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Jean de La Fontaine
Favole

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  • LIBRO QUINTO
    • XV - Il Cervo e la Vite
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XV - Il Cervo e la Vite

 

All'ombra d'una vite alta e frondosa,

come crescon sovente

nei caldi climi, un Cervo, spinto in caccia,

timido si accovaccia.

E nella selva delle foglie spesse

poté salvar la pelle sua preziosa.

 

I cacciatori chiaman dalla traccia

i mesti cani, ma la bestia ingrata

non si mette a brucar la sua benevola

benefattrice come un'insalata?

 

E mal per lui! ché allo stormir ritornano

i cani, e addosso, piglia,

del suo sangue la vite ei fe' vermiglia.

Invan piange la bestia,

invan pietà dai cacciatori supplica;

della sua carne ebbe ciascun un tondo

ed i cani ne furon consolati.

Esempio a quanti ingrati son nel mondo.

 

 




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