 7 | da' loro un dito sol di padronanza,~ne piglieranno subito tre
3474 IV, 5 | soave che ciuco modulò,~al padroncin la guancia carezzò.~ ~-
3475 IV, 4 | Dov'è, dov'è la bella padroncina?~Carina, t'avvicina,~quando
3476 VIII, 16| cacce,~ed animali e alpestri paesaggi,~onde più s'accendea l'anima
3477 VII, 12| dolce~memoria del natìo suo paesello,~quando fra venti, e scogli
3478 II, 20| contribuire per un terzo al debito~pagabile secondo un dato termine,~
3479 I, 14| tanto caro a Quei lassù~si pagaron gli elogi~il doppio che
3480 II, 20| del padre decorribile,~da pagarsi alla madre in rate... eccetera”.~ ~
3481 V, 1 | grande e tanto onesta,~che pagata vuol essere da me -.~- Quando
3482 II, 3 | risponde lor, - o falso o vero,~pagate entrambi e che la sia finita.~ ~
3483 XI, 1 | che tutti voglion essere pagati~e si pagan di pecore e castrati.~
3484 III, 18| Topi, i quali credon che pagato~egli abbia il fio per qualche
3485 VIII, 18| alto protettor la grazia,~pagava il protettor non da mercante~
3486 XII, 15| Testuggine che arriva.~ ~- Tu pagherai per tutti, - gridò quell'
3487 I, 14| Polluce~che del talento pagheranno il resto:~ma perché non
3488 II, 4 | di madama,~saremo noi che pagheremo il fio -.~ ~Né poteva succedere
3489 VIII, 18| signore del villaggio.~ ~Un paio o tre~di piccoli mastini
3490 III, 1 | portavan come si porta un palanchino.~La gente che incontravano,
3491 VI, 3 | alla fin questi si tolse~il palandrano. Fu potente il Sole,~facendo
3492 VIII, 21| fuggia, sentì che da un palchetto~gli diceva un Falcone ammaestrato:~-
3493 VI, 19| strane iperboli.~L'uno sul palco bravar osa il diavolo,~e
3494 X, 1 | tutti ciechi) e solamente~palese all'uomo, se la cerca in
3495 VI, 3 | empie e si rigonfia,~come un pallon, di nebbie e di vapori,~
3496 VI, 1 | dalla grotta ecco sbucò.~Col pallore della morte~il pastor perdé
3497 VII, 18| sacrerai l'ingegno!~Marte ha di palme seminato i campi~e dietro
3498 X, 1 | spirto~stesso onde vive e palpita e si muove~il mortale quaggiù,
3499 IX, 18| bella,~che ovunque ha fatto palpitare i cuori.~ ~- È cosa, - disse
3500 IV, 22| gustar le tenerezze e i palpiti~che fan sì dolci al cor
3501 IV, 11| gli spiriti beati~d'una palude sul fiorito margine.~ ~Una
3502 I, 22| di solito alla riva~delle paludi, in mezzo ai venti e al
3503 X, 1 | picciol cenno.~Le case alte e palustri~questi animali industri~
3504 VII, 11| cataletto~fe' traballar le panche,~si piegò il catafalco e
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