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Jean de La Fontaine Favole IntraText CT - Lettura del testo |
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Sopra un ramo di pianta in sentinella stava un Gallo maestro in furberia, allor che, con un far da monachella, una Volpe gli disse: - O sai, mio caro? è venuta la pace universale. Scendi dunque a ricevere l'amplesso, Perché devo recar questa novella in cento luoghi e più.
Or liberi voi siete d'andar senza paura ove volete, e noi sarem per voi buone sorelle. Sian fuochi ed allegrezze e buon umore: to', scendi il bacio a prender dell'amore.
- Amica, - a lei così tosto rispose l'altro matricolato, - davver che mi commuovon queste cose, e proprio te ne son molto obbligato. Ma questo amplesso voglio che si faccia in modo più solenne e più giulivo mettendo a parte anche quel can di caccia, e porta certo il ramuscel d'ulivo. Mentre egli arriva, io scendo dalla pianta, così la pace sembrerà più santa.
- Salùtalo! - soggiunse la beghina, - ho troppa fretta e la mia strada è lunga: a rivederci, a caso, domattina -. in fretta e in furia leva le calcagna.
A tal vista sorrise il vecchio Gallo, e cantò quella celebre sentenza: che a farla ai furbi è doppia l'indulgenza.
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