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Jean de La Fontaine Favole IntraText CT - Lettura del testo |
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III - Il Castaldo, il Cane e la Volpe
Si narra che una Volpe delle fini solesse venir spesso per rubare dentro il cortile d'una fattoria. (Lupi e Volpi non son cari vicini e accanto a casa loro, in fede mia, andrei malvolentieri a fabbricare.)
Venìa la Volpe, ma con suo dispetto ai polli non potea fare il colpetto. Tra il pericolo posta e la gran fame di dentro si rodeva. - Il padrone, - diceva, - il vecchio infame dell'arti che ogni notte invento ed uso, e delle mie fatiche seguita sempre a ridermi sul muso. egli cangia i capponi e le pollastre Mentr'ei ne tiene una fila impiccata, Perché dunque chiamasti, o sommo Giove, la figlia tua di volpe alla missione? e per il ciel che ci vedremo altrove -.
Questo premendo in cor odio tremendo, mentre va di papaveri spargendo e dormivano in casa i servi, il cane, polli, galli, capponi in compagnia, nessun s'accorse - e fu non poco errore - che aperta era la porta per di fuore.
La Volpe gira tanto, che alla fine Entra e ti fa tal strage di galline, oscene salme gli accorrenti videro ed ossa e carni palpitanti al suol.
A tanto orror poco mancò che il Sole non tuffasse i cavalli in fondo al mare. Oh avessi le parole di colui che d'Apol l'ira descrisse, quando tutto l'esercito trafisse dei Greci e fe' volare le saette onde uccise le schiere a cento a cento in una notte il divo arco d'argento!
Tal intorno alla tenda fe' di pecore e buoi la strage orrenda credendo vendicar sugli animali che negate gli avean l'armi di Achille. Questa Volpe di lui non meno audace e i miseri scompiglia.
Quando venne il padron, secondo il solito prese a gridar coi servi e poi col Cane: - O bestia maledetta, o bestia stupida, perché non abbaiar, non dare un segno?
- Se voi, signori miei, - dice la bestia, - padrone e servitori, a cui conviene, invece di dormir come di solito vi foste tolta un poco la molestia avreste fatto meglio. A me che importa (che senza guadagnar ci perdo il sonno) se chiusa oppure aperta sia la porta? -
Questo discorso tutto a fil di logica non solo a un can, ma a un dotto professore. Ma siccome non era infin che un cane, in mezzo lo pigliarono e finiva il meschin di mangiar pane.
Io parlo a te, buon padre di famiglia ciò che salvar tu vuoi. Non credere che mentre dormi in letto altri chiuda per te l'uscio e l'armadio. Se proprio la tua casa ti sta a petto, chiudi gli occhi per l'ultimo e procura di non fare mai nulla per procura.
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