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Jean de La Fontaine
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  • LIBRO OTTAVO
    • XIV - Esequie alla Leonessa
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XIV - Esequie alla Leonessa

 

Il giorno che morì la principessa,

o Leonessa, accorsero i dolenti

a far al re quei mesti complimenti,

che sono sul dolor buonamisura

nei giorni di sciagura.

 

Fissato il luogo e il , volle il Leone

che i suoi ministri attenti

sorvegliasser la lunga processione.

Grande il concorso fu. Dentro la grotta

che serve al re Leon di cattedrale,

ogni animale, ognun a modo suo

piange d'intorno al re.

E questi, è natural, piange per tre.

 

È la Corte una casa così fatta

dove la gente è trista, è buona, è matta,

a seconda che il re vuole o non vuole.

Gente camaleontica che fa

la scimmia ad una grande Maestà,

mille corpi e una man che fa, che detta,

come se l'uom (lo dicono i filosofi)

non fosse che una vera macchinetta.

 

Tornando a noi, dirò che a quel gran duolo

il Cervo solo non pigliò gran parte.

La morta, a nominarla come viva,

la moglie ed un figliuolo

avevagli strozzato, e se nutriva

ruggine in petto il Cervo derelitto,

era nel suo diritto.

 

Ma non mancò chi corse poi dal principe

a dir che il Cervo s'era fatto gioco

perfin del funerale.

La collera d'un principe è fatale,

e molto più d'un re come il Leone,

lo ha detto Salomone;

ma quel Cervo leggeva così poco...

 

- Brutta bestia dei boschi, - disse il re, -

ed osi sghignazzare innanzi a me,

mentre si piange e mentre siamo in chiesa?

Non io l'insulto tuo vendicherò,

ma dai lupi sbranare ti farò

a placar l'ombra pia da un vile offesa.

 

- Prego, ascoltate, o Sire, -

il Cervo prese mestamente a dire, -

passato è il tempo ormai

di piangere e far guai,

ché la regal Consorte

cinta di fior, dal regno della Morte

or or mi apparve e bella,

in sua gentil favella e dolce riso:

“Io son beata”, disse, “e vo tra i santi

a discorrere santa in paradiso.

Dunque i sospiri cessino ed i pianti.

Mi conforta il dolore universale

e il pianto del mio re,

ma dico a te che a un'anima beata

è festa il funerale” -.

Udito ciò, la Corte ad una voce

- Miracolo! - gridava. - Apoteòsi! -

E il Cervo invece di essere squartato

di cavalier si meritò la croce.

 

Se voi lodate ed incensate i grandi,

se prima vi parevan schizzinosi,

diventan tosto morbidi e graziosi:

per quanto grosse le sballate loro

digeriran le vostre bombe d'oro.

 

 




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