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Jean de La Fontaine
Favole

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  • LIBRO SETTIMO
    • II - Il mal maritato
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II - Il mal maritato

 

Se la bellezza andasse ognor congiunta

colla bontà del cor, prometto a Dio

che prendo moglie domattina anch'io.

Ma il bello e il buono, ahimè! fanno divorzio

sovente e tanto rare

sono l'anime belle in care forme,

che meglio è tralasciare.

 

Di quanti veggo matrimoni, alcuno

non è che mi concilii con Imene,

anzi di quattro quarti almen degli uomini

che stendono le braccia alle catene,

di non pentito non trovai veruno.

E per non dir di tutti

dirò solo di un tal che la gelosa

donna avara, crucciosa e tormentosa,

s'ei volle uscir da orribili tormenti,

dovette rimandare a' suoi parenti.

 

Nulla poteva contentar costei,

nulla era bello e mai degno di lei.

A letto ci si andava troppo presto,

e troppo tardi si scendeva poi.

O bianco o nero che faceste voi,

o bigio, era la stessa cantilena

mattina e sera. I servi arrovellavano

e lo sposo n'avea la zucca piena.

 

A sentirla, davver era un tormento.

- Lui non pensa, non fa, non guarda a nulla.

Lui corre, lui sonnecchia,

lui questo, lui codesto ogni momento... -

Infin che il pover'uomo,

quando n'ebbe ben ben rotta l'orecchia,

la rimandò in campagna presso i suoi

a far la ninfa in mezzo all'oche e ai buoi.

 

Dopo un bel pezzo a casa la ripiglia,

sperando che le sian passati i grilli:

- Ebben, mia dolce Filli,

v'è piaciuta dei campi l'innocenza

e il soggiorno seren della famiglia?

- Ah non parlarne! È cosa, -

ella risponde, - indegna, vergognosa,

veder la gente oziosa, inetta e senza

premura per la casa e per gli armenti.

Questi servi non sono più indolenti.

E perché volli un po' farmi sentire

non ti dico il furore e l'odio e l'ire.

 

- O cara mia, - riprese allor lo sposo, -

se il vostro umor è sempre agro e rabbioso,

che nol posson soffrire anche i bifolchi

quando un momento tornano dai solchi,

come regger potranno tutto il giorno

i vostri servi che vi stanno intorno?

E come non ne avrà le calze rotte

quel povero marito

che voi volete insieme anche la notte?

Tornate a casa vostra: e se pentito

vi chiamerò per mio tristo destino,

possa morire e avere nell'inferno

due donne come voi sempre vicino

in mio castigo eterno.

 

 




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