abbai-attin | attir-cessi | cesso-darla | darmi-fiato | ficca-incar | incen-marco | maren-panch | pando-pudor | pugna-salde | saldo-sosso | sosta-traba | trabo-zufol
grassetto = Testo principale
Libro, Favola grigio = Testo di commento
5005 X, 1 | distillerei qualche sottile~sostanza, assai difficile, Signora,~
5006 X, 3 | a non perder quell'unico sostegno.~ ~Per ambizion volle parlare,
5007 VIII, 3 | dice, - è ingiusto il sostenere~che per disprezzo abbia
5008 IV, 6 | forte, invitto~Artapace sostengano il conflitto.~ ~Alfin bisognò
5009 VIII, 19| il ricco che le lettere sostenta~e paga chi coi libri lo
5010 X, 16| trasse il necessario~per sostentar la vita del momento.~Senza
5011 | Sott'
5012 X, 1 | i mille giri,~i salti, i sotterfugi, e non son dessi~strattagemmi
5013 X, 15| e per paura~nella città sotterra~ricovera e si serra:~se
5014 XII, 8 | che stava in un cantuccio sotterrata,~ma i topi se l'avevano
5015 VIII, 4 | ardito~sarò di dedicar queste sottili~e care inezie a un Uom affaccendato~
5016 VI, 1 | Pastore,~e con qualche ricamo sottilissimo~quella che Babria fe' sul
5017 III, 2 | a cui quest'opera~devoto sottometto)~lo Stomaco mi sembra essere
5018 III, 2 | ciò che alle membra sue sottragge e piglia.~Tutti per essa
5019 VI, 12| Rane si levò.~- Chi può sottrarci al danno, -~dicean le Rane, -
5020 IX, 11| Le pecore talora~fanno soverchio danno,~ma Dio rimedia al
5021 IV, 22| mamma, un gran periglio~ne sovrasta. Egli ha detto che verranno~
5022 VIII, 25| Questo è bevere il mar. Ai sovrumani~concetti d'uno spirto vanerello~
5023 III, 15| trovarmi, da quel dì,~ti sovvieni?~che lasciasti i lidi eolici~
5024 III, 6 | dell'albero laggiuso~la sozza bestiaccia? Ahi! morte a
5025 XII, 1 | condotti~alle vane lusinghe, in sozze e cieche~bestie cangiaron
5026 V, 5 | roba inutile~che spazza il sozzo fango della via?~Non sarebbe
5027 III, 8 | solchi, al campo.~Tagliar, spaccar, zappare, non c'è scampo~
5028 V, 8 | misurati~vien innanzi e si spaccia a lui per dotto~discepolo
5029 VI, 19| di vendifrottole,~che van spacciando le più strane iperboli.~
5030 VI, 19| impiccato in luogo pubblico~spacciatamente e senza cerimonie~con appesa
5031 V, 12| malato~per mio conto è già spacciato.~ ~- Al contrario, dottor
5032 II, 19| si rassegnò:~ché un asino spaccone è un controsenso.~ ~ ~
5033 XII, 4 | con Filippo quarto re di Spagna~s'incontrò un dì nell'isola,~
5034 IX, 15| e degno inver d'un'anima spagnola.~ ~ ~
5035 VIII, 15| quel paese.~ ~Vani son gli Spagnoli e tuttavia,~per quanto grande
5036 I, 2 | saggio~del suo canto famoso,~spalanca il becco e uscir lascia
5037 VII, 4 | s'incommoda un par mio~a spalancare il becco, e non pretenda
5038 VI, 10| la Testuggine per qualche spanna il campo.~- Ebben, mia donna
5039 X, 5 | che ogni giorno sul vivere sparagna,~di nasconderlo pensa in
5040 XII, 9 | Entra il novello~Lupo e vi sparge subito il terrore,~come
5041 XII, 26| esce e nemmen si arresta~a sparger d'una lagrima la terra~che
5042 XII, 1 | e pecore~e nei villaggi spargere il dolore?~Uomo posso tornar,
5043 XII, 12| mortal, nessun osa dei re~spargerne il sangue e dicono il perché:~
5044 IV, 20| a stento~si raccoglie e sparisce in un momento.~ ~- Allor,
5045 XI, 5 | questo rider di noi, questo sparlare~che fa l'uomo di noi? Non
5046 I, 10| e già l'anno passato~hai sparlato di me. - Non si può dire,~
5047 VIII, 6 | solito ritrovo~cammina a sparpagliarlo fra la gente.~ ~Ma in vece
5048 X, 14| dell'onor la strada non è sparsa di fiori.~ ~E lo provò quell'
5049 XII, 16| vedendo i dolci rami in terra sparsi?~ ~E se non piangi di che
5050 VII, 13| Elena bella.~ ~Il vinto sparve e il duol che l'arrovella~
5051 IX, 2 | falchi soltanto ed orridi~sparvieri io sognerò: te in pena,
5052 VI, 5 | nell'aria il vol. Lo strano spauracchio~voce ha feroce e stridula~
5053 II, 19| soggiungerò~che avrei potuto spaventarmi anch'io,~ma ti conosco e
5054 II, 9 | spillo,~rugge la selva, e spaventata fugge~ogni belva per colpa
5055 II, 19| dentro la selva fuggon spaventate,~e ad una ad una a seconda
5056 XII, 24| gracchianti ambasciatori,~spaventati~degli stagni per gli Stati.~
5057 VIII, 17| Aiuto! - grida l'Asin spaventato,~ma questa volta è il Can
5058 XII, 1 | ed arrabbiato,~le pecore spaventi,~e di tue stragi fai pianger
5059 IX, 1 | era percorsa~da centomila spaventosi mostri,~come vanno di Libia
5060 I, 18| Ma la Volpe in un amen spazzò tutto.~ ~Per trar vendetta
5061 XII, 3 | che niente,~ma quell'Avar specchiavasi nell'oro,~ne' suoi ducati,
5062 VII, 15| mezzo ai candelabri, alle specchiere,~la maga barattò le noci
5063 II, 20| più ciascuna~la sua parte speciale di fortuna.~ ~A tutti parve
5064 I, 14| mai non è~per tre classi speciali di persone:~gli dèi, le
5065 X, 1 | quanto abbiano il vanto~(e specie al tempo nostro) e l'arti
5066 XII, 27| gratis, amore Dei... senza specifiche.~E destino fatal, sembra,
5067 VIII, 3 | arrivare i medici,~empirici, specifici,~flebotomi, anatomici,~a
5068 XII, 3 | il ciel che meglio me li spendano~certi nostri ministri di
5069 VIII, 19| Utile invece è chi vi spende e spande~del suo liberamente,
5070 VIII, 18| prezzo, in tre, che non spendesse~prima per uno. Il greco
5071 X, 5 | bene vale in quanto tu lo spendi,~o non è che un inutile
5072 I, 21| danno nostro;~ché mentre noi spendiamo in bollo e in tassa,~in
5073 IV, 9 | berteggiano,~la beccan, la spennacchian... Mezza morta~fra le sue
5074 VI, 15| ora vedrete!~Ché mentre a spennacchiarla ei l'unghie mena~rimase
5075 X, 8 | spesso la meschina~uscisse spennacchiata da costor;~ma vedendo che
5076 X, 8 | che quasi ogni mattina~si spennacchiavan anche fra di lor,~ ~si consolò,
5077 VIII, 4 | immagini attizzar l'alme più spente,~anche i morti evocò, gridò,
5078 X, 1 | viso aperto~che tutto è spento del pensier il lume~negli
5079 II, 8 | accanto all'uscio~le sue speranze in terra e non più salvo
5080 VIII, 12| non ho motivo alcuno di sperare.~Lasciatemi gridare e la
5081 XI, 8 | qual vantaggio o frutto~speri ritrar da questo~lavor senza
5082 X, 7 | mie~ben posso dirlo, e sperpera il bottino -.~Così le sue
5083 III, 7 | che a mezza via~hanno già speso tutto.~ ~Un giorno che,
5084 I, 18| tagliato a pezzi in una salsa spessa,~che mandava un odore delicato.~
5085 VII, 13| volentieri~fan pompa agli spettacoli,~e fu mercede al vincitor
5086 I, 6 | parte - aggiunge, - ancor spettami in sorte~perché sono il
5087 V, 8 | sarà sempre un gran povero speziale .~ ~ ~
5088 III, 8 | In quanto a cataplasmi di speziali,~si sa che son dagli uomini
5089 V, 8 | vanteria)~come se fosse nato in spezieria.~ ~- Quando un Cavallo va
5090 IV, 8 | un dì, preso un baston, spezza il suo Dio,~e oh! vista!
5091 X, 3 | ancora estatici~rovinò, si spezzò, non fiatò più.~ ~Ciarla,
5092 X, 1 | tutti il miele.~ ~Non vi spiaccia se anch'io, dietro l'esempio,~
5093 IX, 2 | ignote,~non andate a cercar spiagge remote,~ma in voi cercate
5094 X, 4 | la repubblica~in quella spiaggia inospite e lontana~potrà
5095 VI, 18| forza alla leva.~Animo, spiana qua, togli di là,~aiutati
5096 XII, 25| avea paura~che sempre lo spiava sulla via.~Che fare? volle
5097 IV, 22| suoi dicea:~- Bionda è la spica, or che si aspetta ancora?~
5098 VI, 5 | certo braccio, ond'egli spicca~nell'aria il vol. Lo strano
5099 X, 1 | famiglia. Indi ad un tratto~spiccando il vol, addio... ride e
5100 VI, 13| s'inarca e già sta per spiccare il salto~contro l'amico
5101 XI, 6 | appetitosa.~ ~Io stessa n'ho uno spicchio rosicchiato,~lo vedi, ma
5102 IX, 15| piaceri -.~Il ladro (gente spiccia e di man schietta)~fece
5103 XII, 11| immenso affanno.~Ciarloni, spie, persone a fondo doppio~
5104 XII, 14| versi movergli il processo~e spiegar questa scienza, che, confesso,~
5105 XI, 4 | favoletta,~vorrei di solitudine spiegare i dolci incanti.~Essa a'
5106 IV, 6 | contro anche le Donnole~spiegaron le bandiere,~e le schiere
5107 V, 1 | contrasto,~ecco il gioco, onde spiegasi siccome~possa la rana invidiar
5108 IV, 18| che insiem lo stringe vi spiegherò di poi -.~ ~Prova il maggior
5109 XII, 2 | avea col suo vicino.~Mi spiego. Tra i due passeri seguia~
5110 III, 13| Pecore~ ~Dopo mill'anni di spietata guerra~Pecore e Lupi fecero
5111 III, 1 | dopo di lor venuti,~di spigolar nei campi, che quelli hanno
5112 V, 2 | cuscino.~ ~I colpi e gli spigoli conosco da un pezzo,~e vigile
5113 V, 2 | camino.~ ~Un picchio, uno spigolo, che a sorte mi tocchi,~
5114 I, 16| pover'uomo la vita irta di spine.~O Morte, a questi mali
5115 VIII, 21| gridavagli la gente,~spingendolo bel bello,~ma il brianzol,
5116 VII | grazia,~e ben vorrìa, se non spingesse un altro~e lungo tema, in
5117 VIII, 21| di Giampietro~che più lo spingi e più si tira indietro.~ ~
5118 XII, 26| sì belle~rose dai troppi spini, il dì che Amore~a voi dirà
5119 II, 20| quest'arte,~le donne erano spinte~per far danari o per trovar
5120 V, 15| nei caldi climi, un Cervo, spinto in caccia,~timido si accovaccia.~
5121 IV, 15| subitamente,~ma l'altra che spiò dal finestrino~risponde (
5122 XII, 15| che sull'albero faceva da spione,~vola nel bosco in fretta~
5123 X, 1 | vicenda.~ ~Avanguardie, spïoni, sentinelle,~imboscate conoscono
5124 IX, 1 | amico -.~ ~Entrambi furono~spiritosi costor, l'uno col gufo~e
5125 VIII, 8 | grosso -.~ ~A questa allegra spiritosità~rise tutta la bella società;~
5126 VII, 8 | sereno giorno~piovean gli spirti in quel rinchiuso e nero~
5127 XII, 18| E mantenne il suo dir. Splendea la luna~lucida a favorir
5128 X, 1 | immortal? E non si vede~splender l'or tra le viscere del
5129 IV, 13| c'era l'abbondanza~delle splendide carrozze~su cui vanno oggi
5130 X, 10| venite.~Usciam da questo splendido palagio~come si esce da
5131 IV, 2 | Rifatti i cenci, quando dalle sponde~di nuovo il mar col suo
5132 VI, 12| Celebrando un tiranno i suoi sponsali,~beveva e allegro schiamazzava
5133 III, 18| di fare un carnevale.~ ~Sporgono il muso, guardano all'insù,~
5134 XII, 25| combattiamo! -~Invan le spose piangono, la terra~risuona
5135 VII, 5 | partiti buoni~si presentaron sposi più modesti;~ma quella ancor: -
5136 II, 18| le carezze,~che fa questa sposina al malinconico~suo marito,
5137 X, 10| e che m'importa il fiato~sprecar per voi? volete il bel tesoro~
5138 VIII, 1 | diffonde,~come se il sol per te sprecasse i raggi,~voglia di nulla
5139 XII, 18| inespugnabile.~La perfida sprecava i suoi bei salti,~che sempre
5140 IX, 12| dalle costrutte celle~a spremere l'ambrosia, onde le belle~
5141 XII, 2 | senza sale.~Non è difficil spremerne l'estratto,~ma non vorrei
5142 IX, 17| per lei fatto,~entrambi sprezzatori degli uomini e che fanno~
5143 XI, 7 | ignominie~e feroci rapine e sprezzo e scempio~di lor, dei templi
5144 IV, 13| me: la passerai non male~sprofondato in un morbido giaciglio -.~
5145 VIII, 1 | che lo facea partire a spron battuto~senza il tempo di
5146 VI, 8 | padrone del campicello.~Allor spronandolo colle calcagna~per la campagna,~
5147 IV, 13| rodere al protervo,~sì lo spronò, che finalmente il Cervo~
5148 IV, 1 | modestia,~non facesse uno sproposito~la fanciulla, a cui non
5149 III, 6 | Ahi sciocche entrambe! Sprovveduti i figli~del consueto cibo,
5150 II, 10| d'uscir d'affanno,~mastro spugnaio volle far lo stesso,~a guisa
5151 XII, 1 | molto tempo dopo,~a qual spuntan le corna, a quale il becco,~
5152 XII, 7 | momento non erano quieti~dallo spuntare al tramontar del giorno.~ ~
5153 XII, 22| ridere il padrone.~Se tu sputare in faccia~non osi, aizza
5154 I, 19| ragione,~bisogna ch'essi sputino sentenze.~ ~Prima di pena
5155 X, 1 | queste bestie a celebrar le squadre~non basterebbe se tornasse
5156 XII, 20| schietti e fa il suo campo squallido,~abbattendo così senza ragione,~
5157 X, 7 | in casa e sulle soglie.~Squarcia le reti che pazientemente~
5158 VIII, 3 | provare un buon rimedio,~squartando un Lupo vivo - il vero io
5159 VIII, 14| il Cervo invece di essere squartato~di cavalier si meritò la
5160 X, 1 | ruota in ruota, fin che squilla l'ora~come vuole il congegno.
5161 VI, 20| eleggere~in qualche luogo stabil residenza,~dove potrebbe
5162 X, 12| che il fatto nel suo libro stabilì.~ ~Era scritto che l'un
5163 II, 20| un dato termine,~oppur si stabilisca un'annua rendita,~dalla
5164 I, 6 | gli utili mettesse.~Ben stabiliti i patti avvenne che cadesse~
5165 V, 19| e la lepre sarà nostra staffetta -.~ ~Il Leon capì, da saggio,~
5166 XII, 22| monete suonano.~Servi e staffieri accorrono,~lo piglian, lo
5167 II, 18| colpi di bastone,~a colpi di staffile pur la caccia,~àrmati pur
5168 | stai
5169 VII, 15| che misurò i denari collo staio.~ ~Il marito divenne cavaliere,~
5170 VI, 19| eccellentissimo,~ho nelle stalle un asinel d'Arcadia,~che
5171 VIII, 22| nell'orazioni.~E appunto stamattina~nel fosco uscìa per far
5172 V, 6 | indugio~si dirizzava verso lo stambugio,~dove in braccio del Sonno
5173 VII, 17| le tre Parche il nostro stame,~hanno nome tristo e infame.~
5174 VI, 19| osa il diavolo,~e l'un ti stampa sopra un cartellone~ch'egli
5175 XII, 17| che sul muso questo t'ha stampato -.~Il saggio, la sentenza
5176 IX, 14| le tracce ogni momento~e stancando coi cani i cacciatori.~Di
5177 III, 15| intendi fare?~di restare a stancar l'aria~del tuo canto eternamente,~
5178 XI, 9 | all'ardue imprese~che già stancaro i più famosi eroi.~Se queste
5179 XII, 2 | voi, Signore;~con lei son stanche tutte l'altre suore.~ ~ ~
5180 VIII, 5 | Spesso il buon Dio con voti stanchiamo e con preghiere~noiose ed
5181 II, 18| inseguirlo prese per la stanza.~ ~Tale e tanta è la forza
5182 VIII, 19| anno.~ ~Stanno in alto in stanzucce accanto al tetto~coll'ombra
5183 I, 8 | dunque per voi~non rimane che starvene al sicuro~dentro i crepacci
5184 III, 8 | avesse fatta investitura~di starvi vita natural durante.~Ma
5185 VII, 16| Così capita spesso~a certi staterelli, che giustizia~chiedon a
5186 VIII, 12| cavallante, -~tu ne stordisci, stattene quieto,~hai l'esempio di
5187 VII, 12| detto: “O di natura esperto,~statti a ca' tua”. Pel nostro vagabondo~
5188 VIII, 16| Era il palagio~di belle statue adorno e di pitture,~che
5189 I, 5 | lumicino~grazie ai cani che stavan sempre all'erta,~andando
5190 | Stavo
5191 XII, 15| cercar di lei,~se mai cattiva stella~(il cor è un triste astrologo)~
5192 XI, 7 | voi s'insegna,~a depredar stendessero le mani,~avrian sul mondo
5193 VII, 2 | quarti almen degli uomini~che stendono le braccia alle catene,~
5194 II, 10| l'altro, carco di sal, stentava il passo,~come se camminasse
5195 VI, 4 | nostro affittaiol che a stenti~ricava invece il frutto
5196 XII, 20| rimovendo il superfluo, ma gli sterili~rami togliendo, fo che i
5197 IX, 11| prezioso don di Cerere,~i gambi steriliscono~succhiandone l'umore,~e
5198 XII, 3 | sacchetto,~e quindi una sterlina~e quindi ancora delle piastre
5199 VII, 18| sede giudicarlo, immenso,~sterminato diresti occhio del mondo.~
5200 IX, 2 | piccion l'ali sue rapido stese~in altra parte e si appiattò
5201 VI, 13| un Serpente~sopra la neve steso assiderato,~che non avea
5202 | stia
5203 V, 8 | all'animal sapiente,~gli stiaffa in viso un calcio sì potente,~
5204 IX, 12| gioghi dell'Imetto,~ove stillâr quanti nel sen dei fiori~
5205 VIII, 22| un Topo rodicorda assai stimato,~un'orrida Civetta~e la
5206 X, 12| più,~che a te d'odio sarà stimol continuo,~e a me cagion
5207 XII, 20| tronca il ben e i dolci stimoli.~Gridiam, gridiam contro
5208 VI, 19| Il re gli fa pagare uno stipendio,~a patto che in dieci anni
5209 V, 6 | disgraziate.~ ~L'una si stira e ricomincia i guai,~l'altra,
5210 V, 18| quel conto che si fa degli stivali.~Oh sì, povero a me~se me
5211 VII, 14| settimane~il fondo delle stoffe e delle porcellane.~ ~La
5212 XII, 20| immagine di tanti~ed indiscreti stoici, che l'anima,~per volerla
5213 XI, 5 | persona~per quanto bestia, stolida, scioccona~a cui l'uomo
5214 IX, 8 | tu veda i mentecatti,~gli stolidi, gli scempi~goder presso
5215 IX, 8 | schiaffo e nel fil di quello stolido,~va in cerca di un filosofo
5216 II, 17| hai dato un canto ch'è una stonatura,~un canto vero orror della
5217 XII, 12| re col viso oscuro,~che storcere la bocca mai non sa,~mi
5218 XII, 14| quella vista~alza le strida e stordisce gli Dèi.~Giove dal cielo
5219 VIII, 12| soggiunse il cavallante, -~tu ne stordisci, stattene quieto,~hai l'
5220 I, 14| gemelli~con tal copia di storie e fatterelli,~che il loro
5221 VIII, 4 | e bamboleggia~alle belle storielle d'una volta.~ ~ ~
5222 VIII, 8 | al Buffon fu servito uno storione~salato, e così vecchio che
5223 V, 15| E mal per lui! ché allo stormir ritornano~i cani, e addosso,
5224 I, 8 | come fan le gru, fan gli stornelli,~passar del mar, dei monti
5225 III, 4 | stuzzica, che infilza, che storpia:~resistere i sudditi non
5226 I, 14| gente ghiotta~uscì pesta e storpiata.~E per far la vendetta più
5227 X, 3 | paese degli altri, e non c'è storpio~che non ami girare per il
5228 XII, 10| Come cammini? tu vai storta.~- E tu? - rispose la figliola
5229 VII, 15| manico di scopa e quattro storte~sedie, e quell'aria di miseria
5230 V, 11| panni.~Sia l'uomo dritto o storto,~sempre Fortuna ha il torto.~ ~ ~
5231 X, 6 | duri e schietti?~Non han stoviglie e spiedi ed istrumenti?~
5232 I, 6 | E subito coll'unghie straccia la bestia in quarti.~La
5233 I, 5 | dover morir di fame:~vita stracciata e senza conclusione~che
5234 XII, 7 | Sapienza~è invece d'ogni straccio di mercante,~quando perde,
5235 VII, 5 | se mi devo pigliar questi straccioni!~Il fastidio non val d'incomodarsi...~
5236 II, 13| senz'altra coda, a un numero stragrande di persone,~che dicono e
5237 VIII, 27| all'arco, che scattò, lo stral partì,~e cadde il Lupo con
5238 XII, 26| Amor disprezza ed i potenti strali,~e fiera e forte e per le
5239 VIII, 17| colpo buono in terra lo stramazza -.~Ma in queste ciarle il
5240 XI, 4 | casi un poco insoliti~e strani, a men che il giudice Minosse~
5241 XII, 23| accenti~andar famoso tra straniere genti.~Un re del vostro
5242 XI, 5 | è una mezza corista da strapazzo.~Ma voi, ma voi per questi
5243 IX, 2 | vecchio laccio~i colpi e le strappate non sostenne,~onde col danno
5244 IX, 1 | in questo caso il bimbo~strappato all'uccellaccio avria le
5245 IV, 4 | arbitrati ai più potenti,~ma gli strappi aggiustatevi da voi.~Se
5246 IV, 6 | coronata,~e i troppi lunghi strascichi~tolsero a fior d'eroi la
5247 XII, 23| imprevisto,~ricorse a un stratagemma non mai visto.~Ridotta quasi
5248 X, 1 | cui si alterna il legno~a strati di cemento,~ponno all'acqua
5249 X, 6 | Avea ragione il Lupo. È stravaganza~pretendere che, mentre l'
5250 X, 1 | viene la morte~ed è lo strazio delle palpitanti~carni agli
5251 III, 4 | gridando, pon fine agli strepiti:~- Ognuno il governo che
5252 XII, 8 | acqua, la terra, il foco stridono~sempre fra lor, ed oltre
5253 VI, 5 | spauracchio~voce ha feroce e stridula~e a guisa di pennacchio~
5254 VIII, 12| tranquilli.~- E c'è bisogno di strillar sì tanto?~ ~- Zitto là, -
5255 X, 13| è naturale,~ma non hanno strillato pei lor morti~come voi fate
5256 VIII, 12| mercato.~ ~S'ei lo sapesse, strillerìa, scommetto,~con quanto gli
5257 XII, 7 | Ma il mio terzetto non strillò. Sapienza~è invece d'ogni
5258 XII, 25| avanzano.~Senza lasciar di stringerlo~nei denti, il Gatto rugge...~
5259 I, 6 | Si narra che una volta stringesser comunella~la Pecora, la
5260 XI, 7 | ritorca queste,~che voi stringete, per punir funeste~armi
5261 IX, 10| lasciare il poco che tu stringi in mano~per la speranza
5262 IV, 19| È vivo o morto ciò ch'io stringo in mano? -~disse il Pagano,
5263 IX, 6 | idoli~il culto, a cui si strinsero~siccome a cose salde i ciechi
5264 VII, 17| io sempre debba in l'erba~strisciar umile e servire~la superba?~ ~
5265 IX, 1 | ingrati bighelloni,~sciocchi e striscioni e, se volessi, a mille~i
5266 I, 8 | nostra rondinella~apprese a strologare il cielo e i venti,~che
5267 IV, 12| amici, io ve la vendo.~ ~Strombazzato la Fama avea pel mondo~che
5268 II, 9 | rabbia,~come suonò la carica, strombetta~la vittoria per tutta la
5269 III, 9 | confitto in mezzo all'ugola~che strozza la parola,~sarìa morto,
5270 IX, 14| che due velocissimi cani,~strozzandola, finîr il lungo gioco.~ ~
5271 XII, 2 | che un estraneo~venga a strozzar il mio vecchio vicino.~No,
5272 VIII, 14| ed un figliuolo~avevagli strozzato, e se nutriva~ruggine in
5273 VII | Tempo,~d'ogni altra cosa struggitor perverso.~ ~Solo da voi
5274 XI, 3 | corro e fuggo~e di fame mi struggo,~egli cangia i capponi e
5275 XII, 15| Gazzella in bocca a un cane (strumento maledetto~che serve al gran
5276 V, 4 | ancora di quelle ch'ha lo struzzo,~saranno corna, corna da
5277 X, 10| disse a lui, - per arte e studio~d'esser pastore d'uomini
5278 IX, 18| eccitato~dei ragazzi lo stuolo,~mise gli artigli in corpo
5279 IV, 14| subito esclamò:~- Testa stupenda e nobile opera di scalpello,~
5280 VIII, 4 | animo del volgo,~disse cose stupende e generose~sul comune pericolo.
5281 V, 21| menava al suo molino~i leoni, stupì naturalmente~per via tutta
5282 III, 15| nei lieti giorni~ogni cor stupir farà.~ ~Mentre invece questo
5283 II, 20| compiuto il testamento.~ ~Stupiron tutti quanti~che un uomo
5284 X, 16| e va lontano -.~ ~Non vi stupisca, se costui rincora~i suoi
5285 III, 4 | manda la Gru,~che becca, che stuzzica, che infilza, che storpia:~
5286 X, 9 | egli una bestia litichina~e stuzzichina,~avria presto provato che
5287 VII, 6 | attaccò~con tanto amor, che stuzzicò l'invidia:~e tanto i suoi
5288 III, 4 | Sentendo dell'acqua finito il subbuglio,~or questa, ora quella,
5289 IV, 16| cria~a sua masnà, ma scapè subit via.~ ~ ~
5290 IX, 7 | proposta~questa rimbalza subita risposta:~ ~- Se questa
5291 IV, 15| Credea così d'entrar subitamente,~ma l'altra che spiò dal
5292 II, 4 | pagheremo il fio -.~ ~Né poteva succedere altrimenti;~ché il Toro
5293 XII, 13| importuno~animal, che ti succhia il corpo offeso~e dovrebbe
5294 IX, 11| Cerere,~i gambi steriliscono~succhiandone l'umore,~e germogliando
5295 XII, 13| corpo offeso~e dovrebbe succhiare un po' per uno -.~ ~Rispose
5296 I, 10| non era nato,~ancora io succhio la mammella, o Sire.~ ~-
5297 VII, 10| vendere il latte se ne va.~Succinta la gonnella per essere più
5298 VI, 1 | allo scopo.~Fedro parve succinto ai vecchi critici,~ma ancor
5299 VII, 9 | donne e frati:~e i cavalli sudati~e trafelati~eran lì lì per
5300 VI, 3 | galantuom la schiena,~che sudato alla fin questi si tolse~
5301 II, 20| gran gobbetto,~in base alle suddette divisioni,~ad ogni figlia
5302 II, 3 | il bandolo,~la Bertuccia sudò quattro camicie.~ ~Dopo
5303 X, 14| animali,~mostrò co' suoi sudori~che dell'onor la strada
5304 IV, 5 | avvezza~ai complimenti, sugo di bastone”.~ ~Così disse
5305 III, 6 | dei mici il desinar. Della suina~ed aquilina gente altro
5306 | sullo
5307 VIII, 15| tre piani di sopra e una sultana~seduta in mezzo di beltà
5308 XII, 17| voluto scrivere~sulla mia suola, e se sapete leggere... -~
5309 XII, 16| non piangi di che pianger suoli?~Invano io grido e chiamo
5310 XII, 22| questa volta altre monete suonano.~Servi e staffieri accorrono,~
5311 VIII, 9 | matricolati~che credon di suonare, e son suonati.~ ~ ~
5312 VIII, 9 | credon di suonare, e son suonati.~ ~ ~
5313 XII, 12| d'Apollo~del vostro nome suonerà la cetra.~Poi che sarete
5314 II, 9 | disfogata la sua rabbia,~come suonò la carica, strombetta~la
5315 XII, 2 | son stanche tutte l'altre suore.~ ~ ~
5316 IX, 13| regali in quantità.~Ma, superato il male,~è corta la memoria
5317 VII, 12| guarda in viso. Aver troppe superbe~idee pel capo nuoce ai cortigiani~
5318 VII, 5 | Ragazza~ ~Una Ragazza un poco superbiosa~volea marito a patto~ch'
5319 II, 20| città,~mobili ricchi d'or, superfluità,~cosucce rare di galanteria,~
5320 XII, 20| reco oltraggio~rimovendo il superfluo, ma gli sterili~rami togliendo,
5321 VI, 10| mia donna Elleboro,~chi superò la prova? -~questa gridò, -
5322 II, 7 | mettere il fardello,~si pose a supplicare una compagna,~che volesse
5323 VIII, 5 | Dèi la mazza e il fulmine~supplicava per cagione~d'una Pulce
5324 II, 8 | uccelli, -~così pregò con supplici voci lo Scarabeo,~- per
5325 III, 6 | susurra, - guardatevi, vi supplico,~d'uscir di casa, o l'Aquila
5326 V, 18| sdegno e i fulmini~dei numi supplicò.~ ~Ma fuvvi chi gli disse: -
5327 X, 16| debole, mi pare -.~ ~Per supplir colla mano a quel che manca,~
5328 IX, 8 | che nei simboli~crede, e suppon che un senso anche ci sia~
5329 VI, 10| tutto il tempo, almen così suppone,~di mangiare un boccone,~
5330 II, 10| s'era sciolto in brodo.~ ~Supponendo anche lui d'uscir d'affanno,~
5331 IV, 7 | risposele il Delfino,~- e allor, suppongo, ti sarà presente~anche
5332 X, 1 | nei bruti (ove non possa~supporre una ragion) più che un istinto.~
5333 II, 8 | Questa seconda offesa suscita tanto affanno,~che quanto
5334 VIII, 11| bisogno~che vi tormenta. Il susurrar del vento,~un'ombra è segno,
5335 VIII, 8 | sardelle,~e grandi cose a loro susurrò,~poi l'orecchio al piattello
5336 I, 5 | nulla. - È nulla un corno!~- Suvvia non darti pena,~forse il
5337 VI, 12| stagno.~Addio, ranocchi! svaporato il mondo,~sarem ridotte
5338 II, 12| pentola~col piccione nell'aria svaporò.~ ~ ~
5339 VIII, 17| o buon Barbone,~che si svegli fra poco il tuo padrone -.~ ~
5340 VIII, 17| far caso,~il tuo padron si sveglia presto presto,~che se il
5341 III, 3 | cani, a tanto chiasso~si sveglian tutto a un tratto: e l'imbroglione,~
5342 VIII, 2 | Signoria,~che un dì solea svegliar presso al mattino,~e: -
5343 X, 15| soggiorno,~ovvero allor che svegliasi l'aurora~e sbadiglia la
5344 IV, 19| convien che all'occhio suo si sveli.~ ~Un Pagan, che puzzava
5345 V, 21| orecchio e bastò questo~per svergognar quell'animal poltrone;~mastro
5346 X, 1 | attira i cani e i cacciatori,~sviandoli, finché dei figlioletti~
5347 X, 1 | giovine cerbiatto, onde sviata~sia la caccia da sé? Vedi
5348 I, 22| né un soffio d'aria ti svolazza intorno,~che tu non abbia
5349 VIII, 27| sanguinante,~vista lontano svolazzar sull'erba~una bella pernice,
5350 IV, 12| la delicata~politica di svolgere gli articoli.~Quanto al
5351 VIII, 7 | resto.~In quattro colpi fu tabula rasa.~Chi stette peggio
5352 IV, 20| suo denar, sappiatelo, o taccagni,~che i guadagni ammucchiate
5353 XII, 18| favorir l'accampamento~del tacchinesco esercito.~E la Volpe, maestra
5354 XII, 23| il labbro che si tace.~ ~Taccio, ma in tenue rima,~lasciate
5355 VI, 21| paura.~ ~Un dì, mentr'ei tacea dell'argomento,~- E dunque? -
5356 X, 13| Me sciagurata! io no, non tacerò,~perduto il leoncello, un'
5357 VIII, 1 | come mai per tanti~così tacita arriva ed improvvisa?~ ~
5358 IV, 3 | in verità,~se un po' di taffettà~a te somigli oppur somigli
5359 VIII, 4 | sempre rinnovella,~perché le tagli la sua spada il capo.~ ~
5360 V, 5 | più comodo~addirittura di tagliarla via?~ ~- Magnifica proposta! -~
5361 | talché
5362 XI, 5 | traggo che al mondo~certi talenti in fondo~all'arte si riducono~
5363 II, 12| Ma in quel momento sul tallon la piccola~avveduta Formica
5364 IX, 13| del mese -.~Sarà, ma se talor lampeggia e tuona,~vedrai
5365 IX, 11| dell'armento.~ ~Le pecore talora~fanno soverchio danno,~ma
5366 XII, 1 | ti piglia la figura~d'una talpa, d'un rettile, d'un topo.~ ~
5367 I, 7 | prossimo~i difetti, siamo poi~talpe cieche sol per noi.~ ~Quando
5368 VI, 19| zotici.~- O contadino o tanghero ignorante,~in breve tempo
5369 II, 5 | rispose a lei quell'anima tapina, -~ma un topo io non so
5370 III, 18| a petto di costui.~Onde tappati stavano~dentro le tane i
5371 X, 7 | quel Ragno, che fu già gran tappezziere,~e che dai tempi tristi
5372 VI, 20| residenza,~dove potrebbe sulla tarda notte~mandarla ad alloggiare~
5373 VIII, 1 | Di quanti giorni può tardar la fine,~Vecchio, de' giorni
5374 XII, 17| te l'avrei fatto,~per non tardare a te questo piacere,~ma
5375 VIII, 3 | che per disprezzo abbia tardato un dì~a fare il mio dovere.~ ~
5376 IV, 2 | mostrare~che un soldo in tasca ne val cento al vento,~l'
5377 IX, 16| Andrea~non gli traevi dalle tasche un pavolo,~fu preso dall'
5378 XII, 23| ove altre volpi e gufi e tassi e cento~animali di tristo
5379 XI, 5 | che questo~era a toccar un tasto delicato.~Il prence era
5380 X, 7 | disposto~che sian due grandi tavole nel mondo.~Alla prima vi
5381 X, 1 | dai poeti~lodato e che la tazza empie di Giove~e del quale
5382 II, 20| ossia fiaschi e cantine~e tazze alla civetta;~alla bevona
5383 VIII, 12| anche volesse~condurli al teatrin dei burattini,~ma venderli
5384 XI, 7 | mondo stesa la potenza~della tedesca insegna,~e l'armi anch'essi,
5385 I, 12| dell'Impero.~ ~- Come? - un Tedesco a lui fece osservare, -~
5386 II, 14| nella sua tana, per uscir di tedio~sulla sua sorte prese a
5387 VI, 8 | Ma è cosa indifferente,~tel dice in buon volgare un
5388 VII, 18| dotto~astronomo, puntando il telescopio,~ben credette veder non
5389 V, 4 | allungarsi aguzza sopra il muro,~temé che qualche inquisitor,
5390 IV, 20| letto, a tavola,~sempre temea che qualche temerario~osasse,
5391 XI, 1 | comandò quell'uno~ch'essi temean terribile animale.~ ~Se
5392 II, 8 | novo anno, del suo nemico~temendo la vendetta,~fabbrica il
5393 VII | gentili,~non più l'insulto temerò del Tempo,~d'ogni altra
5394 IV, 1 | ma poteva dir di no?~Ei temeva che la bestia~non andasse
5395 VII, 18| Vittoria~fedele amante. Temono i nemici,~e noi cerchiamo
5396 VIII, 7 | buon Padrone.~Per quanto temperante a suo dispetto~ei sapesse
5397 VIII, 25| affetti in un sol uom lo zelo~temperato con nobile armonia.~L'uno
5398 IV, 4 | un gran cavolo,~cacciata, tempestata, da un pertugio~della siepe
5399 IV, 8 | se non di tanto in tanto temporali~sui campi lavorati,~che
5400 IX, 12| cotto nel forno~così duro e tenace,~che può vincer del tempo
5401 X, 11| farete~a usar la forza e a tendere la rete.~ ~ ~
5402 XII, 10| contrario~punto coi remi tendono talvolta i marinari,~mirando
5403 II, 13| che l'abisso involve nel tenebroso velo?~Od ama Egli con questi
5404 VIII, 10| che noi mosca diciamo,~tenendo nelle zampe un grosso ramo,~
5405 III, 18| giù la testa,~alla gronda tenendosi d'un tetto,~si sforzava
5406 X, 1 | periglio,~la pernice e coll'ali tenerelle~impotenti a fuggir, finge
5407 VIII, 1 | poco.~ ~Mia moglie vuol tenermi compagnia,~e deggio a un
5408 V, 21| e di servi una gran coda~tengon luogo dei meriti sinceri.~ ~
5409 Dedica | povero poeta~quel d'averla tentata umile premio.~ ~
5410 XI, 9 | gentile,~con nuovi modi, ch'ho tentato invano,~aggiungere splendor
5411 IX, 15| interrotto~da un ladro che tentava aprir di sotto.~ ~Per paura
5412 VII, 14| sdrucciola bisogna che chi tentenna cada.~Vedendolo ridotto
5413 VIII, 7 | gente onesta,~se non vi tenterebbe un buon pranzetto...~Strano
5414 VIII, 23| corron sempre per di qua,~tentò, passò... Per il rumor che
5415 X, 12| Pappagallo e il passero~una seria tenzone un dì scoppiò,~e picchia
5416 VII, 1 | Asinello.~Un Lupo, intinto di teologia,~sorto a parlar sul tema,~
5417 VI, 21| nella lieta fonte~si tuffa e terge ogni mattin la fronte.~Vedendola
5418 I, 15| fortunata sorte~morire e i mali terminar così! -.~ ~La Morte viene
5419 VI, 1 | Non avea quest'orazione~terminata, che un leone~grosso e forte~
5420 VII, 15| o chi volea strappare un terno,~ ~andavan dalla celebre
5421 X, 11| Se voi verrete,~non vi terrà costei dentro una rete,~
5422 XII, 9 | Lupo e vi sparge subito il terrore,~come Patròclo il dì, quando
5423 I, 6 | perché sono il più forte.~La terza me la piglio perché sono
5424 VIII, 22| vengono che un giorno~l'uomo tese una rete tutt'intorno,~e
5425 XII, 18| l'occhio fisso e sempre teso~in un oggetto fa che del
5426 X, 1 | Sablière)~ ~A me facil saría tesser di lodi~un serto al vostro
5427 XI, 4 | fili d'or le Parche non tesseran la trama~della mia vita
5428 X, 7 | Ragno disperato,~inutil tessitor, che far gli resta?~Ridotto
5429 X, 7 | pazientemente~e forti io tesso e che sariano piene,~ma
5430 II, 1 | gelosa Eurilla,~e di sue pene testimonio intorno~non crede aver che
5431 VI, 19| delle tue metafore,~classico testo che potrà servire~ai falsi
5432 X, 3 | la regina a veder delle testuggini~che vola... è dessa? - Sì,
5433 XII, 11| Discorriamo, rompiam questa tetraggine,~sorella mia, con qualche
5434 VIII, 16| caccia gli fu con odio e tetro~color descritta, come cosa
5435 VII, 12| ti lusinghi~che valga la tïara il bel riposo~che tu perdi
5436 VIII, 5 | orribile e perverso~della tiepida stagione.~Anche tu,~padre
5437 VI, 13| animale ancor non sente~il tiepore, che già l'anima snoda,~
5438 XI, 8 | a lieto gioco~di questo tiglio al piede~verranno i figli
5439 VII, 1 | cortigiani. In quanto ai Tigri, agli Orsi~e agli altri
5440 V, 19| via~gli asini sciocchi e i timidi lepratti,~ma non volle il
5441 V, 15| Cervo, spinto in caccia,~timido si accovaccia.~E nella selva
5442 VII, 9 | spinger la macchina.~Posa al timone, sulla punta siede~del naso
5443 XII, 25| buchi si rimpiattano~per timore di peggio e stanno in guardia,~
5444 II, 14| O disgraziati sempre i timorosi!~- dicea fra sé quel povero
5445 X, 15| modesta~lode fa di pudor tinger la gota.~Voi non volete
5446 I, 19| sentenze.~ ~Prima di pena tirami, se puoi,~il bel discorso
5447 VIII, 20| inferno,~e la più feroce tirane~delle Furie e fa' che tutta~
5448 VIII, 4 | dì, forte dell'arte~che tiranneggia l'animo del volgo,~disse
5449 V, 12| altro, - ed io prometto~di tirarlo fuor del letto -.~ ~Tra
5450 X, 10| o cari oggetti,~che non tiraste mai della menzogna~e dell'
5451 VIII, 2 | ditemi almen quanto per dì~tirate dal lavor. - Cara Eccellenza,~
5452 XII, 7 | scoppiò subito un guaio.~ ~Tirato in stretti gorghi il capitale~
5453 XII, 22| invece tu farai,~se i sassi tirerai~a quell'uomo laggiù, guarda,
5454 XII, 12| e invece, della favola~tiriamo una morale:~ed è che fra
5455 I, 19| sì, che vi faranno~morir tisici! ah poveri parenti~a cui
5456 IV, 3 | mentre questa imbecille tisicuzza~in tre giorni non mangia
5457 VIII, 20| lusinghiera,~e discende ove Tisìfone~con Megera,~con Aletto~fanno
5458 V, 10| il tuono e i fulmini e i Titani.~E d'una cosa sì straordinaria~
5459 X, 2 | lor sangue ad implorare,~a titol quasi d'onorificenza,~pei
5460 XII, 27| e coll'alma trafitta e titubante~per dover disertar contro
5461 III, 1 | in carrozza! -~Osserva un Tizio, e seguita: - Allor la più
5462 XII, 17| figliuola,~ ~e l'uscio non toccai mai d'una scuola.~Io leggere
5463 XII, 4 | indietro torna~fin che quasi si toccan con le corna.~ ~Così Luigi
5464 IX, 10| Cane~e si lasciò da lui toccare il cuore.~ ~- Vedi, - dicea
5465 IV, 20| temerario~osasse, oh Dio! toccarne il santuario.~ ~Seguendo
5466 IV, 6 | narra l'istoria,~i Topi le toccarono.~In fuga vanno, scappano,~
5467 XII, 21| Rinoceronte~gran lite a chi toccasse gli onori del comando,~e
5468 IV, 16| memoria~un altro Lupo a cui toccò di peggio,~del qual dirò
5469 XI, 1 | romba~nell'aria un suon di tocsin, e rimbomba~un grido di
5470 II, 20| dottori imbarazzati~gettan la toga per disperazione,~consigliando
5471 X, 10| Così fu. D'impaccio~ben si togliea, quand'ecco l'eremita~gli
5472 VII, 1 | perciò che ne castiga,~per toglierci di briga, ecco, direi~che
5473 VI, 3 | bottoni; o vuoi ch'io provi~a togliergli di dosso e con un colpo~
5474 XI, 1 | se non vuoi, provvedi~a toglierlo dai piedi -.~ ~Così il visir,
5475 XI, 7 | che un popolo rapace~ci togliesse ai tranquilli focolari.~
5476 IX, 15| si credea da quella~mal tollerato e a stento compatito,~ed
5477 IV, 6 | troppi lunghi strascichi~tolsero a fior d'eroi la ritirata.~
5478 IV, 2 | Vende il bel gregge, e tolti i capitali,~in breve se
5479 VI, 15| che canta all'orlo della tomba.~ ~La poverina avea sfuggito
5480 IV, 7 | Delfin si accorse a qual bel tomo~avea prestato il dorso,~
5481 XII, 7 | apparenza.~ ~Ma questa volta il tonfo è così grande,~che la voce
5482 XII, 25| molto potente~che aveva una topesca signoria~in luogo ben difeso,~
5483 X, 8 | mezzo a una famiglia~di torbidi animali.~ ~ ~
5484 VII, 8 | ma canto gli Avvoltoi, torbido popolo,~dal becco adunco
5485 I, 11| ch'ei non può dal cristal torcer lo sguardo.~ ~Della favola
5486 IX, 7 | che possa al tuo destin torcere il corso.~ ~ ~
5487 VI, 11| malcontenta bestia,~finché per torla un poco di molestia~la Sorte
5488 IV, 12| Presto fuor delle tane a torme sbucano~e nel deserto in
5489 XII, 7 | per chiedere consigli;~ ~tormentato dai birri iva anche lui~
5490 VII, 2 | volle uscir da orribili tormenti,~dovette rimandare a' suoi
5491 VII, 2 | donna avara, crucciosa e tormentosa,~s'ei volle uscir da orribili
5492 VII, 10| terra dispersa contemplò.~Tornata a casa, vede ch'è solo per
5493 VII, 2 | insieme anche la notte?~Tornate a casa vostra: e se pentito~
5494 III, 7 | che, ben molle di decotto,~tornava a casa traballando e cotto,~
5495 III, 17| venisti, amica, e magra tornerai -.~Ciò che di te si dice,
5496 II, 1 | classico~in questi vostri mal torniti versi,~che dimandan l'incudine
5497 VIII, 1 | bisogno c'è per la partenza~di tôrre il fiato alla povera gente?~ ~-
5498 VII, 4 | spasso iva nel secco~d'un torrentello e a riva;~come nei giorni
5499 III, 4 | re.~ ~Il re degli Dèi per tôrsi il fastidio,~- Prendete, -
5500 XI, 7 | tutto prende il collo e il torso,~lo rassomiglia a un orso
5501 VII, 1 | piedi in mano;~fuggian le tortorelle per dispetto,~fuggia l'Amor
5502 VII, 9 | strada lunga, erta, sassosa~e tortuosa, esposta a pieno sole,~sei
5503 VIII, 27| mostro,~che il ben di Dio con torvi occhi divori,~fino a quando
5504 III, 7 | decotto,~tornava a casa traballando e cotto,~la sua donna lo
5505 VII, 11| mentre al cataletto~fe' traballar le panche,~si piegò il catafalco
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