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Jean de La Fontaine Favole IntraText CT - Lettura del testo |
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all'ombra degli stessi Dèi penati e in un canestro l'altro a lui vicino.
col becco l'una e l'altra colla morbida tremende, no, che il tenero gattino non armava d'artigli lo zampino.
ma il Gatto compativalo. Tra vecchi amici è sempre buono ed utile in lunga consuetudine, finian le lotte in giochi ed in facezie. un Passero a trovar il Passerino, e ruppe l'armonia che il giusto Gatto avea col suo vicino. Mi spiego. Tra i due passeri seguia ben presto una discordia: e Mangiatopi disse: - In fede mia, ad insultar costui vien l'amicizia. Non voglio che un estraneo venga a strozzar il mio vecchio vicino. No, pei gatti immortali! - e frammischiatosi, fece del tristo uccello un bocconcino.
Ma intanto ch'ei rosicchia il forestiero uccello, - Perbacco! - dice in cor, - un fegatello scommetto che non è di questi passeri più molle ed eccellente -. E questa riflession naturalmente a rosicchiar in pace anche quell'altro.
Qual morale si può da questo fatto tirar, lettori miei? Senza morale la favola è un boccone senza sale. Non è difficil spremerne l'estratto, ma non vorrei sbagliare. A voi lascio, Signor, l'indovinare. Son giochi adatti al vostro genio; è stanca la Musa e quello spirito le manca con lei son stanche tutte l'altre suore.
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