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Jean de La Fontaine
Favole

IntraText - Concordanze

(Hapax - parole che occorrono una sola volta)


abbai-attin | attir-cessi | cesso-darla | darmi-fiato | ficca-incar | incen-marco | maren-panch | pando-pudor | pugna-salde | saldo-sosso | sosta-traba | trabo-zufol

                                                            grassetto = Testo principale
     Libro, Favola                                          grigio = Testo di commento
3505 III, 6 | danni scaturir dal vaso~di Pandora, per me la Furberia~tengo 3506 VIII, 18| mastini prese e risparmiò dei pani.~Ma se il grosso mangiava 3507 III, 18| Rubatocchi~e dàn dentro la pania:~solo il più vecchio Topo 3508 I, 8 | inganni,~trappole e reti e panie ed altri affanni~come dire 3509 V, 11| tirando la Fortuna per i panni.~Sia l'uomo dritto o storto,~ 3510 XII, 12| risa, a quel che narrano,~papà Giove divino.~ ~Lasciamo 3511 XI, 3 | odio tremendo,~mentre va di papaveri spargendo~Morfeo l'umida 3512 II, 1 | da matto~il voler far la pappa a tutti i gusti.~Ah disgraziati 3513 IV, 3 | non si chiaman mosche i parassiti~dei ricchi e dei conviti?~ 3514 XI, 1 | pecore~radunati nei boschi e parchi suoi.~ ~Un sente che 3515 | parecchie 3516 IV, 18| lite fra lor e di contrari~pareri, il fianco aperto lasciano 3517 VII, 14| e servi e fra carrozze,~paresse di quaresima sempre un festin 3518 XI, 5 | dimandò di queste cose~qualche parlante esempio,~il Bertuccion rispose:~- 3519 II, 1 | Calliope istessa~presieduto, e parlasse in me la Musa,~ancora io 3520 VI, 12| naturale,~che per ranocchi non parlasser male.~ ~ ~ 3521 VIII, 3 | a molti dotti medici~ho parlato di voi, del gran languore~ 3522 VIII, 6 | quello del magnano,~tutti parlavan dell'avvenimento,~e l'ovo 3523 XI, 9 | maniera.~E se vi par che parlino le cose~più ch'io non sappia 3524 VI, 10| piace, scommettiamo -.~ ~Non parmi necessario~di dir qual fosse 3525 II, 16| creatura~pesava come un cacio parmigiano,~e aveva un pelo d'una tal 3526 XII, 26| ch'io raccolgo in cima~del Parnaso, oggi salga condiviso.~Un 3527 VIII, 4 | un abitante~dei gioghi di Parnasso) un'ecatombe.~Vogliate intanto 3528 X, 1 | tesor che Dio dispensa~con parsimonia e che ci porta in cielo~ 3529 XII, 12| disse il Sovrano, -~e parta anche costui, ma senza duolo.~ 3530 VIII, 1 | che bisogno c'è per la partenza~di tôrre il fiato alla povera 3531 VII, 16| e all'altro~aggiustò le partite in un sospiro.~ ~Così capita 3532 III, 6 | dove la Scrofa~fresca di parto si giacea coi figli.~- O 3533 II, 7 | Compagna~ ~Già presso a partorir era una cagna:~non sapendo 3534 V, 10| Una Montagna presso a partorire~di tali strida l'aria riempiva~ 3535 V, 10| X - La Montagna che partorisce~ ~Una Montagna presso a 3536 IV, 16| e avrò per i tuoi denti~partorito il mio Bimbo tenerello? -~ 3537 VII, 4 | Aggiunge alfin la favola che parvegli un boccone~squisito una 3538 VIII, 13| la pupilla~fuor di quella parvenza. Il nome, il nome~d'un pastorel, 3539 XI, 4 | facea proprio pietà.~ ~Gli parvero due casi un poco insoliti~ 3540 XII, 8 | ghetto.~ ~(Qualcuno parla di parzialità~verso una cagna incinta... 3541 II, 1 | crede aver che il cane e le pascenti~sue pecorelle: ma tra i 3542 IV, 13| portaron la briglia,~ma quando pascevasi l'umana famiglia~di ghiande, 3543 III, 13| fratelli,~a preferenza i più pasciuti e belli,~e li ammazzano 3544 XI, 1 | grasso bue,~scegliendo il più pasciuto dell'armento,~così con uno 3545 XII, 17| formato~vieni a veder che pascola nel prato -.~ ~E il Lupo: - 3546 VI, 8 | lasciò che l'Asino~entrasse e pascolasse.~E l'Asino saltando e ruzzolando~ 3547 III, 15| disdegnosa e solitaria?~ ~Qui non passan che selvaggi~animali e rozza 3548 V, 1 | alle belle, almo Mercurio,~passano in volta, ognun pronto al 3549 III, 1 | persuaso dal dir di quei passanti,~drizza la bestia in piedi 3550 IX, 2 | figliuolo di Citera.~Ahimè! passâr quei tempi e non vedrò~tornar 3551 V, 11| volle che la dea Fortuna~passasse a lui vicino,~e assai cortesemente 3552 III, 15| dolore e la memoria~delle mie passate pene.~ ~ ~ 3553 VIII, 13| confronto anche i più grandi~passatempi dei re, stupidi giochi~diventan. 3554 V, 7 | come il Ciel la manda,~un Passegger ospizio~cercò nell'antro, 3555 V, 7 | VII - Il Satiro e il Passeggero~ ~Senza tappeto, tavola 3556 XI, 5 | credendosi e più scaltri,~passeggiando su e giù per la città,~disprezzavano 3557 VIII, 10| coraggio di leone:~- Buon passeggio, - gli dice. - Schiavo tuo, -~ 3558 IV, 13| aperta.~ ~Resta con me: la passerai non male~sprofondato in 3559 XII, 27| per tre quarti, o tutta~passin fra loro in velenosa lite.~ 3560 XI, 2 | come domar si può~le sue passioni e vincere~le più feroci 3561 VIII, 13| parvenza. Il nome, il nome~d'un pastorel, la voce sua, l'idea,~d' 3562 II, 16| tristo augello~fu dato ai pastorelli per zimbello.~ ~Aggiunge 3563 X, 16| hanno in America,~ verso Patagonia,~di queste vanitose rarità!~ 3564 III, 5 | materia furberiavecchia patentata,~andava un certo per 3565 IX, 18| Dopo che un Nibbio, ladro patentato,~ebbe assai schiamazzato 3566 I, 19| gli somministra questa paternale:~ ~- Ah scimunito, ah sciocco, 3567 XII, 23| buon naso,~ai piedi di un patibolo~un giungea per caso,~ 3568 III, 2 | E invero se lo Stomaco~patisce, sen risente il corpo intero:~ 3569 XI, 8 | anche la vita~dei vecchi patriarchi,~d'un avvenir t'incarchi~ 3570 XII, 9 | subito il terrore,~come Patròclo il , quando lo vide~entro 3571 VIII, 18| voglion ch'io tragga orribili paure,~ma tu sei troppo galantuomo, 3572 VI, 18| nella bassa provincia di Pavia.~Si dice che il destino~ 3573 IX, 16| gli traevi dalle tasche un pavolo,~fu preso dall'idea~d'impiccarsi 3574 IV, 9 | trovate un giorno d'un Pavon le penne,~con arte intorno 3575 II, 17| luci e di colori,~che sol pavoneggiandosi, dispiega~una codasplendida, 3576 IV, 9 | per il cortile e tra i Pavoni andò.~ ~Ma conosciuta a 3577 X, 7 | soglie.~Squarcia le reti che pazientemente~e forti io tesso e che sariano 3578 VIII, 26| Ippocrate sorprese~il dotto pazzerel curvo ed intento~all'ombra 3579 VIII, 26| ch'ei forse vede d'altri pazzerelli~come lui popolati. E ancor 3580 II, 4 | che se i grandi commettono pazzie~sono i piccini che ne van 3581 XI, 5 | sé soltanto apprezza.~(E pecca spesso in ciò la razza nostra.)~ ~ 3582 I, 21| chiare.~Allor disse una Pecchia: - O non vi pare~che duri 3583 IX, 19| mille~non mi rapisca qualche pecorella.~Erano mille, ahimè! non 3584 IX, 19| rabbioso~il Ricciolin, un pecorin grazioso.~ ~Ricciolin, che 3585 VII, 14| né scogli gli chiesero i pedaggi~e i dazi della merce ne' 3586 X, 10| semplicità. - Quali malanni~peggiori della morte? - E l'eremita:~- 3587 V, 6 | Ma l'assassinio il male peggiorò.~ ~Ché per timor che passi 3588 VIII, 12| un uomo sordo.~- O che ti pelan vivo? -~dissero i suoi compagni 3589 I, 17| è trista,~non c'è testa pelata che resista -.~ ~ ~ 3590 I, 17| restar fra le due tutto pelato.~- Questo, - egli disse, - 3591 IX, 4 | vista ancor la Ghianda~fra i peli della barba, ei la ritiene~ 3592 X, 3 | macchina~per trasportar la pellegrina in aria.~ ~E fu tutta la 3593 VI, 11| perché l'odor e il peso delle pelli~fece parere i cavoli~e gli 3594 XII, 2 | all'ombra degli stessi Dèi penati~vivean, l'un nella gabbia,~ 3595 XII, 23| grave~esempio al passeggier pendean da un trave.~ ~La Volpe, 3596 IX, 16| qualcun in quel momento~pender da un chiodo, e fu colui 3597 X, 1 | l'universo e la materia penetra,~che sempre involgerà l' 3598 III, 17| vicin granaio un giorno penetrò~per un foro, che meglio 3599 VI, 5 | e stridula~e a guisa di pennacchio~spiega una coda variopinta 3600 XII, 23| ove la gente è grave~ne' pensamenti e forte d'onestà,~che delle 3601 VII, 5 | uscio aprir di casa mia,~chi pensan ch'io mi sia?~Una donna 3602 II, 20| trovaron la sentenza ben pensata.~Ma Esopo dimostrò che tutti 3603 VI, 5 | spavento~che a buon conto ho pensato di fuggire.~Ma son quasi 3604 VIII, 19| faccia onore~il dotto, il pensatore e il professore.~ ~Costor 3605 IX, 17| e intanto che cocevano, pensavano un colpetto~se mai possibil 3606 XII, 5 | diavolo.~I figli miei ci penseran da sé,~intanto io penso 3607 VIII, 20| finì~che il buon padre si pentì.~ ~Prenci e re, mi raccomando,~ 3608 I, 8 | attenda~di non aver creduto il pentimento.~Quando la neve coprirà 3609 VIII, 22| quest'occhi miei.~ ~Non me ne pento io già, fratello mio,~ma 3610 XII, 27| dottori e gli avvocati,~di cui penuria non avrà giammai~la terra. 3611 XII, 25| sorci, è naturale~che senza pepe metterci, né sale,~mangia 3612 XII, 2 | il forestiero uccello,~- Perbacco! - dice in cor, - un fegatello~ 3613 IX, 1 | A sentirlo, l'Europa era percorsa~da centomila spaventosi 3614 III, 1 | ripicchia il vecchio. - Perdesi tempo, cervello e fiato~ 3615 XII, 14| soltanto come il cieco iddio~perdesse gli occhi e il mal che ne 3616 VII, 15| consultare la sacerdotessa.~ ~Chi perdeva uno spillo od un amante,~ 3617 XII, 5 | poverino,~siccome tratto a perdizion di solito~dal Gatto è il 3618 XII, 5 | e vecchio giammai non la perdonano.~Muori dunque e discendi 3619 XII, 12| siano in terra i re.~Non perdonare, ma sol di fulmini~andar 3620 VIII, 20| fanno inutil prove~e si pèrdono qua e ~sono i fulmini 3621 V, 13| Credendo che la bestia peregrina~chiudesse in grembo qualche 3622 XII, 12| colle cose che sono~più peregrine e rare.~Prender un nibbio 3623 VII, 6 | alla Norvegia~fu traslocato perentoriamente.~ ~In quel freddo paese 3624 VII, 3 | carnevale.~ ~Ivi era solitudine perfetta~per tutto il giro del formaggio, 3625 XII, 12| regale essa congiunge~e perfeziona ogni celeste incanto,~quel 3626 XII, 9 | impara il suo mestier a perfezione.~Quand'ecco arriva un gregge. 3627 XII, 18| fortezza inespugnabile.~La perfida sprecava i suoi bei salti,~ 3628 VI, 15| avea sfuggito appena~il perfido tranello~che si sentì ghermir 3629 VII, 14| noleggiato, al primo colpo perì del vento,~e un altro mal 3630 IX, 13| tutte le promesse~che nei perigli estremi al Cielo fa,~avrian 3631 VII, 8 | nemico, a cento a cento~perîr nell'unghie e in becco agli 3632 VII, 8 | chi voce mi darìa? molti perirono~dei capi e tanti eroi morser 3633 I, 19| cadde nell'acqua e forse vi periva,~se non avesse un salice 3634 VII, 14| trovare~soci ed agenti onesti, perle a trovarsi rare.~Quindi 3635 IX, 11| ne toglie~il troppo, se permette~il guasto dell'armento.~ ~ 3636 IV, 13| Caval non troppo saggio, -~permetti ch'io ritorni ancora al 3637 VII, 11| fare un grembiale anche a Perpetua,~e a quelle nipotine~pettegoline, 3638 VIII, 12| petto~anche l'altra che ha persa la parola.~Ma l'uno e l' 3639 IX, 1 | lunghi viaggi,~un Mercante di Persia a un suo vicino~un cento 3640 VI, 7 | il malanno, se la gente~persuade, ed agli sciocchi~apre gli 3641 VIII, 20| terribili saette,~ma gli dèi lo persuadono~l'ira sua pigliando a gabbo,~ 3642 VI, 14| magnifico animale,~troppo poco persuasa~una Volpe stette in casa.~ 3643 | pertanto 3644 VI, 15| rispettin gli altri te.~Se i perversi fanno il male,~ciò non scusa 3645 II, 10| fatte pel troppo ber troppo pesanti,~resero il bel servizio~ 3646 IX, 7 | terra striscia.~ ~Tutto pesato e bilanciato, io dico~che 3647 II, 16| Quella gentile ovina creatura~pesava come un cacio parmigiano,~ 3648 X, 4 | avesse~col suo becco pescato.~Pescaie e chiuse a lui facean la 3649 VIII, 17| tanto~che possa anch'io pescar in fondo al cesto.~ ~E possa 3650 I, 15| Voi ficcatemi in un letto,~pesto, monco, senza fiato~e dai 3651 VII, 11| Perpetua,~e a quelle nipotine~pettegoline, ed anche... -.~Ma un sasso 3652 XI, 7 | per punir funeste~armi sui petti vostri,~e per la man di 3653 II, 20| e destre~in ricamar, in pettinar maestre.~ ~E terzo lotto 3654 VIII, 10| Un Orsacchiotto assai mal pettinato,~selvatico cresceva in fondo 3655 VII, 15| con segni indiavolati e petulanza,~travestendo la zotica ignoranza,~ 3656 VII, 5 | incomodarsi...~Tutta gente pezzente, inconcludente,~che mi ripugna 3657 IX, 7 | in altra bestia~che più piaccia alla sorte,~donde trasse 3658 VIII, 17| vuole,~e per quanto gli piacciano, pazienza,~non ogni giorno 3659 IV, 4 | È vostra cortesia;~se vi piaccion, son vostri. - Grazie, amico,~ 3660 XII, 26| più crudel la fa.~Tutto è piacente in lei, fin quello sdegno~ 3661 VII | Bugia m'ottien la grazia~di piacervi, o gentil, un alto tempio~ 3662 IV, 17| Per piccola che sia,~piacesse al ciel, - risponde quel 3663 VII | che col racconto i cuori~a piacimento e l'intelletto move.~ ~O 3664 VII, 2 | Ebben, mia dolce Filli,~v'è piaciuta dei campi l'innocenza~e 3665 XII, 13| se le cacci dal corpo mio piagato,~un altro sciame subito 3666 X, 6 | c'è che strilli un poco o piagna~a cui la mamma non ricordi 3667 XII, 26| morto d'amor. Ti ferma e piagni~la sciagurata sorte.~Alcimaduri 3668 I, 1 | la credenza.~ ~Affamata e piagnolosa~va a cercar della Formica~ 3669 VIII, 22| ognuno me lo crede.~Il Gatto piagnoloso: - O amico, amico, -~dicea 3670 V, 20| ancor la sia passata così piana.~ ~- E non t'ha della pelle 3671 IX, 15| il cielo.~E di ciò ei ne piangea fra se stesso~una notte, 3672 IX, 19| Taddeo con funebre lamento~piangeva celebrando la memoria~di 3673 IV, 18| fratelli... -.~E mentre piangon essi, versando un mar di 3674 XII, 25| combattiamo! -~Invan le spose piangono, la terra~risuona d'un fragor 3675 VIII, 15| pesante ed arabesco,~con tre piani di sopra e una sultana~seduta 3676 VII, 12| giorno~lasciar la zappa ed i piantati cavoli,~e sul trono salir 3677 X, 15| vivo girano~per tutta la pianura,~poi lascian l'erba e fuggono 3678 XII, 3 | i mortali,~giocava alle piastrelle.~ ~È tanto il gusto e tanta~ 3679 IX, 9 | guardi quel che costano i piati,~e quanto ben la gente se 3680 VIII, 4 | d'un fiato~gridò tutta la piazza. - Ah mammalucchi! -~rispose 3681 V, 14| spesso riverente~per le piazze, per le vie,~salutavalo 3682 VI, 7 | sua genealogia~ ~Sovente piccavasi il Mulo d'un vescovo~di 3683 VII, 16| sorta~di casi... Vanno, picchiano alla porta,~deo gratias... - 3684 V, 2 | accanto al camino.~ ~Un picchio, uno spigolo, che a sorte 3685 XII, 1 | leone,~e chi ridotto in picciola misura~ti piglia la figura~ 3686 XI, 9 | innocente~traversa l'acque in piccioletta barca,~Luigi il gran Monarca~ 3687 IX, 4 | Zucca tonda e gonfia~con piccioletto il piede,~- Che mai pensò 3688 IX, 2 | ladri vengono alle prese,~il piccion l'ali sue rapido stese~in 3689 VI, 21| galante occupazione.~ ~A piccionaia tornano gli amori,~risa 3690 X, 12| il ,~salta agli occhi e pich pach accieca il Principe~ 3691 XII, 4 | capriccio.~ ~Due Capre dal piedin sottile e candido,~ciascuna 3692 IV, 18| una linea i dardi non si piegano.~Allor disse il Vecchietto 3693 I, 22| vento che mi affanna~mi può piegar, non farmi troppo male,~ 3694 IV, 12| mai~potranno a nuovo re piegare il collo?~Presto fuor delle 3695 IV, 21| voi -.~A quest'offerta si piegaro i buoi.~ ~Il Cervo in un 3696 I, 22| uguale.~ ~La molle Canna piegasi,~e resiste la Quercia anche 3697 VI, 3 | insinua~questo dentro le pieghe e sotto il bavero,~ché l' 3698 VII, 11| traballar le panche,~si piegò il catafalco e cadde sotto~ 3699 X, 1 | potrebber divorare un manzo,~e pieni d'appetito e d'allegria~ 3700 VII, 8 | dell'ombre, in fin che di pietade~si strinse il cor a un popolo 3701 XII, 12| falconieri sciocchi, che dei re~pietosi ed indulgenti.~ ~ 3702 IX, 7 | grifagno augello,~lo raccolse pietoso. Io lo confesso~l'avrei 3703 VII, 16| scritto~che questa tana sia~di Pietro, di Martin quondam Iseppe,~ 3704 II, 8 | lascialo stare o almeno pigliaci tutt'e due -.~ ~Ma l'Aquila 3705 V, 4 | qualche inquisitor, per poco~pigliandole per corna,~non le facesse 3706 II, 5 | muso lungo in un momento,~pigliandolo, s'intende, per uccello,~ 3707 VI, 10| spanne di naso.~Ma vuol pigliarla comoda,~avendo tutto il 3708 VI, 17| acqua si tuffò.~Ma invece di pigliarne~doppia porzione, quasi vi 3709 XI, 3 | che un cane,~in mezzo lo pigliarono~e finiva il meschin di mangiar 3710 VIII, 11| compagnia?~Questa mia schiava, pigliati, o mio caro.~ ~- No, - disse 3711 VI, 5 | giorno fu ~per essere pigliato, e il brutto rischio~raccontava 3712 II, 7 | dito sol di padronanza,~ne piglieranno subito tre braccia.~ ~ ~ 3713 V, 8 | che più conviene a me,~che piglierei d'un salto e senza pena.~ ~ 3714 IV, 16| venire oserà Lupo mannaro,~lo piglieremo e poi l'ammazzeremo -.~ ~- 3715 I, 10| cani e dei pastori~vendetta piglierò -.~Così dicendo, in mezzo 3716 I, 6 | più forte.~La terza me la piglio perché sono il Leone,~e 3717 IX, 6 | popoli.~E ciò mi spiega, o Pigmalion, siccome~tu divenissi adorator 3718 VIII, 24| dei padri, ma si oppone~pigrizia, casi e tempi... onde tu 3719 X, 14| capo d'una via.~ ~Sopra un pilastro scritto diceva ivi un cartello:~“ 3720 XII, 12| uomini del bosco.~ ~Nacque Pilpay che questa istoria scrisse,~ 3721 XI, 9 | è vera.~ ~Abbattevano un pin, vecchio palazzo,~asil oscuro 3722 I, 7 | pittori si rifiutano~fin di pingerne il ritratto.~ ~L'orso subito 3723 VI, 4 | e in un momento~ecco la pioggia ed ecco~il caldo, il secco, 3724 III, 6 | figli~vostri, vi avverto, piomberà. Non dite~ch'io ve l'ho 3725 VII, 8 | mille dal sereno giorno~piovean gli spirti in quel rinchiuso 3726 XII, 7 | Conosco debitori, che non sono~Pipistrelli, non Anitre e Cespugli,~ 3727 VII, 14| senza difesa in mano dei pirati,~e infine che la merce d' 3728 IV, 7 | ti sarà presente~anche il Pireo. - Cospetto, egli è dei 3729 VII, 10| castello;~o don Chisciotti, o Pirri, o saggi, o mentecatti,~ 3730 V, 18| che non è ne' suoi pasti pitagorica,~se li rosicchia tutti fino 3731 I, 5 | chi viene,~abbaiare ai pitocchi ed alla luna~e sbasoffiare 3732 VII, 15| irreparabilmente.~ ~Una donna facea la pitonessa~a Parigi e la gente affascinata~ 3733 XII, 17| ritratto.~- Sol ch'io fossi pittor te l'avrei fatto,~per non 3734 I, 7 | rozzo e disadatto,~che i pittori si rifiutano~fin di pingerne 3735 VI, 5 | d'un gallo,~ma fece una pittura così strana,~che non si 3736 VIII, 16| belle statue adorno e di pitture,~che ritraevan cacciatori 3737 IV, 6 | testa~qualche cimiero o piuma o diadema.~ ~Se pei crepi 3738 IV, 6 | quanto numerosa,~per le piume non fu la stessa cosa.~ ~ 3739 II, 15| via per la campagna~colle pive nel sacco~in fretta e in 3740 VII, 4 | della gora.~La fame non si placa~col fumo e dir non basta: 3741 VII, 18| Augusto~non fu l'impresa placida più bella~che le geste di 3742 VIII, 10| chiuso,~dov'è la mosca, e plaf proprio sul muso~la schiaccia 3743 IV, 9 | penne si vestono,~che de' plagiari formano la casta!~Potrei 3744 X, 1 | questo anfibio senno~di Platon la repubblica~famosa è al 3745 III, 2 | desta in ogni lato.~ ~Alla plebe di Roma un Menenio~mostrava 3746 VII, 7 | il re farebbe gran corte plenaria~con feste e luminaria~e 3747 VII, 18| nèi~che Cinzia ne' sereni pleniluni~mostra, tu pensi esser montagne, 3748 IV, 7 | Delfino (il qual secondo Plinio~ha per gli uomini un certo 3749 XII, 12| un nibbio vivo~è il non plus ultra per un falconiere,~ 3750 XII, 23| ella innalza a voi,~di sua pochezza timida e confusa.~Pago sarò 3751 XI, 6 | soffrente,~ ~se mangiasse un pochin di questa cosa,~sarebbe 3752 V, 9 | così parlò:~ ~- Il vostro poderetto~mai non vendete, o figli, 3753 V, 10| fondo,~mi raffiguro certi poetonzoli~che prometton cantare il 3754 IX, 4 | Iddio? -~disse in suo cor. - Poffare! a parer mio~avrei la Zucca 3755 V, 8 | egli si sente male.~Se don Poledro vuole ch'io lo visiti,~prometto 3756 IX, 4 | buon Taddeo~a mangiar la polenta ritornò.~ ~ ~ 3757 VII, 10| ecco a poco a poco~un bel pollaio in corte che non le costa 3758 XI, 3 | egli cangia i capponi e le pollastre~in soldi buoni e in piastre.~ 3759 III, 8 | come si dice, il chiodo~nel pollice d'un piede a un pover'uomo,~ 3760 IV, 16| latte o una capretta,~o un pollo d'India, o qualche altro 3761 XII, 25| il petto ansante e col polmone~in bocca. - Ebben che c' 3762 X, 1 | Sobieschi io dico, onor della Polonia,~e parola di re degna è 3763 XII, 27| di chi si specchia, e la poltiglia è densa~nube che appanna 3764 VI, 3 | zufola e tempesta,~innanzi polveroso va superbo,~e comignoli 3765 X, 2 | aprile,~invano a lui di pomi empie il cestello.~ ~Invan 3766 VI, 20| Numi tutti per cagion di un pomo.~Discacciata dal ciel, scese 3767 IX, 1 | d'un corpo umano~il grave pondo? in questo caso il bimbo~ 3768 XI, 7 | fine alla pietosa sorte~ponete colla morte -.~ ~Ciò detto, 3769 XII, 27| bella morale al lungo tema~ponga termine alfin, e possan 3770 I, 16| O Morte, a questi mali poni un rimedio e un fine -.~ 3771 VI, 21| promesso?~ ~ ~Epilogo~ ~Poniam all'opra un margine. Le 3772 X, 1 | legno~a strati di cemento,~ponno all'acqua resistere ed al 3773 VIII, 26| altri pazzerelli~come lui popolati. E ancor discorre~d'atomi 3774 VII, 14| fondo delle stoffe e delle porcellane.~ ~La moda e la pazzia, 3775 XII, 1 | vola~dove sen stanno come porci in brago~i suoi compagni 3776 IV, 22| perché l'orecchio~attenti porgano~quali discorsi tiene~il 3777 V, 1 | È questa forse? -~E gli porge una scure tutta d'oro.~- 3778 XI, 7 | argento ed oro~e con preziose porpore~invocammo più volte da costoro.~ 3779 IV, 4 | fresche insalatine!~Addio porri, cicorie, addio fagioli,~ 3780 V, 1 | Egli un' altra gliene porse~d'argento. - Non valea tanto 3781 X, 14| suolo,~piglialo in braccio e portalo con un impeto solo~in vetta 3782 VIII, 19| spesso pane da mangiare,~e portan certe vesti così rare~che 3783 IV, 13| Cervo~ ~Non sempre i cavalli portaron la briglia,~ma quando pascevasi 3784 VI, 3 | avviso a chi viaggia~di portarsi per strada un buon mantello.~ 3785 X, 11| Che se a qualcun la sorte~portasse anche la morte,~o soave 3786 X, 4 | terribil notizia.~Chi l'ha portata? quali son le prove?~E se 3787 I, 10| dicendo, in mezzo alla foresta~portato il meschinello,~senza processo 3788 V, 1 | Tonante,~e gli animali e il portator di belle~ambasciate alle 3789 III, 1 | legate all'agnellino,~me lo portavan come si porta un palanchino.~ 3790 XII, 23| argomento a penetrar le porte?~Perfino i cani in quel 3791 XII, 26| al moribondo amante,~ti porterà del mio picciol possesso~ 3792 IV, 16| castello.~Qui confitta al portone ancor si vede~una vecchia 3793 III, 8 | dice, - alla larga dai portoni -.~E va a piantar, come 3794 VI, 13| affetta presto presto~in tre porzion, la coda, il capo e il resto.~ 3795 VIII, 24| Non sempre i figli san posar i piedi~sopra l'orme dei 3796 IV, 18| pensò ch'ei fosse matto:~ma poscia più non risero, quando il 3797 XI, 5 | onestà, conviene~sempre posporre il proprio all'altrui bene~ 3798 | possan 3799 IV, 18| concordia, - soggiunse, - la possanza! -~E il Ciel supplica e 3800 IV, 12| re, che molte~cave d'or possedea, diede i denari~fin che 3801 II, 20| quel giorno~che più non possedessero un quattrino?~Non men d' 3802 VII, 12| amici in un villaggio,~che possedevan qualche terra al sole.~L' 3803 IX, 7 | corpo medesimo,~che aveva posseduto un'altra volta.~E il mago, 3804 XII, 26| condiviso.~Un segreto io posseggo, il qual ne rende~gradito 3805 XII, 12| uccellaccio.~ ~Da vecchio tempo possessore un Nibbio~del suo bel nido, 3806 IX, 17| pensavano un colpetto~se mai possibil fosse~di rosicchiarle... 3807 XI, 3 | colpetto.~Tra il pericolo posta e la gran fame~di dentro 3808 VI, 20| di senza una mèta,~per poterla trovare all'occorrenza~le 3809 VIII, 18| sen dolea, dicendo~di non poterne più, quando tre turchi~s' 3810 | potesse 3811 IV, 6 | Se penetrar le Donnole~potesser nelle strette~casupole dei 3812 VI, 6 | per dritto alla regale potestà -.~ ~Udito questo, la bertuccia 3813 | potesti 3814 I, 21| ma in queste condizioni~potevan esser api e calabroni.~ ~ 3815 V, 16| consumare il dente.~Il tempo sol potrammi consumare -.~ ~Questa è 3816 XI, 9 | novella via.~All'opra altri potran con abil mano~e delle Muse 3817 X, 1 | ovo basta ai topi~che non potrebber divorare un manzo,~e pieni 3818 | potrebbero 3819 XII, 25| invece ed al birbone~un tiro potrem fare.~Ti pare o non ti pare? -~ 3820 | potremo 3821 | potresti 3822 | potrete 3823 VII, 1 | ma se a seder si pone~il poveraccio, è un sacco di carbone.~ ~ ~ 3824 VIII, 4 | E può dunque alle mie povere fiabe~abbassarsi d'un alto 3825 XII, 24| si mette~sui puntigli, poverette!~ ~ ~ 3826 VIII, 17| Lupo, un altro che non ha pranzato.~- Aiuto! - grida l'Asin 3827 VIII, 8 | sciocchi conviene.~ ~In casa si pranzava d'un banchiere~e c'era anche 3828 VIII, 17| certo istante, giunto ad un pratello,~si ferma tutto a un tratto 3829 VII, 1 | giorno, andando~nel fresco praticel d'un monistero,~o fosse 3830 VIII, 3 | cessa, e m'hanno detto i pratici~che viene da mancanza di 3831 IV, 11| Topo, che nell'acqua è poco pratico,~prega affinché l'amica 3832 VI, 20| ville,~ed alla Pace rapida precede.~ ~Alfin la Fama, che si 3833 XII, 4 | nota, Amaltea.~ ~Con questi precedenti, anzi che cedere,~nell'acqua 3834 XII, 27| Conoscere se stessi è il gran precetto~che a noi comanda il Padre 3835 II, 12| ruscello, quand'ecco vi precipita~una Formica. Invan cerca 3836 VII, 14| gli altri nell'onda bruna~precipitar; lui solo condusse la Fortuna~ 3837 XII, 4 | nell'acqua tutte e due precipitarono.~Avvien che spesso accada~ 3838 X, 16| come ciascun nella miseria~precipitasse per diversa via.~Quella 3839 VIII, 20| E a Mercurio: - Va', precipitati~all'inferno,~e la più feroce 3840 XII, 7 | di scogli, in un momento~precipitò nel baratro infernale,~che 3841 X, 10| voli repentini~sogliono i precipizi esser vicini -.~ ~Sorrise 3842 II, 2 | commissione~che venne alla precisa conclusione.~A ciarlar son 3843 V, 18| grotta, ovver d'un muro~(preciso ancor nol so),~certi uccellacci 3844 IV, 16| chiameremo -.~Messer il Lupo, precorrendo il fatto,~ringrazia il ciel 3845 XI, 2 | amor e insieme la ragione~precorrevano il tempo, il tempo, ahimè!~ 3846 IV, 13| tanti basti e tante selle,~e predelle e ferri e maglie~da battaglie.~ 3847 XII, 17| fratello, a ciò che m'hanno predicato~e che sul muso questo t' 3848 V, 3 | no, nella padella,~pesce predicatore,~andrai stasera, e quasi 3849 IX, 10| pesciatello,~che per la vita predicava invano.~ ~Già in questo 3850 VIII, 4 | Atene,~ed io stesso, che predico, pel primo.~Se tu mi vieni 3851 III, 13| addosso ai poveri fratelli,~a preferenza i più pasciuti e belli,~ 3852 XII, 27| altro invece (e il lodo)~preferì gli ospitali. Il dar soccorso~ 3853 III, 1 | asino in suo latino,~che preferia la parte fare dell'agnellino.~ 3854 VII, 6 | fortuna,~- Basta! basta! - pregando alfine esclama, -~o poveretti, 3855 VIII, 17| bocca.~ ~Torna il Cane a pregar: - E forse credi~che ti 3856 XII, 5 | sarò più pieno -.~ ~Così pregava il povero animale,~ma l' 3857 XII, 17| senz'occhiali,~e questo pregherò -.~ ~Lusingato il buon Lupo 3858 VI, 16| di giungere alla mèta.~La preghiera non è troppo indiscreta,~ 3859 VIII, 24| Per mantener nei figli pregi eguali,~il padrone gli scelse 3860 II, 1 | possa all'argomento~fornir pregio e splendor. Chi sa lo faccia.~ 3861 VII, 15| ove raggiri e cabale~e pregiudizi reggono la vita.~ ~Non c' 3862 III, 8 | si adagia~sul corpo ad un prelato eminentissimo~come se fosse 3863 III, 16| dobbiam più delicate.~E ciò premesso,~udite il caso d'una donna 3864 IX, 9 | ha scritta la sentenza:~prenda un guscio ciascun e lieto 3865 I, 11| ciò fisso e beato,~se la prendea di rabbia con gli specchi~ 3866 IV, 22| di chi sa far da sé.~Noi prenderem dimani~le nostre falci e 3867 X, 1 | benedetto?~Farne un pacchetto, prenderlo, portarlo,~girarlo, trascinarlo?~ 3868 VII, 7 | Marmottina,~perché così il paese~prendesse in qualche modo conoscenza~ 3869 IX, 15| era marito!~ ~Non la prendeva ei già col matrimonio,~anzi 3870 III, 1 | Venere comechessia la parte,~prendiate donna o mitria, di fuori 3871 VII, 2 | cor, prometto a Dio~che prendo moglie domattina anch'io.~ 3872 II, 8 | stagion ritorna il tempo di preparare l'ova,~di Giove al pio ginocchio~ 3873 II, 13| O grandi ciarlatani,~che preparate ai principi gli oroscopi 3874 XII, 25| Sorcio per la testa,~a fargli preparavasi la festa.~Per liberarlo 3875 I, 15| Morte viene all'uscio e si presenta~certissima di fargli un 3876 VII, 5 | Dopo i partiti buoni~si presentaron sposi più modesti;~ma quella 3877 VIII, 13| davver. E a quali segni~presentirlo potrei, qual è il tormento?~ ~- 3878 I, 17| sano.~ ~Due vedovelle alfin preser possesso~del suo cuore, 3879 II, 1 | nascer mio Calliope istessa~presieduto, e parlasse in me la Musa,~ 3880 IX, 2 | di Citera il giuramento~prestai contento e sotto la bandiera~ 3881 XI, 8 | di quanti~son giovani e prestanti.~La vita è un vaso fragile,~ 3882 I, 1 | Formica che ha il difetto~di prestar malvolentieri,~le dimanda 3883 II, 7 | una compagna,~che volesse prestarle il suo casello.~ ~In capo 3884 IV, 7 | accorse a qual bel tomo~avea prestato il dorso,~me lo tuffò nel 3885 XI, 2 | tempo, ahimè!~che ha l'ali preste e porta ogni stagione~fin 3886 II, 7 | suoi grossi e valenti.~ ~Se presti ai birbi, lascia la speranza~ 3887 VII, 4 | spalancare il becco, e non pretenda Iddio~ch'io questa roba 3888 X, 6 | ragione il Lupo. È stravaganza~pretendere che, mentre l'uom ghiottone~ 3889 IV, 1 | ragionavan più d'adesso,~i Leoni pretendevano~con noi stringer società.~- 3890 XII, 14| mal noto è il vero.~Non io pretendo adesso~in pochi versi movergli 3891 VII, 5 | Eppur a contentar le sue pretese~la Sorte fu cortese~di mandarle 3892 VI, 20| marita~senza imbrogli di preti e di notari,~che son della 3893 VII, 3 | finché giunto il soccorso preveduto,~in patria avrian potuto 3894 XII, 1 | principe, si volta~al Lupo e, prevenendo la risposta:~- Fratello, - 3895 VIII, 18| dicea qualcun de' suoi, -~ti preverranno per paura i tristi,~e per 3896 IX, 6 | quel che in suo cervello~previde lo spavento~e l'odio e degli 3897 XI, 9 | Dié segno dunque d'una previdenza,~che non si l'eguale, 3898 VI, 3 | siffatta, in cui mai troppe~le previdenze son del pellegrino.~ ~Un 3899 II, 13| se da lungi il cuore lo previene,~e offende Iddio chi crede 3900 X, 10| già questo giorno avea previsto e l'ora~in cui sarei caduto, 3901 XI, 7 | con argento ed oro~e con preziose porpore~invocammo più volte 3902 VII, 14| zucchero, il tabacco, a lauti prezzi e pronti,~le droghe, la 3903 IX, 7 | pazzia~quel figliuolo di Priamo, che molto~fece parlar la 3904 XI, 9 | appena lo potevano,~dalla prigion scappare volentieri.~ ~Onde 3905 XII, 15| Capretta di montagna sen giace prigioniera.~Invece d'obbedire~sen volle 3906 XI, 9 | circostanze~avea veduto i topi prigionieri,~se appena lo potevano,~ 3907 XII, 21| che sono due nazioni di prim'ordine in terra?~- Sarà, - 3908 IX, 5 | ladroncello~rovina e ruba i primaticci e schianta~i rami della 3909 XII, 1 | diva, -~alla sembianza loro primitiva?~Per me poco lo credo,~ma 3910 X, 1 | rozzi e semplici~dei tempi primitivi.~Ma gli animali, che dimoran 3911 VIII, 14| Il giorno che morì la principessa,~o Leonessa, accorsero i 3912 IV, 15| all'uscio e con voce da priore:~- Canchero al Lupo, - esclama, - 3913 XI, 7 | vende, doma.~Presto di vita privi~anche i nostri vedrem figli 3914 IX, 5 | cagione dell'età~e per il privilegio~ch'hanno i pedanti di guastar 3915 II, 6 | dolore:~- A noi noi stessi procacciam la morte!~ché non sarìa 3916 IV, 2 | che a sé maggiori~fortune procacciar volle sull'onda.~ ~Vende 3917 V, 13| così il suo danno ei stesso procacciò.~ ~Convien questa lezione~ 3918 I, 21| e in tassa,~in carta, in procedura ed in inchiostro,~del nostro 3919 I, 8 | era di tempo bello o di procella.~ ~Venne il tempo che getta 3920 XII, 27| vedute che trascinano~seco i processi e quel che vi guadagnano~ 3921 VI, 14| questo editto~fosse scritto e proclamato:~che mandasse ognuno in 3922 XI, 7 | senza~ferocia e avidità.~Dei proconsoli vostri al cielo grida~ormai 3923 XI, 7 | feroci belve,~stanchi di procrear figli, che Roma~uccide, 3924 VIII, 22| mia vita,~sciogli i nodi e procurami un'uscita.~- Qual compenso 3925 IX, 1 | umili imprese,~né potean procurarmi una più grande~fortuna di 3926 XII, 26| fu madre e maestra.~Voi procurate di salvarbelle~rose 3927 VIII, 22| il resto,~all'impostore procurava il modo~di scappar dalla 3928 IV, 18| ripigliano le cause, rinnovan le procure,~trovan le cose oscure, 3929 IV, 11| ancora la si metta,~com'io procurerò con questa favola.~ ~Un 3930 VII, 5 | di rifarlo dimani ancor procuro,~ma né in parte rifar posso, 3931 IX, 5 | abilità~a un povero vicino~i prodotti più belli del giardino.~ ~ 3932 IV, 12| poco meno~delle madri. Il prodotto è roba mia... -~E sì dicendo, 3933 III, 6 | lingua con velenosa arte produrre.~Di quanti danni scaturir 3934 X, 1 | piace~il vostro spirto, al profan volgo ignoti.~Scherzi, dottrina, 3935 XII, 12| per non dispiegar oggi ai profani~l'intime gioie, qui m'arresto 3936 X, 1 | bella,~se voi di lodi e di profano incenso~non foste disdegnosa, 3937 XII, 15| quamquam,~come farebbe un professor di scuola.~ ~Ma tien tosto 3938 VII, 15| dir di non volere.~Bisogna profetar, fare gl'incanti,~e pigliar 3939 I, 8 | altra pastura,~volesse, profetessa di sventura,~costringerli 3940 I, 8 | presi~pur troppo s'avverò la profezia.~ ~Anche fra noi succede 3941 V, 11| l'orlo d'un pozzo assai profondo.~Ogni cosa ai ragazzi è 3942 X, 15| fresco~timo odoroso che profuma il desco.~ ~Tutta la banda 3943 XII, 1 | Principe, quest'oggi~di qualche profumar nobile incenso.~È un poco 3944 VII, 7 | fior non c'è,~che Colonia profumi non trovò,~per quanto fini 3945 IX, 13| questo di bove e porta il pio profumo,~che soltanto tu chiedi 3946 Dedica | di Francia~Canto gli Eroi progenie alma d'Esopo~di cui l'istoria, 3947 X, 3 | la Testuggine bonaria~il progetto, indi trovano una macchina~ 3948 VIII, 16| figlio~tosto rinchiuse e proibì che il piede~ei mettesse 3949 VII, 8 | eroi morser la polvere~che Prometeo sperò dall'alto Caucaso~ 3950 IV, 2 | disperate strida;~fortuna ti promette mari e monti,~ma come i 3951 IX, 13| Egualmente potea cento elefanti~prometter quel burlone al padre Giove.~ ~ 3952 III, 18| o d'arrosto, al funerale~promettono di fare un carnevale.~ ~ 3953 IX, 19| dagli unghioni.~ ~Le pecore promisero in parola~di popolo di star 3954 II, 12| che fu per la Formica un promontorio.~E così la meschina si salvò.~ ~ 3955 XI, 1 | risponde, - che vi avea pronosticato.~Non c'è rimedio, invano~ 3956 V, 12| Nero, -~il malato a' miei pronostici~ha creduto più che a voi.~ ~- 3957 XI, 1 | presto,~perché, se il mio pronostico non sbaglia,~questo Leon 3958 II, 11| Morta sarìa, se il Topo prontamente~non fosse accorso a trarnela 3959 XI, 7 | udite.~Invoco ai detti miei~propizi prima gl'immortali dèi,~ 3960 VII, 12| cortigiano~attento all'ore più propizie, pronto~al mattutin omaggio, 3961 II, 2 | una persona~di gran senno, propose, e parve bello~a tutti il 3962 III, 1 | avventura.~Su questo bel proposito un fatterello io so,~che 3963 | propria 3964 IV, 3 | adoprato la linguetta, -~proruppe la pacifica formica,~- è 3965 XII, 9 | cosa~hai narrato in bella prosa,~o gentil principe mio.~ 3966 IV, 4 | tempesta.~- Questi sono prosciutti della festa! -~dice il Signor. - 3967 I, 1 | cortesia,~per poter fino alla prossima~primavera tirar via:~promettendo 3968 VIII, 13| donzella,~a cui tutti si prostrano devoti.~Chi dice Sillery 3969 IV, 12| canori augelli~la famiglia, prostrati a' suoi ginocchi,~giurasser 3970 VII, 10| già vedo tutto il popolo prostrato innanzi a me,~ma proprio 3971 VII | che il nome oggi d'Olimpia~protegga il mio volume, onde sicuro~ 3972 VII, 3 | ove grasso divenne. Iddio protegge~qual si consacra volentieri 3973 VIII, 18| palagio, con sottil veleno~a protegger ti mandano in turbante~i 3974 VII, 18| il monarca~che suol da re proteggere i sublimi~studi, e col suo 3975 VII, 17| di questa~dignitosa,~alla proterva~fosse imposto come serva~ 3976 XI, 7 | qual destino~vi fa tanto protervi?~Perché sull'universo solo 3977 IV, 13| dato un freno~da rodere al protervo,~sì lo spronò, che finalmente 3978 II, 3 | quattro camicie.~ ~Dopo molte proteste e grida e repliche,~il giudice, 3979 I, 14| degli atleti i due santi protettori.~Lodò le imprese, le battaglie 3980 VII | a' miei versi ottenga~la protezion dei vostri occhi gentili,~ 3981 XII, 24| al Sol d'ogni soccorso e protezione~andavan debitrici.~Né povertà, 3982 IX, 17| consolazione.~ ~Più grande non la provano quei piccoli signori,~che 3983 IV, 1 | si va senza pericolo.~Dal provar Iddio ti salvi~quanto Amore 3984 III, 2 | morissero,~un gran languor provaron tutto a un tratto.~Il sangue 3985 XII, 8 | delle varie occupazioni~provasse della frusta le ragioni.~ ~ 3986 X, 9 | terror degli animali,~oh se provassi questi orrendi mali! -~Così 3987 VII, 11| tanto in cera e in piccoli proventi:~c'è da comprare un mezzo 3988 VIII, 18| soggiunse il buon Bascià, -~o proverai di questa favoletta~la triste 3989 VIII, 25| senti riarso e sitibondo?~Proviamo a ber quest'acqua fino in 3990 IX, 17| mangiarsi il fegato nelle province, e il Re~tien tutto il buon 3991 I, 5 | che pensò di dargli morte~provocandolo in duello.~Ma vedendolo 3992 XI, 1 | se a tempo ai fatti suoi provvederà -.~ ~Visir Volpone un po' 3993 VIII, 2 | scudi, e ai vostri~bisogni provvedete, io ve li dono,~custoditeli 3994 XII, 27| diversi modi al ben dell'alma~provvedeva ciascun.~L'un visto i triboli~ 3995 III, 5 | accuso fuori.~In quanto a te provvedici, se puoi,~io vo per un affare 3996 I, 1 | tutto estate al sol cantò,~provveduta di niente~nell'inverno si 3997 XII, 16| non così presto v'ebbe provveduto,~che la Foresta~non facesse 3998 VIII, 25| vedremo della bestia~(superba provvigion) il corpo ghiotto -.~Bevono 3999 VIII, 27| son quattro settimane ben provviste,~s'io so contar. Comincerò 4000 VIII, 10| ciarlano, ma l'Orsosaggio prudentissimo. Non teme~il vecchierello 4001 IV, 6 | vanno, scappano,~per quanto Psicarpace~e il gran Meridarpace e 4002 IV, 12| vive sui fondi della cassa pubblica.~ ~Arrivan finalmente a 4003 IX, 15| fredda sposa ahimè! troppo pudica,~del marito, tremando, ecco 4004 X, 15| la più modesta~lode fa di pudor tinger la gota.~Voi non


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