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Jean de La Fontaine
Favole

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  • LIBRO SESTO
    • XV - L'Uccellatore, il Falco e l'Allodola
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XV - L'Uccellatore, il Falco e l'Allodola

 

Una legge universale

sopra il mondo regge, ed è:

Tu rispetta altrui, se vuoi

che rispettin gli altri te.

Se i perversi fanno il male,

ciò non scusa i falli tuoi.

 

Tratta allo specchio, una meschina Allodola

venìa dove un Villan facea zimbello

agli uccellini, allor che un Falco librasi,

sull'ali, ed ecco rapido per l'aere

precipitando piomba

su lei, che canta all'orlo della tomba.

 

La poverina avea sfuggito appena

il perfido tranello

che si sentì ghermir dal tristo uccello.

La legge universal ora vedrete!

Ché mentre a spennacchiarla ei l'unghie mena

rimase ei stesso preso entro la rete.

 

- Lasciami andare, - nella sua disdetta

disse quel tristo uccello al Contadino, -

mal non t'ho fatto, abbi pietà di me.

- E questa poveretta

che male ha fatto a te?

 

 




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