Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Jean de La Fontaine
Favole

IntraText CT - Lettura del testo

  • LIBRO DECIMO
    • XII - I due Pappagalli, il Re e suo Figlio
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

XII - I due Pappagalli, il Re e suo Figlio

 

Due Pappagalli, padre e figlio, a tavola

ogni giorno sedevano d'un Re,

e figlio e padre, i principi, li amavano

d'un amore che al mondo ugual non c'è.

 

I due padri legati in amicizia

vecchia si compiacevan di veder

i figli, che malgrado l'età frivola,

vivevan sempre insieme con piacer.

 

Nutriti insieme, a scuola insieme andavano,

e per l'uccel non era un poco onor

avere per compagno un tanto principe

figliuolo d'un cotanto imperator.

 

Il ragazzin per natural suo spirito

amava gli uccelletti, ed un gentil

passerino formava la delizia

del suo divertimento giovanil.

 

Per gelosia tra il Pappagallo e il passero

una seria tenzone un scoppiò,

e picchia e becca, il meschinel più debole

ad ingrassar la terra presto andò.

 

Onde adirato e per vendetta il Principe

il Pappagallo uccise: un gran rumor

si sparse per la reggia, infin che il vecchio

Pappagallo anche lui n'ebbe sentor.

 

Chi mi sa dir le strida orrende e i gemiti

onde il povero padre invoca il ciel?

Ma invano ei piange; in fondo a Stige il giovine

già navigava al suo destin crudel.

 

Ma tanto infonde nel paterno spirito

odio e furor, che il vecchio, colto il ,

salta agli occhi e pich pach accieca il Principe

col becco... e sopra un albero fuggì.

 

Per suo rifugio scelse un pino altissimo,

dove accanto agli dèi l'aspro sapor

gustò della vendetta, ove del principe

padre non può raggiungerlo il furor.

 

Per attirarlo, con mansuetudine.

- Amico, vieni, - gli favella il Re, -

dimentichiam, che ormai non vale il piangere

ed io non sono in collera con te.

 

Per quanto fitta in cor senta l'ingiuria,

è il figlio mio che il tuo forse assalì,

ahimè! forse è il destin inesorabile

che il fatto nel suo libro stabilì.

 

Era scritto che l'un la vita perdere

dovesse e l'altro il pio raggio del sol.

Torna, amico, ritorna entro la gabbia,

l'un l'altro confortiamoci nel duol -.

 

E il vecchio Pappagallo a lui: - Mio principe, -

rispose, - dopo quel che capitò,

a queste belle ciarle potria credere

un pazzo forse, un pappagallo no.

 

O sia destin, o sia, come dimostrano,

provvidenza, che tiene il mondo in man,

è scritto ch'io finisca i giorni miseri

su questo pino o forse più lontan

 

in qualche selva ignota e solitaria

ove non vegga quell'oggetto più,

che a te d'odio sarà stimol continuo,

e a me cagion di tanto duol già fu.

 

Io so che la vendetta è nel carattere

lassù dei numi ed è quaggiù dei re,

che vivono da numi, e s'anche credere

volessi e riposar sulla tua fe',

 

non che tornar, starò meno in pericolo

lontan dagli occhi tuoi, dalla tua man.

Come contro all'amore, è un gran rimedio

anche per l'odio starsene lontan.

 

 




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License