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Jean de La Fontaine Favole IntraText CT - Lettura del testo |
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Mal possiede colui che ben non usa del suo denar, sappiatelo, o taccagni, che i guadagni ammucchiate sui guadagni e non avete un soldo all'occorrenza. Chi trova differenza tra un Giobbe, che languisce sul letame, e gli avari che muoiono di fame? Parlando d'un Avar, che un suo tesoro nascose in terra, Esopo in una favola
padrone no, ma schiavo egli dell'oro, di nascere aspettava un'altra volta sotto terra una pentola ripiena di bei doppioni ed il suo cor con loro; e giorno e notte andava, anima in pena, sempre temea che qualche temerario osasse, oh Dio! toccarne il santuario.
Seguendo i passi dell'avaro un dì, un certo beccamorto sospettò dov'era il morto e lo diseppellì. Quando venne il vecchione e ritrovò vuoto il nido, per poco non morì. del nostro pover'uomo e chi le lagrime le vesti a quell'orribile misfatto? - Il mio tesor m'hanno rubato, ahimè! - gridava il mentecatto. - Il tuo tesor? - un passeggier chiedé. - Il mio tesor ch'era sepolto qui sotto una pietra. - Tempo ora non è da seppellir il tuo tesor così. È meglio il tuo denar, almen mi pare, in casa conservare o non lontano, se vuoi di volta in volta ad un bisogno averlo sottomano. - Di volta in volta, dici? ah buon Gesù! Io non avrei mai più si raccoglie e sparisce in un momento.
- Allor, amico, a che servono i guai? - il passeggier rispose a quell'ossesso, - Se il tuo tesoro non lo tocchi mai, mettici un sasso, e servirà lo stesso -.
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