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Jean de La Fontaine Favole IntraText CT - Lettura del testo |
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XXIII - Il Torrente e il Fiume
Un torrentaccio rapido e sonante, precipitando al basso, le rive e la campagna circostante.
Fuggìan le genti dalla furibonda quand'ecco un tal che dai ladri fuggiva
Come passar? esita un po', ma visto che i ladri corron sempre per di qua, tentò, passò... Per il rumor che fa il torrentaccio non è poi sì tristo.
Anzi è sì buono, che il furor dell'onda L'altro a correre ancor, fin che alla sponda
Questo era proprio un fiume maestoso, sereno come un bel sogno d'estate, ma un passo limpidissimo, sabbioso.
Col suo cavallo il buon viaggiatore fugge i ladri, ma il guado è traditore: beve il cavallo, beve il cavaliere, e in fondo a Stige vanno entrambi a bere.
E vanno entrambi a bere in Acheronte Fin che abbaia giammai ti morde il cane, è l'acqua cheta che corrode il ponte.
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